Anzitutto bisogna ammettere che l'ipotesi che l'innamorata del sole fosse la moglie del dottor Blanche ha un lato assai debole: la follia e l'internamento psichiatrico, anche se seguiti da guarigione, erano nell'800 uno stigma sociale incancellabile, e sicuramente Janin non avrebbe mai "sputtanato" in questo modo la povera vedova; e d'altra parte, proprio pochi paragrafi prima, si legge nel necrologio:
"Non possiamo dire qui i nomi dei malati del buon dottor Blanche; fu il primo a tacere il nome delle persone che aveva salvato; nascose perfino i nomi dei morti! Sapeva che questa parola: un pazzo! è più crudele a dirsi e un marchio più indelebile di quell'altra parola: un bandito! e più di una volta, incontrando un malato che aveva guarito, ha finto di non conoscerlo! "
("On ne peut pas dire ici le nom des malades du bon docteur Blanche; il etait le premier a taire le nom des gens qu'il avait sauvés; il cachait le nom de ceux qui etaient morts! il savait que ce mot-là: un fou! est plus cruel à dire et plus ineffacable que cet autre mot: un bandit! et plus d'une fois il a passé, sans le saluer un malad sauvé par lui!").
Quindi quel "il l'a mariée" non può ragionevolmente indicare la vedova Blanche ma è più probabile che si riferisca alla modalità della cura (se diamo per buona la storia di Laurette) o al felice matrimonio che, una volta guarita, la giovane aveva potuto celebrare.
Tuttavia, effettivamente, qualcosa non quadra nei tempi: Landrin, a proposito del caso di Laurette, scrive "Questo stesso caso ci viene riferito, più dettagliatamente, da Joachim Duflot in un articolo su Bagatelle, pubblicato due anni prima del racconto di Janin."
E, in una nota a piè pagina, cita la fonte: "Joachim Duflot, La Femme du soleil, Bagatelle, septembre 1833": secondo Landrin, infatti, la prima versione del racconto di Janin sarebbe quella pubblicata su "Le Voleur" il 31 gennaio 1835, poi ripubblicata nel 1839 nella raccolta "Les Catacombes".
Invece risulta che la prima versione del racconto è datata 1828, col titolo di "L'Éclipse", nel capitolo "Petits contes" del terzo tomo delle "Oeuvres de jeunesse", pubblicato a Parigi nel 1882 (J. Janin : L'Éclipse (1828)).
Se davvero la datazione al 1828 - o comunque prima del 1833 -fosse accertata, cadrebbe miseramente la tesi di Landrin per cui Janin si sarebbe ispirato al fatto di Laurette, certificato da Duflot come avvenuto solo nel 1833.
Servirebbero dunque ulteriori verifiche:
1) verificare se "L'Éclipse" ha avuto una qualsiasi pubblicazione tra il 1828 e il 1833, per accertarne la retrodatazione.
2) trovare l'articolo originale di Duflot, uscito col titolo "La Femme du soleil" su Bagatelle del settembre 1833 e vedere se davvero presenta il caso come realmente accaduto oppure anche lui ha fatto una variazione sul tema del racconto di Janin; nel settembre 1833, immediatamente dopo il famoso eclissi totale di Ninetta Delille, poteva essergli tornato in mente, magari inconsciamente, la lettura di "L'Éclipse".