Delrio: "No a Europa sul Mes? Non avrebbe più senso alleanza"
Il capogruppo del Pd alla Camera a la Repubblica: "Andare avanti con le riforme e intervenire su legge elettorale"
I capi politici del Movimento, Di Maio e Crimi, “stanno lavorando responsabilmente per recuperare il dissenso interno” sulla Riforma al Mes. “Questa prova non ha un appello. Il Pd è entrato in coalizione per modificare la collocazione dell’Italia e recuperare appieno la sua vocazione europeista. Se ci fosse uno stop sul percorso che noi riteniamo fondamentale e che tanti benefici ha portato al Paese, ecco, se ci fosse un ritorno al Conte uno, allora è evidente che non avrebbe più senso portare avanti questa esperienza”. Lo dice, in un’intervista a La Repubblica, Graziano Delrio, capogruppo del Pd alla Camera.
Il problema “non sarebbe il premier” bensì “il governo, che non può essere il fine ma il mezzo per realizzare le cose”. Per il bene della coalizione “noi del Pd ci siamo fatti concavi e convessi” e “abbiamo sempre messo al centro le esigenze del Paese. Basti pensare alla riforma del taglio dei parlamentari, abbiamo detto sì ma a patto che venissero portate avanti le riforme collegate. Ora però quei nodi vanno risolti definitivamente, nei tempi e nei modi giusti. Altrimenti la fatica dell’alleanza si farà sentire”. Bisogna intervenire, “sulla legge elettorale” e “chiediamo che ci sia un protagonismo diverso da parte del presidente del Consiglio”. Non si governa “per tirare a campare”. Comunque “non si possono aprire crisi al buio. È un invito al senso di responsabilità di tutti. E sono totalmente in linea col Colle”.
Qualunque sia la governance per il Recovery Plan, “bisogna riuscire a coinvolgere tutti - spiega il capogruppo Pd -. Avrei voluto un dibattito col Paese, che partisse molto prima”. Inoltre sulla legge di Bilancio “continuiamo a lavorare su decreti approvati da una sola Camera, in una sorta di monocameralismo di fatto. È grave, è un vulnus inferto alla volontà popolare rappresentata dal Parlamento”. Delrio sottolinea anche l’importanza del dialogo con l’opposizione: “La primavera sarà molto complicata, verranno meno il blocco dei licenziamenti e altri sostegni economici. Nessun ingresso al governo, ma gli altri partiti vanno coinvolti. Sia per il bilancio, sia per il Recovery. E va ascoltato il Parlamento quando parla”, ad esempio sulla creazione della rete Tim-Open Fiber o sulla cybersicurezza: “Senza il parere positivo del Copasir non si deve procedere”.
https://www.huffingtonpost.it/entry/...ef=it-homepage