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Discussione: il discorso

  1. #1
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    Predefinito il discorso

    sono stato assente qualche giorno dal forum...oggi leggendo un pò a caso nel settore politica /cronaca noto con piacere che nessuno ha preso in considerazione il classico discorso di fine anno del presidente della repubblica
    il che mi fa anche piacere , non ricordo nessuno dei miei conoscenti che ne abia mai fatto cenno anche negli anni passati ,anche se il solito tg ne magnifica sempre l'altro gradimento di ascoltatori
    c'è qualcuno qui che lo abbia mai ascoltato ?
    „Se un uomo è uno stupido, non lo emancipi dalla sua stupidità col mandarlo all'università. Semplicemente lo trasformi in uno stupido addestrato, dieci volte più pericoloso.“ — Desmond Bagley

  2. #2
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    Predefinito Re: il discorso

    Secondo i dati sembra che lo abbiano ascoltato quasi in 16 milioni (così ho letto). Tu vivi in Italia?
    Cum Feris Ferus

  3. #3
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    Predefinito Re: il discorso

    Citazione Originariamente Scritto da Dario Visualizza Messaggio
    Secondo i dati sembra che lo abbiano ascoltato quasi in 16 milioni (così ho letto). Tu vivi in Italia?
    Non sono convinto che i dati riguardo agli ascoltatori siano quelli reali ,al massimo c'è la tv accesa in quel momento ,ma quelli che ascoltano realmente sono rari...per quello i discorsi vengono diffusi a reti unificate
    ps. si solito vivo in italia ,anche se di solito l'inverno lo passavo dall'altra parte del pianeta ...prima del lockdown
    „Se un uomo è uno stupido, non lo emancipi dalla sua stupidità col mandarlo all'università. Semplicemente lo trasformi in uno stupido addestrato, dieci volte più pericoloso.“ — Desmond Bagley

  4. #4
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    Predefinito Re: il discorso

    Ho avuto il piacere di non ascoltare il discorso di fine anno... cioévolevodire... non ho avuto il piacere di ascoltare il discorso di fine anno
    Far ragionare un idiota non é impossibile, é inutile

  5. #5
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    Predefinito Re: il discorso

    siccome il presidente della repubblica non è amato da fasciolegaioli e affini, allora il suo discorso non bisogna ascoltarlo e quelli che si sintonizzano sul suo discorso non ascoltano. mentre ci sarebbero almeno 70 milioni di italiani che penderebbero dalle labbra della cucurbitacea, se il discorso lo facesse lei.
    come dite? che gli italiani sono 60 milioni? i soliti sinistrati che stanno a badare al capello.

  6. #6
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    Predefinito Re: il discorso

    Citazione Originariamente Scritto da standing bull Visualizza Messaggio
    siccome il presidente della repubblica non è amato da fasciolegaioli e affini, allora il suo discorso non bisogna ascoltarlo e quelli che si sintonizzano sul suo discorso non ascoltano. mentre ci sarebbero almeno 70 milioni di italiani che penderebbero dalle labbra della cucurbitacea, se il discorso lo facesse lei.
    come dite? che gli italiani sono 60 milioni? i soliti sinistrati che stanno a badare al capello.
    Io credo che non volere ascoltare a prescindere sia sempre uno sbaglio. E non volere ascoltare un avversario uno sbaglio ancora piu' grande. Ho sempre dedicato piu' tempo ad ascoltare e/o leggere comunisti che liberali. E alle volte, credimi, e' cosa molto pesante, come un mio "record", la traduzione completa di un discorso di Fidel Castro.
    A confronto, il Napo sembrava Shakespeare.

  7. #7
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    Predefinito Re: il discorso

    Citazione Originariamente Scritto da standing bull Visualizza Messaggio
    siccome il presidente della repubblica non è amato da fasciolegaioli e affini, allora il suo discorso non bisogna ascoltarlo e quelli che si sintonizzano sul suo discorso non ascoltano. mentre ci sarebbero almeno 70 milioni di italiani che penderebbero dalle labbra della cucurbitacea, se il discorso lo facesse lei.
    come dite? che gli italiani sono 60 milioni? i soliti sinistrati che stanno a badare al capello.
    qui ti sbagli ,almeno secondo me
    io ascolto volentieri tutti quelli che spero abbiano qualcosa da comunicare ,un qualcosa che sia un minimo interessante e di solito ascolto di più quelli che la pensano in modo diverso
    però da un presidente opaco come il nostro non mi aspetto nulla, al massimo una ramanzina per tutti quelli fuori dal coro
    p.s. però mi sbagliavo sulla presenza della discussione in questo sito , ho scoperto solo ora che ce n'è una in politica
    „Se un uomo è uno stupido, non lo emancipi dalla sua stupidità col mandarlo all'università. Semplicemente lo trasformi in uno stupido addestrato, dieci volte più pericoloso.“ — Desmond Bagley

