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    Predefinito Un'interpretazione errata?

    Tutte le sezioni di “Dottrina e Alleanze” sono precedute da un breve preambolo con indicati il ricevente la rivelazione, la data e il luogo. Tutto ciò è interessante. Riporto la sez. 22.

    Rivelazione data tramite Joseph Smith, il Profeta, alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni… Data a Manchester, New York, nell’aprile del 1830, in conseguenza del fatto che alcuni, battezzati in precedenza, desideravano unirsi alla Chiesa senza essere ribattezzati. È chiaramente enunciata l’indispensabilità del battesimo nel modo prescritto e tramite l’autorità data dal Signore.

    1 Ecco, io vi dico che ho fatto abolire tutti gli antichi patti in merito a queste cose; e questo è una nuova ed eterna alleanza, anzi quella che esisteva fin dal principio. 2 Pertanto, anche se un uomo fosse stato battezzato cento volte, ciò non vale nulla per lui, poiché non potete entrare per la porta stretta mediante la legge di Mosè né con le vostre opere morte. 3 E’ infatti a causa delle vostre opere morte che ho fatto stabilire questa ultima alleanza e questa chiesa per me, proprio come nei tempi antichi. 4 Entrate dunque per la porta, come io vi ho comandato, e non cercate di consigliare il vostro Dio. Amen.

    Nel caso specifico mi pare che l’interpretazione data nel preambolo dalla Chiesa mormone non sia corretta. Entrare per la porta stretta significa farsi battezzare nel modo prescritto da Gesù, mediante immersione in acqua, ecc.? Sicuramente ci sono altre sette cristiane che praticano il battesimo nel modo corretto, ma se il rito non è seguito da una condotta di vita adeguata, il rito in se stesso non porta a nulla, neanche se ripetuto cento volte. L’interpretazione corretta mi pare questa, a parte il fatto dell’ormai superata questione dei riti.

  2. #2
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    Predefinito Re: Un'interpretazione errata?

    Citazione Originariamente Scritto da Cristo 2 Visualizza Messaggio
    Tutte le sezioni di “Dottrina e Alleanze” sono precedute da un breve preambolo con indicati il ricevente la rivelazione, la data e il luogo. Tutto ciò è interessante. Riporto la sez. 22.

    Rivelazione data tramite Joseph Smith, il Profeta, alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni… Data a Manchester, New York, nell’aprile del 1830, in conseguenza del fatto che alcuni, battezzati in precedenza, desideravano unirsi alla Chiesa senza essere ribattezzati. È chiaramente enunciata l’indispensabilità del battesimo nel modo prescritto e tramite l’autorità data dal Signore.

    1 Ecco, io vi dico che ho fatto abolire tutti gli antichi patti in merito a queste cose; e questo è una nuova ed eterna alleanza, anzi quella che esisteva fin dal principio. 2 Pertanto, anche se un uomo fosse stato battezzato cento volte, ciò non vale nulla per lui, poiché non potete entrare per la porta stretta mediante la legge di Mosè né con le vostre opere morte. 3 E’ infatti a causa delle vostre opere morte che ho fatto stabilire questa ultima alleanza e questa chiesa per me, proprio come nei tempi antichi. 4 Entrate dunque per la porta, come io vi ho comandato, e non cercate di consigliare il vostro Dio. Amen.

    Nel caso specifico mi pare che l’interpretazione data nel preambolo dalla Chiesa mormone non sia corretta. Entrare per la porta stretta significa farsi battezzare nel modo prescritto da Gesù, mediante immersione in acqua, ecc.? Sicuramente ci sono altre sette cristiane che praticano il battesimo nel modo corretto, ma se il rito non è seguito da una condotta di vita adeguata, il rito in se stesso non porta a nulla, neanche se ripetuto cento volte. L’interpretazione corretta mi pare questa, a parte il fatto dell’ormai superata questione dei riti.

  3. #3
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    Predefinito Re: Un'interpretazione errata?

