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  1. #1
    Super Troll
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    Predefinito l'utilizzo del brellin nella società capitalistica

    Brellin: in milanese era un attrezzo di legno, una sorta di inginocchiatoio di legno, che le lavandaie usavano quando si inginocchiavano per lavare, e dove, spesso, mettevano una sorta di cuscino per proteggere, alla meno peggio, le ginocchia.
    il brellin veniva generalmente impiegato a Milano in qualche naviglio, vuoi il Grande, voi il Pavese, vuoi la Martesana.
    là arrivavano di buon mattino le lavandere, munite di cenere, Marsiglia e brellin, con la cesta dei panni in equilibrio sulla testa, e là si mettevano in fila (longobarda, ovviamente) per sciacquare i panni cantando le canzoni delle mondine.
    perché cantassero le canzoni delle mondine non si sa, forse perché come loro lavoravano nell'acqua, divorate da zanzare e altri insetti che qui non è il caso di nominare, mentre i ragazzini si appostavano in luoghi strategici per cogliere il momento in cui le sottane si alzavano e si disvelavano particolari femminili altrimenti nascosti.
    o forse perché le lavandere non avevano canzoni, se si fa eccezione per quella vecchia storia della bella che la va al pozzo, la va al pozzo a resentàr, ma che poi va subito fuori tema parlando del prezzo di ravanelli e barbabietole.
    il brellin, dicevamo. probabilmente un sottoprodotto dei mobilifici brianzoli. cosa si fa del legno avanzato quando si fa una credenza, un trumò finto settecento, un fratino ... ma un brellin o due, che altro?
    e così niente va sprecato, anche perché in Brianza utlizzano anche i trucioli e ci fanno gli armadi a sei ante. e i milanesi che al sabato andavano a Cantù o a Lissone a comprare credenze, trumò finti settecento e fratini, si trovavano i brellin che costavano poco, o addirittura venivano via per niente se compravi tre mobili, un'anteprima dei punti dell'esselunga.
    e la sciura del ragiunatt che diceva al marito che la Cesira ci aveva bisogno di un brellin nuovo perché quello vecchio ormai non teneva più e lei ci lavorava male e si vedeva che i linsoeu non erano più puliti come prima. ecco: anche così nasceva il plusvalore dei mobilieri brianzoli. e., ovviamente, lo sfruttamento delle lavandere, che gli davi il brellin nuovo, preso in omaggio, e quelle erano contente e non facevano la lotta di classe.
    e poi venne la lavatrice. e il sessantotto.

  2. #2
    Blue
    Ospite

    Predefinito Re: l'utilizzo del brellin nella società capitalistica

    Abito dietro l'angolo del Naviglio Grande, dove in un vicolo (il Vicolo Lavandai, nelle foto sotto) ci sono ancora i lavatoi di pietra dove le donne venivano con le loro ceste a sciorinare i panni. Pero la tua bella storia del brellin non la conoscevo, Standing. Oggi questo luogo è un po' troppo leccato, a misura di turista... ma non si può avere tutto.




    E questo è com'era...


  3. #3
    Bacchettona del forum
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    Predefinito Re: l'utilizzo del brellin nella società capitalistica

    Molto bella la storia del brellin milanese, Standing. Purtroppo, non conoscendolo non ti saprei dire quale ruolo ricopra o ricoprisse nella società capitalistica. Credo comunque che il belin ligure abbia tuttora una valenza importante in questo tipo di società.

    Teniamoci stretti, che c'è vento forte.

    Io sono per la chirurgia etica: bisogna rifarsi il senno.

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  4. #4
    Demiurgo di Neologismi
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    Predefinito Re: l'utilizzo del brellin nella società capitalistica

    Citazione Originariamente Scritto da Malandrina Visualizza Messaggio
    Molto bella la storia del brellin milanese, Standing. Purtroppo, non conoscendolo non ti saprei dire quale ruolo ricopra o ricoprisse nella società capitalistica. Credo comunque che il belin ligure abbia tuttora una valenza importante in questo tipo di società.
    Meninbelino mea.

