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Discussione: Il grande reset.

  1. #331
    Blut und Boden
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    Predefinito Re: Il grande reset.

    Come in cielo, così in terra: chi vuole la fine dell’Occidente
    Scritto il 05/1/22 • nella Categoria: segnalazioni

    Sta finalmente fallendo, il disegno criminale del Reset della Verità? Ne è convinto Nicola Bizzi, co-autore e editore di “Operazione Corona”. Vero, l’Italia del “nuovo” Draghi si conferma il peggior paese-lager d’Europa, il più arcigno custode della menzogna sanitaria: mi ostino a non garantire terapie tempestive, in modo da costringere i malati a ricoverarsi, quando ormai si saranno aggravati. Per contro, il resto del mondo ormai parla tutt’altra lingua. Squillante il segnale da Londra: fine delle restrizioni, pretestuose e inutili. I maggiordomi di Davos, dice Bizzi, sono soltanto i ventriloqui di grandi poteri anche dinastici, come quello degli eredi Asburgo: ma a questo “asse del male” sono rimasti fedeli soltanto l’Unione Europea e il Vaticano, escluso dal Quantum Financial System, nuovo paradigma ancora piuttosto misterioso. Una rivoluzione finanziaria di cui ha parlato quasi solo Luca La Bella su “Database Italia”: in teoria, il Qfs sarebbe una leva capace di mettere in crisi la dominazione bancaria della moneta a debito, di cui proprio l’attuale premier italiano è uno dei frontman più vistosi e più carichi di colpe, anche recenti e recentissime.
    Storico e studioso di archeologia, Bizzi non teme di frugare nella mitopoiesi, alla ricerca di possibili indizi per scovare le ragioni dell’anomala fretta che sembra pervadere quell’élite planetaria che due anni fa aveva puntato tutto sulla psico-pandemia terroristica, per poi arrivare a tappe forzate alla civiltà orwelliana del microchip, cominciando dal Green Pass, passando per il congelamento dei governi in ossequio all’ambigua overdose di aiuti europei. Un cavallo di Troia – l’ideologia tecno-green – per fare del gretismo la nuova religione dogmatica del dominio fondato sull’emergenza permanente (non più sanitaria, ma climatica). Sotto questo aspetto, al governo Draghi non manca nulla: può contare sul profeta del 5G, Vittorio Colao, come pure sullo scienziato Roberto Cingolani, promotore del nucleare “verde” e dei nano-bot inoculabili e attivabili da remoto con le radiofrequenze. Lo stesso Cingolani ci ha appena illuminato sul grande rebus demografico del pianeta: la Terra sarebbe perfetta per ospitare tre miliardi di persone (ergo, almeno quattro miliardi di noi sarebbero di troppo).
    Di “depopolamento malthusiano” parlano apertamente le rosacrociane Georgia Guidestones, senza contare i pensatori-filantropi del calibro di Bill Gates. In Italia tiene ancora banco la storiella secondo cui il “vaccino” C-19 proteggerebbe almeno dagli effetti peggiori della patologia, mentre i media tacciono sui dati ufficiali emessi dalla famarcovigilanza dell’Ema, a fine agosto: 24.000 decessi poco dopo l’inoculo e 2 milioni di cittadini costretti a ricorrere a cure mediche, specie cardiologiche. Negli ospedali, nessuna differenza tra “vaccinati” e non. Dati ufficiali del Regno Unito: nelle terapie intensive, ogni 5 pazienti, ben 4 sono “vaccinati”. Nicola Bizzi prova a mappare il problema: l’imposizione dei sieri genici sperimentali investe quasi solo l’Occidente, più le sue propaggini post-coloniali in Oceania (Australia e Nuova Zelanda). Una sovrapposizione pressoché perfetta, rispetto alle inquietanti previsioni esibite nel 2017 dal sito statunitense “Deagel.com”, che – evocando fonti d’intelligence – prefigurava (non si sa in base a che cosa) un drastico crollo demografico per l’Europa Occidentale e gli Stati Uniti. Cioè: esattamente le aree sottoposte alle vessazioni sanitarie basate sull’inoculo genico.
    Lo stesso Bizzi riflette su un dettaglio: nel 2020 il presunto Covid-19 comparso a Wuhan esplose stranamente nella provincia di Bergamo, i cui abitanti furono sottoposti a mappatura genetica a tappeto quando gli inquirenti davano la caccia al killer di Yara Gambirasio. Quella di Bergamo è anche un’area fortemente inquinata, nonché affollatissima di antenne 5G. Non solo: nel 2019 la popolazione bergamasca fece registrare una specie di record, per l’inoculo dei vaccini antinfluenzali. Sempre a Bergamo intervenne la stranissima missione militare inviata dalla Russia: a fare cosa? Gli specialisti di Mosca, brigate addestrate a rilevare la presenza di armi non convenzionali – dice sempre Bizzi, citando un vescovo della Chiesa ortodossa russa – avrebbero individuato il rilascio (nell’aria, nell’acqua e sul suolo) di agenti tossici già noti e presenti negli arsenali “proibiti” di cui dispongono le superpotenze. Naturalmente, il report – trasmesso al governo Conte – sarebbe stato concordemente secretato. Onde per cui non è possibile ottenere conferme precise, neppure giornalistiche. Ma, come dire: la verità potrebbe essere custodita in cassaforte, come strumento di pressione.
    Addirittura spettacolare il recente ruolo della Russia nell’opporsi alla narrazione occidentale ancora dominante: prima il “niet” all’Onu sulla pretesa di trasformare la cosiddetta emergenza climatica in problema per la sicurezza internazionale, poi il declassamento del Covid come pericolo non più emergenziale. Oltre ad aver prontamente sdoganato il protocollo De Donno (plasma iperimmune) anche sotto forma di farmaci a base di anticorpi monoclonali, gli scienziati di Mosca hanno diffuso annunci espliciti: la variante Omicron sarebbe stata ingegnerizzata e rilasciata, a partire dal Sudafrica, per contagiare finalmente tutti e quindi immunizzare davvero la popolazione. Spiegano i virologi russi: da un lato sono stati inseriti elementi genici per velocizzare i contagi, dall’altro sono state rimosse le componenti responsabili delle complicanze polmonari. Risultato: la Omicron provocherebbe al massimo un forte raffreddore. Potrebbe essere lei il vero vaccino, ha sintetizzato lo stesso Putin: l’uscita, definitiva, dal delirio “pandemico”.
