Il 1° gennaio di ogni anno è il cosiddetto Public Domain Day, ovvero il giorno in cui i diritti d'autore di opere di carattere creativo (quindi: letteratura, musica, arti figurative, architettura, teatro, cinema, e così via) sono scaduti nel corso dell'anno precedente e, di conseguenza, diventano di pubblico dominio. Nell'Unione europea, un'opera diventa di pubblico dominio dopo 70 anni dalla morte dell'autore; invece, in Cina, Canada e in altri Paesi, la protezione dura 50 anni dalla morte dell'autore; infine, negli Stati Uniti le opere prodotte dal 1923 al 1977 godono di una protezione di 95 anni.
Nel corso del 2020, quindi, le opere di autori morti nel 1949 hanno perso in Europa la protezione della legge sui diritti d'autore (copyright). Tra queste, spiccano le opere musicali di Igor Stravinsky, diversi film muti (tra i quali il film d'esordio di Marlene Dietrich e alcuni con Charlie Chaplin, oltre alla versione muta de "I dieci comandamenti"); il quadro di Matisse "Odalisca con le braccia alzate" e, soprattutto, libri. Tra questi: "La coscienza di Zeno" di Italo Svevo, "Il profeta" di Kahlil Gibran, "Aiuto, Poirot!" e "L'uomo vestito di marrone" di Agatha Christie, "Nel frutteto" e "Mrs Dalloway in Bond Street" di Virginia Woolf, "I Watson" di Jane Austen, "Il sogno" di H.G. Wells, "Passaggio in India" di E. M. Forster, "Via col vento" di Margaret Mitchell, "Venti poesie d’amore e una canzone disperata" di Pablo Neruda. Tutti questi libri, e moltoi altri ancora, nel 2020 sono diventati di pubblico dominio e sono confluite, o stanno per confluire nei grossi archivi online di materiale privo di diritto d’autore, come il Progetto Gutenberg o Europeana.
Anche nel 2021 le opere di molti autori famosi perderanno la protezione per la legge sui diritti d'autore; fra queste, i libri di Cesare Pavese, tutte le poesie di Trilussa, i romanzi di George Orwell e "Il Grande Gatsby" di Francis Scott Fitzgerald.
Che cosa succede esattamente, quando un'opera diventa di pubblico dominio?
Succede che l'opera può essere utilizzata liberamente da chiunque e in qualsiasi modo, senza versare alcun compenso all'autore (se è ancora in vita) o ai suoi eredi (se è morto)... comprese la pubblicazione, la riproduzione, la rappresentazione, la recitazione, e così via.
Il pubblico dominio esiste per soddisfare l'esigenza della collettività di libera fruizione culturale delle opere.
Per contro, i diritti patrimoniali soddisfano la necessità di ricompensare l'autore per la forma espressiva della sua opera, frutto di una sua interpretazione personale, del suo gusto e del suo ingegno e vengono concessi per un periodo determinato (50, 70 o 95 anni dopo la morte dell'autore) prima di farla diventare di pubblico dominio.
I titolari perdono tutti i loro diritti?
Il termine dei 70 anni dalla morte dell’autore riguarda solo i diritti patrimoniali, mentre il diritto morale dell'autore sulla propria opera, è invece inalienabile e vale per sempre.