  5. #5
    Praticamente innocuo
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    Predefinito Re: l'utilizzo del brellin nella società capitalistica

    Far ragionare un idiota non é impossibile, é inutile

  6. #6
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    Predefinito Re: l'utilizzo del brellin nella società capitalistica


  7. #7
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    Predefinito Re: l'utilizzo del brellin nella società capitalistica

    Per approfondire e per vedere bellissime foto

    https://joeck-12.livejournal.com/77661.html
    Originariamente Scritto da …:
    “Se trovi che ho parlato di una Lamborghini te ne regalo una”.

    https://forum.termometropolitico.it/...l#post21308108

  8. #8
    Tra il Crist e la Dora.
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    Predefinito Re: l'utilizzo del brellin nella società capitalistica

    Citazione Originariamente Scritto da Blue Visualizza Messaggio
    Abito dietro l'angolo del Naviglio Grande, dove in un vicolo (il Vicolo Lavandai, nelle foto sotto) ci sono ancora i lavatoi di pietra dove le donne venivano con le loro ceste a sciorinare i panni. Pero la tua bella storia del brellin non la conoscevo, Standing. Oggi questo luogo è un po' troppo leccato, a misura di turista... ma non si può avere tutto.




    E questo è com'era...


    lì nel vicolo c'è Il Brellin (il ristorante, che prende nome appunto dall'attrezzo oggetto del bel post di SB), immagino tu lo conosca un tempo ci andavo abbastanza spesso ..
    Fà ch’ it n’ abie.

  9. #9
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    Predefinito Re: l'utilizzo del brellin nella società capitalistica

    Citazione Originariamente Scritto da Tito Visualizza Messaggio
    lì nel vicolo c'è Il Brellin (il ristorante, che prende nome appunto dall'attrezzo oggetto del bel post di SB), immagino tu lo conosca un tempo ci andavo abbastanza spesso ..
    Io non ci sono mai andata: dopo alcune clamorose fregature, i primi tempi che abitavo in zona, ho sistematicamente boicottato i ristoranti sui Navigli.

  10. #10
    Super Troll
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    Predefinito Re: l'utilizzo del brellin nella società capitalistica

    Citazione Originariamente Scritto da Malandrina Visualizza Messaggio
    Molto bella la storia del brellin milanese, Standing. Purtroppo, non conoscendolo non ti saprei dire quale ruolo ricopra o ricoprisse nella società capitalistica. Credo comunque che il belin ligure abbia tuttora una valenza importante in questo tipo di società.
    si tratta di un attrezzo di natura diversa, che tuttavia doveva essere ben noto alle lavandere del tempo, anche se sotto altra denominazione.
    anch'esso aveva una funzione ben precisa nella società capitalistica: basti pensare al ruolo che svolgeva tutti i sabati sera, allorquando il marito proletario della lavandera chiedeva alla consorte l'assolvimento del dovere coniugale, prima di addormentarsi soddisfatto nell'attesa della domenica. sembra che, in casi sicuramente deprecabili da parte delle buone famiglie, l'assolvimento di doveri coniugali venisse talora richiesto ad alcune lavandere (e dalle medesime soddisfatto) anche in assenza del vincolo coniugale, ciò che spesso portava a conseguenze piuttosto fastidiose vuoi per le lavandere stesse vuoi per la Società costretta a farsi carico del popolamento degli istituti dei martinitt e delle stelline.
    è chiaro che simili comportamenti portavano ad un incremento del sottoproletariato urbano, quella parte di popolazione priva di istruzione e professionalità e disponibile a qualsiasi lavoro anche per salari molto inferiori ai seppur bassissimi limiti del tempo.
    ma l'attrezzo in questione svolgeva anche un'altra funzione presso un altro segmento di popolazione, più giovane di età.
    già ricordavo come alcuni ragazzini, sicuramente non della parte sana della Società, si appostassero in posizioni strategiche in prossimità delle lavandere, onde godere della vista di porzioni di corpo femminile solitamente nascoste ai più. tutto ciò avveniva con maggior frequenza nel corso della stagione estiva, quando le lavandere si presentavano all'opera con abiti più leggeri e, sudando copiosamente con l'avanzare della giornata e del lavoro, tendevano a scoprire ulteriormente le loro grazie. tutto ciò con conseguenze nefaste per la Società, costretta ad affrontare vere e proprie epidemie di quella malattia denominata miopia adolescenziale.
    poi è arrivata la lavatrice. e il sessantotto. e i cataloghi della postalmarket.

 

 
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