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Discussione: Il grande reset.

  1. #271
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    Predefinito Re: Il grande reset.

    IL “WORLD ECONOMIC FORUM” DI DAVOS, HANNO SVELATO I CONTORNI DI CIÒ CHE DOBBIAMO ASPETTARCI NEI MESI A VENIRE.
    22 AGOSTO 2020

    Economia e Pandemia, ora arriva il «Grande Reset» di Davos
    Renovatio 21 propone questo articolo di William F. Engdahl, tradotto da Alessandra Boni
    Per coloro che si chiedono cosa accadrà dopo che la pandemia di Covid-19 ha portato al blocco quasi completo dell’economia mondiale, causando la peggiore depressione dagli anni ’30, i Leader della principale ONG della globalizzazione, il “World Economic Forum” di Davos, hanno appena svelato i contorni di ciò che dobbiamo aspettarci nei mesi a venire.
    Queste persone hanno deciso di usare la crisi come un’opportunità.
    Il 3 giugno, tramite il loro sito Web, il “World Economic Forum” di Davos (WEF), hanno svelato i contenuti del prossimo forum di gennaio 2021.
    Lo chiameranno il «Grande Reset». Utilizzeranno l’impatto sbalorditivo del Coronavirus per far avanzare un piano molto specifico.
    In particolare, tale Agenda si integra perfettamente con un’altra, l’”Agenda 2030″ varata dall’ONU nel 2015.
    L’ironia del principale forum mondiale sull’economia — quello che ha avanzato l’”Agenda della Globalizzazione” a partire dagli anni ’90, abbracciando quello che chiamano “sviluppo sostenibile” — è davvero enorme.
    Lascerebbe pensare che questo programma non riguardi esattamente ciò di cui il WEF e i partner stiano realmente parlando.
    Il Grande Reset
    Il 3 giugno il Presidente del WEF Klaus Schwab ha pubblicato un video che annuncia il tema annuale per il 2021, il “Grande Reset”.
    Sembra essere nientemeno che la promozione di un’Agenda Globale volta a ristrutturare l’economia mondiale secondo linee molto specifiche, molto simili a quelle sostenute dall’IPCC, da Greta dalla Svezia e dai suoi amici aziendalisti come Al Gore o Larry Fink della Blackwater.
    È interessante notare che i portavoce del WEF inseriscano il “reset dell’economia mondiale” nel contesto del Coronavirus e del conseguente crollo dell’economia industriale mondiale.
    Il sito web del WEF afferma che: «Ci sono molte ragioni per perseguire un Grande Reset, ma la più urgente è l’epidemia di Covid-19».
    Quindi, il Grande Reset dell’economia globale deriva dal Covid-19 e dalle «occasioni» che presenta.
    Annunciando il tema del 2021, il fondatore del WEF, Schwab, ha quindi affermato, spostando abilmente l’attenzione:
    «Abbiamo un solo pianeta e sappiamo che il cambiamento climatico potrebbe essere il prossimo disastro globale con conseguenze ancor più drammatiche per l’umanità».
    Sottintende che il cambiamento climatico è il motivo alla base della catastrofe della pandemia di Coronavirus.
    Per evidenziare l’”Agenda verde sostenibile”, il WEF si è avvalso della partecipazione dell’aspirante Re d’Inghilterra, il Principe Carlo.
    Riferendosi alla catastrofe globale di Covid-19, il Principe di Galles ha detto:
    «Se c’è una lezione cruciale che possiamo imparare da questa crisi, è che dobbiamo mettere la natura al centro di quello che facciamo. Semplicemente, non possiamo più perdere tempo».
    Insieme a Schwab e al Principe Carlo c’è anche il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres:
    «Dobbiamo costruire economie e società più uguali, inclusive e sostenibili che siano più resistenti di fronte alle pandemie, ai cambiamenti climatici e ai molti altri cambiamenti globali che affrontiamo».
    Tenete bene a mente il suo discorso su «economie e società sostenibili». Lo riprenderemo in seguito.
    Anche la nuova responsabile del FMI, Kristalina Georgieva, ha appoggiato il Grande Reset.
    Fra gli altri resettatori del WEF ci sono: Ma Jun (Presidente del “Green Finance Committee” della “China Society for Finance and Banking” e membro del “Monetary Policy Committee” della “People’s Bank of China”), Bernard Looney (CEO di BP), Ajay Banga (CEO di Mastercard) e Bradford Smith (Presidente di Microsoft).
    Non fraintendete, il Great Reset non è il momento migliore per Schwab e i suoi amici. Il sito web del WEF afferma che:
    «I blocchi causati dal COVID-19 potrebbero gradualmente allentarsi, ma l’ansia per le prospettive sociali ed economiche del mondo si sta intensificando. Ci sono buone ragioni per preoccuparsi: una forte recessione economica è già iniziata e potremmo affrontare la peggiore depressione dagli anni ’30. Ma, anche se probabile, questo risultato non è inevitabile».
    Gli sponsor del WEF hanno grandi progetti:
    «Il mondo deve agire congiuntamente e rapidamente per rinnovare tutti gli aspetti della nostra società e della nostra economia. Dall’istruzione ai contratti sociali e fino alle condizioni di lavoro. Ogni paese, dagli Stati Uniti alla Cina, deve partecipare e ogni settore, dal petrolio al gas e fino alla tecnologia, dev’essere trasformato. In breve, abbiamo bisogno di un «grande ripristino” del capitalismo».
    Questa è davvero tanta roba.
    Cambiamenti radicali
    Schwab rivela ancora di più sulla prossima agenda:
    «… un lato positivo della pandemia è che ha dimostrato quanto velocemente possiamo apportare cambiamenti radicali al nostro stile di vita. Quasi istantaneamente, la crisi ha costretto aziende e privati ad abbandonare pratiche per molto tempo ritenute essenziali: dai frequenti viaggi aerei al lavoro in ufficio».
    Sarebbero questi i lati positivi? Schwab suggerisce comunque di estendere quei radicali cambiamenti:
    «L’agenda del Grande Reset dovrebbe avere tre componenti principali. Il primo per indirizzare il mercato verso risultati più equi. A tal fine, i Governi dovrebbero migliorare il coordinamento … e creare le condizioni per una economia più coinvolgente …».
    Tale Agenda includerebbe: «modifiche alle tasse patrimoniali, ritiro dei sussidi per i combustibili fossili e nuove Leggi che regolino la proprietà intellettuale, il commercio e la concorrenza».
    La seconda componente dell’Agenda del Grande Reset per assicurare che: «gli investimenti promuovano obiettivi condivisi, come l’uguaglianza e la sostenibilità».
    A questo punto, il Capo del WEF afferma che i recenti copiosi contributi per stimolare l’economia dell’UE, degli USA, della Cina e di altri paesi devono essere utilizzati per creare una nuova economia che sia:
    «Più resiliente, equa e sostenibile nel lungo periodo. Ciò significa, ad esempio, la costruzione di infrastrutture urbane “verdi” e la creazione di incentivi per le industrie volti a migliorare la loro esperienza in termini di metriche ambientali, sociali e di governance (ESG)».
    Infine, la terza componente di questo Great Reset è per implementare uno dei progetti personali di Schwab, la “Quarta Rivoluzione Industriale”:
    «La terza e ultima priorità dell’Agenda del Grande Reset è quella di sfruttare le innovazioni della Quarta Rivoluzione Industriale per sostenere il bene pubblico, in particolare affrontando le sfide sanitarie e sociali. Durante la crisi del Covid-19 aziende, università e altri hanno unito le forze per sviluppare diagnosi, terapie e possibili vaccini; per istituire centri di controllo e creare meccanismi per tracciare le infezioni; per fornire la telemedicina. Immaginate cosa sarebbe possibile fare se simili sforzi, concertati, venissero fatti in ogni settore.»
    La “Quarta Rivoluzione Industriale” comprende la biotecnologia per l’editing genetico, le telecomunicazioni 5G, l’intelligenza artificiale e simili.
    Agenda 2030 ONU e il Grande Reset
    Se confrontiamo i dettagli dell’”Agenda ONU 2030” del 2015 con il “Grande Reset” del WEF, troviamo che coincidono perfettamente.
    Il tema di “Agenda 2030” è un “mondo sostenibile” definito dall’uguaglianza di reddito e di genere, dai vaccini per tutti sotto l’egida dell’OMS e della “Coalition for Epidemic Preparedness Innovations” (CEPI), lanciata nel 2017 dal WEF insieme alla “Bill & Melinda Gates Foundation”.
    Nel 2015 le Nazioni Unite hanno pubblicato un documento intitolato «Trasformare il nostro mondo: l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile».
    L’Amministrazione Obama non l’ha mai sottoposta al Senato, consapevole che non sarebbe stata approvata. Eppure, sta avanzando in tutto il mondo.
    Comprende 17 obiettivi di “sviluppo sostenibile”, come estensione alla precedente Agenda 21:
    «Porre fine alla povertà e alla fame in tutte le loro forme e dimensioni … proteggere il pianeta dal degrado, anche attraverso il consumo e la produzione sostenibili, gestendo in modo responsabile le risorse naturali e adottando provvedimenti urgenti sui cambiamenti climatici …».
    Chiede crescita economica e agricoltura sostenibili (OGM), energia (eolico, solare), città e industrializzazione anch’esse sostenibili …
    “Sostenibilità” è la parola chiave. Se scaviamo in profondità, è chiaro che è una “parola in codice” volta a definire la riorganizzazione della ricchezza mondiale attraverso ad esempio tasse punitive sul carbonio, che ridurrebbero drasticamente i viaggi, aerei e veicolari.
    Il “mondo meno sviluppato” non arriverà ad essere sviluppato. Anzi, sono le civiltà avanzate che devono abbassare i loro standard di vita per diventare “sostenibili”.
    Maurice Strong
    Per comprendere il doppio uso del termine “sostenibile”, dobbiamo tornare a Maurice Strong, un miliardario canadese, petroliere e amico intimo di David Rockefeller — il personaggio centrale degli anni ’70 per la promozione dell’idea che le emissioni di CO2 causate dall’uomo stavano rendendo il mondo invivibile.
    Strong ha creato il “Programma Ambientale” delle Nazioni Unite e, nel 1988, il “Gruppo Intergovernativo delle Nazioni Unite per i Cambiamenti Climatici” (IPCC) per studiare esclusivamente la CO2 prodotta dall’uomo.
    Nel 1992 Strong dichiarò che: «L’unica speranza per il pianeta non è forse fare in modo che le civiltà industrializzate collassino? Non è nostra responsabilità realizzarla?».
    Al “Summit della Terra” di Rio, nello stesso anno, Strong aggiunse:
    «Gli stili di vita attuali e i modelli di consumo della ricca classe media — che comportano un’elevata assunzione di carne, l’uso di combustibili fossili, elettrodomestici, aria condizionata e abitazioni suburbane — non sono sostenibili».
    La decisione di demonizzare la CO2, uno dei composti più essenziali per sostenere la vita, sia umana che vegetale, non è casuale.
    Come ha affermato il prof. Richard Lindzen, fisico atmosferico del MIT:
    «Dopo tutto la CO2 cos’è? — non è un inquinante, è un prodotto della respirazione di ogni creatura vivente, è il prodotto di tutta la respirazione delle piante, è essenziale per la vita delle piante e la fotosintesi, è un prodotto di tutta la combustione industriale.
    Voglio dire, se avete mai desiderato un fulcro per “controllare il tutto”, la CO2 sarebbe l’ideale. Ha quindi una sorta di attrattiva fondamentale per la mentalità burocratica».
    Per non dimenticare l’esercitazione curiosamente tempestiva riguardo una possibile pandemia a New York, l’”Evento 201″ del 18 ottobre 2019, che è stata co-sponsorizzata dal “World Economic Forum” e dalla “Gates Foundation”.
    Si basava sull’idea che:
    «E’ solo questione di tempo prima che una di queste epidemie diventi globale, con conseguenze potenzialmente catastrofiche. Una grave pandemia, diventata Event 201, richiederebbe la cooperazione fra diversi settori-chiave, governi nazionali e istituzioni internazionali».
    Lo scenario “Event 201” ipotizzava che:
    «Lo scoppio di un nuovo Coronavirus zoonotico trasmesso dai pipistrelli ai maiali e quindi alle persone, e poi da persona a persona, causerebbe una grave pandemia. L’agente patogeno è in gran parte modellato sulla SARS, ma è maggiormente trasmissibile in ambito comunitario da persone con sintomi lievi».
    La decisione del “World Economic Forum” di effettuare il Grande Reset è a tutti gli effetti un tentativo sottilmente velato di far avanzare il modello distopico, ma «sostenibile», dell’Agenda 2030: un «Green New Deal» globale sulla scia delle misure di contenimento della pandemia di Covid-19.
    Gli stretti legami con i progetti della Gates Foundation, con l’OMS e con le Nazioni Unite suggeriscono che dopo la scomparsa della pandemia di Covid-19 potremmo trovarci ad affrontare un mondo molto più sinistro.
    William F. Engdahl
    ————
    Link : http://www.renovatio21.com/economia-e-pandemia-ora-arriva-il-grande-reset-di-davos/
    Fonte: http://www.williamengdahl.com/englishNEO9Jun2020.php

