da quale libro di quale religione è stato tratto questo testo?
da quale libro di quale religione è stato tratto questo testo?
Posizione errata dell'intervento, a scopo confusionale.
Da "Spigolature":
125:7 Quando il canale dell’anima umana
sia purificato da ogni ostacolo di attaccamenti
terreni, sentirà infallibilmente l’alito del Beneamato
da smisurate distanze e, guidata dal suo profumo,
raggiungerà la Città della Certezza e vi entrerà.
8 Qui discernerà le meraviglie della Sua antica
saggezza e dal fruscio delle foglie dell’Albero che vi
fiorisce percepirà tutti gli insegnamenti celati. Con le
orecchie interiori ed esteriori udrà gl’inni di gloria e
le lodi ascendere dalla polvere al Signore dei Signori
e con l’occhio interiore scoprirà i misteri del «ritorno»
e della «rinascita».
L'Albero che fiorisce nella Città della Certezza penso che sia Cristo.
Per "ritorno" si deve intendere ritorno a Dio.
Per "rinascita" si deve intendere una rinascita spirituale in base alla conoscenza.
Da "Spigolature":
37:1 Benedetto l’uomo che fa professione di fede in
Dio e nei Suoi segni e riconosce che «non Gli sarà
chiesto conto delle Sue azioni». Dio ha fatto di questo
riconoscimento l’ornamento e il vero fondamento
di ogni credo. Da questo dipende l’accettazione di
ogni buona azione. Fissate bene gli occhi su di esso a
che, forse, il sussurrio dei ribelli non vi faccia errare.
2 Se anche Egli decretasse che è permesso ciò che
da tempo immemorabile è stato proibito, e proibito
ciò che in ogni epoca è stato ritenuto giusto, nessuno
avrebbe il diritto di discutere la Sua autorità. Colui
che esitasse, anche meno di un attimo, sarebbe considerato
trasgressore.
3 Chiunque non abbia riconosciuto questa sublime
e fondamentale verità e non sia riuscito a raggiungere
questo stadio eccelso, i venti del dubbio lo
agiteranno e i discorsi degli infedeli gli
frastorneranno l’anima. Colui che avrà riconosciuto
questo principio avrà il dono della più perfetta
costanza.
Dato che sono ignorante in questioni religiose, mi permetto di fare alcune osservazioni al fine di capire meglio come funzionano queste complesse questioni. Per rimanere dal "lato" occidentale (almeno per adesso) le tradizioni del ceppo abramitico hanno avuto tutte degli inviati divini cioè, quello che hanno apportato sono stati dei libri sacri (non vi è bisogno di enunciarli perché conosciuti bene da tutti) con la differenza che il testo della Bibbia e dei Vangeli sono oggi trasmessi in lingua volgare (e non più liturgica come il latino) e non sacra, come i testi dell'ebraismo e dell'Islam. Ovviamente la..."qualifica" di inviati divini si applicano a personalità eccezionali (che non sta certo a me definire) che hanno ricevuto direttamente da Dio (o come si vuole...chiamare) la missione di apportare una legislazione sacra all'umanità sottoposta alla loro giurisdizione al fine di ...accedere a determinate modalità postume di cui i riti rappresentano una delle chiavi. Ora, questo non lo dico io – che non sono niente e nessuno – ma tutte le legislazioni sacre dell'umanità, con termini, locuzioni ed espressioni simboliche a volte difficilissimi da comprendere. Secondo la mia modesta opinione, la Parola divina è unica ma si "adatta" nei tempi e nei modi, all'insieme dell'umanità a cui si rivolge, e questo è accaduto dall’inizio dei tempi, fino alla fine dell’attuale ciclo storico/umano, indicato in maniera simbolica in tutti i testi sacri dell’umanità, sia d’0riente che d’Occidente. Per non allargare ulteriormente queste semplici considerazioni, evito di indicare dei riferimenti al riguardo, che ognuno – con una semplice ricerca – può trovare da se. Oltre al numero ristretto degli inviati, vi è (perdonatemi la locuzione impropria) “la categoria” dei santi che sono assai vari. Sono personalità fuori dal comune che "seguono" le orme degli Inviati secondo disposizioni che si adattano alla loro natura e alla funzione in tale momento storico a beneficio di chi può comprendere. La condizione della santità è anche quella una questione molto complessa, poiché, come viene enunciato in tutte le tradizioni “ogni essere è unico” e “la strada dell’uno non sarà mai la strada dell’altro”, questo significa l'irripetibilità delle teofanie quindi degli esseri e delle cose e questa “irripetibilità” è una delle condizioni sine qua non dell’assurdità metafisica della pseudo- teoria della reincarnazione e degli squilibri a cui essa da luogo in spiriti semplici. Per quanto riguarda il concetto di...santo o santità, a cui si collegano “per forza” (scusatemi la parola che suona impropria) tutti coloro che apportano con l’esempio o con limitate parole (perché è il caso quasi di tutti!) la trascendenza della Maestà Divina, credo che si potrebbe iniziare adesso e non sapere quando finire….
