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  1. #21
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    Predefinito Re: ...come previsto arriva Mario Draghi

    Ormai digeriamo tutto
    Mattarella, scuse patetiche per non andare al voto
    Nell'annunciare la convocazione di Draghi al Quirinale, il presidente della Repubblica Mattarella ha voluto giustificare il fatto di non ricorrere alle urne: in tempo di crisi non ci possiamo permettere dei vuoti di governo e le elezioni aumentano i contagiati dal virus. Affermazione quest'ultima palesemente propagandistica, senza nessun riscontro oggettivo nella realtà.


    Che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non avesse alcuna intenzione di dare la parola agli elettori è sempre stato chiaro. E nessuno si stupisce dunque dell’evoluzione attuale della crisi di governo. Ma di fronte al disastro del governo Conte - di cui lo stesso Mattarella porta una pesante responsabilità - e all’evidenza dell’assenza di una maggioranza reale in Parlamento, l’altra sera il presidente ha sentito il dovere di giustificarsi lungamente davanti agli italiani per la scelta di non ricorrere alle urne.
    Un discorso paternalistico, insopportabile da parte di chi in questo ultimo anno ha permesso lo scempio rappresentato da un governo di incompetenti e pasticcioni che ha calpestato sistematicamente la Costituzione.
    È tempo di crisi, ha detto in sintesi Mattarella, c’è bisogno di un governo forte per prendere decisioni importanti e non ci si può permettere quei quattro-cinque mesi di tempo tecnico necessario per indire le elezioni, fare la campagna elettorale e poi arrivare alla formazione di un nuovo governo. Scusa un po’ patetica e scontata, che da decenni viene usata da quanti si oppongono alle elezioni anticipate: in Italia infatti non è mai tempo di andare a votare, tra crisi economiche e politiche e impegni internazionali. Senza considerare, appunto, cosa è stato quest’ultimo anno, con le libertà costituzionali sospese a colpi di atti amministrativi, quali sono i famigerati Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm).
    È tempo di crisi, ha detto in sintesi Mattarella, c’è bisogno di un governo forte per prendere decisioni importanti e non ci si può permettere quei quattro-cinque mesi di tempo tecnico necessario per indire le elezioni, fare la campagna elettorale e poi arrivare alla formazione di un nuovo governo. Scusa un po’ patetica e scontata, che da decenni viene usata da quanti si oppongono alle elezioni anticipate: in Italia infatti non è mai tempo di andare a votare, tra crisi economiche e politiche e impegni internazionali. Senza considerare, appunto, cosa è stato quest’ultimo anno, con le libertà costituzionali sospese a colpi di atti amministrativi, quali sono i famigerati Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm).
    Ma la seconda scusa è ancora più stupefacente: non si può andare a votare perché il processo elettorale aumenta i contagi del Covid. Addirittura, ha detto Mattarella per dare più forza al suo argomento, «in altri Paesi in cui si è votato, (…) si è verificato un grave aumento dei contagi». Ed ecco ritirare in ballo la responsabilità dei cittadini: abbiamo tanti contagi perché siete voluti andare al mare d’estate, a fare spese a Natale e anche approfittare dei saldi a gennaio. Adesso siete così irresponsabili da voler andare anche a votare?
    Lo spauracchio dei contagi da elezione è l’ennesima arma usata dagli espertoni dei salotti televisivi per infondere paura nella popolazione. Anche il solito professor Massimo Galli, dell’ospedale Sacco di Milano, ha usato questo argomento la scorsa settimana dicendo che le elezioni regionali svoltesi lo scorso settembre potrebbero aver determinato l’aumento dei contagi. Da notare il condizionale: è soltanto un’ipotesi, non c’è alcun dato evidente, ma intanto la si butta lì e fa opinione: le elezioni come occasione prossima di contagio e morti.

