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  1. #1
    Supermod Viola
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    Predefinito Parliamo di: True Crime

    Cosa che appassiona di una storia?
    Cosa ci spinge a leggere di cronaca nera, di serial killer, di true crime?

    Il racconto di crimini realmente accaduti fatto in forma narrativa e letteraria: un genere ora molto diffuso ma nato in Gran Bretagna tra il 1550 e il 1700, trattato con sufficienza in epoca Vittoriana ed elevato nel capolavoro di Truman Capote, A sangue freddo.

    Le origini del true crime
    In un articolo pubblicato sul sito JSTOR Daily, l’autrice e studiosa Pamela Burger fa risalire l’origine del true crime ai resoconti di omicidi e crimini stampati su fascicoletti lunghi dalle 6 alle 24 pagine e diffusi in Inghilterra dalla metà del Cinquecento. Con l’aumento del numero di persone in grado di leggere e con la diffusione della stampa a caratteri mobili, inventata da Johannes Gutenberg nel 1455, gli stampatori pubblicarono centinaia di questi libretti per intrattenere il pubblico. Nello stesso periodo divennero popolari le ballate che raccontavano le storie dei criminali più famosi d’Inghilterra, che venivano stampate e incollate sui muri di città e villaggi. I crimini che ricevevano più attenzione erano, come oggi, quelli legati a una violenza domestica o sessuale, quelli commessi da donne e quelli particolarmente sanguinolenti. Spesso i resoconti di queste storie contenevano illustrazioni cruente di smembramenti, torture e atti di stregoneria.

    Le ballate sui crimini dell’Inghilterra cinquecentesca hanno una caratteristica in comune con molti documentari di oggi, e che connota profondamente il true crime: raccontavano le cose dal punto di vista di chi aveva commesso il crimine, e chi le leggeva era portato a immedesimarsi per la prima volta con il cattivo della storia, o anche solo a sforzarsi di capire le ragioni del crimine.

    Burger spiega che i fascicoletti sui crimini erano prodotti di intrattenimento che oggi sembrerebbero superficiali e scandalistici, ma all’epoca non erano destinati a un pubblico di massa: soltanto i borghesi avevano la capacità e il tempo per leggerli e il denaro per acquistarli. Erano dunque prodotti di intrattenimento rispettabili, e nonostante il tono sensazionalistico avevano spesso uno scopo didattico o moralistico, a volte erano persino una forma di propaganda politica.

    https://www.ilpost.it/2016/10/14/true-crime/
    Se non hai il coraggio di mordere, non ringhiare.

  2. #2
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    Predefinito Re: Parliamo di: True Crime

    Ho letto l'articolo, davvero interessante.

    Lo so e me ne scuso,
    il mio intervento sarà poco centrato e poco necessario
    Maaaa ammetto che leggo e vedo tutto quello che gira intorno ai serial killer (principalmente loro) perché quando soddisfo la mia curiosità ho la percezione di controllare la mia paura.

  3. #3
    Supermod Viola
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    Predefinito Re: Parliamo di: True Crime

    Citazione Originariamente Scritto da Gale Visualizza Messaggio
    Ho letto l'articolo, davvero interessante.

    Lo so e me ne scuso,
    il mio intervento sarà poco centrato e poco necessario
    Maaaa ammetto che leggo e vedo tutto quello che gira intorno ai serial killer (principalmente loro) perché quando soddisfo la mia curiosità ho la percezione di controllare la mia paura.
    Nessun intervento è poco necessario.

    Interessante il tuo punto di vista. Ti andrebbe di approfondirlo? In che modo hai la percezione di controllare la tua paura?

    Per quanto mi riguarda io leggo molto sul true crime perchè ho la percezione che conoscere qualcosa di reale sia più "semplice da capire e affrontare". La vedo più come una cosa razionale, tangibile.

    Di contro non amo tutto ciò che riguarda il paranormale, mi mette ansia, mi inquieta ed è una cosa che non è controllabile.
    Se non hai il coraggio di mordere, non ringhiare.

  4. #4
    Supermod Viola
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    Predefinito Re: Parliamo di: True Crime

    Due libri che ho letto e che mi sono piaciuti particolarmente:

    Roma criminale

    Tutte le strade portano a Roma, anche quelle del crimine. Dalle scene dei delitti alle aule dei tribunali, un viaggio tra i fatti di sangue che hanno segnato la storia della capitale: il rapimento e l'omicidio di Matteotti, la strage delle Fosse Ardeatine, il caso Bebawi, l'orrore del massacro del Circeo, il controverso assassinio di Pier Paolo Pasolini, l'epopea della Banda della Magliana, i fattacci del Vaticano e, ai giorni nostri, gli stupri del Quartaccio e della Caffarella insieme all'assalto alle caserme dei carabinieri e della polizia il giorno della morte di Gabriele Sandri. Il libro, aggiornato al 2009, ripercorre gli episodi di cronaca giudiziaria più clamorosi tra quelli che negli ultimi centocinquanta anni hanno avuto Roma come protagonista, alla ricerca delle forme nuove che il crimine ha assunto e assume nella capitale. Uno scenario in cui delitti apparentemente inspiegabili si intrecciano a sodalizi criminali partoriti dal ventre malvagio della capitale. Armati e Selvetella raccontano queste vicende intrecciando successione cronologica a suggestioni tematiche, e mantenendo tuttavia un punto di vista costante: l'attenzione a Roma e al suo popolo, interprete o spettatore, vittima o complice di una storia in cui il mistero è l'attore principale.

