Innanzitutto è bene sapere qual è il modo corretto di considerare le varie religioni. Troviamo la risposta ne “Il documento di Tsung Ching su Hui Hai” (12), un testo del buddhismo zen:

“Il Confucianesimo, il Taoismo e il Buddhismo corrispondono in realtà a una o a tre dottrine?
Maestro (Hui Hai): Usati dagli uomini di grande abilità sono identici. Compresi dagli uomini di intelletto limitato sono differenti.”

Perché le religioni sono identiche per gli uomini di grande abilità? Perché costoro considerano l’essenza delle religioni: sono di origine divina, insegnano a compiere il bene e a vivere secondo natura. Gli uomini di intelletto limitato considerano i particolari e allora trovano un’infinità di differenze!
Detto questo, qual è il modo per poter giungere all’unità delle religioni? In realtà è impossibile fondere religioni che prevedono riti diversi, perciò si deve arrivare all’unità dei credenti attraverso l’abolizione dei riti.
Chi abolisce i riti è anche tenuto a spiegare qual è stata la loro funzione fino a oggi. Dio ha istituito i riti probabilmente facendo questo ragionamento: “Ogni volta che i credenti compiranno un rito, quale che sia, saranno obbligati a pensare a me. Forse, pensando a me, eviteranno di compiere il male e magari compiranno anche buone azioni!”
Chi è sempre consapevole della presenza di Dio, della necessità di evitare il male e della necessità di compiere il bene, non ha alcuna necessità di compiere riti. Per costoro i riti sono aboliti.
Una conferma della giustezza di ciò si trova in un testo taoista “Il libro del Tao e della virtù” (38:17 e seguenti):

“Perduto il Tao venne poi la virtù, perduta la virtù venne poi la carità, perduta la carità venne poi la giustizia, perduta la giustizia venne poi il rito: il rito è labilità della lealtà e della sincerità e foriero di disordine.”

Tao significa Via.

Facciamo un salto indietro: Cristo venne per gli ebrei perché loro erano in possesso della Bibbia e avrebbero potuto comprendere il “nuovo” messaggio portato da lui. Cristo liberò, altresì, gli ebrei dai tanti riti ai quali erano obbligati, perché si dimenticavano spesso di Dio e istituì qualche nuovo rito. Come ringraziamento fu crocifisso. Ad avvantaggiarsi del suo “nuovo” messaggio furono soprattutto i Gentili, i non ebrei. La morte di Cristo in croce, comunque, aprì la strada per la vita eterna a quelli che se la sarebbero meritata.

Alla seconda venuta, Cristo cos’altro potrebbe fare se non rivolgersi ai credenti di tutte le religioni, in grado di comprendere il “nuovo” messaggio che porta? Cos’altro potrebbe fare, se non liberare i credenti dai riti ai quali sono obbligati? Qual è il ringraziamento che riceve? Una seconda forma di crocifissione: ignorare e tenere nascosto il “nuovo” messaggio in un tempo in cui la comunicazione è ai massimi livelli, anche tecnologici. Chi si avvantaggerà del “nuovo” messaggio? Soprattutto coloro che si sono già liberati della schiavitù delle religioni, pur credendo all’esistenza di un Dio.
Questa seconda forma di crocifissione di Cristo, paragonabile all’inferno, alla seconda morte, apre la strada per il paradiso terrestre a quelli che se lo meriteranno.

In sostanza, occorrono almeno due vite di sofferenza per due importanti conquiste: la vita eterna e il paradiso terrestre. E questo vale per tutti.

Tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli anni 80, in ogni caso entro i primi mesi del 1981, scrissi sette lettere a sette chiese. Chi conosce la Bibbia sa che il “Libro dell’Apocalisse” si apre con sette lettere a sette chiese. Le sette chiese, se la memoria non mi inganna, furono: ebraica, cattolica, testimoni di Geova, mormoni, islamica, induista, buddhista.
Porto questa testimonianza in modo da poter situare l’inizio dell’epoca apocalittica.
Non ho più la copia di quelle lettere, comunque, a parte il valore storico, nulla è andato perduto, in quanto ciò che sto scrivendo nelle discussioni di questo forum comprende ciò che scrissi alle chiese, a parte alcune critiche individuali.
Mi pare importante sapere anche che queste lettere sono state reali e quindi non ci può essere alcuna interpretazione simbolica.

Quale sarà la funzione di Cristo, a parte il soggiorno all’inferno e il “nuovo” messaggio?
Nel “Libro dell’Apocalisse” (20:4) troviamo:

“E vidi dei troni, e le anime dei decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, i quali non adorarono la fiera né la sua immagine e non ricevettero il marchio sulla fronte e sulla loro mano; e sedettero sui troni e il giudizio fu dato loro; e vissero e regnarono con il Cristo per mille anni.”

Come sarà questo regno millenario di Cristo, che dovrà riportare al paradiso terrestre?
Nel “Libro di Enoc”, “apocrifo” del vecchio Testamento, (46:4-6), troviamo scritto:

“E questo figlio dell’uomo, che tu hai visto, toglierà i re e i potenti dalle loro sedi ed i forti dai loro troni, scioglierà i freni dei forti (senza freni cadranno in caduta libera) e spezzerà i denti dei peccatori. Ed egli rovescerà i re dai loro troni e dai loro regni poiché non lo esaltano, non lo lodano e non gli si umiliano. Da dove é stato dato loro il regno? (Da quelli che li hanno votati nelle libere elezioni barabbiche, alle quali possono partecipare tutti i partiti demoniaci. Che differenza c’è tra un demone cristiano, un demone comunista e un demone fascista?). Ed egli piegherà la faccia dei potenti, li riempirà la vergogna e la tenebra sarà la loro sede e i vermi il loro letto (riposeranno sugli invertebrati che li hanno colpevolmente votati. I votanti sono vermi poiché non credono alla possibilità di giungere all’autogoverno) e non avranno speranza di sollevarsi dal loro letto, perché non esaltano il nome del Signore degli spiriti.”

Il testo tra parentesi tonda, ovviamente, è una mia aggiunta esplicativa.
Ciò è confermato dalla “Lettera agli Efesini” (6:12):

“La nostra lotta, infatti, non è contro il sangue e la carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i signori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male nelle regioni celesti.”

I potenti non saranno contenti e si infurieranno? Nel “Secondo libro di Nefi” (28:28) è detto:

“E infine, guai a tutti coloro che tremano e sono infuriati contro la verità divina! Colui, infatti, che è fondato sulla roccia riceve la verità con contentezza; ma colui che ha fondamenta di sabbia, trema, temendo di cadere.”

L’importanza del regno messianico è sottolineata anche in un testo zoroastriano, Dēnkart (ed. Madan, pp. 129-30):

“La cosa contro cui lo Spirito Distruttore lotta più violentemente è la riunione nella piena forza delle dignità della monarchia e della Buona Religione, poiché una simile congiunzione è quella che deve distruggerlo...
Ogni volta che in questo mondo la pietà è legata al buon governo in un unico pio e buon sovrano, allora il vizio è indebolito e la virtù accresciuta, l’opposizione diminuisce e la cooperazione aumenta, c’è maggiore santità e minore peccaminosità tra gli uomini, i buoni prosperano e prevalgono e i malvagi sono repressi e privati di sovranità, il mondo è prospero, tutta la creazione si rallegra, e la gente del popolo sta bene; e per tutte queste cose il mondo è ben ordinato ed adorno. Quando queste due dignità si incontreranno in un unico uomo, allora l’Aggressore sarà definitivamente vinto e la creazione salvata e purificata. Da ciò procede la Riabilitazione finale. La Buona Religione rivela che queste due dignità si incontreranno assieme in Sōshyans.”