Raid contro il capodanno Bangla Botte, insulti e sprangate

[Fenris]

Capirai, una ventina di individui armati di spranghe e bastoni che vanno a chiedere soldi? O sono incazzati per i complimenti fatti ad una donna? Dico, almeno un po' di rispetto per le intrepide squadracce fasciste.... hefico: :gluglu:

Niente chiacchiere e spirito di patate: hai delle prove per quello che sostieni, o sono le tue solite illazioni senza fondamento?

[Scipione]

Niente chiacchiere e spirito di patate: hai delle prove per quello che sostieni, o sono le tue solite illazioni senza fondamento?

Hai forse la coda di paglia imbevuta di benzina? Abbiamo toccato qualche altarino che non andava sfiorato? Mi spiace, ma quando si presentano in una ventina contro quattro extracomunitari, per di più armati di spranghe e bastoni, non si può che pensare alle squadracce fasciste. Magari saranno anche bravi ragazzi, di buona famiglia, chi lo sa. Sempre criminali restano. hefico: :gluglu:

[testadiprazzo]

No, voglio semplicemente dire che prima di sparare titoloni sarebbe bene attendere di conoscere meglio i fatti, e che l'abuso dell'accusa di razzismo sta spianando la strada ad una reazione culturale che non piacerà agli antirazzisti di professione.

Io non sparo titoloni e il fatto mi interessa poco..
rilevo che spesso si fa tutto un mazzo degli extracomunitari..soprattutto da parte dei balordi..e mentre alcuni meriterebbero le legnate..altri meriterebbero la nostra amicizia..
Mi infastidisce questo atteggiamento di equivalente disprezzo per tutti quelli che non sono come noi..a prescindere se siano peggio o pure meglio..o uguali e compatibili con la nostra sicurezza..

[Fenris]

Hai forse la coda di paglia imbevuta di benzina? Abbiamo toccato qualche altarino che non andava sfiorato? Mi spiace, ma quando si presentano in una ventina contro quattro extracomunitari, per di più armati di spranghe e bastoni, non si può che pensare alle squadracce fasciste. Magari saranno anche bravi ragazzi, di buona famiglia, chi lo sa. Sempre criminali restano. hefico: :gluglu:

Non c'è nessun bisogno di avere coda di paglia, hai fatto un'accusa precisa della quale ti sto chiedendo conto. Sono 3 volte che ti chiedo che prove hai, e 3 volte che mi rispondi che "viene da pensare" alle squadracce fasciste. E nonostante la bufala del Pigneto, di cui sicuramente ricorderai.

Insomma, non hai nessuna cazzo di prova e sei il solito cazzaro.

[Scipione]

Non c'è nessun bisogno di avere coda di paglia, hai fatto un'accusa precisa della quale ti sto chiedendo conto. Sono 3 volte che ti chiedo che prove hai, e 3 volte che mi rispondi che "viene da pensare" alle squadracce fasciste. E nonostante la bufala del Pigneto, di cui sicuramente ricorderai.

Insomma, non hai nessuna cazzo di prova e sei il solito cazzaro.

La viltà delle squadracce fasciste (venti contro quattro), spranghe e bastoni (armamentario tipico), gli extracomunitari (obiettivo tipico). Certo vien subito da pensare a una spedizione dei focolarini.... Per il resto, questa strenua difesa delle squadracce fasciste, fa capire che tu, invece, non sai proprio pensare. Saranno stati i marziani, va, così stiamo tutti più tranquilli....... repapelle: hefico: :gluglu:

[Scipione]

Raid razzista a Roma: bengalesi feriti prima della festa per il loro Capodanno. In azione 20-25 giovani armati di spranghe di ferro e bastoni che urlavano: bastardi. Uno dei feriti ricoverato in ospedale.