    E poi magari la riprende il presidente della Repubblica e diventa una certezza. Mattarella ha parlato di altri paesi che hanno votato, ma la sua affermazione è gratuita e non è supportata da alcuna evidenza. C’è infatti chi è andato a verificare i dati (clicca qui), rilevando che dall’inizio della pandemia ci sono state elezioni a livello nazionale in 22 paesi ed elezioni locali in 83 paesi. Ebbene quello che emerge è un quadro in cui non si può fare alcun nesso causa-effetto tra elezioni e contagi: dopo le elezioni, in alcuni paesi i contagi aumentano, in altri diminuiscono. E anche laddove aumentano non c’è alcuno studio che possa legare tale aumento alla partecipazione al processo elettorale: bisognerebbe infatti dimostrare che le persone infettate sono quelle che hanno votato o partecipato ai comizi o che hanno lavorato nei team elettorali o che hanno svolto il lavoro nei seggi elettorali. Ma nulla di tutto questo è disponibile.E poi magari la riprende il presidente della Repubblica e diventa una certezza. Mattarella ha parlato di altri paesi che hanno votato, ma la sua affermazione è gratuita e non è supportata da alcuna evidenza. C’è infatti chi è andato a verificare i dati (clicca qui), rilevando che dall’inizio della pandemia ci sono state elezioni a livello nazionale in 22 paesi ed elezioni locali in 83 paesi. Ebbene quello che emerge è un quadro in cui non si può fare alcun nesso causa-effetto tra elezioni e contagi: dopo le elezioni, in alcuni paesi i contagi aumentano, in altri diminuiscono. E anche laddove aumentano non c’è alcuno studio che possa legare tale aumento alla partecipazione al processo elettorale: bisognerebbe infatti dimostrare che le persone infettate sono quelle che hanno votato o partecipato ai comizi o che hanno lavorato nei team elettorali o che hanno svolto il lavoro nei seggi elettorali. Ma nulla di tutto questo è disponibile.
    Che il presidente della Repubblica, in un discorso ufficiale, si sia fatto megafono di argomenti di propaganda senza alcun riscontro oggettivo, è di una gravità enorme e fa perdere ulteriore credibilità alle istituzioni. E palesa la strumentalità dell’argomento per poter giustificare una soluzione che ha in animo da molto tempo, visto che di Draghi presidente del Consiglio si parla ormai da molto tempo e il suo nome come successore di Conte viene fatto con insistenza da almeno un anno. Il 27 marzo del 2020 la Bussola mise in evidenza l’importanza di un editoriale di Draghi sul Financial Times che suonava come una discesa in campo «che finirà per far tremare i palazzi romani e per orientare il corso della politica italiana dei prossimi mesi». Un vero e proprio discorso programmatico post-pandemia che ora torna prepotentemente d’attualità.
    Certo, possiamo anche ritenere che eventuali elezioni non necessariamente chiarirebbero il quadro politico, è successo già altre volte. E magari non eviterebbero un altro governo di “tecnici”. Ma questo non giustifica il fatto che stabilmente da ormai dieci anni si abbiano governi guidati da persone calate dall’alto, non votate dagli elettori. È un fenomeno tutto italiano, che sarebbe inconcepibile in qualsiasi altro paese occidentale e lo è stato anche in Italia nella prima Repubblica.
    Dopo Tangentopoli è invece diventato un fenomeno accettato e ora è addirittura diventato la norma. Solo in questa legislatura, prima Conte, uscito da chissà dove, e ora Draghi, l’uomo dei circoli finanziari internazionali, osannato dai media italiani come il salvatore della patria. E gli italiani sembrano ormai rassegnati a questa perdita di sovranità, seppure garantita dalla Costituzione (la sovranità), indifferenti a questo esproprio della volontà popolare, anzi perfino partecipi. Per questo le patetiche giustificazioni di Mattarella non suscitano reazioni. Ormai digeriamo tutto.
    Riccardo Cascioli
    https://lanuovabq.it/it/mattarella-s...andare-al-voto

  2. #22
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    Predefinito Re: ...come previsto arriva Mario Draghi


  3. #23
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    Predefinito Re: ...come previsto arriva Mario Draghi

    Come previsto anche Salvini si adegua assieme al Gianca.

