L'Innamorata del Sole
"Ninetta mia, a crepare di maggio
Ci vuole tanto, troppo coraggio"
(La Guerra di Piero, Fabrizio De André)
Svolazza fuori da un vecchio e polveroso tomo questo piccolo e strano opuscolo di Luigi Muzzi: "L'Innamorata del Sole":
La stranezza, a parte il romantico titolo che evoca bionde trecce, occhi azzurri e calzette rosse, sta nel contenuto: numerate, dall'1 al 24, contiene solo "iscrizioni" in stile lapide cimiteriale, dedicate alla triste storia di Ninetta Delille, l'Innamorata del Sole.
Una breve introduzione racconta la triste storia di Ninetta che vi riassumo brevemente.
Ninetta Delille, bellissima figlia di una aristocratica famiglia di Parigi, era ricoverata nell'Ospizio di Montmarte sotto le cure del celebre dottor Blanche dalla primavera del 1823, per una innocua forma di follia che la vedeva innamorata del Sole, unico oggetto delle sue attenzioni e non faceva altro che fissarlo estatica da mattina a sera.
Il 17 luglio del 1833 si consumò la tragedia di Ninetta: quando il sole si oscurò a causa di un eclissi totale di sole, "inquieta dove esso fosse andato e incerta se sarebbe tornato, lo chiamava... ah... infelice! con infuocati sospiri di gelosia e pietosa disperazione. Mancava un istante a vederlo ricomparire, ricomparve... ma Ninetta era morta."
Un vero concentrato di retorica classica e romanticismo sepolcrale: passando sopra a quel "quore" che spero sia stato un errore di stampa, ho approfondito un po', gugglando; e pare che l'autore, Luigi Muzzi, fosse il più stimato letterato italiano nel campo delle "iscrizioni" (che evidentemente era un genere letterario assai in voga); se la giocava addirittura con Pietro Giordani, il grande amico di Leopardi, anch'esso gran produttore di quel tipo di "iscrizioni".
E' comunque un genere letterario morto ormai da tempo; l'ultimo epigono - ma di gran successo - fu Edgar Lee Masters con la sua Antologia di Spoon River, portata poi in musica con altrettanto successo da Fabrizio De André, che ho citato in apertura per via della Ninetta che compare in una sua famosa canzone; la Ninetta Delille, però, non è evidentemente crepata di maggio, visto che l'eclissi del 1833 è astronomicamente avvenuta in luglio: ma poco male, la citazione non ci azzeccava lo stesso perché chi crepava in maggio era Piero, non Ninetta.
Evidentemente le Ninette delle canzoni hanno più fortuna della Delille, perfino quella "azzoppata" di Ivan Della Mea resta ingiustamente viva dopo il suo atroce, felino delitto
"Se g'hoo de divv, o brava gent
de la Ninetta me frega niént
l'è la giustizia che me fa tòrt
Ninetta è viva, ma el gatt l'è mòrt."
Questa ce l'ho messa perché in una storia costellata di epigrafi cimiteriali quattro gufi ci stavano a meraviglia...