    https://www.amazon.it/Roma-criminale.../dp/8854116157

    una stanza piena di gente -Daniel Keyes

    Il 27 ottobre 1977, la polizia di Columbus, Ohio, arresta il ventiduenne Billy Milligan con l'accusa di aver rapito, violentato e rapinato tre studentesse universitarie. Billy ha vari precedenti penali e contro di lui ci sono prove schiaccianti. Ma, durante la perizia psichiatrica richiesta dalla difesa, emerge una verità sconcertante: Billy soffre di un gravissimo disturbo dissociativo dell'identità. Nella sua mente «vivono» ben 10 personalità distinte, che interagiscono tra loro, prendono di volta in volta il sopravvento e spingono Billy a comportarsi in maniera imprevedibile. Nel corso del processo si manifestano il gelido Arthur, 22 anni, che legge e scrive l'arabo; il timoroso Danny, 14 anni, che dipinge solo nature morte; il violento Ragen, 23 anni, iugoslavo, che parla serbo-croato ed è un esperto di karaté; la sensibilissima Christene, 3 anni, che sa scrivere e disegnare, ma soffre di dislessia; e poi Alien, Tommy, David, Adalana e Christopher. Così, per la prima volta nella storia giudiziaria americana, il tribunale emette una sentenza di non colpevolezza per infermità mentale. Tuttavia Billy rimane un rebus irrisolto fino a quando, durante il ricovero in un istituto specializzato, a poco a poco non affiorano altre 14 identità autonome, tra cui spicca «il Maestro», la sintesi della vita e dei ricordi di tutti i 23 alter ego. E proprio grazie alla sua collaborazione è stato possibile scrivere questo libro.

    https://www.ibs.it/stanza-piena-di-g.../9788842914365
    Se non hai il coraggio di mordere, non ringhiare.

  5. #5
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    Predefinito Re: Parliamo di: True Crime

    Ah grazie, sei gentile.
    In verità, le tue conclusioni calzano con le mie anche se tu ci arrivi in maniera più lucida e centrata, io meno.
    Il sapere anche i minimi dettagli mi tranquillizza, perché mi permette di "darmi" una spiegazione, ma è una spiegazione di comodo.
    Caio aveva una madre disagiata eccallá mi parte la "giustificazione".
    Tizio era stato abusato, altra "giustificazione".
    La mia è un po' una scorciatoia, sono assolutamente consapevole di aver paura ad accettare "il male" senza giustificazioni.
    Invece così riesco a farmi coraggio.

  6. #6
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    Predefinito Re: Parliamo di: True Crime

    Tralasciando i famosissimi serial killer dell'antichità, come l'avvelenatrice Lucusta dell'antica Roma o il principe cinese Liu Pengli, se si vuole trovare uno dei primi esempi storici di resoconti criminali in senso sen non moderno, almeno assimilabile alla cronaca nera di taglio popolare, credo si possa guardare al caso di Alexander "Sawney" Bean, che nella Scozia del XVI secolo fu a capo di una banda di 48 persone (formata dai figli e dai nipoti, nati da incesto e depravazione) che derubava, uccideva e compiva atti di cannibalismo, conservando anche parti del corpo a scopo alimentare. Si pensa, durante un periodo di terrore di 25 anni, che abbia fatto un totale di un migliaio di vittime circa.


    Il gruppo viveva in una caverna, isolato dal resto della comunità di quelle zone (che era ignara), e compiva agguati ai viandanti.
    Dopo estenuanti ricerche, e una serie di linciaggi su innocenti compiuti per disperazione dalla popolazione dei villaggi della zona, che erano esasperati e terrorizzati dalle continue sparizioni e cercavano i colpevoli, uno dei viandanti aggrediti dalla banda cannibali riuscì a sopravvivere per lanciare l'allarme: si venne quindi a conoscenza del gruppo, e una spedizione armata di 400 uomini armati inviata dal re Giacomo I penetrò nella grotta in questione, chiamata Bannane Head e catturò l'intera famiglia degenere di cannibali, che vennero incarcerati prima e giustiziati poi: uomini ebbero genitali ed estremità di mani e piedi mozzate, morendo dissanguati, donne e bambini furono invece mandati al rogo.