  4. #24
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    Predefinito Re: ...come previsto arriva Mario Draghi

    Uomo di singolare doppiezza, senza scrupoli, sempre d’accordo con l’ideologia vigente dei miliardari, attuerà il Grand Reset del World Economic Forum, che è l’ortodossia del momento?
    Ed anche nel caso improbabile che volesse, potrebbe sottrarvisi?


    https://www.maurizioblondet.it/per-non-dimenticare-2/

  5. #25
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    Predefinito Re: ...come previsto arriva Mario Draghi

    Sorpresa Lega: Giorgetti convince Salvini a trattare con Draghi

    https://www.huffingtonpost.it/entry/...b69bf3bcadcffa

    No, sì, forse. Tre posizioni. Plasticamente rappresentate dalle delegazioni separate con cui il centrodestra incontrerà Mario Draghi nelle prossime trentasei ore. Giorgia Meloni resterà all’opposizione “responsabile”. Silvio Berlusconi ha fatto un netto endorsement al premier incaricato. E dopo una lunga segreteria politica, in cui tanto Giancarlo Giorgetti quanto Luca Zaia, ma anche amministratori locali e parlamentari, hanno insistito per valutare “seriamente” l’appello del presidente della Repubblica “in questo momento drammatico”, Matteo Salvini apre alla possibilità di un sostegno all’ex presidente della Bce. Non più a tempo, ma fortemente condizionato: discontinuità nei nomi dei ministri, pochi punti di programma su economia e sanità, garanzie su taglio delle tasse (senza impiccarsi alla flat tax) e sulle pensioni, gestione dell’immigrazione, giustizia.

    Tattico che sia, è uno spiraglio. Forse anche più. “Mario è un fuoriclasse come Ronaldo, non può stare in panchina” avvisa Giorgetti. Che in un’intervista all’Agi rivendica la sintonia con il Capitano: “Nessuna divisione tra noi. Mi ha chiesto di andare alle consultazioni. Senza la Lega il governo sarebbe zoppo, ma serve coerenza con i nostri valori. No a fotocopie di Conte, abbiamo proposte ragionevoli, il primo partito va ascoltato”. Toglie dal tavolo l’astensione: “Voteremo a favore o contro”.

    A spingere, anche Giovanni Toti che nelle stesse ore sta incontrando Draghi. Neppure gli euroscettici Alberto Bagnai e Armando Siri, salgono sulle barricate. Nessuna decisione ma l’impegno “difficile” ad andare a vedere le carte. Forse, anche sull’onda delle barricate alzate dal Pd, laddove Mattarella si è rivolto a tutte le forze politiche: se alla fine la Lega ci fosse, e altri ponessero un veto, sarebbe un capolavoro politico.

    Silvio Berlusconi ha già fatto la sua mossa, in mattinata. Avvisato del pericolo di uno strappo consistente nel gruppo della Camera (una ventina di deputati, la maggioranza in direzione di Toti e Mara Carfagna) ha disinnescato la tentazione: “L’incarico a Draghi va nella direzione indicata da Forza Italia, a lui mi lega antica stima, fu il mio governo a indicarlo alla Bce. Ci attendiamo un esecutivo di alto profilo con politici dentro”. Si è ripreso la scena politicamente, e medita di farlo anche fisicamente: rientrando dalla Provenza per esporre di persona le proprie istanze a Draghi, domani alle 17,30 nella Sala della Regina di Montecitorio.

    La Lega si sente accerchiata. Salvini riunisce i suoi “Ascolteremo Draghi senza pregiudizi, prima dell’interesse di partito viene quello del Paese – commenta alla fine - Ma dovrà scegliere tra le nostre richieste e quelle di Grillo”. Poi precisa. “La Lega si muove unita come un sol uomo”. Mentre Giorgetti si divincola dal toto-ministri (o sottosegretario di Palazzo Chigi): “Figurarsi, non ho mai vinto nemmeno al totocalcio”. E’ per il Capitano la via di tenere insieme le due anime della Lega, di lotta e di governo. Anche se i paletti per un via libera condizionato sono volatili. “Se Draghi si limiterà a un programma in pochi punti imperniato su vaccinazioni e Recovery, sarà difficile controbattere sui contenuti” ammette un parlamentare leghista. Vale a dire che se saranno fuori dal tavolo, rinviati a alla prossima legislatura, tanto la patrimoniale quanto la riforma delle pensioni, l’appiglio del “no sul programma” verrà meno. Si vedrà. I “governisti” premono: Edoardo Rixi, l’ex sottosegretario Davide Galli, l’ex ministro alle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, la senatrice bolognese Lucia Borgonzoni, il plenipotenziario in Sicilia Stefano Candiani.

