Non son del tutto d'accordo. Al contrario della figura un po' folcloristica che si tramanda, non gli mancava il realismo politico tanto che accettò la monarchia sabauda come unico mezzo per unificare l'Italia mentre i suoi compagni repubblicani continuavano la battaglia contro i mulini a vento. Son invece d'accordo sulla ferita della cessione di Nizza, per la quale non perdonò mai Cavour. Tra l'altro, in Italia non si racconta mai dell'attività irrredentista che condusse facendosi eleggere deputato di Nizza all'assemblea francese.
In ogni caso il fatto che un gigante della storia come Garibaldi venga messo in discussione testimonia la mediocrità e soprattutto l'ignoranza diffusa nell'Italia attuale.