Brellin: in milanese era un attrezzo di legno, una sorta di inginocchiatoio di legno, che le lavandaie usavano quando si inginocchiavano per lavare, e dove, spesso, mettevano una sorta di cuscino per proteggere, alla meno peggio, le ginocchia.
il brellin veniva generalmente impiegato a Milano in qualche naviglio, vuoi il Grande, voi il Pavese, vuoi la Martesana.
là arrivavano di buon mattino le lavandere, munite di cenere, Marsiglia e brellin, con la cesta dei panni in equilibrio sulla testa, e là si mettevano in fila (longobarda, ovviamente) per sciacquare i panni cantando le canzoni delle mondine.
perché cantassero le canzoni delle mondine non si sa, forse perché come loro lavoravano nell'acqua, divorate da zanzare e altri insetti che qui non è il caso di nominare, mentre i ragazzini si appostavano in luoghi strategici per cogliere il momento in cui le sottane si alzavano e si disvelavano particolari femminili altrimenti nascosti.
o forse perché le lavandere non avevano canzoni, se si fa eccezione per quella vecchia storia della bella che la va al pozzo, la va al pozzo a resentàr, ma che poi va subito fuori tema parlando del prezzo di ravanelli e barbabietole.
il brellin, dicevamo. probabilmente un sottoprodotto dei mobilifici brianzoli. cosa si fa del legno avanzato quando si fa una credenza, un trumò finto settecento, un fratino ... ma un brellin o due, che altro?
e così niente va sprecato, anche perché in Brianza utlizzano anche i trucioli e ci fanno gli armadi a sei ante. e i milanesi che al sabato andavano a Cantù o a Lissone a comprare credenze, trumò finti settecento e fratini, si trovavano i brellin che costavano poco, o addirittura venivano via per niente se compravi tre mobili, un'anteprima dei punti dell'esselunga.
e la sciura del ragiunatt che diceva al marito che la Cesira ci aveva bisogno di un brellin nuovo perché quello vecchio ormai non teneva più e lei ci lavorava male e si vedeva che i linsoeu non erano più puliti come prima. ecco: anche così nasceva il plusvalore dei mobilieri brianzoli. e., ovviamente, lo sfruttamento delle lavandere, che gli davi il brellin nuovo, preso in omaggio, e quelle erano contente e non facevano la lotta di classe.
e poi venne la lavatrice. e il sessantotto.