Yochanan ben Zakkai non era contrario ai sacrifici, riteneva che questi ultimi e le opere di bene fossero due forme, di espiazione dei peccati, equivalenti, cioè parimenti efficaci, valide e giuste.
Un giorno, il rabbino Yohanan ben Zakkai era in viaggio da Gerusalemme in compagnia del rabbino Jehoshua quando vide il santuario (del Tempio) in rovina. "Che calamità per noi", esclamò il rabbino Jehoshua, "che questo luogo in cui è stata fatta l'espiazione per i peccati di Israele sia in rovina!", Rabbi Yohanan gli disse: "Figlio mio, non essere triste! Abbiamo un mezzo di espiazione equivalente, è la pratica della bontà secondo quanto è scritto: Ciò che voglio è l'amore, non il sacrificio (Osea 6, 6)" (Aboth di Rabbi Nathan, 11a).
Invece, contrari al sacrificio di animali, erano gli Esseni di Qumran.
Se quello che affermi fosse vero, ed il primo cristiano di Roma, nel 140 d.C., ancora proveniva dalla scuola rabbinica di Yochanan ben Zakkai, allora la scissione, tra quest'ultima ed il cristianesimo, non può essere fatta risalire all'anno 80.