    https://www.nogeoingegneria.com/effe...mesi-a-venire/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  2. #272
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    Predefinito Re: Il grande reset.

    Bollette alle stelle.
    Mancanza materie prime.
    Grand reset attivo.
    Vaccini & C. sono solo il fumo.

  3. #273
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    Predefinito Re: Il grande reset.

    Carlo Freccero firma referendum contro green pass, "strumento del Grande Reset"
    “Oltremodo scorretto” il comportamento del Governo Draghi, "incrinato il patto di lealtà tra istituzioni e popolo"

    Carlo Freccero firma per il referendum contro il green pass e spiega in una lettera alla Stampa le sue motivazioni. Innanzitutto, il celebre autore televisivo definisce “oltremodo scorretto” il comportamento del Governo Draghi “nell’incrinare il patto di lealtà tra istituzioni e popolo”. Questo anche perché “l’attuale normativa sul Green Pass ignora totalmente l’appello a evitare discriminazioni”.

    “Il mio ruolo è quello di esperto della comunicazione e, in quanto tale, non ho potuto fare a meno di rilevare la massiccia campagna di propaganda e disinformazione condotta dai media mainstream con un’unanimità che non ha precedenti nella storia del paese. Il referendum è un’occasione per avere accesso a spazi istituzionali e per fare arrivare i nostri argomenti all’elettorato. Dopodiché i cittadini decideranno liberamente e non sotto la pressione della paura innescata dalla pandemia”.

    Secondo Freccero, “dietro il Green Pass in realtà, c’è molto di più”.

    ”È destinato a diventare l’embrione della futura tessera di identificazione digitale a cui mira il Grande Reset in via di attuazione. Per chi non sapesse di cosa si tratta, rimando a due libri dell’economista Klaus Schwab “Covid 19 The Great Reset” e “Quarta rivoluzione digitale”. Secondo Schwab la pandemia è un’occasione irripetibile per conseguire il “Grande Reset” già illustrato nel saggio “La quarta rivoluzione industriale”. Tutto ciò è confermato dal progetto di Recovery Fund, che si pone come obiettivo lo stesso obiettivo del “Grande Reset”. Credo che la nuova normalità in cui stiamo vivendo non finirà coi vaccini, ma continuerà nel tempo, con la rivoluzione digitale e la rivoluzione verde. Diciamo la verità: non è la pandemia ad avere causato la crisi economica. E piuttosto la crisi economica ad avere causato la pandemia, o quanto meno, ad averla amplificata al fine di ultimare il “Grande Reset”.

    Secondo Carlo Freccero ”è giusto che il popolo, l’oggetto di quanto è in divenire, possa, come accade in tutte le democrazie, farsi soggetto e decidere se desidera o meno proseguire per la strada tracciata dalle élite. La risposta verrà dopo. Nella mia testa i referendum sono destinati ad aprire finalmente un dibattito ampio su tutti questi quesiti aperti”.

    https://news.google.com/articles/CAI...T&ceid=IT%3Ait
    Ultima modifica di Eridano; 20-09-21 alle 14:32

  4. #274
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    Predefinito Re: Il grande reset.



    Impatto Reale, Summit 2017 - Il Grande Reset
    28 Maggio 2017, Milano
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  5. #275
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    Predefinito Re: Il grande reset.

    Ieri crash di WhatsApp.

    https://www.liberoquotidiano.it/news...accadendo.html

    Verificato di persona.
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  6. #276
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    Predefinito Re: Il grande reset.

    Geni strategici, se hanno lasciato le città al PD
    Maurizio Blondet 4 Ottobre 2021

    Qui vedete lo spot che sta andando in onda sui canali televisivi tedeschi, per istruire i cittadini su come sopravvivere nel caso di un’interruzione del riscaldamento e dell’elettricità nelle case per un lungo periodo di tempo. Questi video hanno cominciato a diffondersi anche in altri paesi dell’UE.

    In Germania, per la prima volta da molto tempo, una centrale elettrica a carbone ha dovuto chiudere perché il carbone non era più disponibile. Come riporta Bloomberg , la società operativa Steag ha dovuto chiudere l’impianto di Bergkamen-A non programmato durante il fine settimana. Non è prevedibile quando si potrà riprendere l’attività.

    “Abbiamo finito il carbone”, cita Bloomberg un portavoce dell’azienda.

    Steag gestisce un totale di sei centrali elettriche a carbone in Germania con una potenza complessiva di circa 4.000 megawatt.

    Solo pochi giorni fa, il primo fornitore di gas in Germania ha dovuto cessare l’attività a causa del rapido aumento dei prezzi del gas naturale. I prezzi del carbone e del gas naturale sono ora alle stelle. I prezzi dell’energia elettrica stanno esplodendo anche in Germania – alimentati dalle tasse sul clima come la tassa speciale sull’anidride carbonica (CO2) introdotta all’inizio dell’anno – e per effetto dei prezzi in forte aumento nel commercio europeo dei certificati di emissione di CO2.



    Il ministero degli Interni del Nord Reno-Westfalia e la città federale di Bonn hanno ospitato sabato la prima giornata nazionale di protezione dalle catastrofi. Sotto il motto “Blackout – Cosa funziona quando non funziona niente?”, Migliaia di visitatori a Bonn hanno scoperto come prepararsi al meglio per un’emergenza.