    Francesco Montedoro – Sabato 11 agosto, nel pieno del calore estivo, è sceso nelle acque battesimali Fabrizio Porro. Nonostante le assenze per il periodo di vacanze, la nostra chiesa era gremita, con ospiti dalla comunità di Asti e fratelli e sorelle in fede provenienti da Montaldo e Nizza. La cerimonia è stata officiata dal past. Samuele Barletta, coadiuvato dagli anziani. La felicità e la gioia di Fabrizio sono state contagiose per tutta la comunità.

    [Foto pervenute dalla comunità in oggetto]
    https://hopemedia.it/alessandria-battesimo-48788-48788/

  4. #4
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    Predefinito Re: Un'interpretazione errata?

    Citazione Originariamente Scritto da Thelyjeepster0826 Visualizza Messaggio
    Francesco Montedoro – Sabato 11 agosto, nel pieno del calore estivo, è sceso nelle acque battesimali Fabrizio Porro. Nonostante le assenze per il periodo di vacanze, la nostra chiesa era gremita, con ospiti dalla comunità di Asti e fratelli e sorelle in fede provenienti da Montaldo e Nizza. La cerimonia è stata officiata dal past. Samuele Barletta, coadiuvato dagli anziani. La felicità e la gioia di Fabrizio sono state contagiose per tutta la comunità.