    Che l’Italia di Draghi sembri non accorgersene – boicottando ancora le cure precoci e le terapie domiciliari, in modo da reiterare il terrorismo sanitario per spingere i renitenti a capitolare, di fronte al ricatto “vaccinale” – non è che un dettaglio, l’ennesimo, destinato probabilmente ad aggravare in modo irreparabile le imputazioni di cui forse un giorno si occuperà il tribunale della storia. Intanto però le popolazioni occidentali marciano in direzione nettamente opposta: negli Usa, gli Stati trumpiani hanno stoppato il Tso ricorrendo alla magistratura federale, mentre mezza Europa si sta agitando in modo rumoroso, dalla tenace Germania fino alla Francia, che sconta l’insurrezione di mezzo Parlamento, contrario alle imposizioni all’italiana. In un modo o nell’altro, la sensazione è che l’uscita dal tunnel potrebbe essere prossima. Lo stesso Bill Gates – in qualità di tuttologo onnisciente – ha appena dichiarato che, ad aprile, lo spettro del Covid sarà solo un brutto ricordo. Sta davvero per crollare, l’immane impalcatura mistificatoria che ha provato a sequestrare il pianeta? E comunque: quale potrebbe esser stato il movente principale?
    La prima risposta è facile: estendere all’Occidente il modello sociale cinese. Libertà relativa, condizionata alla buona condotta del suddito: obbligato a circolare in eterno con il suo bravo Green Pass a punteggio. Sottolinea Bizzi: se il piano doveva essere globale (e infatti lo era) è già praticamente fallito, perché non puoi imporlo senza la Russia, senza metà degli Usa, senza l’India, senza il Brasile e senza il Sudafrica (la “patria” di Omicron, primo paese in assoluto ad abbandonare ogni misura restrittiva). Forse, però, l’immenso reticolo dove si intrecciano interessi plurimi e spesso insospettabili, di cui restano visibili solo le filiere terminali (il mega-business di Big Pharma), non basta – da solo – a spiegare l’accaduto. Specie in giorni in cui la Nasa, sconcertando molti, ha annunciato di aver “reclutato” 24 teologi per capire come preparare le masse all’eventuale (imminente?) contatto con entità aliene. Dal 2020, il tema ha cessato di essere relegato nella fantascienza: il Pentagono ha infatti ammesso l’esistenza degli Ufo, ribattezzati Uap.
    Studioso della tradizione misterica eleusina, lo stesso Bizzi prova a riassumere: da autori classici come Esiodo “sappiamo” che i Titani, progenitori mitologici di una parte dell’umanità, sarebbero stati sconfitti 20.000 anni fa dalle nuove “divinità”, quelle del pantheon greco dell’Olimpo. Per la mitologia di Eleusi, i Titani sarebbero sbarcati sul nostro pianeta 90.000 anni fa, trovandolo già popolato. Diecimila anni dopo, dalla loro centrale operativa (l’arcipelago Ennosigeo-Atlantideo) avrebbero “fabbricato” un particolare nostro antenato preistorico, l’Uomo di Cro-Magnon, i cui geni – pare – sarebbero all’origine dell’attuale uomo bianco occidentale. Quello letteralmente travolto, oggi, dalla follia Covid, e sottopposto alle peggiori angherie: fino all’imposizione ricattatoria del siero sperimentale Rna che, di fatto, interviene sul corredo genico della persona. Semplici suggestioni? Niente affatto, stando a illustri scienziati: non si contano più i medici che sostengono la potenziale pericolosità del preparato, i cui effetti a lungo termine non sono noti.
    Secondo voci di intelligence, poi, c’è chi teme che nel 2024 la Terra possa essere raggiunta da visitatori non desiderati: da qui l’improvvisa accelerazione della “disclosure” in corso, fino alle clamorose esternazioni del generale israeliano Haim Eshed: da trent’anni collaboriamo con razze aliene in un Federazione Galattica, che dispone di basi spaziali condivise. E se ad aver paura degli altri alieni in arrivo, presentati come “cattivi”, fossero proprio gli alieni che – secondo Bizzi e molti altri – reggerebbero segretamente la Terra da almeno 20.000 anni, attraverso i loro rappresentanti umani? In altre parole: si può immaginare una ipotetica correlazione tra l’apocalisse in corso e il timore per l’eventuale ritorno di entità ostili al dominatori occulti del nostro pianeta? E poi: c’è un nesso, tra la brutale persecuzione di noi occidentali e il possibile ritorno dei nostri “progenitori” titanici, largamente annunciato dalle profezie eleusine? Domande, certo: solo domande (fuori dalla portata, in ogni caso, di chi ancora crede a Babbo Natale e ai virologi televisivi).
    Qualcuno potrebbe dire: cerchiamo di non essere ridicoli, rincorrendo fantasie mitologiche e magari consolatorie, fuorvianti, letteralmente lunari. Per contro, cosa offre il menù della realtà quotidiana? Il tenore estetico della farsa è reso magistralmente dalle parole testuali del primo ministro, quello che vorrebbe finire al Quirinale: «Se non ti vaccini, muori e fai morire chi ti è accanto», ove peraltro il verbo “vaccinare” è utilizzato in modo sfacciatamente abusivo. Ora, sta forse compiendo la sua Opera al Nero, l’alchimista Draghi, propedeutica – per eterogenesi dei fini – alla riscossa coscienziale, e quindi poi anche politica e civile, che può scaturire solo dalla rivolta morale di fronte alla peggiore delle ingiustizie? Dettagli trascurabili, in fondo, in un teatro mondiale in cui compaiono problemi sanitari deliberatamente procurati, ma anche teologi e alieni, astronauti di ieri e di oggi. L’unica vera notizia forse è questa: una quota rilevante della popolazione ha saggiato la natura dell’attuale potere, e non vuole più averci a che fare. Ha aperto gli occhi, definitivamente: a quanto pare qualcuno ce l’ha con noi, proprio con noi occidentali.
    E ci sta facendo, seriamente, del male.
    (Giorgio Cattaneo, 5 gennaio 2022).