    “Un’interruzione di corrente è un fallimento totale. Questo è esattamente il motivo per cui dovremmo prepararci nel miglior modo possibile “, ha affermato il ministro dell’Interno Herbert Reul. “Giocare in uno scenario disastroso può salvare vite”, ha detto il ministro, riferendosi alle numerose offerte nella giornata di azione: i visitatori hanno potuto imparare a comunicare in caso di interruzione di corrente. “Spesso niente elettricità significa: nessuna alimentazione alle antenne di trasmissione e nessuna ricezione del telefono cellulare”, afferma Reul.

    https://www.maurizioblondet.it/wp-co...709167.mp4?_=1

    (Se Salvini e Meloni fossero dei geni strategici, potrei pensare che hanno fatto apposta a perdere i sindaci delle grandi città e a lasciare tutto il potere ai comunisti nelle amministrazioni: gestiscano loro la crisi energetica nelle case a dicembre-gennaio, si coprano di gloria coi razionamenti del gas e del metano.

    https://www.maurizioblondet.it/geni-...e-citta-al-pd/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  7. #277
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    Predefinito Re: Il grande reset.

    come l’UE e la cabala di Davos pianificano il controllo dell’agricoltura
    Maurizio Blondet 4 Ottobre 2021
    William Engdahl

    Ogni volta che sentiamo la parola “sostenibile” faremmo bene a dare uno sguardo critico dietro le belle parole che suonano. Nel caso dell’Agenda 2030 globalista con i suoi 17 obiettivi sostenibili entro il 2030, quello per la creazione di un'”agricoltura sostenibile”, se guardato da vicino, distruggerà una parte enorme della produzione agricola dell’UE e farà salire di molto i prezzi globali del cibo già in aumento . La Commissione Europea chiama il loro Green Deal per il cibo il simpatico titolo “Farm to Fork”. È sostenuto dall’onnipresente World Economic Forum di Klaus Schwab e dal loro Great Reset.

    Tieni presente che sostenibile, come definito dalle Nazioni Unite e dal Forum economico mondiale di Davos, significa raggiungere zero emissioni di carbonio entro il 2050. Tuttavia, non esiste uno studio scientifico indipendente che dimostri che la CO2 sta mettendo in pericolo il nostro pianeta creando il riscaldamento globale. Solo miriadi di modelli informatici dubbi e ben finanziati. Il gas innocuo è essenziale per tutta la vita umana, animale e vegetale. Ora la Commissione dell’Unione Europea sta spingendo un’agenda radicale dall’alto verso il basso sul cuore dell’agricoltura del secondo produttore alimentare più importante del mondo come parte del suo mal concepito Green Deal dell’UE. Se attuato come è probabile, causerà una drastica riduzione della produzione agricola, una forte riduzione delle proteine ​​della carne e, cosa forse più pericolosa, un ribaltamento dell’attuale legislazione dell’UE che regola le nuove colture geneticamente modificate, o OGM.2. Ciò avrà conseguenze globali.

    Dalla fattoria alla tavola…

    Nel maggio 2020 la Commissione Europea ha pubblicato la sua Strategia Farm to Fork. La retorica ufficiale di Bruxelles fa sembrare che stia arrivando il nirvana del cibo. Affermano: “La strategia Farm to Fork è al centro del Green Deal europeo, che mira a rendere i sistemi alimentari equi, sani e rispettosi dell’ambiente”. Wow, sembra fantastico.

    Quindi arrivano alla vera agenda: “Dobbiamo riprogettare i nostri sistemi alimentari che oggi rappresentano quasi un terzo delle emissioni globali di GHG (Green House Gas), consumano grandi quantità di risorse naturali, provocano perdita di biodiversità e impatti negativi sulla salute… “Questo è un modo intelligente per demonizzare gli agricoltori e la nostra produzione alimentare come violatori di CO2. La soluzione? “Le nuove tecnologie e scoperte scientifiche, combinate con la crescente consapevolezza del pubblico e la domanda di cibo sostenibile, andranno a beneficio di tutte le parti interessate ”. Quali nuove tecnologie verranno spiegate.

    In che modo i burocrati non eletti a Bruxelles intendono “ridisegnare i nostri sistemi alimentari” per eliminare un terzo delle emissioni globali di gas serra entro il 2050? Costringendo gli agricoltori alla bancarotta chiedendo nuovi costosi input per la produzione e piante brevettate radicalmente manipolate geneticamente con sicurezza non dimostrata. Soprattutto hanno in programma di revocare l’attuale divieto di fatto sulla coltivazione di piante geneticamente modificate. Per coloro che non lo sanno, è la stessa tecnologia rischiosa non dimostrata utilizzata nei vaccini COVID-19 dei vaccini Pfizer e Moderna mRNA modificati mediante CRISPR.

    Il commissario UE per l’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, afferma dell’agenda verde Farm to Fork: “Gli agricoltori dovranno trasformare radicalmente i loro metodi di produzione e utilizzare al meglio le soluzioni tecnologiche, digitali e spaziali per inaugurare la nuova transizione agricola . ” Quindi pianificano una trasformazione radicale. Già questo suona inquietante.