    C'è controversia sulla storicità di questi avvenimenti, e diversi studiosi sono dubbiosi a riguardo. La storia quindi è a metà strada tra la leggenda e la cronaca nera.
    Di certo, è un precedente di rilievo rispetto a casi più tardi, come ad esempio il caso più famoso di Jack Lo Squartatore, che è stato un apripista in senso pienamente moderno per questo genere di curiosità.
    Altri casi in periodo rinascimentale e anche più tardi furono molto famosi. Come quello del signore bretone Gilles de Montmorency-Laval, più famoso con il nome Gilles de Rais, compagno d'arme di Giovanna d'Arco che pare stuprò torturò e uccise circa 140 bambini ispirando la figura di Barbablù di Perrault. Dopo essere stato condannato morì impiccato a Nantes nel 1440.

    Entrato nell'immaginario collettivo è anche quello della famosa contessa ungherese Erzsébet Báthory, detta contessa Dracula che uccise dai 100 ai 650 giovani per fare il bagno nel loro sangue, e che finì murata viva in una stanza del suo castello per ordine dell' imperatore Mattia II, lasciandosi morire di fame nel 1614.


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  7. #7
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    Predefinito Re: Parliamo di: True Crime

    ecco, Jack Lo Squartatore.
    ci sono varie teorie su questo personaggio, una della quali porterebbe a credere che si trattasse di una donna.
    Viene fatto il nome di Mary Pearcy che venne condannata alla fine dell'800 per omicidio.
    Non venne incriminata per gli omicidi attribuiti a Jack ma i due omicidi per i quali fu condannata sembrerebbero molto simili a quelli dello Squartatore, il che fa supporre che potrebbe essere lei.

    il caso di Jack Lo Squartatore resterà sempre un mistero.
    Se non hai il coraggio di mordere, non ringhiare.

  8. #8
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    Predefinito Re: Parliamo di: True Crime

    Citazione Originariamente Scritto da Gale Visualizza Messaggio
    Ah grazie, sei gentile.
    In verità, le tue conclusioni calzano con le mie anche se tu ci arrivi in maniera più lucida e centrata, io meno.
    Il sapere anche i minimi dettagli mi tranquillizza, perché mi permette di "darmi" una spiegazione, ma è una spiegazione di comodo.
    Caio aveva una madre disagiata eccallá mi parte la "giustificazione".
    Tizio era stato abusato, altra "giustificazione".
    La mia è un po' una scorciatoia, sono assolutamente consapevole di aver paura ad accettare "il male" senza giustificazioni.
    Invece così riesco a farmi coraggio.
    Diciamo che è nella nostra indole cercare una spiegazione agli eventi.
    Soprattutto se parliamo di crimini violenti è più facile cercare una giustificazione per qualcosa di tanto macabro.
    Se non hai il coraggio di mordere, non ringhiare.

  9. #9
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    Predefinito Re: Parliamo di: True Crime

    Citazione Originariamente Scritto da Rachel Walling Visualizza Messaggio
    ecco, Jack Lo Squartatore.
    ci sono varie teorie su questo personaggio, una della quali porterebbe a credere che si trattasse di una donna.
    Viene fatto il nome di Mary Pearcy che venne condannata alla fine dell'800 per omicidio.
    Non venne incriminata per gli omicidi attribuiti a Jack ma i due omicidi per i quali fu condannata sembrerebbero molto simili a quelli dello Squartatore, il che fa supporre che potrebbe essere lei.

    il caso di Jack Lo Squartatore resterà sempre un mistero.
    Recentemente (2014) è stato detto dalle agenzie di stampa che l'identità di Jack lo squartatore è stata rivelata grazie ad analisi del DNA: sarebbe stato un barbiere polacco di 23 anni, tale Aaaron Kominski.
    https://www.rainews.it/dl/rainews/ar...6800fccf3.html

    Ovviamente visto il tempo passato, ci potrebbero essere alcuni ragionevoli dubbi sulla effettiva verità, ma chi ha condotto queste ultime ricerche crede che si sia arrivati a una svolta.


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  10. #10
    Blue
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    Predefinito Re: Parliamo di: True Crime

    Citazione Originariamente Scritto da Rachel Walling Visualizza Messaggio
    ecco, Jack Lo Squartatore.
    ci sono varie teorie su questo personaggio, una della quali porterebbe a credere che si trattasse di una donna.
    Viene fatto il nome di Mary Pearcy che venne condannata alla fine dell'800 per omicidio.
    Non venne incriminata per gli omicidi attribuiti a Jack ma i due omicidi per i quali fu condannata sembrerebbero molto simili a quelli dello Squartatore, il che fa supporre che potrebbe essere lei.

    il caso di Jack Lo Squartatore resterà sempre un mistero.
    Mary Pearcy è solo una fra tanti, ma l'elenco di presunti Jack the Ripper è lunghissimo e include anche personaggi illustri, tra i quali Lewis Carroll: proprio l'autore di "Alice nel Paese delle Meraviglie":

    https://it.wikipedia.org/wiki/Teorie...lo_squartatore

 

 
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