    Del resto, il Cavaliere, ha indicato la strada verso (quanto meno) la “maggioranza Ursula”. Nell’ambito di quelle che Antonio Tajani derubrica a “sfumature” tra alleati. L’ex premier ha fatto rientrare la fronda interna e calmato gli animi prima dell’assemblea dei deputati. Già la capogruppo Mariastella Gelmini aveva cercato di “istituzionalizzare il dissenso” portando i “governisti” a esporsi in assemblea. Non ce n’è stato più bisogno. A quel punto la riunione è andata in discesa. Mara Carfagna ha esposto in tre minuti il Sì a Draghi “senza se e senza ma”. Stessa linea per Renato Brunetta, Osvaldo Napoli, Stefania Prestigiacomo, Alessandro Cattaneo. Tajani più cautamente ha invitato a valutare le proposte: “Vediamo i programmi, non vogliamo una riedizione di Monti. Serve un tornaconto politico”. Titoli di coda con unanime sostegno alla rotta tracciata dal leader.

  6. #26
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    Predefinito Re: ...come previsto arriva Mario Draghi

    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  7. #27
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    Predefinito Re: ...come previsto arriva Mario Draghi

    Rimpiangeremo Conte?

  8. #28
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    Predefinito Re: ...come previsto arriva Mario Draghi


  9. #29
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    Predefinito Re: ...come previsto arriva Mario Draghi

    La massoneria deviata che controlla il mondo, ecco la lista

    https://www.popoffquotidiano.it/2014...ecco-la-lista/

  10. #30
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    Predefinito Re: ...come previsto arriva Mario Draghi

    Il massone neo-progressista Mario Draghi e il profano neo- pauperista Alessandro Di Battista tra passato e futuro


    Come è noto, al sentir parlare di incarico per formare un governo a Mario Draghi, il leaderino (sempre in pectore, sinora) pentastellato Alessandro Di Battista (già “Che Guevera” de noantri) è esploso sbuffando: “quello è un apostolo delle élites…”.

    Ma perché, non è in contiguità con determinate élite filocinesi, filoiraniane, filo-Hamas e filo-qualcosa di altrettanto discutibile che hanno costruito la loro traiettoria i gemelli del goal (sempre mancato) Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio, facendo sempre la parte l’uno dello pseudorivoluzionario un po’ rossobruno e un po’ giacobino, alquanto descamisado e movimentista, l’altro del damerino cicisbeo, leccato, rassicurante e postdemocristiano?

    Certo, Di Maio non è Di Battista. E viceversa. Ma in due non fanno un politico serio, concretizzante (salvo che per i loro piccoli interessi narcisistici) e degno di nota. E si sono entrambi dimostrati i rappresentanti di una classe politica più parolaia, retorica, inconcludente e infeconda di quella che dovevano “aprire come una scatola di tonno”.

    Qualcuno ricorda una iniziativa politico-economica di Di Battista degna di questo nome e che abbia recato qualche vantaggio alla collettività italiana?

    Naturalmente, quando Di Battista ripropone nelle ultime ore un suo articolo risalente allo scorso 31 agosto, e cioè:

    http://www.dagospia.com-rubrica-3-po...-rsquo-39-apos

    ne possiamo senza sforzo apprezzare l’arguzia, l’ironia, la satira demistificante di tutti i conformisti inclini ad omaggiare in modo servile i potenti, tra cui il “potentissimo e venerabilissimo” Fratello Mario Draghi.

    Possiamo persino riconoscere e confermare che, sino a non molto tempo fa, Draghi avrebbe meritato ampiamente gli strali di Di Battista e di chiunque altro gli avesse rimproverato determinate azioni compiute in tanti anni di carriera opacissima, schierato su versanti neoaristocratici e neoliberisti e incline a tesaurizzare ogni posizione di potere per se, per gli amici e gli amici degli amici.

    Anzi, noi abbiamo combattuto il Fratello Draghi per anni, prima e meglio di Di Battista.

    Fanno fede diverse pagine vergate dal nostro Gran Maestro Gioele Magaldi nel libro Massoni. Società a responsabilità illimitata. La scoperta delle Ur-Lodges, Chiarelettere, Milano 2014 e tanti nostri interventi esplicativi, tra i quali, ad esempio:

    http://www.grandeoriente-democratico...simo_Mario_Dra

    http://www.grandeoriente-democratico...sito_del_Masso

    http://www.grandeoriente-democratico...aristocratico-

    Però il Fratello Mario Draghi, nel corso del 2019, ha fatto una vera e propria inversione di 180 gradi.