    Aumentare la quota di agricoltura biologica senza pesticidi al 25% del totale dell’UE, riducendo allo stesso tempo l’uso di pesticidi chimici del 30% entro il 2030, suona bene ai non informati. Come le affermazioni della Monsanto e dell’industria degli OGM secondo cui i loro raccolti OGM riducono la necessità di pesticidi, è una bugia. L’UE sta usando questo come esca per introdurre un cambiamento radicale nelle rigorose norme UE attuali per consentire l’approvazione di piante e animali geneticamente modificati in agricoltura. Nel documento del maggio 2020 sul Green Deal Farm to Fork, l’UE afferma che la Commissione sta “conducendo uno studio che esaminerà il potenziale delle nuove tecniche genomiche per migliorare la sostenibilità lungo la filiera alimentare”. Ciò significa modifica genetica, modifica genetica CRISPR/Cas9.

    ‘ Nuove Tecniche Genomiche’

    Nell’aprile di quest’anno, la Commissione europea ha pubblicato lo studio sulle nuove tecniche genomiche (NGT). Le NGT stanno producendo piante e persino animali modificati geneticamente. Il rapporto afferma che le NGT, “tecniche per alterare il genoma di un organismo, hanno il potenziale per contribuire a un sistema alimentare più sostenibile come parte degli obiettivi del Green Deal europeo e della strategia Farm to Fork”. Il rapporto chiede un “dibattito pubblico” per modificare le rigide leggi dell’UE sull’approvazione delle colture OGM che richiedono test approfonditi ed etichettatura delle colture OGM .

    Quella legge del 2001 ha limitato con successo l’uso di OGM in tutta l’UE, in contrasto con gli Stati Uniti, dove gli OGM non regolamentati sono dominanti per le colture chiave. Nel 2018 la Corte di giustizia europea, la corte dell’UE, ha stabilito che le colture geneticamente modificate dovrebbero essere soggette alle stesse norme rigorose degli organismi geneticamente modificati (OGM) di prima generazione. La chiave dell’agenda di Davos e dell’UE Farm to Fork è una riduzione radicale dei pesticidi da sostituire con colture geneticamente modificate presumibilmente in grado di sostituire i pesticidi.

    La Commissione UE, in combutta con Bayer-Monsanto e altri della lobby dell’agrobusiness degli OGM, sta lavorando duramente per rimuovere tale restrizione del tribunale. Il commissario per la salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, ha dichiarato del loro studio UE di aprile: “Lo studio che pubblichiamo oggi conclude che le nuove tecniche genomiche possono promuovere la sostenibilità della produzione agricola, in linea con gli obiettivi della nostra strategia Farm to Fork “. New Genomic Techniques è l’eufemismo per colture geneticamente modificate.

    Il vicepresidente dell’UE responsabile del Green Deal, Franz Timmermans, ha ammesso apertamente il fascino di promettere enormi tagli ai pesticidi, il che implica che deriverà dall’abolizione delle restrizioni sull’editing genetico. Ha detto a una recente conferenza della Settimana verde dell’UE che l’UE mira a fornire agli agricoltori gli strumenti per adottare un’agricoltura di precisione e sfruttare le scoperte scientifiche per ottimizzare i semi: “È così che limitiamo la nostra dipendenza dai pesticidi”. L’agricoltura di precisione e le scoperte scientifiche per ottimizzare le sementi sono il doppio senso di Bruxelles per l’introduzione massiccia dell’editing genetico non regolamentato. Ha continuato: “Andare all’agricoltura ecologica non significa che tutti dobbiamo sgranocchiare erba e vivere nelle caverne, dobbiamo usare le ultime tecnologie per arrivarci “. Ciò significa modificare il gene CRISPR.

    Tradotto in un inglese semplice, il cuore di Farm to Fork è il previsto ribaltamento della sentenza della Corte di giustizia del 2018 che tratta le piante o gli animali modificati geneticamente da CRISPR secondo le stesse rigide regole del “principio di precauzione” per gli OGM. Senza restrizioni, le società di editing genetico come Bayer-Monsanto saranno libere di introdurre piante e animali geneticamente modificati sperimentali e non dimostrati nella nostra dieta senza etichettatura.

    Un tale regime privo di modifiche genetiche esiste già negli Stati Uniti, dove l’USDA e le autorità di regolamentazione consentono olio di soia geneticamente modificato CRISPR, funghi che non si scuriscono, grano con più fibre, pomodori che producono meglio, colza e riso che tollerano gli erbicidi. non assorbe l’ inquinamento del suolo man mano che cresce . I progetti statunitensi modificati geneticamente su pesci e animali includono quelli dubbi come le mucche che hanno solo vitelli maschi, utilizzando CRISPR; Maiali che non hanno bisogno di castrazione; mucche da latte senza corna e pesce gatto potenziato dalla crescita che utilizzano CRISPR per sviluppare il pesce gatto con più cellule muscolari . Fa venire l’acquolina in bocca…