ROMA (23 maggio) - Un vero e proprio raid razzista contro alcuni esponenti della comunità bengalese impegnati ad allestire gli stand che oggi avrebbero dovuto ospitare i festeggiamenti per il capodanno bengalese organizzato a Roma. E' avvenuto la scorsa notte nella periferia della capitale, a Villa Gordiani: nel corso dell'assalto, denunciato dalla comunità bengalese, sono stati aggrediti cinque immigrati, alcuni dei quali sono rimasti feriti. Il raid, racconta un esponente della comunità bengalese, Bachcu «è avvenuto attorno alle 2 della scorsa notte: un gruppo di 20 giovani, armati di spranghe di ferro e bastoni, ha fatto irruzione nel parco e ha aggredito 5 di noi ferendone alcuni».

L'aggressione. Un immigrato «prima di riuscire a scappare come tutti gli altri è rimasto bloccato all'interno di un furgone che è stato accerchiato e distrutto con le spranghe», racconta sempre Bachcu aggiungendo che «un ragazzo è stato poi ricoverato all'ospedale Vannini con ferite alla spalla e prognosi di dieci giorni». Gli aggressori, secondo il racconto delle vittime, sarebbero giovani italiani tra i 20 e i 25 anni di età che avrebbero agito a volto scoperto urlando insulti: «Che è questo festeggiamento per il Capodanno bengalese, bastardi, andate via».

Le indagini della Digos e il corteo di protesta. Le vittime hanno denunciato tutto alla polizia. La Digos della Questura di Roma sta ascoltando le vittime e i testimoni dell'aggressione. Indagini sono in corso per identificare il gruppo di aggressori, circa 20-25 secondo testimoni, probabilmente italiani. Nel pomeriggio si è svolto un corteo antirazzista, organizzato dalla comunità bengalese, partito nel tardo pomeriggio da villa Gordiani. Guidato dal furgone con i vetri fracassati oggetto dell'aggressione di stanotte, il corteo si è snodato lungo alcune vie del quartiere per poi tornare al punto di partenza. Circa 300, tra bengalesi e italiani, in particolare vicini ai centri sociali, i partecipanti: hanno seguito il furgone esponendo uno striscione con scritto «lavoratori italiani e immigrati unitevi contro il razzismo». Durante il corteo, cori e slogan in italiano e in bengalese, scanditi al megafono da Bachcu, portavoce dell'associazione bengalese Dhuumcatu. «Dobbiamo essere uniti - afferma Bachcu - per ottenere lavori dignitosi e vera integrazione». Parecchi gli slogan contro il governo Berlusconi, colpevole, secondo i manifestanti, di attribuire agli immigrati la disoccupazione e la crisi economica. Molti residenti hanno assistito al passaggio della manifestazione affacciati alle finestre e ai balconi delle proprie case. Alla fine del corteo è iniziata la festa, in anticipo perché la data ufficiale del Capodanno è domani.

Uno degli aggrediti: erano in tanti, abbiamo avuto paura. «Stavo dormendo nel furgone dove tenevamo il materiale per la festa. Sono stato svegliato da violenti colpi di bastone contro il furgone che hanno fracassato i vetri. C'erano queste voci che ci insultavano, che dicevano "ma che è questo capodanno bengalese? Andate via"»: è quanto racconta Kalu, bengalese di 35 anni, che ha spiegato come, vistosi circondato, è fuggito lontano dal furgone per rifugiarsi nella vegetazione. «Eravamo in cinque - ha raccontato - io dormivo nel furgone, due miei connazionali sotto ai gazebo già montati, altri due giravano per la villa. Quando ho trovato un posto sicuro ho telefonato al nostro portavoce il quale ci ha detto di rivolgersi alla polizia». Insieme a lui, si legge nella denuncia, si sono rivolti agli agenti Noor Anime, 28 anni, e Adnan Sami, 24 anni. Ad avere la peggio è però stato Mohammed Munshi, 34 anni, che, si legge ancora nella denuncia, è stato ferito a calci e pugni. Portato in ospedale, è stato dimesso nella giornata di oggi. «Io - spiega ancora Kalu - sono stato lievemente ferito ad una mano. Ho avuto molta paura perché era notte ed erano in tanti armati di pali. Era buio, quindi non sarei in grado di riconoscerli anche se me li facessero vedere».