    Affrancandosi dalla contro-iniziazione oligarchica, si è riposizionato sulla autentica Libera Muratoria, tradizionalmente progressista.

    Dal neoliberismo apolide e predatorio, si è ri-convertito alla giovanile impostazione postkeynesiana, social-liberale e democraticamente cosmopolita.

    Si mediti al riguardo:

    http://www.libreidee.org-2021-02-dra...ine-dellorrore

    integrando tale lettura con:

    http://www.movimentoroosevelt.com-ne...-comunicazioni

    http://www.libreidee.org-2019-12-mag...re-una-rivoluz

    http://www.libreidee.org-2020-03-dra...europa-soldi-p

    http://www.libreidee.org-2020-04-mag...ma-subito-drag

    http://www.libreidee.org-2020-05-mag...nte-per-salvar

    Quale conversione ha invece realizzato Di Battista?

    Si è pentito della sua vicinanza ai terroristi di Hamas?

    Si è pentito del suo anti-atlantismo di matrice vagamente rossobruna?

    Si è pentito del vulnus alla democrazia rappresentativa prodotto dalla riforma (fortissimamente voluta dal M5S) che ha decurtato il numero dei membri del Parlamento?

    Si sente pentito e imbarazzato per aver fomentato una corrente di antipolitica tanto parolaia e becera quanto inconcludente per gli interessi del Paese?

    Si è pentito del suo anti-capitalismo neo-pauperista nel segno della decrescita (in) felice?

    E a parte i non avvenuti pentimenti, cosa ha fatto di significativo- nel bene o nel male- Di Battista nei suoi 42 anni e mezzo di vita?

    Il Fratello Mario Draghi, almeno, è stato per noi un “grande avversario nel male”, guardando al suo passato, ma per il presente e il futuro potrà essere una “grande risorsa” per l’Italia, l’Europa e per il mondo malamente globalizzato.

    Auspichiamo che anche Di Battista, col tempo, possa combinare qualcosa di importante e significativamente utile o disutile alla collettività. Sin qui, infatti, lo abbiamo notato soprattutto per la sua mediocrità irrilevante.

    Se poi il Fratello Draghi dovesse di nuovo tradire se stesso e le promesse solenni di recente pronunciate, i giuramenti di servire la causa progressista e democratica, stia pur tranquillo Di Battista che i primi a denunciare la cosa e a fargliela pagare cara saremmo noi…

    NOTA BENE: I circuiti massonici sovranazionali progressisti cui Grande Oriente Democratico ( www.grandeoriente-democratico.com ) e il Rito Europeo Universale fanno capo non praticano il proselitismo (attività legittima per organizzazioni religiose e/o politiche, ma improprie per Fratellanze di natura liberomuratoria). Tuttavia, chi si ritenesse pronto e appropriato per un percorso di perfezionamento esistenziale (materiale e spirituale) di natura iniziatica e volesse rafforzare le fila dei circuiti latomistici progressisti che combattono la “controiniziazione neoaristocratica”, potrà presentare la propria candidatura scrivendo anfo@grandeoriente-democratico.com.

    ATTENZIONE: PER MIGLIORARE LA FRUIZIONE DEL SITO SU CUI E’ PUBBLICATO QUESTO ARTICOLO (NUOVE REGOLE SUL “WARNING”, ECC.), SONO STATE INTRODOTTE DELLE MODIFICHE TECNICHE CHE HANNO PURTROPPO AZZERATO (COME CONSEGUENZA INEVITABILE) LE CONDIVISIONI FACEBOOK (SPESSO CON NUMERI RAGGUARDEVOLI) DI QUASI TUTTI I PRECEDENTI CONTRIBUTI DEGLI ANNI PASSATI. IL CONTEGGIO DELLE CONDIVISIONI RISULTA NUOVAMENTE ATTIVO SOLO A PARTIRE DAL 22 LUGLIO 2020, AL NETTO DEL MAL FUNZIONAMENTO DI QUESTO SOCIAL MEDIA, CHE SEMPRE PIU’ SPESSO CONTEGGIA MENO CONDIVISIONI DI QUELLE EFFETTIVE.

    LE SORELLE E I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO.

    ( www.grandeoriente-democratico.com )

    [ Articolo del 3 febbraio 2021 ]



    https://www.grandeoriente-democratic...021-02-03.html
    Ultima modifica di Eridano; 05-02-21 alle 16:03

 

 
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