Emilio Guarnaschelli (Torino, 30 luglio 1911 – Magadan, 28 aprile 1938)
Nato a Torino da una famiglia operaia, a vent'anni, nel 1931, emigrò in Belgio e poi, il 1º maggio del 1933, in Unione Sovietica[1] per contribuire (portare "una piccola pietra", secondo le sue parole) all'edificazione del socialismo. Dopo aver assunto la cittadinanza sovietica, deluso dalle sue esperienze, nel 1934 prese contatto con l'ambasciata italiana chiedendo i documenti per poter rimpatriare.[1] Il gesto non passò inosservato e suscitò sospetti tra i connazionali, i dirigenti della comunità italiana e nelle autorità sovietiche.

Accusato di trockismo, fu arrestato il 2 gennaio 1935.[1] Processato, venne condannato a tre anni di confino per propaganda controrivoluzionaria in base al comma 10 dell'articolo 58 del Codice penale della Repubblica Russa[1] [2] ed inviato nell'estremo nord della Russia europea, prima ad Arcangelo e successivamente a Pinega, ove venne raggiunto da Nella Masutti, figlia di un compagno, con la quale si sposò.

Nel 1936 subì una seconda condanna a cinque anni di campo di lavoro[3] e due anni dopo, nel 1938[4], a soli ventisette anni, la condanna definitiva alla fucilazione comminata dalla Direzione della NKVD.[1]

Nel 1957, all'epoca di Chruščёv, dopo il XX Congresso del PCUS con l'inizio del processo di destalinizzazione, venne riconosciuto innocente e riabilitato.[1]

La tragica vicenda della sua vita ed i suoi sentimenti sono efficacemente descritti in una serie di lettere che Emilio scrisse al fratello maggiore Mario, rimasto in Italia. Le lettere, raccolte dalla moglie Nella, furono poi pubblicate con il titolo Una piccola pietra.


la giovanissima moglie Nella Masutti, anche lei figlia di un fouriuscito italiano in URSS, di soli 17 anni si reco' all'hotel Lux a Mosca per perorare la causa di Garnaschelli a Togliatti in persona, questo disse alla ragazza che era impressionato dalla sua eloquenza in un età cosi' giovane ma non si sa se interveni' a favore del giovani

Nella Masutti racconta che raggiunse il marito dove vissero insieme per un anno nel distretto di Arkangelsk con temperature polari a mangiare foraggio per bestiame e erba, prima che lei venne allontanata e il marito venne fucilato