    CRISPR Rischi Enormi, Non Ricompense

    La principale spinta di lobbying per rimuovere i regolamenti dell’UE su colture o animali geneticamente modificati viene da Bayer-Monsanto e dagli altri giganti dell’agroalimentare OGM, tra cui Syngenta, BASF e Corteva di DowDupont. Nel novembre 2020 Liam Condon, il presidente della divisione di scienza delle colture Bayer-Monsanto, ha dichiarato a una conferenza Bayer Future of Farming, che Bayer sta esercitando pressioni “molto forti” per modificare le normative sugli OGM dell’UE per esentare l’editing genetico. Condon ha dichiarato: “[Stiamo] promuovendo con forza che le normative dovrebbero recuperare il ritardo con la tecnologia e consentire l’utilizzo di questa tecnologia, [non solo] a beneficio degli europei, ma anche a beneficio di altri in tutto il mondo che cercano di L’Europa per la regolamentazione”. Condon ha definito l’editing genetico e la tecnologia CRISPR una “sorprendente svolta” che consentirebbe all’agricoltura di essere più sostenibile . Quello che ha omesso è che la deregolamentazione delle colture geneticamente modificate consentirà alla Bayer-Monsanto e ad altre importanti aziende di OGM di addebitare agli agricoltori i loro semi “sostenibili” brevettati.

    L’editing genetico di piante o animali non è affatto esente da rischi come affermato. La tecnologia non è affatto precisa o controllata e spesso ha esiti imprevisti come alterazioni genetiche non intenzionali, persino l’aggiunta involontaria di DNA estraneo da altre specie, o addirittura interi geni estranei, nel genoma di organismi geneticamente modificati.

    Questa è ancora una nuova tecnologia sperimentale. I suoi sostenitori come Bayer-Monsanto affermano che l’editing genetico delle piante è preciso. Eppure le indagini lo trovano tutt’altro che provato. La dott.ssa Allison K Wilson del The Bioscience Resource Project, afferma: “I metodi di editing genetico delle piante sono anche inclini a introdurre UTs (tratti non intenzionali o danno genetico) … nuove prove sia da animali che da piante indicano che l’editing genetico stesso può provocare mutazioni indesiderate a o vicino al sito di destinazione. Questi includono l’inserimento di vettore, batterico e altro DNA superfluo e l’introduzione involontaria di grandi delezioni e riarrangiamenti del DNA .

    Questi non sono difetti minori che possono essere ignorati. Wilson conclude: “I risultati dell’editing genetico delle piante sono imprecisi e imprevedibili e che, a seconda della combinazione di tecniche utilizzate, l’editing genetico può essere altamente mutageno. Mentre in teoria un giorno potrebbe essere possibile creare un raccolto GM che soddisfi i vasti requisiti dell’agricoltura sostenibile, in pratica sembra altamente improbabile che ciò accada mai ”.

    Secondo un’analisi della strategia EU Farm to Fork di Global Ag Media, “l’effetto di queste strategie sarà una riduzione senza precedenti della capacità di produzione dell’UE e del reddito dei suoi agricoltori. Tutti i settori mostrano un calo della produzione dal 5% al ​​15%, con i settori dell’allevamento che sono i più colpiti… Nel frattempo, qualunque sia lo scenario, i prezzi alla produzione mostrano un aumento netto di circa il 10% con un impatto negativo per la maggior parte dei redditi degli agricoltori. Il sindacato degli agricoltori dell’UE, il Copa-Cogeca, avverte che la politica si tradurrà in una riduzione senza precedenti della capacità agricola . Ma questo è il vero intento dell'”agricoltura sostenibile”.

    Davos e EU Farm to Fork

    L’agenda radicale dell’UE Farm to Form Green trova la sua eco nel Forum economico mondiale di Davos che già nel 2014 ha promosso ciò che ha chiamato “Abilitare il commercio: dalla fattoria alla tavola”. Un rapporto del WEF del gennaio 2018 afferma: “Le tecnologie di editing genetico come CRISPR-Cas potrebbero fornire un modo per ottenere miglioramenti multi-tratto, producendo un cambiamento radicale nella produttività e migliorando la resistenza alla siccità e il contenuto nutrizionale del cibo. “ Questo è stato fatto insieme a McKinsey & Co come parte delle iniziative del WEF per la sicurezza alimentare e l’agricoltura e il loro grande ripristino. I partner del forum WEF includono Bayer, Syngenta, BASF. Secondo il sito web del WEF, “Il World Economic Forum al suo incontro annuale a Davos nel gennaio 2020 ha riunito i leader dell’industria e delle imprese con il vicepresidente esecutivo Frans Timmermans per esplorare come catalizzare il Green Deal europeo.c’era anche il capo di Syngenta e BASF.

    Se il settore agricolo dell’UE viene portato nel regime degli OGM modificati geneticamente e di conseguenza la sua produzione viene drasticamente ridotta, causerà una carenza alimentare sempre maggiore in tutto il mondo. Questo è il piano di Davos insieme alla loro agenda eugenetica per il Grande Reset del COVID-19. Chiamarlo Farm to Fork lo fa sembrare innocuo. Chiaramente non lo è.