    https://www.libreidee.org/2022/01/co...delloccidente/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  2. #332
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    Predefinito Re: Il grande reset.

    KLAUS SCHWAB discute il “European Chips Act”
    Maurizio Blondet 24 Gennaio 2022

    (Legge europea per il chip cerebrale) e la necessità di un “cervello fisico per la digitalizzazione e di averlo localizzato in una certa misura in Europa”.

    Poi, prosegue dicendo che il Forum economico mondiale ha lanciato il “Rapporto del Club di Roma”.

    https://www.maurizioblondet.it/wp-co...535324.mp4?_=1

    Ad integrazione dell’articolo precedente

    Von Der Leyen dice che ogni cittadino europeo avrà un portafoglio di identità digitale.

    Passaporti Covid dell’UE: “sulla base della tecnologia dei pass per i vaccini, ogni cittadino dell’UE e residente nell’Unione potrà utilizzare un portafoglio di identità digitale personale”— https://twitter.com/PoliticsForUK/status/1484999161380544516 Ecco a cosa … Leggi tutto

    Intanto, alll’ospedale pediatrico di Tolosa, gli effetti del lockdown di Klaus e Ursula:
    Toulouse. “Des enfants de 6 ans font des tentatives de pendaison” : l’hôpital subit les effets du covid

    “Dobbiamo sottolineare la gravità dei tentativi di suicidio. Abbiamo bambini piccoli dai 6 ai 7 anni che tentano di impiccarsi. Personalmente, non l’avevo mai visto!”

    Professoressa Isabelle Claudet Responsabile delle emergenze pediatriche presso l’ospedale universitario di Tolosa

    In Italia:

    Si accascia al suolo durante la corsa campestre, grave un 12enne
    Magari, col chip europeo nel cervello, non sarebbe successo….



    https://www.maurizioblondet.it/klaus...ean-chips-act/
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  3. #333
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    Predefinito Re: Il grande reset.

    Von Der Leyen dice che ogni cittadino europeo avrà un portafoglio di identità digitale.
    Maurizio Blondet 24 Gennaio 2022

    Passaporti Covid dell’UE: “sulla base della tecnologia dei pass per i vaccini, ogni cittadino dell’UE e residente nell’Unione potrà utilizzare un portafoglio di identità digitale personale”—

    https://twitter.com/PoliticsForUK/status/1484999161380544516

    Ecco a cosa serviva l’impostura della “pandemia”, del “vaccino obbligatorio a tutti” e del “green pass”. Ormai lo dicono apertamente.

    da Telegram:
    Tutti i documenti, conto corrente, pagamenti, ecc diventeranno digitali e poi verranno implementati con o dentro il Green Pass.
    Così se si è in ritardo con qualche pagamento o dose di siero oppure risultate “antipatici” a chi comanda gli basta premere un pulsantino per disabilitare la vostra identità così non potete fare più niente.
    Tutto è deciso tranne se farlo con un microchip o un QRcode.
    Fantasia? No, fa parte del piano Great Reset del World Economic Forum di cui Von Der Leyen fa parte.

    Unisciti a: t.me/dissociati_liberi

    https://www.maurizioblondet.it/von-d...tita-digitale/
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  4. #334
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    Predefinito Re: Il grande reset.

    Commissione Ue: Yacht e jet privati ​​ andrebbero esentati dalle tasse sul clima
    Maurizio Blondet 25 Gennaio 2022

    Tu chiamala, se vuoi, PLUTOCRAZIA
    Da DWN:

    Mentre ai cittadini comuni viene chiesto di pagare ingenti somme per “salvare il clima mondiale”, i giocattoli più importanti dei super ricchi devono essere esentati dalle previste tasse sul clima.
    NOTIZIE ECONOMICHE TEDESCHE
    Negli ultimi mesi, la Commissione Ue e i governi nazionali hanno annunciato misure estreme per rendere l’economia del continente indipendente dai combustibili fossili entro il 2050.

    I cittadini degli stati nazionali pagheranno per questo – sia sotto forma di tasse speciali sulla CO2, tasse climatiche pianificate sui viaggi, aumento dei prezzi dell’elettricità a causa dello scambio di quote di emissione europeo o dell’effettivo divieto dei motori a combustione interna, che potrebbe costare centinaia di migliaia di euro di posti di lavoro nel continente.

    Gli osservatori avvertono già del massiccio aumento dei costi energetici che nella sola Germania centinaia di migliaia di famiglie a basso reddito potrebbero scivolare nella povertà.