    [Foto pervenute dalla comunità in oggetto]
    https://hopemedia.it/alessandria-battesimo-48788-48788/
    Io ero a quel tempo nel mio quindicesimo anno. La famiglia di mio padre si convertì alla fede Presbiteriana, e quattro di essi si unirono a quella chiesa, cioè mia madre Lucy, i miei fratelli Hyrum e Samuel Harrison e mia sorella Sophronia. Durante questo periodo di grande agitazione, la mia mente fu stimolata a serie riflessioni e ad una grande inquietudine; ma, sebbene i miei sentimenti fossero profondi, e spesso pungenti, mi tenni tuttavia in disparte da tutti questi gruppi, sebbene partecipassi alle loro numerose riunioni ogni volta che l'occasione lo permetteva; coll'andar del tempo, la mia mente si fece alquanto favorevole verso la setta Metodista, e sentii un certo desiderio di unirmi a loro; ma così grandi erano la confusione e i conflitti fra le diverse confessioni, che era impossibile per una persona giovane come ero io, e così inesperta di uomini e di cose, giungere ad una qualche sicura conclusione su chi avesse ragione e chi avesse torto. La mia mente era a volte agitatissima, talmente le grida e il tumulto erano grandi e incessanti. I Presbiteriani erano i più decisi contro i Battisti e i Metodisti, e usavano tutti i poteri, sia della ragione che del sofisma, per dimostrare i loro errori, o almeno per far credere al popolo che essi erano nell'errore. D'altro canto, i Battisti e i Metodisti a loro volta erano egualmente zelanti nello sforzarsi di confermare i propri principi e di confutare tutti gli altri. In mezzo a questa guerra di parole e a questo tumulto di opinioni, io mi dicevo spesso: Cosa devo fare? Quale di tutti questi gruppi ha ragione? O hanno tutti torto? E se uno di essi ha ragione, qual è, e come posso saperlo? Mentre ero travagliato dalle estreme difficoltà causate dalle controversie di questi gruppi religiosi, stavo un giorno leggendo l'Epistola di Giacomo, primo capitolo, quinto versetto, che dice: Che se qualcuno di voi manca di sapienza, la chiegga a Dio che dona a tutti liberalmente senza rinfacciare, e gli sarà donata. Giammai alcun passo delle scritture venne con più potenza nel cuore di un uomo di quanto questo fece allora nel mio. Sembrava entrare con grande forza in ogni sentimento del mio cuore. Vi riflettevo continuamente, sapendo che se qualcuno aveva bisogno di sapienza da Dio, ero io; poiché non sapevo come agire, e a meno che avessi potuto ottenere maggior sapienza di quanta ne avessi allora, non lo avrei mai saputo; poiché gli insegnanti di religione delle diverse sette comprendevano gli stessi passi delle scritture in modo così differente da distruggere ogni fiducia di appianare la questione mediante un appello alla Bibbia. Alla fine giunsi alla conclusione che dovevo o rimanere nelle tenebre e nella confusione o altrimenti dovevo fare come indica Giacomo, cioè chiedere a Dio. Alla fine giunsi alla determinazione di «chiedere a Dio», concludendo che se Egli dava la sapienza a coloro che mancavano di sapienza, e avrebbe dato liberalmente e senza rinfacciare, potevo tentare.
    Così, in accordo con questa mia determinazione di chiedere a Dio, mi ritirai nei boschi per fare il tentativo. Era il mattino di una bella giornata serena all'inizio della primavera del 1820. Era la prima volta in vita mia che facevo un simile tentativo, poiché, in mezzo a tutte le mie ansietà, non avevo mai provato fino ad allora a pregare ad alta voce. Dopo che mi fui ritirato nel luogo dove avevo precedentemente deciso di andare, essendomi guardato attorno e trovandomi solo, mi inginocchiai e cominciai ad offrire i desideri del mio cuore a Dio. Lo avevo appena fatto, quando fui immediatamente afferrato da un qualche potere che mi sopraffece completamente, ed ebbe su di me un effetto così sorprendente da legare la mia lingua, cosicché non potevo più parlare. Fitte tenebre si addensarono attorno a me, e mi sembrò per un momento che fossi condannato ad una improvvisa distruzione. Ma, esercitando ogni mio potere per invocare Dio di liberarmi dal potere di quel nemico che mi aveva afferrato, e nel momento stesso in cui ero pronto a sprofondare nella disperazione e ad abbandonarmi alla distruzione — non ad una rovina immaginaria, ma al potere di qualche essere reale del mondo invisibile, che aveva un potere così prodigioso come mai prima lo avevo sentito in nessun essere — proprio in quel momento di grande allarme, vidi esattamente sopra la mia testa una colonna di luce più brillante del sole, che discese gradualmente fino a che cadde su di me. Era appena apparsa, che mi trovai liberato dal nemico che mi teneva legato. Quando la luce stette su di me, io avidi due Personaggi il cui splendore e la cui gloria sfidano ogni descrizione, ritti sopra di me nell'aria. Uno di essi mi parlò, chiamandomi per nome, e disse indicando l'altro Questo è il mio Figlio e diletto. Ascoltalo! Il mio scopo, nell'andare a a chiedere al Signore, era di sapere quale di tutte le sette fosse quella giusta, per poter sapere a quale unirmi. Perciò, non appena ebbi preso possesso di me stesso così da essere in grado di parlare, chiesi ai Personaggi che stavano sopra di me nella luce quale di tutte le sette fosse quella giusta (poiché a quel tempo non mi era ancora entrato in cuore che fossero tutte in errore) e a quale dovessi unirmi. Mi fu risposto che non dovevo unirmi a nessuna di esse, poiché erano tutte nell'errore; e il Personaggio che si rivolse a me disse che tutti i loro credi erano un'abominazione al suo cospetto, che quelli che così professavano erano tutti corrotti, che «si avvicinano a me con le labbra ma il loro cuore è distante da me; essi insegnano come dottrina i comandamenti degli uomini e hanno una forma di religiosità, ma ne rinnegano la potenza». Mi proibì nuovamente di unirmi ad alcuna di esse, e molte altre cose mi disse che non posso scrivere in questo momento. Quando tornai in me stesso mi trovai steso sulla schiena, a guardare il cielo. Quando la luce se ne fu andata, non avevo più forze; ma riavutomi presto in una certa misura, andai a casa. (Joseph Smith — STORIA — ESTRATTI DELLA STORIA DI JOSEPH SMITH, IL PROFETA History of the Church, volume 1, capitoli da 1 a 20)

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    Predefinito Re: Un'interpretazione errata?

