https://youtu.be/eMKxC-zOmio

Il film fu girato nel 1943. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, lo sceneggiatore del film, Jean-Marie Rivière, venne arrestato, mentre il regista, Paul Riche, ed il produttore, Robert Muzard, vennero GIUSTIZIATI (+1949) per il loro ruolo nella realizzazione di questa pellicola dura contro la massoneria francese.
Jean Mamy, membro del Partito Popolare francese ed ai secoli chiamato Paul Riche, è stato Venerabile Maestro della loggia di Renan, del Grande Oriente di Francia, che dall'interno criticò ferocemente per la decisione di entrare in guerra contro i nazisti, sicuro di andar incontro a sconfitta certa. Quando la sconfitta avvenne, il 14 giugno 1940, e Parigi venne occupata dalla Wehrmacht, inizio ad parteggiare per il regime di Petain. Ciò gli costerà la fucilazione, unendo il suo destino a quello del produttore del film in esame, Robert Murzard. Dopo sessant'anni e più di propaganda post bellica non è difficile immaginare che la casualità c'entri ben poco con la loro morte congiunta e che l'originalità del loro messaggio abbia dato non poco fastidio a certi apparati segreti, o "doppi stati", nominativo negato dall'attuale Presidente della Repubblica per il caso italiano, dove tutto ciò è fin troppo evidente.
"Forze Occulte", del 1943, è un film di denuncia contro la malversazione della Massoneria francese, pesantemente influenzata da lobby che avevano interessi d'ogni tipo, riverberati attraverso il celebre (e tradito nei fatti) motto di "Liberté, Égalité, Fraternité" che consegnò la Francia nelle mani di Hitler sino a quando, e per un soffio, gli americani la liberarono con ingenti sacrifici umani e sforzi bellici, per consegnarla ad un nuovo Ordine Mondiale i cui esiti finali sono assai discutibili, se non altro assai migliorabili. Fu un'opera particolarmente dirompente per l'assoluta novità di consegnare alla memoria pubblica il carattere dei riti d'iniziazione e le finalità della Massoneria, oggi meno occulte di ieri, ma non meno pericolose, anche grazie al lavoro del regista, che non lesinò di evidenziare i legami tra essa e le lobbies ebraiche del tempo.
In 40 minuti si racconta la breve e tragica storia d'un paese attraverso le idee e il percorso politico del deputato francese Avenel, "il cui discorso vibrante e accusatorio nei confronti di capitalisti e comunisti che siedono in parlamento introduce il film. Avenel, per coraggio e intelligenza, ma anche per la necessità di "educare" una scheggia impazzita, viene sedotto e cooptato nella Massoneria. Ben presto, però, la curiosità che aveva indotto Avenel ad aderire all'ordine lascia il posto al sospetto e alla insubordinazione di un "fratello" poco incline ai sinistri modi di fare ed alla mentalità cospiratrice e tutt'altro che mossa da sani principi" della Massoneria francese. Finisce in tragedia, ma non per finzione artistica, quanto per verità storica.
La visione di questo film, in una epoca sconvolta e trafitta da poteri forti e forze occulte di carattere finanziario e non, è severamente raccomandata per ampliare un dibattito che non può fermarsi ad i pregiudizi sulla provenienza di certe figure, quando non alla quieta accettazione della propaganda vigente.