    In questo contesto, sono notevoli le eccezioni a cui mira l’UE in vista delle previste tasse climatiche nel settore dell’aviazione e della navigazione.

    Ad esempio, i jet privati ​​- che sono offerti principalmente da persone molto ricche o dirigenti aziendali – devono essere esentati dalle tasse speciali previste sul traffico aereo. Il portale Argus riporta: “I jet privati ​​godono di uno status eccezionale essendo classificati come ‘aviazione commerciale’. (…) Un’altra eccezione riguarda i “voli di piacere”, in cui un aeromobile è utilizzato per “scopi personali o ricreativi” e in cui non sono coinvolti affari.”

    Il portale Trasporti&Ambiente riporta ora che la Commissione Ue vuole che gli yacht siano esentati dalle previste tasse speciali sul clima: “Nel luglio 2021, la Commissione Europea ha presentato una serie di misure per decarbonizzare il settore marittimo. Ma il previsto “sistema di determinazione dei prezzi del carbonio” (ETS) e lo standard più rigoroso per il carburante marittimo (FuelEU Maritime) non si applicano alle navi di peso superiore a 5.000 GT ed escludono anche un certo numero di tipi di navi come barche, pescherecci e yacht”.

    Quindi è logico che il ministro dell’Ambiente italiano, Roberto Cingolani, sostenga che anche le auto sportive di lusso come Ferrari e Lamborghini debbano essere esentate dalle previste tasse sul clima, come riporta il quotidiano svizzero Handelszeitung.

    https://www.maurizioblondet.it/commi...sse-sul-clima/
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  5. #335
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    Predefinito Re: Il grande reset.

    Così parlò Bourla (e riceve un altro milione)
    Maurizio Blondet 24 Gennaio 2022

    Un vaccino annuale contro il Covid-19 è preferibile a frequenti dosi booster di richiamo. Lo ha dichiarato il Ceo di Pfizer, Albert Bourla.

    ��‍��”Una volta all’anno è più facile convincere le persone a farlo. Per le persone è più facile da ricordare”, ha affermato.

    ��La minore efficacia del vaccino nel prevenire la trasmissione di Omicron ha spinto molti governi ad ampliare il piano di vaccinazione con una o più dosi booster, mentre si pensa ad una somministrazione regolare dei richiami a distanza quattro o cinque mesi.

    ��”Questo non sarà un buon scenario. Spero che avremo un vaccino da fare una volta l’anno”, ha sottolineato il ceo.

    ��Pfizer punta alla vaccinazione annuale, una situazione che Bourla ritiene ideale dal punto di vista della salute pubblica.

    ��”Stiamo cercando di vedere – aggiunge – se possiamo creare un vaccino che copra Omicron e non dimentichi le altre varianti e che potrebbe essere una soluzione”.

    ��Bourla ha annunciato che Pfizer potrebbe essere pronta già a marzo a presentare domanda agli enti regolatori per l’approvazione di un vaccino ridisegnato per Omicron. In caso di via libera sarà la prima revisione al vaccino autorizzato contro il Covid-19 nel novembre del 2020.

    Alessandro 7 @AlessandroCere7
    Albert Bourla CEO Pfizer

    "Ad oggi, nel 2022, abbiamo guadagnato circa 36 miliardi di dollari"

    La "scienza" nel 21° secolo.

    https://twitter.com/i/status/1483130907661934605

    dal Times of Israel:

    Il CEO di Pfizer Albert Bourla premiato col Premio Genesis da 1 milione di dollari per il 2022

    La ebraica Genesis Foundation ha annunciato mercoledì che il vincitore del suo premio annuale per il 2022 è Albert Bourla, CEO di Pfizer, che ha prodotto un vaccino COVID-19 che è stato utilizzato da Israele e da altri paesi del mondo per inoculare le loro popolazioni contro il coronavirus.

    Il Premio Genesi onora le persone che fungono da ispirazione per la prossima generazione di ebrei attraverso i loro eccezionali risultati professionali e l’impegno nei confronti dei valori ebraici e del popolo ebraico.



    https://www.maurizioblondet.it/cosi-...altro-milione/
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  6. #336
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    Predefinito Re: Il grande reset.

    10 segni che la guerra in Ucraina fa parte del Grand Reset
    Maurizio Blondet 17 Marzo 2022

    Prima, la notizia che nessuno vi darà:

    L’Ucraina annuncia che sarà primo paese ad attuare il “Great Reset” del WEF con un’app di credito sociale che combina il reddito di base universale (UBI), un’identità digitale e un passaporto per i VACCINI, il tutto all’interno della propria app Diia.

    https://iphonesoft.fr/2022/03/16/ukr...plication-diia

    segue

    Lungo ma essenziale articolo – oltretutto di fonte britannica, il che lo rende specialmente meritevole)

    Mentre la pandemia ha acclimatato il mondo al lockdown, normalizzato l’accettazione di farmaci sperimentali, accelerato il più grande trasferimento di ricchezza alle multinazionali decimando le PMI e adattato la memoria muscolare della forza lavoro in preparazione per un futuro cibernetico, è stato necessario un vettore aggiuntivo per accelerare il collasso economico prima che le nazioni possano ” ricostruire meglio “.

    Di seguito presento diversi modi in cui l’attuale conflitto tra Russia e Ucraina è il prossimo catalizzatore dell’agenda Great Reset del World Economic Forum .

    La guerra tra Russia e Ucraina sta già causando un’interruzione senza precedenti delle catenedi approvvigionamento globali, esacerbando la carenza di carburante e inducendo livelli cronici di inflazione.
    Negli anni a venire, la combinazione di crescita inferiore alla media e inflazione incontrollata costringerà una sottoclasse economica globale a contratti di micro-lavoro e posti di lavoro a basso salario in una gig economy emergente.