La comunità bengalese: non un raid contro immigrati, ma contro una comunità organizzata. «Questa notte non si è voluto semplicemente compiere un atto razzista nei confronti di alcuni immigrati. Si è voluta colpire, invece, una comunità organizzata che vuole manifestare con il suo orgoglio e la sua dignità il proprio diritto ad esprimere la sua identità festeggiando il capodanno bengalese»: così, in una nota, l'associazione degli immigrati del Bangladesh Dhumcatu condanna l'aggressione. «Come sempre volevamo organizzare la nostra festività al parco di Centocelle - si legge nella nota - Ma, di fronte ai vari divieti ed in assenza di una soluzione alternativa, ci siamo visti costretti a fare un presidio all'interno del parco di Villa Gordiani, luogo che abbiamo sempre rifiutato proprio perché a rischio. E infatti stanotte abbiamo ricevuto la spiacevole visita».

Appello ad Alemanno. «Abbiamo chiesto alla questura la presenza a turni di 6 ore di una pattuglia delle forze dell'ordine, ma anche noi abbiamo preparato un modo per difenderci: non possiamo rimanere fermi davanti ai razzisti», afferma Bachcu. «Avevamo provato a organizzarlo a Centocelle ma in quel caso ci ha sgomberati la questura, stavolta ci ha sgomberato il raid. Quello che ha scatenato quest'atto di razzismo - ha commentato - non è il colore della nostra pelle: ciò che fa paura è che quella bengalese è una comunità organizzata, che lavora e che ha i suoi luoghi di culto. È questo che vogliono colpire. Abbiamo lanciato un appello al sindaco di Roma, Gianni Alemanno perchè dal prossimo anno la festa possa svolgersi in tutta sicurezza nel parco di Centocelle». Bachcu ha spiegato che la festa durerà fino al 31 del mese: in genere vi prendono parte attorno alle cinquemila persone al giorno, cifra che supera i 10mila la domenica e il lunedì, quando sono chiusi i molti ristoranti in cui lavorano i bengalesi a Roma.

Rutelli: Roma a rischio banlieu. «Per mesi il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha rifiutato di pronunciare la parola razzismo - commenta Francesco Rutelli - e si è trincerato dietro espressioni generiche, tipo bullismo, di fronte a episodi di violenza contro gli immigrati. Ha sbagliato, perché la dura realtà che sta emergendo a Roma va affrontata a viso aperto. I gruppi squadristi e di estrema destra vanno chiamati con il loro nome e il razzismo combattuto alla radice prima che Roma veda esplodere situazioni come quelle avvenute nelle banlieues parigine».

Zingaretti: è il risultato di paure fomentate. «Si ripetono a Roma con preoccupante frequenza, intollerabili episodi di stampo squadristico verso gli stranieri, sempre più spesso bersaglio di intimidazioni e aggressioni fisiche - dice il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti - Sono questi i risultati di chi crea fantasmi contro le società multietniche e fomenta ad arte le paure contro le minoranze. E' inquietante, poi, il senso di impunità di gruppi di balordi armati di spranghe e bastoni, che girano di notte nelle strade e nei luoghi pubblici, impegnati a devastare stand e colpire persone indifese. Tutto questo è inaccettabile, serve una forte mobilitazione della società civile, delle istituzioni, delle forze economiche e sociali, per contrastare una pericolosa deriva».

I residenti: mai problemi per altre feste. «Qualche mese fa altri stranieri, non so se bengalesi o di altre comunità, avevano fatto festa in questo parco. La fanno tutti gli anni, e non ci sono mai stati problemi» dice il presidente del circolo bocciofilo del VI municipio, Ezio Mattei, 66 anni, la cui struttura si trova all'interno del parco di Villa Gordiani, proprio accanto all'area dove è avvenuta l'aggressione. «Neanche sapevamo di questa aggressione - ha detto Mattei - Abito in questa zona da 40 anni e non mi risultano attivi in questo quartiere gruppi di violenti razzisti. Gli stranieri che fanno festa in questo parco tanti anni fa lasciavano sporco, ma da un po' di tempo a questa parte ripuliscono tutto. Spesso gli italiani si lamentano degli stranieri, ma secondo me noi siamo ben più rumorosi e fastidiosi di loro».

