Originariamente Scritto da
emv
Quell'episodio della Bibbia non ci insegna che l'obbedienza in sè è un valore assoluto (altrimenti Dio non l'avrebbe impedito) ma è un valore solo se è data a Dio.
Far passare subliminalmente il concetto che senza quell'episodio non ci sarebbero stati episodi di obbedienza cieca a delle tirannie è un operazione subdola.
L'obbedienza assoluta è sempre stata data ai principi, a generali, agli stregoni pagani e proprio grazie a quella storia rettamente compresa che l'umanità ha imparato che è possibile non obbedire sempre a qualsiasi comando.
Hai citato un autore inglese e questo è esemplare perchè l'incomprensione del Sacrificio di Isacco è stato un passaggio che è avvenuto col Protestantesimo e che ha aperto la strada ai governi assoluti inculcando nelle masse che fosse giusto.
Mi ricordo, a proposito, di un quadro del Palazzo reale di Giacomo VI, un re decisivo nel portare l'Inghilterra sulla via al protestantesimo e che inaugurò la sottomisione della chiesa inglese al potere regale. Egli per dare un'immagine al suo potere assoluto fece realizzare dei dipinti ispirati all'arte italiana del tardo rinascimento su temi religiosi. Il più importante dei quali era il sacrifico di Isacco e nel dipinto è chiaramente visibile scritto su un cartiglio la parola "obbedienza". E' un quadro molto significativo perchè esalta l'aspetto dell'obbedienza connesso a quell'episodio come non avveniva nella Chiesa Cattolica. Io mi intendo abbastanza di arte e non l'ho mai vista questa connessione nell'arte cattolica.
Non riesco a trovare in rete l'immagine del quadro di Giacomo VI perchè si tratta di in'immagine poco conosciuta. Questa è un'allegoria di Giotto, non c'è il sacrificio di Abramo e Isacco:
https://costanzamiriano.files.wordpr...-francesco.jpg
Qui una pagina su San Tommaso D'Aquino e l'obbedienza:
https://universitarianweb.com/2014/1...ca-di-tommaso/
Non si parla mai del sacrificio di Abramo e Isacco, questo perchè la Chiesa Cattolica lo considera una figura del sacrificio del Messia, una immagine della fedeltà. Abramo è padre della fede non dell'obbedienza.
Giacomo VI ci vedeva invece il valore dell'obbedienza allo Stato assoluto e "obbedienze" nota bene è anche il titolo che danno di sè stesse le loggie massoniche, guardacaso inglesi anch'esse. Questo è un esempio dei danni che provoca la lettura eretica di un fatto biblico.
***
Circa la presunta immoralità del racconto bisogna contestualizzarlo, Abramo vive 2000 anni prima di Cristo. A quell'epoca i sacrifici umani erano un'usanza molto comune e non certo a causa della Bibbia, grazie alla quale sono stati abbandonati. Quindi la richiesta di Dio non è per nulla sconvolgente a quel tempo. L'episodio di Iefte che hai citato è un episodio del Libro dei Giudici, i cui fatti sono del 1000 a.C., in cui il tale prima di intraprendere una guerra per assicurarsi il favore di Dio pronunciò il voto che gli avrebbe immolato il primo individuo che gli fosse venuto incontro. Venne la figlia e la Bibbia riporta laconicamente che adempì al suo voto. Mille anni dopo Abramo una simile cultura era ancora tanto radicata!
Quindi, una volta ben contestualizzato, è facile capire che la richiesta assurda, per Abramo, non è il sacrificio del figlio, ma il sacrificio della discendenza, per mezzo dei quale, Dio gli aveva promesso. Cioè
la rinuncia alla discendenza, è quello l'oggetto del sacrificio.
La questione tua e di Dawkins quindi è una questione tipica dei protestanti secolarizzati che, avendo perso molto dell'originale fede cristiana, dopo secoli non capiscono più come abbiano potuto ereditare un'immagine tanto immorale. Perchè tanto immorale fu il prendere quell'episodio santo a immagine dell'obbedienza ad un potere assoluto, come appunto fece il loro re Giacome VI.
E' a loro che devi rivolgerti se ancora non sei convinto, non ai cattolici.
Riguardo questi altri argomenti sono in grado di risponderti ma non mi risulta che la figlia di Iefte sia stata cucinata... non so dove l'hai letto... se vuoi affrontare questi argomenti poniti in modo serio.