    Citazione Originariamente Scritto da Shirel Levi Visualizza Messaggio
    Io ero a quel tempo nel mio quindicesimo anno. La famiglia di mio padre si convertì alla fede Presbiteriana, e quattro di essi si unirono a quella chiesa, cioè mia madre Lucy, i miei fratelli Hyrum e Samuel Harrison e mia sorella Sophronia. Durante questo periodo di grande agitazione, la mia mente fu stimolata a serie riflessioni e ad una grande inquietudine; ma, sebbene i miei sentimenti fossero profondi, e spesso pungenti, mi tenni tuttavia in disparte da tutti questi gruppi, sebbene partecipassi alle loro numerose riunioni ogni volta che l'occasione lo permetteva; coll'andar del tempo, la mia mente si fece alquanto favorevole verso la setta Metodista, e sentii un certo desiderio di unirmi a loro; ma così grandi erano la confusione e i conflitti fra le diverse confessioni, che era impossibile per una persona giovane come ero io, e così inesperta di uomini e di cose, giungere ad una qualche sicura conclusione su chi avesse ragione e chi avesse torto. La mia mente era a volte agitatissima, talmente le grida e il tumulto erano grandi e incessanti. I Presbiteriani erano i più decisi contro i Battisti e i Metodisti, e usavano tutti i poteri, sia della ragione che del sofisma, per dimostrare i loro errori, o almeno per far credere al popolo che essi erano nell'errore. D'altro canto, i Battisti e i Metodisti a loro volta erano egualmente zelanti nello sforzarsi di confermare i propri principi e di confutare tutti gli altri. In mezzo a questa guerra di parole e a questo tumulto di opinioni, io mi dicevo spesso: Cosa devo fare? Quale di tutti questi gruppi ha ragione? O hanno tutti torto? E se uno di essi ha ragione, qual è, e come posso saperlo? Mentre ero travagliato dalle estreme difficoltà causate dalle controversie di questi gruppi religiosi, stavo un giorno leggendo l'Epistola di Giacomo, primo capitolo, quinto versetto, che dice: Che se qualcuno di voi manca di sapienza, la chiegga a Dio che dona a tutti liberalmente senza rinfacciare, e gli sarà donata. Giammai alcun passo delle scritture venne con più potenza nel cuore di un uomo di quanto questo fece allora nel mio. Sembrava entrare con grande forza in ogni sentimento del mio cuore. Vi riflettevo continuamente, sapendo che se qualcuno aveva bisogno di sapienza da Dio, ero io; poiché non sapevo come agire, e a meno che avessi potuto ottenere maggior sapienza di quanta ne avessi allora, non lo avrei mai saputo; poiché gli insegnanti di religione delle diverse sette comprendevano gli stessi passi delle scritture in modo così differente da distruggere ogni fiducia di appianare la questione mediante un appello alla Bibbia. Alla fine giunsi alla conclusione che dovevo o rimanere nelle tenebre e nella confusione o altrimenti dovevo fare come indica Giacomo, cioè chiedere a Dio. Alla fine giunsi alla determinazione di «chiedere a Dio», concludendo che se Egli dava la sapienza a coloro che mancavano di sapienza, e avrebbe dato liberalmente e senza rinfacciare, potevo tentare.
    Così, in accordo con questa mia determinazione di chiedere a Dio, mi ritirai nei boschi per fare il tentativo. Era il mattino di una bella giornata serena all'inizio della primavera del 1820. Era la prima volta in vita mia che facevo un simile tentativo, poiché, in mezzo a tutte le mie ansietà, non avevo mai provato fino ad allora a pregare ad alta voce. Dopo che mi fui ritirato nel luogo dove avevo precedentemente deciso di andare, essendomi guardato attorno e trovandomi solo, mi inginocchiai e cominciai ad offrire i desideri del mio cuore a Dio. Lo avevo appena fatto, quando fui immediatamente afferrato da un qualche potere che mi sopraffece completamente, ed ebbe su di me un effetto così sorprendente da legare la mia lingua, cosicché non potevo più parlare. Fitte tenebre si addensarono attorno a me, e mi sembrò per un momento che fossi condannato ad una improvvisa distruzione. Ma, esercitando ogni mio potere per invocare Dio di liberarmi dal potere di quel nemico che mi aveva afferrato, e nel momento stesso in cui ero pronto a sprofondare nella disperazione e ad abbandonarmi alla distruzione — non ad una rovina immaginaria, ma al potere di qualche essere reale del mondo invisibile, che aveva un potere così prodigioso come mai prima lo avevo sentito in nessun essere — proprio in quel momento di grande allarme, vidi esattamente sopra la mia testa una colonna di luce più brillante del sole, che discese gradualmente fino a che cadde su di me. Era appena apparsa, che mi trovai liberato dal nemico che mi teneva legato. Quando la luce stette su di me, io avidi due Personaggi il cui splendore e la cui gloria sfidano ogni descrizione, ritti sopra di me nell'aria. Uno di essi mi parlò, chiamandomi per nome, e disse indicando l'altro Questo è il mio Figlio e diletto. Ascoltalo! Il mio scopo, nell'andare a a chiedere al Signore, era di sapere quale di tutte le sette fosse quella giusta, per poter sapere a quale unirmi. Perciò, non appena ebbi preso possesso di me stesso così da essere in grado di parlare, chiesi ai Personaggi che stavano sopra di me nella luce quale di tutte le sette fosse quella giusta (poiché a quel tempo non mi era ancora entrato in cuore che fossero tutte in errore) e a quale dovessi unirmi. Mi fu risposto che non dovevo unirmi a nessuna di esse, poiché erano tutte nell'errore; e il Personaggio che si rivolse a me disse che tutti i loro credi erano un'abominazione al suo cospetto, che quelli che così professavano erano tutti corrotti, che «si avvicinano a me con le labbra ma il loro cuore è distante da me; essi insegnano come dottrina i comandamenti degli uomini e hanno una forma di religiosità, ma ne rinnegano la potenza». Mi proibì nuovamente di unirmi ad alcuna di esse, e molte altre cose mi disse che non posso scrivere in questo momento. Quando tornai in me stesso mi trovai steso sulla schiena, a guardare il cielo. Quando la luce se ne fu andata, non avevo più forze; ma riavutomi presto in una certa misura, andai a casa. (Joseph Smith — STORIA — ESTRATTI DELLA STORIA DI JOSEPH SMITH, IL PROFETA History of the Church, volume 1, capitoli da 1 a 20)
    Francesco Montedoro – Sabato 11 agosto, nel pieno del calore estivo, è sceso nelle acque battesimali Fabrizio Porro. Nonostante le assenze per il periodo di vacanze, la nostra chiesa era gremita, con ospiti dalla comunità di Asti e fratelli e sorelle in fede provenienti da Montaldo e Nizza. La cerimonia è stata officiata dal past. Samuele Barletta, coadiuvato dagli anziani. La felicità e la gioia di Fabrizio sono state contagiose per tutta la comunità.