    Un’altra recessione aggraverà la sete di risorse globali, restringerà la portata dell’autosufficienza e aumenterà significativamente la dipendenza dai sussidi governativi.

    Con l’impoverimento di una parte significativa della forza lavoro mondiale che si profila all’orizzonte, questo potrebbe ben essere un preludio all’introduzione di un reddito di base universale, che porta a un ordine neofeudale altamente stratificato.

    Pertanto, la minacciosa previsione del World Economic Forum che “non possederemo nulla e saremo felici” entro il 2030 sembra svolgersi con una rapidità terrificante.

    Le ricadute economiche della guerra porteranno a un drastico ridimensionamento della forza lavoroglobale .
    Come la pandemia, la preparazione alle catastrofi nell’era del conflitto si baserà in modo significativo sulla volontà di abbracciare innovazioni tecnologiche specifiche nella sfera pubblica e privata in modo che le generazioni future possano soddisfare la domanda di lavoro del Grande Reset.

    Un tema ricorrente in Shaping the Future of the Fourth Industrial Revolution di Klaus Schwab è che le innovazioni tecnologiche e scientifiche rivoluzionarie non saranno più relegate nel mondo fisico che ci circonda, ma diventeranno estensioni di noi stessi.

    Sottolinea il primato delle tecnologie emergenti in una forza lavoro di nuova generazione e sottolinea l’urgenza di portare avanti i piani per digitalizzare diversi aspetti della forza lavoro globale attraverso soluzioni scalabili basate sulla tecnologia.

    Coloro che guidano il Grande Reset cercano di gestire il rischio geopolitico creando nuovi mercati che ruotano attorno a innovazioni digitali, strategie elettroniche, lavoro di telepresenza, intelligenza artificiale, robotica, nanotecnologie, Internet delle cose e Internet dei corpi.

    La velocità vertiginosa con cui vengono implementate le tecnologie di intelligenza artificiale suggerisce che l’ottimizzazione di tali tecnologie riguarderà inizialmente le industrie e le professioni tradizionali che offrono una rete di sicurezza per centinaia di milioni di lavoratori, come l’agricoltura, la vendita al dettaglio, la ristorazione, l’industria manifatturiera e i corrieri .

    Tuttavia, l’automazione sotto forma di robot, software intelligente e apprendimento automatico non si limiterà a lavori di routine, ripetitivi e prevedibili.

    In altre parole, molti dei posti di lavoro che andranno perduti negli anni a venire stavano già andando verso la ridondanza ed è improbabile che vengano recuperati una volta che la polvere si sarà depositata.

    La guerra ha ridottosignificativamente la dipendenza dell’Europa dal settore energetico russo e ha rafforzato la centralità degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e le emissioni nette zeroche sono al centro del Grande Reset.
    I politici che hanno marciato al passo con il Grande Reset hanno sfruttato le dure sanzioni contro la Russia accelerando il passaggio all’energia “verde” e ribadendo l’importanza della decarbonizzazione come parte della “lotta contro il cambiamento climatico”.

    Tuttavia, sarebbe molto miope presumere che il Great Reset sia in definitiva orientato verso l’equa distribuzione di idrogeno “verde” e combustibili sintetici a emissioni zero in sostituzione di benzina e diesel.

    Sono per instaurare il capitalismo degli azionisti che ora viene decantato dalle élite di Davos come ” capitalismo degli stakeholder “.

    In termini economici, questo si riferisce a un sistema in cui i governi non sono più gli arbitri finali delle politiche statali poiché le società private non elette diventano i fiduciari de facto della società, assumendosi la responsabilità diretta di affrontare le sfide sociali, economiche e ambientali del mondo attraverso la cooperazione macroeconomica e un modello multi-stakeholder di governance globale.

    Pertanto, la guerra offre un enorme impulso ai governi che spingono il ripristino a perseguire attivamente l’indipendenza energetica, modellare i mercati verso una “crescita verde e inclusiva” e infine spostare le popolazioni verso un sistema cap-and-trade, altrimenti noto come economia del credito di carbonio.

    Questo accentrerà il potere nelle mani degli stakeholder capitalisti con il pretesto benevolo di reinventare il capitalismo attraverso mezzi più equi ed ecologici, usando slogan ingannevoli come “Build Back Better” senza sacrificare l’imperativo di crescita perpetua del capitalismo.

    La carenza di cibocreata dalla guerra offrirà un grande vantaggio all’industria della biologia sintetica poiché la convergenza delle tecnologie digitali con la scienza dei materiali e la biologia trasformerà radicalmente il settore agricolo e incoraggerà l’adozione di alternative a base vegetale e coltivate in laboratorio su un piano scala globale.
    La Russia e l’Ucraina sono entrambe granaglie del mondo e la grave carenza di cereali, fertilizzanti, oli vegetali e alimenti essenziali catapulterà l’importanza della biotecnologia per la sicurezza alimentare e la sostenibilità e darà vita a diverse start-up di imitazioni di carne simili a “Impossible Foods” che è stato cofinanziato da Bill Gates.

    Ci si può quindi aspettare che una maggiore regolamentazione del governo inaugurerà una drastica revisione della produzione e della coltivazione industriale di alimenti, a beneficio in ultima analisi, degli investitori dell’agrobusiness e delle biotecnologie, poiché i sistemi alimentari saranno riprogettati attraverso tecnologie emergenti per coltivare proteine ​​”sostenibili” e colture brevettate geneticamente CRISPR .