La condanna di Alemanno. «Condanno con fermezza il raid xenofobo che ieri ha colpito la festa del Capodanno Bangla - ha detto il sindaco Alemanno - ed esprimo la mia piena solidarietà alla comunità bengalese e alle vittime dell’aggressione. Mi auguro che gli inquirenti assicurino alla giustizia i responsabili di questo episodio il cui movente di intolleranza xenofoba appare evidente. Sottolineo la piena collaborazione che il Comune di Roma ha garantito all’organizzazione della manifestazione cercando di contemperare le esigenze della comunità bengalese con quelle della cittadinanza e che, se sono nati problemi di veti, questi sono originati principalmente da comprensibili motivazioni avanzate da Municipi governati dal centrosinistra. Per questo, invito tutti gli esponenti politici a non alimentare campagne di strumentalizzazione politica su questi episodi che vanno unanimemente condannati. Tutti quanti abbiamo il dovere di contribuire a instaurare un rapporto positivo fra la comunità bengalese da una parte e le Istituzioni e la popolazione dall’altra».

«Aspetto i bengalesi in Campidoglio». «Quella che si è scatenata dopo l'aggressione denunciata dalla comunità dei bengalesi è una polemica che non ha fondamento: se ci sono stati atteggiamenti di rigidità, questi non sono venuti dall'amministrazione comunale, ma da parte di alcuni municipi - ha detto Alemanno - A conclusione della festa della comunità bengalese, aspetto in Campidoglio i loro rappresentanti per parlare dei loro problemi. Come tutte le comunità hanno il nostro rispetto totale. A giorni verrà tra l'altro varata la nuova Consulta dell'immigrazione». Il sindaco ha rivolto un «appello perché tutti si smetta di scaricarsi a vicenda le responsabilità, perché in caso contrario si aprono varchi di intolleranza».

Battaglia (Pd): il Campidoglio non ha collaborato perché tutto si svolgesse pacificamente. «Mi auguro che vengano subito individuati i responsabili di un atto gravissimo, l'ennesimo episodio di aggressione violenta di stampo fascista a danno di immigrati - ha detto il presidente della commissione Cultura alla Provincia di Roma, Pino Battaglia (Pd) - Mi auguro altresì che una ferma condanna arrivi anche dal Campidoglio, che non ha certo collaborato affinché la festa si potesse svolgere in un clima pacifico e festoso come è sempre accaduto. Questa festa da Alemanno non l'hanno mai voluta. La comunità attendeva da gennaio una risposta definitiva dal comune sullo spazio dove potesse avere luogo l'evento. Era stato chiesto il parco di Centocelle, dove si è svolto anche l'anno scorso. Il parco è stato chiuso a settembre per ordinanza del sindaco senza peraltro che se ne conoscano i destini. Eppure sarebbero bastati 20 giorni per ripristinarne le condizioni di sicurezza all'interno e renderlo utilizzabile dai cittadini. Il no alla comunità bengalese è arrivato dopo mesi. In alternativa è stata proposta dal Comune stesso Villa De Santis. La comunità si è riattivata per ottenere permessi e rifare planimetrie e relazioni tecniche per un parco ritenuto comunque troppo piccolo per ospitare circa 50mila persone. Il 16 maggio è arrivato il no anche per Villa De Santis e proposta Villa Gordiani, altrettanto a rischio di impatto ambientale. In cambio: tutti i progetti, le ricevute di pagamento, i permessi, le relazioni tecniche dovevano essere portati tassativamente entro il 20 maggio. Inoltre, nella stessa lettera, firmata dal vicecapo di Gabinetto del Comune Nardi, c'era la richiesta scandalosamente alta e mai richiesta prima per simili eventi, di 20mila euro di deposito cauzionale. Insomma come a dire: faremo di tutto per scoraggiarvi.