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    Ho in mano un esemplare di una Bibbia in inglese con l’aggiunta di The History of Redemption. Le pagine della King James sono 856 (37,6%) e quelle dell’aggiunta sono 1.423 (62,4%). L’editore è Everlasting Gospel Publishing Association (Seul, Corea) e il distributore è la Pacific Press (Nampa, Idaho). Credo sia una delle tante Bibbie da studio, ma potrebbe diventare il modello di una possibile eresia. Sotto la Storia della salvezza sono raggruppati i seguenti libri di Ellen G. White: Patriarchi e profeti, Profeti e re, La speranza dell’uomo, Con Gesù sul monte delle beatitudini, Le parabole, Il gran conflitto e La via migliore. Si utilizza la stessa carta indiana supersottile e l’impaginazione su due colonne sia per la Bibbia sia per l’Aggiunta, quest’ultima al margine della pagina riporta la numerazione di quella della versione originale. Se non si trattasse di una Bibbia da studio, mi verrebbe il dubbio che sia un goffo tentativo di costituire il «Terzo Testamento» (ispirato ma extracanonico)! Il malaugurato dubbio però diventa più concreto quando leggo alcuni sermoni e articoli di autorevoli personaggi della nostra chiesa, strapieni di citazioni tratte da questa «Aggiunta» a scapito di quella Parola (inspirata e canonica). Vorrei che una parola del Maestro potesse risvegliarci da questo incubo e scongiurare questo possibile pericolo: «Abraamo disse: “Hanno Mosè e i profeti; ascoltino quelli!”» (Lc16:29)
    https://hopemedia.it/preoccupazione-71281/