    L’esclusione della Russia da SWIFT(The Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication) prefigura un ripristino economico che genererà esattamente il tipo di contraccolpo necessario per rinchiudere vaste fasce della popolazione mondiale in una griglia di controllo tecnocratica.
    Come hanno affermato diversi economisti, l’armamento di SWIFT, CHIPS (The Clearing House Interbank Payments System) e del dollaro USA contro la Russia stimolerà solo rivali geopolitici come la Cina ad accelerare il processo di de-dollarizzazione.

    Il principale beneficiato delle sanzioni economiche contro la Russia sembra essere la Cina, che può rimodellare il mercato eurasiatico incoraggiando gli stati membri della Shanghai Cooperation Organization (SCO) e dei BRICS a bypassare l’ecosistema SWIFT e regolare i pagamenti internazionali transfrontalieri in Yuan digitale.

    Mentre la domanda di criptovalute vedrà un enorme picco, è probabile che ciò incoraggi molti governi a regolamentare sempre più il settore attraverso blockchain pubbliche e imporre un divieto multilaterale sulle criptovalute decentralizzate.

    Il passaggio alle criptovalute potrebbe essere la prova generale per accelerare eventualmente i piani per denaro programmabile supervisionato da un regolatore federale, portando a un maggiore accrescimento di potere nelle mani di una potente tecnocrazia globale e sigillando così la nostra schiavitù alle istituzioni finanziarie.

    Credo che questa guerra porterà le valute alla parità, annunciando quindi un nuovo momento di Bretton Woods che promette di trasformare il funzionamento della cooperazione bancaria internazionale e macroeconomica attraverso la futura adozione delle valute digitali della banca centrale.

    Questa guerra segna un importante punto di svolta nell’aspirazione globalista a un nuovo ordine internazionale basato su regole ancorato in Eurasia.
    Come ha affermato il “padre della geopolitica” Halford Mackinder più di un secolo fa, l’ascesa di ogni egemone globale negli ultimi 500 anni è stata possibile grazie al dominio sull’Eurasia . Allo stesso modo, il loro declino è stato associato alla perdita del controllo su quella massa fondamentale.

    Questo nesso causale tra geografia e potere non è passato inosservato alla rete globale di parti interessate che rappresentano il WEF, molti dei quali hanno anticipato la transizione verso un’era multipolare e il ritorno alla competizione tra le grandi potenze tra l’influenza politica ed economica sfuggente dell’America e un urgente bisogno di ciò che i tecnocrati chiamano globalizzazione intelligente .

    Mentre l’America cerca disperatamente di aggrapparsi al suo status di superpotenza, l’ascesa economica della Cina e le ambizioni regionali della Russia minacciano di capovolgere i punti assiali strategici dell’Eurasia (Europa occidentale e Asia Pacifico).

    La regione in cui l’America in precedenza godeva di un’egemonia incontrastata non è più impermeabile alle crepe e potremmo assistere a un cambio della guardia che altera drammaticamente il calcolo della proiezione della forza globale.

    Sebbene l’ambiziosa Belt and Road Initiative (BRI) cinese abbia il potenziale per unificare il mondo insulare (Asia, Africa ed Europa) e causare un cambiamento tettonico nel luogo del potere globale, la recente invasione dell’Ucraina avrà conseguenze di vasta portata per Trasporto ferroviario Cina-Europa.

    Il presidente ucraino Zelensky ha affermato che l’Ucraina potrebbe fungere da porta della BRI verso l’Europa. Pertanto, non possiamo ignorare l’enorme partecipazione della Cina alle recenti tensioni sull’Ucraina, né possiamo ignorare l’ambizione di fondo della NATO di frenare l’ascesa della Cina nella regione limitando la vendita di risorse ucraine alla Cina e facendo tutto ciò che è in sua capacità per contrastare la moderna Via della Seta .

    Poiché le sanzioni spingono la Russia a consolidare i legami bilaterali con la Cina e a integrarsi pienamente con la BRI, un blocco commerciale paneurasiatico potrebbe essere il riallineamento che costringe a una governance condivisa dei beni comuni globali e a un ripristino dell’era dell’eccezionalismo statunitense.

    Con l’aumento delle speculazioni sull’impatto a lungo termine della guerra sui flussi commerciali bilaterali tra Cina ed Europa, il conflitto Russia-Ucraina catapulterà Israele, uno dei principali sostenitori del Grande Reset, a un’importanza ancora maggiore a livello internazionale.




    Israele è un mercato BRI molto attraente per la Cina e il PCC è profondamente consapevole dell’importanza di Israele come avamposto strategico che collega l’Oceano Indiano e il Mar Mediterraneo attraverso il Golfo di Suez.

    Inoltre, il governo cinese ha riconosciuto per molti anni il primato di Israele come hub tecnologico globale e ha sfruttato le capacità di innovazione di Israele per aiutare ad affrontare le proprie sfide strategiche.

    Pertanto, è probabile che la mediazione di Naftali Bennet tra Mosca e Kiev influisca sul ruolo strumentale della Belt and Road Initiative (BRI) nell’espansione dell’impronta strategica regionale e globale della Cina e di Israele.

    Lo status di Israele come uno dei principali hub tecnologici del futuro e gateway che collega l’Europa e il Medio Oriente è indissolubilmente legato alla rete di infrastrutture fisiche, come strade, ferrovie, porti e gasdotti che la Cina ha costruito negli ultimi dieci anni.

    Già una centrale elettrica nelle auto-tecnologie, nella robotica e nella sicurezza informatica, Israele aspira a essere la nazione centrale nel Regno millenario e si prevede che le startup tecnologiche del paese svolgeranno un ruolo chiave nella quarta rivoluzione industriale .