    F. William Engdahl è consulente di rischio strategico e docente, ha una laurea in politica presso la Princeton University ed è un autore di best-seller su petrolio e geopolitica, in esclusiva per la rivista online “New Eastern Outlook” .

    https://www.maurizioblondet.it/come-...llagricoltura/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  8. #278
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    Predefinito Re: Il grande reset.

    Harari: ora l’élite dell’Uomo-Dio rottamerà il liberalismo?
    Scritto il 07/10/21 • nella Categoria: idee

    I grandiosi progetti umani del XX Secolo si prefiggevano l’obiettivo di salvaguardare una norma universale di agiatezza, salute e pace per ciascuno, senza eccezione. Anche i nuovi progetti del XXI Secolo – ottenere l’immortalità, la felicità eterna e uno status divino – sperano di servire all’intero genere umano. D’altro canto, poiché questi progetti puntano al superamento (anziché al raggiungimento) di una condizione standard, potranno piuttosto creare una nuova casta di super-uomini, che potrebbe disfarsi delle sue radici liberali e trattare i normali uomini non meglio di come gli europei del XIX Secolo trattavano gli africani. E’ probabile che Homo Sapiens migliorerà se stesso passo dopo passo, mescolandosi nel processo con robot e computer, finché i nostri discendenti si guarderanno indietro e si accorgeranno che non sono più quel genere di animale che ha descritto la Bibbia.Questo non accadrà in un giorno o in un anno; in realtà si sta già verificando proprio adesso, attraverso un’innumerevole quantità di azioni abituali. Se le scoperte scientifiche e gli sviluppi tecnologici divideranno l’umanità in una massa di uomini inutili e in una piccola élite di super-uomini potenziati, o se l’autorità sarà trasferita dagli esseri umani agli algoritmi dotati di un’intelligenza superiore, allora il liberalismo collasserà. Sono in molti a ritenere che i nuovi programmi dell’umanità, alla fine, si riducano a un unico progetto, con tante diramazioni: acquisire la condizione di esseri divini. Se questo può suonare scarsamente scientifico o decisamente bizzarro, è perché la gente spesso non ha chiaro il significato di divinità. Non si tratta di una vaga qualità metafisica. E non coincide neppure con l’onnipotenza. Quando parliamo di elevare gli uomini agli dèi, pensiamo a qualcosa di prossimo agli dèi greci o ai Deva indù, piuttosto che all’onnipotente Padre nei cieli, di biblica memoria.I nostri discendenti avranno le stesse fisime, perversioni e limiti, proprio come Zeus e Indra hanno i loro. Ma essi potranno amare, odiare, creare e distruggere su una scala molto più grande della nostra. Un tempo si credeva infatti che gli dèi non fossero onnipotenti, ma piuttosto che possedessero alcune specifiche super-abilità, come quella di progettare e creare esseri viventi, di trasformare i loro stessi corpi, di controllare l’ambiente e il tempo atmosferico, di leggere nelle menti e di comunicare a distanza, di viaggiare ad altissime velocità e, senza dubbio, di sfuggire alla morte vivendo per un tempo indefinito. Nelle antiche società agricole, molte religioni erano sorprendentemente caratterizzate da uno scarso interesse per le questioni metafisiche e quelle relative all’aldilà. Le loro maggiori preoccupazioni ruotavano intorno al tema, molto prosaico, di come incrementare i raccolti. Questo spiega perché il dio dell’Antico Testamento non prometta mai alcuna ricompensa o punizione dopo la morte, e al popolo di Israele prometta solo e sempre conseguenze terrene.

    (Yuval Noah Harari, dal bestseller “Homo Deus. Breve storia del futuro”, edito in Italia da Bompiani nel 2018 e citato da Mauro Biglino nel video la “Bibbia avrà ragione”. Eminente storico israeliano apprezzato in tutto il mondo, attualmente Harari insegna “World History e processi macrostorici” all’Università Ebraica di Gerusalemme).

    https://www.libreidee.org/2021/10/ha...l-liberalismo/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
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  9. #279
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    Predefinito Re: Il grande reset.

    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
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  10. #280
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    Predefinito Re: Il grande reset.

    L’enigma del 15 ottobre globale
    Maurizio Blondet 13 Ottobre 2021

    In tutto il mondo. Dall’Australia all’Italia, dal Canada agli Usa all’Angola il 15 ottobre è la data che hanno fissato per la scadenza della libertà. Non ho spiegazioni…




    Anche in Angola, dal 15 ottobre è obbligatorio avere il green pass per entrare in qualunque spazio pubblico. Spiagge comprese. In Angola solo il 3% è vaccinato e dunque ha il pass.



    (Un’amica risponde: “Preghiamo tutti insieme il 15 ottobre. Nuova Lepanto!”)

    https://www.maurizioblondet.it/lenig...tobre-globale/
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