  8. #8
    Praticamente innocuo
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    Predefinito Re: il discorso

    "Libertà" "popolo", "difendere il loro avvenire", invito alla lotta, critiche alle altre nazioni, orgoglio della nazione, critiche alle azioni di israele (fa intendere che il loro leader di allora dovrebbe andare in galera). Che emozione, che belle parole! Ma viviamo sullo stesso pianeta? Nello stesso universo? Era solo l'italia di quasi quarant'anni fa...

    Far ragionare un idiota non é impossibile, é inutile

  9. #9
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    Predefinito Re: il discorso

    Non so che dire, di certo mentre mangiavo l'astice non mi mettevo certo a farmelo andare di traverso coi discorsini ipocritobuonisti di un democristiano.
    "La Gloria non la cerco per me stesso ma per la mia Nazione" (22gradi)

  10. #10
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    Predefinito Re: il discorso

    Citazione Originariamente Scritto da Marximiliano Visualizza Messaggio
    "Libertà" "popolo", "difendere il loro avvenire", invito alla lotta, critiche alle altre nazioni, orgoglio della nazione, critiche alle azioni di israele (fa intendere che il loro leader di allora dovrebbe andare in galera). Che emozione, che belle parole! Ma viviamo sullo stesso pianeta? Nello stesso universo? Era solo l'italia di quasi quarant'anni fa...

    Il presidente in carica di quando ho lasciato l'Italia. Capisco il dolore per le 34 bare, ma fu un indicente non provocato. Ma nessun dolore per le 335, per un attentato che pure un idiota avrebbe saputo chevi sarebbero state delle ripercussioni su persone completamente innocenti? O fu perche' chi progetto' l'attentato sapeva che lo faceva col culo degli altri? E fu anche promosso presidente!

    Ma il discorso di sopra non dice niente in confronto di quello che pronuncio' il 6 Marzo 1953 in parlamento, discorso da associazione a delinquere.

