Originariamente Scritto da
toros
Infatti GIA' ben 2000 prima dell' avvento del cristianesimo nell' antico Egitto un anonimo autore compose il famoso Canto dell' "Arpista". Si tratta di un canto composto da uno scrivano egizio e trovato inciso sulla tomba di Anitel (Antef), re di Tebe.
Cio' fu ripreso dal papiro Harris/50 - e conservato ora al British Museum.
Vien definito dell' arpista - per via dell' effige di un suonatore d' arpa impressa sul sepolcro reale.. - E comunque questa è la sua estrema sintesi:
- 1 ) Nulla si portera' nel " nuovo regno " -
- 2 ) passa giorni felici, non te ne stancare ( tradotto: goditi la vita "presente" !! ) -
- 3 ) A quale luogo essi sono andati, "ancora NESSUNO" è venuto di la' che dica la loro condizione, che riferisca dei loro bisogni e/o aspirazioni...ecc..eccc... !!
Migliaia di anni sono trascorsi.. "CHI" mai sarebbe Ri-tornato quaggiu' ( anche per pochissimo tempo ) fra i viventi per riferire di quelle fantastiche (?) meraviglie dell' altro mondo ??
Come dire.. da sempre permaneva (e permane), nell' intimo del bipede, la terribile angoscia di un DOPO. Egli Non accetta che, dopo aver emesso l'ultimo respiro, Tutto (di lui) svanisca nel nulla...
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