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  1. #41
    Super Troll
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    Predefinito Re: La superstizione porta sfortuna

    Citazione Originariamente Scritto da Blue Visualizza Messaggio
    Vita interessante e anche piuttosto sfigata, quella di Evalyn MacLean... e la sua villa a Palm Beach mi fa venire in mente un'altra casa maledetta della quale, però, parlerò più avanti. Troppo ghiotta è l'imbeccata che mi hai dato per lasciarmi sfuggire l'occasione di occuparmi de...


    La maledizione dei Beatles




    Sul gruppo rock più osannato e famoso di sempre, persino di Gesù Cristo (John Lennon dixit), grava una maledizione iniziata l'8 dicembre 1980, quando - proprio sotto casa, il Dakota Building di New York - John venne freddato dal folle Mark Chapman, che gli sparò cinque colpi di pistola alla schiena. Lì, a due passi dal Centra Park, morì insiema a John anche il sogno dei Beatles: in tutto il mondo, milioni di persone si resero conto che mai più avrebbero rivisto insieme i Fab Four.

    L'incubo tornò di nuovo il 30 dicembre 1999, stavolta in Inghilterra: un altro folle, tale Michael Abram, si intrufolò nottetempo nella casa di George Harrison a Henley-on-Thames, nell’Oxfordshire, aggredì la moglie Olivia e ferì gravemente il chitarrista, perforandogli un polmone con un coltello. Fu disarmato da Olivia, che lo colpì in testa con una lampada e salvò la vita a George, il quale se la cavò con numerose coltellate al torace. Solo pochi mesi prima, il chitarrista aveva avuto i primi sintomi del male che lo avrebbe poi portato alla morte: un'operazione alla laringe per un tumore.

    Procedendo a ritroso nel tempo, la maledizione non aveva risparmiato neppure Paul: l'anno prima, nel 1998, se n'era andata l'amata moglie Linda, sua ispiratrice e compagna di scena, stroncata da un tumore contro il quale combatteva da anni. Lui è ancora vivo e vegeto, benché una leggenda metropolitana lo dia per morto già da oltre mezzo secolo, perito in un incidente stradale nel 1966 e da allora sostituito da un sosia.

    E Ringo? Anche il meno considerato dei Beatles ha avuto la sua parte di sventure. Una su tutte, sua figlia, Lee Starkey, lotta da anni contro un tumore al cervello.
    Senza contare la maledizione del White Album, uscito nel 1968. Un anno dopo, in California, Charles Manson, assieme agli altri squilibrati, avrebbe compiuto l'eccidio di Cielo Drive. Stando alle successive dichiarazioni del procuratore legale che indagò sul caso, Charles Manson interpretò il White Album come una parafrasi dell'Apocalisse di Giovanni: nella sua mente, infatti, i quattro Beatles incarnavano i quattro cavalieri dell'Apocalisse... e proprio loro, con l'album uscito nel 1968, furono gli inconsapevoli ispiratori di crimini e carneficine compiuti da Manson per cercare di rovesciare il sistema.
    Mah. Pensa ai Ramones o ai Lynyrd Skynyrd.. al giorno in cui mori la musica. E quanti altri ce ne sono.

  2. #42
    Super Troll
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    Predefinito Re: La superstizione porta sfortuna

    Precisazione su the day that music died.
    Quel giorno morirono in un incidente aereo Buddy Holly, Big Bopper e Ritchie Valens.
    Valens aveva 17 anni e si era giocato il posto in aereo con un altro rocker: vinse lui.
    E se non è sfiga questa.

  3. #43
    Blue
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    Predefinito Re: La superstizione porta sfortuna

    Citazione Originariamente Scritto da standing bull Visualizza Messaggio
    Precisazione su the day that music died.
    Quel giorno morirono in un incidente aereo Buddy Holly, Big Bopper e Ritchie Valens.
    Valens aveva 17 anni e si era giocato il posto in aereo con un altro rocker: vinse lui.
    E se non è sfiga questa.
    Appena avrò tempo vorrei parlarne, di questa sciagura aerea...
    Intanto, ascoltiamoci questa.


  4. #44
    Super Troll
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    Predefinito Re: La superstizione porta sfortuna

    Il batterista con le spazzole ...

  5. #45
    Blue
    Ospite

    Predefinito Re: La superstizione porta sfortuna

    The day that music died


    Il giorno in cui la musica morì era un freddo pomeriggio di febbraio dell'anno del Signore 1959.
    Verso l'una del pomeriggio di quel 3 febbraio, due tra i più promettenti musicisti rock americani dell'epoca - Ritchie Valens e J. P. "The Big Bopper" Richardson, rispettivamente 18 e 29 anni - salirono su un piccolo aereo per raggiungere rapidamente una località del Minnesota dove avrebbero dovuto suonare quella sera. Ma non erano loro le star su quell'aereo: entrambi, infatti, viaggiavano al seguito di Buddy Holly, uno dei più brillanti e amati chitarristi rock di quegli anni, che stava girando il Midwest con la sua band.

    L’aereo di Holly, Valens e Richardson decollò da Mason City, Iowa, sotto la neve. Non arrivò mai in Minnesota, perché si schiantò dopo aver percorso meno di dieci chilometri. Morirono tutti e tre insieme al pilota, Roger Peterson. La notizia fu scioccante per milioni di giovani americani, che avevano perso in un colpo solo tre fra i musicisti più famosi dell'epoca. E quel 3 febbraio sarebbe stato ricordato come "il giorno in cui morì la musica"...