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    Predefinito Re: Un'interpretazione errata?

    Citazione Originariamente Scritto da Shirel Levi Visualizza Messaggio
    Io ero a quel tempo nel mio quindicesimo anno. La famiglia di mio padre si convertì alla fede Presbiteriana, e quattro di essi si unirono a quella chiesa, cioè mia madre Lucy, i miei fratelli Hyrum e Samuel Harrison e mia sorella Sophronia. Durante questo periodo di grande agitazione, la mia mente fu stimolata a serie riflessioni e ad una grande inquietudine; ma, sebbene i miei sentimenti fossero profondi, e spesso pungenti, mi tenni tuttavia in disparte da tutti questi gruppi, sebbene partecipassi alle loro numerose riunioni ogni volta che l'occasione lo permetteva; coll'andar del tempo, la mia mente si fece alquanto favorevole verso la setta Metodista, e sentii un certo desiderio di unirmi a loro; ma così grandi erano la confusione e i conflitti fra le diverse confessioni, che era impossibile per una persona giovane come ero io, e così inesperta di uomini e di cose, giungere ad una qualche sicura conclusione su chi avesse ragione e chi avesse torto. La mia mente era a volte agitatissima, talmente le grida e il tumulto erano grandi e incessanti. I Presbiteriani erano i più decisi contro i Battisti e i Metodisti, e usavano tutti i poteri, sia della ragione che del sofisma, per dimostrare i loro errori, o almeno per far credere al popolo che essi erano nell'errore. D'altro canto, i Battisti e i Metodisti a loro volta erano egualmente zelanti nello sforzarsi di confermare i propri principi e di confutare tutti gli altri. In mezzo a questa guerra di parole e a questo tumulto di opinioni, io mi dicevo spesso: Cosa devo fare? Quale di tutti questi gruppi ha ragione? O hanno tutti torto? E se uno di essi ha ragione, qual è, e come posso saperlo? Mentre ero travagliato dalle estreme difficoltà causate dalle controversie di questi gruppi religiosi, stavo un giorno leggendo l'Epistola di Giacomo, primo capitolo, quinto versetto, che dice: Che se qualcuno di voi manca di sapienza, la chiegga a Dio che dona a tutti liberalmente senza rinfacciare, e gli sarà donata. Giammai alcun passo delle scritture venne con più potenza nel cuore di un uomo di quanto questo fece allora nel mio. Sembrava entrare con grande forza in ogni sentimento del mio cuore. Vi riflettevo continuamente, sapendo che se qualcuno aveva bisogno di sapienza da Dio, ero io; poiché non sapevo come agire, e a meno che avessi potuto ottenere maggior sapienza di quanta ne avessi allora, non lo avrei mai saputo; poiché gli insegnanti di religione delle diverse sette comprendevano gli stessi passi delle scritture in modo così differente da distruggere ogni fiducia di appianare la questione mediante un appello alla Bibbia. Alla fine giunsi alla conclusione che dovevo o rimanere nelle tenebre e nella confusione o altrimenti dovevo fare come indica Giacomo, cioè chiedere a Dio. Alla fine giunsi alla determinazione di «chiedere a Dio», concludendo che se Egli dava la sapienza a coloro che mancavano di sapienza, e avrebbe dato liberalmente e senza rinfacciare, potevo tentare.
    Così, in accordo con questa mia determinazione di chiedere a Dio, mi ritirai nei boschi per fare il tentativo. Era il mattino di una bella giornata serena all'inizio della primavera del 1820. Era la prima volta in vita mia che facevo un simile tentativo, poiché, in mezzo a tutte le mie ansietà, non avevo mai provato fino ad allora a pregare ad alta voce. Dopo che mi fui ritirato nel luogo dove avevo precedentemente deciso di andare, essendomi guardato attorno e trovandomi solo, mi inginocchiai e cominciai ad offrire i desideri del mio cuore a Dio. Lo avevo appena fatto, quando fui immediatamente afferrato da un qualche potere che mi sopraffece completamente, ed ebbe su di me un effetto così sorprendente da