    Rafforzare le sue relazioni in evoluzione con la Cina nel mezzo della crisi Russia-Ucraina potrebbe aiutare a spingere Israele in un egemone regionale per eccellenza con un’ampia quota di potere economico e tecnologico centralizzato che converge a Gerusalemme.



    È ormai risaputo che gli ID digitali sono un elemento centrale nell’agenda del Great Reset del World Economic Forum e devono essere semplificati in tutti i settori, le catene di approvvigionamento e i mercati come un modo per far avanzare gli SDG delle Nazioni Unite 2030 e fornire servizi personalizzati e integrati in città intelligenti del futuro.
    Molti hanno riflettuto su come una tale piattaforma può essere utilizzata per inaugurare un sistema globale di controllo e conformità tecnocratica della popolazione, incorporando l’umanità in una nuova catena del valore aziendale in cui i cittadini vengono estratti come data commodities per gli investitori ESG e i mercati delle obbligazioni del capitale umano e assegnati un punteggio sociale e climatico basato su quanto si confrontano con gli SDG delle Nazioni Unite.

    Questa verifica continua delle persone e dei dispositivi connessi in ambienti intelligenti può aver luogo solo una volta che i nostri dati biometrici, le cartelle cliniche, le finanze, le trascrizioni dell’istruzione, le abitudini dei consumatori, l’impronta di carbonio e l’intera somma delle esperienze umane sono archiviati su un database interoperabile per determinare la nostra conformità con gli SDG delle Nazioni Unite, forzando così un cambiamento monumentale al nostro contratto sociale.

    I passaporti vaccinali sono stati inizialmente pubblicizzati da partenariati pubblico-privato come punto di ingresso per gli ID digitali. Ora che una tale logica ha fatto il suo corso, come potrebbero le attuali tensioni geopolitiche contribuire a ridimensionare quello che è il nodo chiave in un nuovo ecosistema digitale?

    Con un’economia sull’orlo del collasso a causa di una crisi dell’offerta globale, credo che i tremori economici che ne deriveranno scateneranno emergenze in tempo di guerra in tutto il mondo e al pubblico verrà detto di prepararsi al razionamento.

    Una volta che ciò avviene, l’adozione multilaterale di ID digitali che si interfacciano con le valute digitali della banca centrale può essere pubblicizzata come la soluzione per gestire e distribuire in modo efficiente le razioni domestiche in uno stato di emergenza ed eccezione senza precedenti.

    La Banca d’Inghilterra ha già lanciato la prospettiva di contanti programmabili che possono essere spesi solo per beni essenziali o beni che un datore di lavoro o un governo ritengono sensati.

    Una volta che all’emittente viene concesso il controllo su come viene speso dal destinatario, diventerà quasi impossibile funzionare adeguatamente senza un ID digitale, che sarà necessario per ricevere pacchi alimentari e ottenere un mezzo di sussistenza di base. Pensa a UBI (Universal Basic Income).

    Se l’inflazione alimentare continua su una traiettoria al rialzo senza segni di cedimento, i governi potrebbero istituire controlli sui prezzi sotto forma di razionamento e le voci delle razioni potrebbero essere registrate su registri blockchain sull’ID digitale per tenere traccia della nostra impronta di carbonio e delle abitudini di consumo durante un’emergenza nazionale.

    L’Europa è direttamente sulla linea di tiro una volta che è in corso una guerra ibrida tra la NATO e l’asse sino-russo.
    Sarebbe negligente ignorare il pericolo chiaro e presente rappresentato da un attacco informatico a banche e infrastrutture critiche o anche da uno scambio nucleare provvisorio e tattico con missili balistici intercontinentali (ICBM).

    Non riesco a vedere come una parte in guerra non sarà limitata dalla dottrina della distruzione reciprocamente assicurata, quindi è improbabile una ricaduta termonucleare.

    Tuttavia, l’uso di tecnologie di accesso remoto per cancellare la memoria di sistema dall’apparato bancario SWIFT o dal sistema di pagamento interbancario transfrontaliero può potenzialmente rendere non operativa gran parte dell’economia internazionale e mandare in tilt il dollaro.

    Se si verificasse un evento di tali proporzioni catastrofiche, ciò comporterebbe senza dubbio crescenti richieste di revisione della sicurezza informatica.

    Le ricadute di un tale evento potrebbero benissimo stabilire un nuovo protocollo di sicurezza globale in base al quale i cittadini devono possedere un ID digitale come misura di sicurezza nazionale necessaria.

    Si può immaginare come l’accesso a Internet o ai servizi pubblici all’indomani di un attacco informatico nazionale possa richiedere ai cittadini di utilizzare un ID digitale per autenticare che le loro attività e transazioni online provengono da una fonte legittima e non dannosa.

    Ci sono poche coincidenze in politica.

    Le implicazioni economiche di questa guerra saranno così disastrose che i governi e il settore pubblico richiederanno un’iniezione significativa di capitale privato per far fronte alla carenza di finanziamenti.
    …..gli stati nazione: la loro sovranità sarà svuotata dalla cattura all’ingrosso di governi da parte delle banche centrali e hedge fund.

    Pertanto, il modello stato-nazione viene gradualmente ribaltato da una tecnocrazia globale , costituita da un consorzio non eletto di leader dell’industria, oligarchi delle banche centrali e istituzioni finanziarie private, la maggior parte dei quali sono prevalentemente attori corporativi non statali che tentano di ristrutturare la governance globale e arruolarsi nel processo decisionale globale.

    Pertanto, il futuro delle relazioni internazionali e della trasformazione sociale, economica e politica che il mondo sta attraversando alla luce della pandemia e del conflitto Russia-Ucraina non sarà deciso dal multilateralismo e dai rappresentanti eletti degli Stati sovrani.