    Buddy Holly aveva soltanto 22 anni quando morì ed era già famosissimo: aveva cominciato a calcare le scene da adolescente e in breve tempo era diventato un divo della televisione, fino ad aprire i concerti di Elvis Presley. Con i suoi occhiali dalla montatura spessa, le sue chitarre Fender Stratocaster al collo e la sua voce interrotta da singhiozzi e falsetti, aveva creato uno stile che prima non c'era. Insieme ad altri musicisti come Johnny Cash, Chuck Berry e Bill Haley, aveva dato il via a quella che sarebbe stata ricordata come una delle più importanti rivoluzioni culturali della seconda metà del Novecento: la creazione del rock&roll, il genere che avrebbe dominato la musica dei decenni successivi.

    Ritchie Valens aveva origini messicane ed è considerato uno degli inventori del chicano rock, uno stile che univa il rock&roll alla musica latino-americana. L'anno prima aveva lanciato "La Bamba", ancora oggi una delle canzoni più famose degli anni Cinquanta. La canzone gli aveva procurato un successo così grande che, per soddisfare tutte le richieste che aveva in giro per gli Stati Uniti, fu costretto ad abbandonare la scuola. Non fu una scelta facile, anche perché Valens aveva una terribile paura di volare dopo che, nel 1957, due aerei si erano scontrati in volo sopra la sua scuola a Pacoima, nei pressi di Los Angeles, riempendo il cortile di detriti. Tre studenti erano morti e decine erano rimasti feriti. Rileggendolo a posteriori, questo incidente potrebbe quasi apparire come un avvertimento.

    J. P. Richardson, "The Big Bopper", era il più vecchio dei tre e aveva raggiunto il successo più tardi: era texano come Holly e aveva fatto centro con la canzone "Chantilly Lace", uscita nel 1958, nella quale simulava una telefonata ammiccante con la sua fidanzata, in un tono comico e alquanto gigione.

    Nel gennaio 1959, Holly e la sua band partirono per una tournée in diversi stati del nord-ovest degli Stati Uniti. Gli spostamenti tra le città avvenivano in autobus e in condizioni abbastanza precarie, nel clima gelido di quei primi mesi dell'anno: il bus non era isolato per il freddo e inoltre capitava spesso che i musicisti dovessero caricare e scaricare l'attrezzatura da soli. Le date erano state scelte senza logica e il tragitto era sostanzialmente uno zig zag tra Wisconsin, Michigan e Iowa. Valens e Richardson si erano aggregati al tour per promuoversi, visto che erano appena diventati famosi, ma presto presero l'influenza e i geloni, come molti altri musicisti, alcuni dei quali finirono addirittura all'ospedale e dovettero essere sostituiti.

    Il 2 febbraio il gruppo, dopo una tappa di oltre 500 chilometri in autobus, arrivò a Clear Lake, Iowa, dove il manager aveva trovato un ingaggio all'ultimo momento. Il giorno successivo avrebbero dovuto suonare in Minnesota e quello ancora successivo sarebbero dovuti tornare in Iowa. Holly, che non ce la faceva più, organizzò un volo charter per andare a Fargo, in North Dakota, vicino alla città del Minnesota dove avrebbero dovuto suonare. Le ricostruzioni su ciò che successe a quel punto sono diverse: c’è chi dice che Holly prenotò l'aereo solo per sé e la sua band, mentre Richardson chiese un passaggio perché era malato e Valens vinse il suo a testa o croce con il chitarrista di Holly. Altri, invece, sostengono che fin dall'inizio era previsto che sull'aereo ci fossero anche loro.

    In ogni caso, il giorno successivo Holly, Valens e Richardson salirono su un piccolo aereo Beechcraft 35 Bonanza pilotato dal 21enne Peterson, che aveva già una discreta esperienza di volo. Nevicava e la visibilità era scarsa e subito dopo il decollo l'aereo scomparve in fretta alla vista. Dopo qualche minuto la torre di controllo cercò di contattare via radio l'aereo, ma non ottenne risposta. Il proprietario della compagnia che aveva organizzato il volo, preoccupato, prese un altro aereo per seguirne la rotta, avvistandolo al suolo a meno di dieci chilometri di distanza. Holly, Valens, Richardson e Peterson erano morti all'istante. Si scoprì poi che Peterson non era stato informato correttamente sulle condizioni meteo e, soprattutto, che non era pratico degli antiquati strumenti presenti sul velivolo: probabilmente, interpretò male i dati sull'altitudine e, mentre l'aereo si avvicinava al suolo, pensava invece di guadagnare quota.



    L'aereo su cui viaggiavano Holly, Valens e Richardson subito dopo l'incidente


    La moglie di Holly, incinta, apprese la notizia dalla televisione ed ebbe un aborto spontaneo. Gli occhiali di Holly non furono trovati per lungo tempo, creando un piccolo mistero. Nel 1980 furono invece rintracciati in un deposito della polizia, dove erano stati consegnati alcuni mesi dopo l'incidente, quando la neve si era sciolta. Oggi sono esposti al Buddy Holly Center di Lubbock, Texas.
    L’espressione "il giorno in cui morì la musica" non fu inventata subito, ma oltre dieci anni dopo in "American Pie", una celebre canzone del 1971 di Don McLean, che usò l’incidente come metafora della perdita dell'innocenza di una generazione che aveva assistito alla nascita del rock&roll...




  6. #46
    Super Troll
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    Predefinito Re: La superstizione porta sfortuna

    But February made me shiver
    With every paper I'd deliver
    Bad news on the doorstep
    I couldn't take one more step
    I can't remember if I cried
    when I read about his widowed bride,
    but something touched me deep inside
    the day the music died.

 

 
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