legare la mia lingua, cosicché non potevo più parlare. Fitte tenebre si addensarono attorno a me, e mi sembrò per un momento che fossi condannato ad una improvvisa distruzione. Ma, esercitando ogni mio potere per invocare Dio di liberarmi dal potere di quel nemico che mi aveva afferrato, e nel momento stesso in cui ero pronto a sprofondare nella disperazione e ad abbandonarmi alla distruzione — non ad una rovina immaginaria, ma al potere di qualche essere reale del mondo invisibile, che aveva un potere così prodigioso come mai prima lo avevo sentito in nessun essere — proprio in quel momento di grande allarme, vidi esattamente sopra la mia testa una colonna di luce più brillante del sole, che discese gradualmente fino a che cadde su di me. Era appena apparsa, che mi trovai liberato dal nemico che mi teneva legato. Quando la luce stette su di me, io avidi due Personaggi il cui splendore e la cui gloria sfidano ogni descrizione, ritti sopra di me nell'aria. Uno di essi mi parlò, chiamandomi per nome, e disse indicando l'altro Questo è il mio Figlio e diletto. Ascoltalo! Il mio scopo, nell'andare a a chiedere al Signore, era di sapere quale di tutte le sette fosse quella giusta, per poter sapere a quale unirmi. Perciò, non appena ebbi preso possesso di me stesso così da essere in grado di parlare, chiesi ai Personaggi che stavano sopra di me nella luce quale di tutte le sette fosse quella giusta (poiché a quel tempo non mi era ancora entrato in cuore che fossero tutte in errore) e a quale dovessi unirmi. Mi fu risposto che non dovevo unirmi a nessuna di esse, poiché erano tutte nell'errore; e il Personaggio che si rivolse a me disse che tutti i loro credi erano un'abominazione al suo cospetto, che quelli che così professavano erano tutti corrotti, che «si avvicinano a me con le labbra ma il loro cuore è distante da me; essi insegnano come dottrina i comandamenti degli uomini e hanno una forma di religiosità, ma ne rinnegano la potenza». Mi proibì nuovamente di unirmi ad alcuna di esse, e molte altre cose mi disse che non posso scrivere in questo momento. Quando tornai in me stesso mi trovai steso sulla schiena, a guardare il cielo. Quando la luce se ne fu andata, non avevo più forze; ma riavutomi presto in una certa misura, andai a casa. (Joseph Smith — STORIA — ESTRATTI DELLA STORIA DI JOSEPH SMITH, IL PROFETA History of the Church, volume 1, capitoli da 1 a 20)
    Due volte all'anno, il primo fine settimana di aprile e di ottobre, la Chiesa in tutto il mondo si riunisce in Conferenza Generale. Dal Centro delle Conferenze nella Piazza del Tempio a Salt Lake City, Utah, il presidente della Chiesa e tutte le autorità generali della Chiesa si rivolgono ai fedeli con discorsi riguardanti il vangelo di Gesù Cristo. La conferenza è teletrasmessa via satellite nelle cappelle mormoni attraverso la BYU Television (comunemente indicata come BYU-Tv) che è un canale televisivo via cavo e satellitare statunitense nato nel gennaio del 2000, in inglese e in spagnolo, interamente gestito dalla Brigham Young University con sede a Provo, nello Utah, ed è il canale televisivo ufficiale mormone della Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni
    La conferenza viene teletrasmessa nelle cappelle dei santi degli ultimi giorni via satellite e on stream in internet in tutto il mondo attraverso la BYU Television (comunemente indicata come BYU-Tv) che è un canale televisivo via cavo e satellitare statunitense nato nel gennaio del 2000, in inglese e in spagnolo, interamente gestito dalla Brigham Young University con sede a Provo, nello Utah, ed è il canale televisivo ufficiale mormone della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Le congregazioni dei santi degli ultimi giorni sparse per il mondo si riuniscono nelle loro cappelle dove possono vedere le varie sessioni della Conferenza, in diretta o in differita.