    Piuttosto, sarà deciso attraverso una rete di partenariati multi-stakeholder che sono motivati ​​dalla politica dell’opportunità e non responsabili nei confronti di alcun elettorato o obbligati a nessuno stato e per i quali concetti come sovranità e diritto internazionale sono privi di significato.

    https://winteroak.org.uk/2022/03/09/...t-phase-2-war/

    Khodorkovsky è l’oligarca che, con fondi dei Rotschild di Londra, durante l’era Eltsin comprò la Gazprom pagandola un cenetsi,o del suo valore. Putin l’ha restituita alla Russia e mandato il ladro in galera … ora anche lui ha un suo programma di Grand REset per la Russia:



    https://twitter.com/mbk_center/statu...84083428798469



    Ma Dio aveva altri progetti…

    https://www.maurizioblondet.it/10-se...l-grand-reset/
    Nel caso qualcuno non l'avesse capito .
    Idem gli aumenti e le carenze.
    Ultima modifica di Eridano; 17-03-22 alle 14:10

  8. #338
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    Predefinito Re: Il grande reset.

    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  9. #339
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    Predefinito Re: Il grande reset.

    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  10. #340
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    Predefinito Re: Il grande reset.

    Predefinito Putin e il nuovo ordine mondiale

    Mentre gran parte dei media occidentali demonizza Putin ed elogia Zelensky, un certo numero di veicoli alternativi hanno continuato a glorificare il presidente russo come colui che sta vincendo non solo George Soros e il Grande Reset, ma i piani del cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale.

    Per l'analista politico americano Steve Turley, la guerra in Ucraina sta demolendo i piani dell'elite economica mondiale, che intendeva imporre il suo "globalismo tecnocratico" a tutta l'umanità. Indubbiamente, gli eventi in Europa hanno messo fine all'ordine internazionale comandato dagli Stati Uniti attraverso i suoi petrodollari. Tuttavia, resta da vedere chi distribuirà le carte in questo nuovo sistema economico che sta emergendo.

    I sostenitori del Grande Reset hanno interpretato la pandemia come un'occasione imperdibile per l'attuazione di questo nuovo modello economico e geopolitico. Klaus Schwab, fondatore del World Economic Forum e sostenitore del Great Reset, ha categoricamente affermato che la crisi sanitaria rappresenta "una rara opportunità per riflettere, reinventare e ridefinire il nostro mondo e per creare un futuro più sano, più giusto e più prospero". Come sempre, le élite non sprecano mai una crisi.

    Nel suo libro "Covid-19: The Great Reset", scritto insieme a Thierry Malleret, Schwab propone come soluzione ai problemi attuali il ritorno ai "grandi governi", controllori e interventori, il cui potere quasi onnipresente sarebbe sostenuto da una tassazione sempre più pesante. Si spinge fino a proporre che una "burocrazia ben strutturata possa proteggerci in tempi difficili". Suona come un discorso marxista. Discorso mascherato da una proposta attraente per un "mondo migliore". Chiaramente, nell'eventuale mega-stato, il cittadino dovrebbe dire addio a ciò che gli rimane delle sue libertà, poiché, per creare con la forza una totale ridistribuzione della ricchezza, l’ordine mondialista deve ricorrere a metodi totalitari.

    "Great Reset" era originariamente il nome dato al 50º incontro del World Economic Forum. Tenuto annualmente a Davos, in Svizzera, l'evento riunisce i principali esponenti politici di spicco e i miliardari, che si incontrano per decidere come gestire meglio l'umanità nel suo complesso. Secondo Turley, questo gruppo ritiene che il modello di gestione internazionale più interessante sia un mondo globalizzato e gestito da una coalizione tra governi, multinazionali e alcune ong, come la fondazione Open Society di Geroge Soros. Insieme, attraverso governi forti, vogliono imporre politiche e valori che di assistenzialismo sociale, ma che finiscono per beneficiare le elites a scapito della perdita di autonomia da parte del cittadino comune. Alla fine, è l'imposizione di una nuova realtà in cui eventi come la crisi sanitaria devono essere utilizzati per intensificare il ruolo dei grandi manager in tutto il mondo. Tutto ciò, attraverso uno scenario internazionale unipolare, guidato da una coalizione tra Davos, Washington, Bruxelles e Wall Street.

    Tuttavia, a questo grande progetto dei sostenitori del Grande Reset, si è chiaramente detto contrario il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov il quale ha dichiarato, durante la sua prima visita in Cina dopo l'inizio della guerra in Ucraina, la fine dell'ordine unipolare internazionale globalizzato comandato dall'Occidente, e ha annunciato l'inizio di un nuovo ordine mondiale, multipolare e gestito da Russia e Cina. Successivamente, il vice ministro degli Esteri Sergey Ryabkov ha detto al canale televisivo russo RT che i paesi BRIC (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) saranno al centro di questo nuovo ordine internazionale. E’ chiaramente un nuovo modello geo-politico delineatosi con la visita del Presidente brasiliano Bolsonaro in Russia. Non è un caso che Putin ha ricevuto l’interlocutore latino-americano con tutti gli onori.

    Il nuovo scenario è ancora indefinito. È ancora troppo presto per festeggiare la vittoria. Se guardiamo alla situazione attuale attraverso un approccio dialettico, potremmo dire che ci troviamo di fronte al confronto tra tesi (l'ordine attuale, comandato dagli Stati Uniti e aggiornato dal Grande Reset) e antitesi (la proposta di Russia Cina e America Latina per un mondo multipolare). La sintesi si manifesterà solo quando scopriremo come si concluderà la crisi in Ucraina.

    Fonte: https://daniellopez.com.br/
    Ultima modifica di Eridano; 06-04-22 alle 20:58

 

 
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