La storia diventa intrigante quando entra in scena un militante del Pd, il 27enne David Alpaca, indagato per tentata estorsione e turbativa d’asta insieme con un amico imprenditore. Le intercettazioni sembrano scritte da uno sceneggiatore. Il giovanotto è in contatto con i dirigenti del Pd locale e si preoccupa di rastrellare nuovi iscritti in vista delle primarie. In cambio di questo lavoro Alpaca accampa pretese. Per esempio afferma che bisogna dire al sindaco di Foligno che «deve sistemare chi ha fatto anche 100 tessere». I carabinieri del nucleo investigativo di Perugia trascrivono le sue parole: «Adesso ci sono le regionali bimbi miei, lì non si fanno scherzi, io non posso fare nomi, ma c’è qualcuno che ha cacciato 2 mila euro e non c’entrava nulla con la politica».
Gli investigatori annotano i vizi del ragazzo: gioca con le macchinette nei bar e «conta i soldi in tasca per la droga». Diventa una mina vagante per il Pd umbro. Prima chiede lavoro per un amico, poi per se stesso. E inizia a minacciare: «In particolare faceva presente in più occasioni di essere a conoscenza che diverse persone erano state assunte in amministrazioni pubbliche senza concorso, in quanto legate da vincoli di parentela con alcuni amministratori o perché vicini politicamente agli stessi e in grado di procurare voti» scrivono gli inquirenti. Promette al telefono di rivelare la cosa «agli organi di stampa»: «Prima di picchiarli li mando in galera» sbotta. Risultato: il capo di gabinetto della giunta regionale Santoni e il direttore della Asl 3 Rosignoli si attivano per procurare ad Alpaca un impiego alla Sogesi (1.400 euro al mese per sterilizzare i ferri chirurgici), una società di servizi per la sanità. Un favore che la Sogesi non può rifiutare visto che, annotano i magistrati, «la richiesta proveniva dal direttore della Asl 3» e la società «gestiva diversi appalti per le aziende sanitarie e ospedaliere della Regione Umbria».
Le minacce di Alpaca (che riceve oltre al posto di lavoro anche una testa di cane mozzata in giardino) incuriosiscono i pm che iniziano a scavare. Alpaca, accusato di estorsione, in procura, però, perde la loquacità e non collabora. Sottani e Formisano individuano ugualmente una pista e si concentrano sulla Webred servizi, società pubblica di proprietà della regione, dove sarebbero state pilotate diverse assunzioni. Negli atti è citata la vicenda di I. M., raccomandata da B.. Nel suo caso una manina «provvedeva a correggere il voto riportato dalla candidata in una delle prove orali, consentendo così il superamento della prova selettiva» sostiene l’accusa. Lo stesso escamotage sarebbe stato adottato per almeno altre cinque persone segnalate da Riommi. E visto che un buon posto di lavoro in Umbria non si nega a nessuno, anche Santoni, terminata l’avventura a fianco del presidente Lorenzetti, si adopera per non tornare a fare l’impiegata al Comune di Foligno e in un’intercettazione spiega a Rosignoli che se «la fa andare là con 1.500 euro al mese poi non sa cosa mangiare». La giunta guidata da Lorenzetti (indagata per abuso d’ufficio) si mette una mano sul cuore e il 5 ottobre 2009 delibera la sua assunzione come dirigente della Asl 3. Per raggiungere l’obiettivo, ecco spuntare un’altra manina: questa volta viene alterato «l’atto di richiesta di autorizzazione di assunzione del personale»: l’efficiente Soccorso rosso modifica il numero di dirigenti, portandolo da tre a quattro «mediante una correzione a penna». Il posto in più è di Santoni.
Che per i pm queste non siano eccezioni, ma spie di un sistema emerge da un altro capo d’imputazione: Liviantoni, Rosi e altri sono accusati di falsità ideologica per avere indotto la giunta regionale ad approvare la delibera numero 46 del gennaio 2009 relativa alla «autorizzazione alle aziende sanitarie locali e ospedaliere ad assumere personale» nonostante «tale provvedimento risultasse mancante dei suoi contenuti essenziali». Insomma la festa in Umbria doveva avere più invitati possibile. Per i magistrati gli amministratori del Pd hanno gestito la sanità pubblica come una «cosa loro» e per dimostrarlo citano anche episodi minori, come le visite specialistiche ottenute da Lorenzetti e Barberini presso la Asl 3 «violando il corretto iter amministrativo e burocratico», quello cioè che ogni cittadino deve seguire….
Sanitopoli dalle assunzioni si sta estendendo agli appalti pubblici. Un filone che potrebbe dare materia per un nuovo paragrafo sulle disavventure del Pd…