    https://it.wikipedia.org/wiki/BYU_Television
    https://www.byutv.org/

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    Predefinito Re: Un'interpretazione errata?

    Citazione Originariamente Scritto da Piermark Visualizza Messaggio
    Francesco Montedoro – Sabato 11 agosto, nel pieno del calore estivo, è sceso nelle acque battesimali Fabrizio Porro. Nonostante le assenze per il periodo di vacanze, la nostra chiesa era gremita, con ospiti dalla comunità di Asti e fratelli e sorelle in fede provenienti da Montaldo e Nizza. La cerimonia è stata officiata dal past. Samuele Barletta, coadiuvato dagli anziani. La felicità e la gioia di Fabrizio sono state contagiose per tutta la comunità.

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    Ho in mano un esemplare di una Bibbia in inglese con l’aggiunta di The History of Redemption. Le pagine della King James sono 856 (37,6%) e quelle dell’aggiunta sono 1.423 (62,4%). L’editore è Everlasting Gospel Publishing Association (Seul, Corea) e il distributore è la Pacific Press (Nampa, Idaho). Credo sia una delle tante Bibbie da studio, ma potrebbe diventare il modello di una possibile eresia. Sotto la Storia della salvezza sono raggruppati i seguenti libri di Ellen G. White: Patriarchi e profeti, Profeti e re, La speranza dell’uomo, Con Gesù sul monte delle beatitudini, Le parabole, Il gran conflitto e La via migliore. Si utilizza la stessa carta indiana supersottile e l’impaginazione su due colonne sia per la Bibbia sia per l’Aggiunta, quest’ultima al margine della pagina riporta la numerazione di quella della versione originale. Se non si trattasse di una Bibbia da studio, mi verrebbe il dubbio che sia un goffo tentativo di costituire il «Terzo Testamento» (ispirato ma extracanonico)! Il malaugurato dubbio però diventa più concreto quando leggo alcuni sermoni e articoli di autorevoli personaggi della nostra chiesa, strapieni di citazioni tratte da questa «Aggiunta» a scapito di quella Parola (inspirata e canonica). Vorrei che una parola del Maestro potesse risvegliarci da questo incubo e scongiurare questo possibile pericolo: «Abraamo disse: “Hanno Mosè e i profeti; ascoltino quelli!”» (Lc16:29)
    https://hopemedia.it/preoccupazione-71281/
    Gli Avventisti del Settimo Giorno tengono sempre a fianco della Bibbia gli scritti (46 libri) di Ellen Gould White che è la loro profetessa. Tra i suoi scritti in campo religioso e spirituale citiamo: La Speranza dell'uomo (The Desire of Ages) (1898) (che è stato il libro di Ellen sulla vita, la figura, la personalità e l'opera di Gesù più tradotto e diffuso nel mondo), poi: La Via migliore (Steps to Christ) (1892), Messaggi ai Giovani (Messages to Young People) e Il Gran Conflitto tra Cristo e Satana (The Great Controversy between Christ and Satan), (1888).

    https://www.valdesi.eu/riceviamo-e-p...abrizio-porro/

 

 

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