    Signor Presidente, onorevoli colleghi il dolore e l’angoscia che sono in noi impediscono ogni frase retorica ed ogni accento polemico. Dinanzi a questa morte non si può rimanere che stupiti e costernati. Stupiti, per la grandezza che questa figura assume nella morte. La morte la pone nella sua giusta luce; sicché uomini di ogni credo politico, amici ed avversari, debbono oggi riconosce- re l’immensa statura di Giuseppe Stalin. Egli è un gigante della storia e la sua memoria non conoscerà tramonto.
    Siamo costernati dinanzi a questa morte per il vuoto che Giuseppe Stalin lascia nel suo po- polo e nella umanità intera. Signori, se abbandonate per un istante le vostre ostilità politiche, come le abbandono io in questo momento, dovete riconoscere con me che la vita di quest’uomo coincide per trent’anni con il corso dell’umanità stessa. Quattro tappe, soprattutto, della esistenza di Stalin rappresentano quattro pietre miliari della storia universale.
    Ottobre 1917: questa data costituisce una svolta decisiva per la storia del mondo, come la costituì il 14 luglio 1789. Il 14 luglio 1789 si affermò e trionfò il Terzo Stato che dette una sua politica, economica e sociale, a tutto il secolo XIX. L’ottobre 1917, segna l’affermazione vittoriosa del Quarto Stato, il quale soprattutto da quel giorno diviene da oggetto soggetto di storia. Per opera di quella vittoria l’utopia d’un tempo diventa realtà e quella che era una spe- ranza a sospingere le masse diseredate ed oppresse verso la mèta suprema diviene una certez- za.
    Altra tappa della vita di Giuseppe Stalin è, a mio avviso, l’edificazione socialista nella sua terra. Allora erano molti i pessimisti, gli scettici che dicevano che non sarebbe stato possibile edificare il socialismo in un paese solo. Invece questo Uomo, ereditando il pensiero e lo inse- gnamento di Lenin, riuscì a trasformare il suo popolo; riuscì a dargli anche una economia in- dustriale, che sembrava un tempo un sogno ed una pazzia, sfruttando le immense ricchezze che il suolo della sua terra racchiudeva. Portò, così, il lavoratore sovietico, liberato da ogni catena, ad un alto livello di vita e di dignità umana. E, badate, signori, è stato questo sforzo gigantesco a costruire ed a consolidare quella cittadella, contro cui più tardi s’infrangerà la valanga nazista.
    Ed ecco la terza tappa che rappresenta un’altra pietra miliare per l’unità e su cui deve esse- re scritta la parola « Stalingrado».
    Signori, voi tutti ricorderete le ore angosciose che abbiamo vissuto quando la valanga nazi- sta si rovesciò sull’Unione Sovietica. Le armate naziste già scorgevano le torri del Cremlino e le vette del Caucaso. Ebbene, noi sentivamo che se, per dannata ipotesi, fosse crollata l’Unio- ne Sovietica, con l’Unione Sovietica – non dimenticatelo voi che mi ascoltate – sarebbero crollate tutte le speranze di un trionfo della libertà sulla dittatura nazi-fascista. In quel mo- mento sentivamo che uomini di tutti i credi politici trattenevano il respiro consapevoli che la loro sorte era legata alla sorte di Stalingrado. E Stalingrado diventò la Valmy della Rivolu- zione d’Ottobre e al mondo attonito offrì il miracolo di una strepitosa vittoria, sotto la guida di Stalin. Allora comprendemmo che da Stalingrado aveva inizio la vittoria delle armi demo- cratiche contro le armi della barbarie!
    Vi è poi l’ultima tappa, signori; altra pietra miliare sul cammino dell’umanità. Se a me, umile e piccolo uomo di fronte a tanta grandezza, fosse concesso di scoprire [recte: scolpire] su questa pietra dei nomi, tre ne scriverei : «Pace–Roosevelt–Stalin». Perché, signori, oggi noi dobbiamo tutti riconoscere che lo sforzo che ha fatto questo uomo in questi ultimi anni è stato quello di gettare le fondamenta di una pace sicura e duratura. Ecco perché egli si intese subito con un altro uomo che aveva indicato al suo ed agli altri popoli la strada da seguire dopo la guerra, se si voleva veramente avviare il mondo verso la pace e non verso un conflitto mon- diale: Roosevelt. Non è vero che Roosevelt sia stato ingannato! Egli ha ascoltato semplice- mente la sua coscienza, il suo grande spirito; e ecco perché si intese subito con Giuseppe Stalin. E Giuseppe Stalin continuò su questa strada che era la strada della pace.
    Per quale ragione, o signori, egli ebbe tanto a cuore questo bene prezioso? Vedete, chi come noi è stato nell’Unione Sovietica ha avuto la esatta impressione che i dirigenti della po- litica dell’Unione Sovietica sentono di doversi preoccupare non soltanto delle sorti del popolo lavoratore sovietico, ma anche delle sorti dei lavoratori di tutta la terra. Ecco perché, o signo- ri, noi respingiamo sdegnosi e sdegnati l’insinuazione fatta da un’alta autorità politica italiana ed apparsa stamani sui giornali e che cioè Giuseppe Stalin «non abbia avuto comprensione per il popolo lavoratore italiano». Le sorti del popolo lavoratore italiano stavano a cuore a Giuseppe Stalin come gli stavano a cuore le sorti del popolo suo e quelle di tutti i popoli della terra. Egli si è sempre battuto per la pace, consapevole che coloro che pagano il più alto tributo di sangue e di sofferenze, nella guerra, sono i suoi contadini e gli operai. E da buon socialista egli sapeva che non si doveva volere la guerra per distruggere quanto la società attuale ha costruito, bensì si deve tendere a trasformare la vecchia società per edificarne una nuova. Questa è stata la sua volontà ferma; per questo egli negli ultimi anni si è battuto. Ha sempre respinto ogni provocazione, ha sempre rinunciato ad atti di forza pur di difendere questo bene che appartiene non solo al suo popolo, ma a tutta l’umanità.
    L’ultimo suo atto come statista fu precisamente un nuovo appello per la pace. Egli ha terminato bene la sua giornata, anche se troppo presto per noi e per le sorti del mondo. L’ultima sua parola è stata di pace. Ebbene, in questa ora per noi così triste, ci auguriamo che questo invito alla pace, che rispecchia la volontà di tutti i lavoratori della terra, non cada nel vuoto, ma venga raccolto da tutti coloro che hanno nelle mani le sorti dei popoli.

    Ho gridato dei vaffanculo per molto meno ...

 

 
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