In “Spigolature”:
72:1 Che i vostri cuori non si turbino, o genti, quando
la gloria della Mia Presenza si ritrarrà e l’oceano dei
Miei detti si placherà. V’è una saggezza nella Mia
presenza fra voi e ve n’è un’altra ancora nella Mia
assenza, imperscrutabile a tutti fuorché a Dio,
l’Incomparabile, l’Onnisciente. In verità, vi osserviamo
dal Nostro regno di gloria e aiuteremo chiunque
si leverà per il trionfo della Nostra Causa con le
schiere delle legioni superne e una corte dei Nostri
angeli prediletti.
Negli “Atti del Santo apostolo ed evangelista Giovanni, il teologo”:
“Chi sono io, lo saprai quando parto.
Ciò che ora io sembro, non lo sono.
Ciò ch’io sono, lo vedrai quando tu vieni.”
Ciò è riferito a Cristo. Il Padre parte e Cristo resta. Ma poi si allontanerà anche Cristo.
Quali le conseguenze dell’allontanamento di Dio? Io direi: quali i segni della “presenza” di Dio?
In “Gioele” (2:28-30):
“Avverrà in seguito: io riverserò il mio spirito su ogni carne e diventeranno profeti i vostri figli e le vostre figlie, i vostri anziani sogneranno sogni, i vostri giovani vedranno visioni. Anche sui vostri schiavi e sulle vostre schiave in quei giorni riverserò il mio spirito. Darò segni prodigiosi in cielo e in terra, sangue e fuoco e colonne di fumo. Il sole si cambierà in tenebre e la luna in sangue, prima della venuta del giorno di Jahve grande e terribile. Avverrà: chiunque invocherà il nome di Jahve sarà salvato, poiché sul monte di Sion e a Gerusalemme ci sarà la salvezza, come dice Jahve; tra i superstiti ci saranno coloro che Jahve avrà chiamato.”
Attualmente, anche se ciò viene tenuto nascosto, molti dovrebbero avere visioni e sogni. Questo è confermato da Papiri frammentari [Ox. pap. n. 1081] (25-40):
“I discepoli: - Signore, come dunque possiamo trovare la fede? - Risponde loro il Salvatore: - Passando dall’oscurità alla luce delle visioni, e questa stessa emanazione del pensiero vi mostrerà come si possa trovare la fede manifesta del Padre che non ha padre. Chi ha orecchie per ascoltare, ascolti!
Il padrone di tutto non è il padre, ma il progenitore. Infatti, il padre è il principio soltanto delle cose future; ma il di lui padre è Dio, il progenitore di tutte le cose dall’origine in poi... –“
Questi sogni e visioni cosa riguardano? Il Cristo della seconda venuta. Si tratta di una specie di reality della vita e del pensiero di Cristo, una specie di “Truman show”, ripreso dalle “telecamere” dello spirito.
Un’altra conferma si ha nell’Inno 10, che fa parte dei manoscritti di Qumran:
“Mi hanno colpito in strettoie ove non v’era alcun rifugio
e allorché mi inseguivano, non c’era alcun luogo di riposo.
Hanno fatto echeggiare sull’arpa il mio conflitto
e su di un complesso di strumenti a corda le loro critiche;
tra il fracasso e lo strepito mi avvinsero indignazioni ed angosce,
come le doglie di una partoriente.”
Quindi i “visionari” e i “sognatori” hanno pure fatto canzoni.
La cessazione di sogni e visioni dovrebbe avere conseguenze nel mondo dell’arte in generale.
Si dovrebbe avere un appiattimento di tutto sulla sola realtà materiale. Forse anche di persone considerate “molto” spirituali, ma guidate e ispirate soprattutto da sogni o visioni.
Quanto all’allontanamento di Cristo, il suo silenzio, probabilmente per delusione per i modesti risultati ottenuti dalla sua predicazione, visto che viene trascurato e misconosciuto, dovrebbe avere conseguenze piuttosto limitate.
Quanto detto non esclude conseguenze molto più gravi di quelle da me ipotizzate, sulla base degli elementi a me noti a questo momento.
Scusate, ma prima di discutere di religione (in senso lato) bisognerebbe essere d’accordo su alcuni termini – almeno per me – di grande importanza o si rischiano, scontri verbali, diatribe indefinite, incomprensioni che, per una minima esperienza personale, portano a un vicolo cieco ogni confronto anche fatto con pacatezza e rispetto. Cosa si intende per “ortodossia” ed “eterodossia”, cioè, quando una forma religiosa (o presunta tale) rientra in uno di questi due termini o quali sono le differenze fondamentali, per poterne riconoscere i caratteri sia dell’una che dell’altra. Sono quesiti, di non poco conto, perché eviterebbero – a spiriti attenti – di cadere in certe trappole messe a bella posta. Queste… trappole, sono talmente sottili e indefinitamente diversificate che si adattano ad ogni individuo, corrispondendo alla propria natura e anche modificandola, come purtroppo si vede molto bene al giorno d’oggi. Ci sono forme religiose e altre pseudo-religiose, ed è per questo che bisogna cercare di riconoscerle nel miglior modo possibile. Non sta a me indicarlo, ma in alcuni “thread” di queste sezioni, sono stati messi insieme, alla rinfusa, forme religiose e non, facendole apparire tutte della stessa sostanza, mentre invece esse sono nettamente diverse, sia nella forma che nella sostanza. Questo, come accennavo prima, può creare confusione ed imbarazzo a chi non è in ricerca di spiegazioni e chiarimenti!