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Stalin comprese l' importanza di una certa questione che non si può nominare. Pol pot lo si può apprezzare per il suo ruralismo.
Entrambi però usarono metodi troppo crudeli e spietati.
FASCISMO MESSIANICO E DISTRUTTORE. PER UN MONDIALISMO FASCISTA.
"NELLA MIA TOMBA NON OCCORRE SCRIVERE ALCUN NOME! SE DOVRO' MORIRE, LO FARO' NEL DESERTO, IN MEZZO ALLE BATTAGLIE." Ken il Guerriero, cap. 27. fumetto.
Concordo.... purtroppo se devi eliminare certi parassiti bisogna, ahimè, essere crudeli e spietati.
Gli levi da dove possono fare danni. Per il resto della vita un pò di prese per il culo, gavettoni di pipì, campanelli suonati nella notte ecc.
FASCISMO MESSIANICO E DISTRUTTORE. PER UN MONDIALISMO FASCISTA.
"NELLA MIA TOMBA NON OCCORRE SCRIVERE ALCUN NOME! SE DOVRO' MORIRE, LO FARO' NEL DESERTO, IN MEZZO ALLE BATTAGLIE." Ken il Guerriero, cap. 27. fumetto.
Sulla rivoluzione in Cambogia uscì un libro di Malcolm Caldwell che smentiva tutta la narrazione sugli stermini
Stalin fu un agente del capitalismo internazionale, pertanto solo massimo disprezzo (anche se considero l'URSS un nemico secondario rispetto agli USA). Pol Pot invece non mi dispiace (da buon 'allievo' del Lattanzio). Non lo apprezzo per le scelte che fece dopo la sua defenestrazione del gennaio 1979.