Una minima quota di azioni da possedere deve essere garantita dallo Stato, che acquisterebbe le azioni e poi le redistribuirebbe, anche tramite il frazionamento azionario. In pratica, si obbligherebbero gli attuali azionisti di maggioranza di banche e assicurazioni a cedere le azioni allo Stato a prezzi di mercato e subito dopo lo Stato sia tramite il frazionamento azionario sia tramite l’emissione di nuove azioni redistribuirebbe gratuitamente a dipendenti e clienti di quelle banche e assicurazioni le azioni con annessi diritti di ricevere dividendi e diritto di voto. Ma a gestire l’ordinaria amministrazione resterebbero i manager. In tal modo non rischi nulla perché le azioni ti vengono regalate dallo Stato, se vuoi possiamo discutere da dove gli Stati prenderebbero i soldi per acquistare le azioni dagli azionisti di maggioranza
Vuol dire, nella mia visione, che gli input in gran parte vengono prodotti non più da privati ma da cooperative, lavoratori autonomi e in minor parte Stato e gestione comunitaria di determinati beni comuni mentre gli output cioè prodotti finiti e servizi vengono scambiati sul mercato, più o meno libero e più o meno regolamentato. Volendo possiamo anche far sopravvivere l’intero sistema finanziario, solo che la proprietà del sistema finanziario ovviamente cambierebbe radicalmente...