Rocca (Pdl): solidarietà ai bengalesi, dichiarazioni irresponsabili da certi rappresentanti istituzionali. «Alla comunità bengalese va tutta la solidarietà dell’Amministrazione comunale - dice Federico Rocca, consigliere comunale del Pdl - e auspichiamo che, come avvenuto in passato per il Pigneto e altri casi simili, la Questura faccia rapidamente piena luce sull’accaduto e assicuri i colpevoli alla giustizia. Stupiscono, tuttavia, le affermazioni totalmente fuori luogo e irresponsabili di rappresentanti istituzionali che, invece di lavorare per il rasserenamento degli animi, continuano a spargere odio e calunnie sull’Amministrazione comunale. L’incomprensibile, come lo definiscono loro, diniego a Centocelle è legato al fatto che quel parco non è in sicurezza e avrebbe messo a rischio la vita dei partecipanti alla festa. Dimenticano, poi, di ricordare che il diniego a Villa De Santis è venuto proprio dal Municipio, amministrato dal centrosinistra. Ci siamo confrontati con serenità e onestà per risolvere tutte le incomprensioni in merito all’ubicazione che sono emerse nelle scorse settimane. Per questo invitiamo tutti quanti a mantenere un atteggiamento di ferma condanna dell’episodio, ma ad evitare strumentalizzazioni che servono solo ad acuire le tensioni».

Raid razzista a Roma: bengalesi feriti prima della festa per il loro Capodanno  - Il Messaggero

[Patto]

Io non sparo titoloni e il fatto mi interessa poco..
rilevo che spesso si fa tutto un mazzo degli extracomunitari..soprattutto da parte dei balordi..e mentre alcuni meriterebbero le legnate..altri meriterebbero la nostra amicizia..
Mi infastidisce questo atteggiamento di equivalente disprezzo per tutti quelli che non sono come noi..a prescindere se siano peggio o pure meglio..o uguali e compatibili con la nostra sicurezza..

Ma scusa, Testa, secondo te veramente può esistere il razzismo selettivo, del tipo: i negri non mi piacciono perchè spacciatori, ma i bengalesi non mi danno fastidio? Qui si tratta di istinti e paure primitive, una volta ceduto l'argine non è più possibile controllare alcunchè. Altro che legnate.

[Fenris]

La viltà delle squadracce fasciste (venti contro quattro), spranghe e bastoni (armamentario tipico), gli extracomunitari (obiettivo tipico). Certo vien subito da pensare a una spedizione dei focolarini.... Per il resto, questa strenua difesa delle squadracce fasciste, fa capire che tu, invece, non sai proprio pensare. Saranno stati i marziani, va, così stiamo tutti più tranquilli....... repapelle: hefico: :gluglu:

E ridagli col "viene da pensare". ma perchè, le alternative sono solo le squardracce fasciste o i marziani? Ma la bufala del Pigneto te la ricordi o no? Ti ricordi i motivi dle raid? Sono 3 volte che te lo chiedo e 3 volte che fai a meno di rispondere.

Ed è inutile che mi riporti articoli di giornale, ne sono stati smentiti a manciate l'anno scorso su episodi del genere, a cominciare dal pigneto stesso, non fanno testo. Sono i risultati delle indagini che contano.

[Fenris]

Ma scusa, Testa, secondo te veramente può esistere il razzismo selettivo, del tipo: i negri non mi piacciono perchè spacciatori, ma i bengalesi non mi danno fastidio? Qui si tratta di istinti e paure primitive, una volta ceduto l'argine non è più possibile controllare alcunchè. Altro che legnate.

Ma che stronzate dici? Per me è esattamente così: i maghrebini mi stanno sul cazzo perchè spacciano, stuprano, rapinano, aggrediscono. I bengalesi non mi danno nessun fastidio, al massimo vendono rose.

[Naitmer]

ma sti cazzo di bingolesi non possono festeggiare il capodanno il 31 dicembre come noi?