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  1. #61
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    Predefinito Re: Sono i consumatori che decidono il prezzo, non le aziende

    Citazione Originariamente Scritto da Sinistra Anti-PD Visualizza Messaggio
    E invece la maggior parte delle Imprese fissa i prezzi basando il prezzo minimo proprio sui costi di produzione, questo vuol dire che una componente oggettiva legata ai costi di produzione esiste eccome....
    Non centra una pippa: il listino prezzi e' solo un tentativo ... una proposta di acquisto, e puo' essere deciso in base a qualsiasi criterio piu o meno arbitrario (secondo te l'azienda Ronaldo quali costi di produzione ha per decidere il suo listino ?). L'azienda (esattamente come l'impresa Ronaldo) vende solo se soggettivamente i suoi clienti giudicano quel prezzo inferiore al vantaggio del bene ottenuto.
    Se il valore fosse oggettivo ogni azienda venderebbe a tutti gli esseri umani, indistintamente... eppure non e' cosi, alcuni comprano, altri no, come te lo spieghi ?

  2. #62
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    Predefinito Re: Sono i consumatori che decidono il prezzo, non le aziende

    Citazione Originariamente Scritto da Sinistra Anti-PD Visualizza Messaggio
    E invece la maggior parte delle Imprese fissa i prezzi basando il prezzo minimo proprio sui costi di produzione, questo vuol dire che una componente oggettiva legata ai costi di produzione esiste eccome....
    I costi di produzione sono oggettivi, ma il prezzo no.

    Infatti immagina che io produca una limonata che fa schifo a tutti. I costi di produzione di una bottiglia di limonata magari sono di 2 euro, ma il prezzo potrebbe essere di -5 euro: cioè le persone berrebbero la mia limonata solo se fossi io a pagarle almeno 5 euro per ogni bottiglia che bevono.

    Chiaramente io posso PROPORRE come prezzo 5 euro a bottiglia, ma è un prezzo unilaterale: siccome per il consumatore il valore è di -5 euro, al prezzo di 5 euro non vendo una sega. Allora provo a venderla a 2 euro così da recuperare almeno i costi di produzione, ma ancora non riesco a vendere. L'unico modo per sbarazzarmi della limonata che ho prodotto è pagare i consumatori 5 euro per ogni bottiglia che bevono.

    Perché un'azienda non fallisca deve fare in modo che i prezzi siano almeno pari ai costi di produzione: non è detto che sia così, per questo un'azienda può fallire oppure può dover buttare via uno stock di merce. Alti profitti si possono realizzare solo se i consumatori si convincono che il soggettivo valore di quello che vendi è estremamente alto, motivo per cui un Picasso può vendere un quadro a prezzi altissimi anche se magari non ci ha messo tantissimo a dipingerlo.

  3. #63
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    Predefinito Re: Sono i consumatori che decidono il prezzo, non le aziende

    Citazione Originariamente Scritto da easyJet Visualizza Messaggio
    I costi di produzione sono oggettivi, ma il prezzo no..
    il prezzo per guadagnarci sì. Deve essere maggiore dei costi di produzione. Sotto ci rimetti, lo puoi fare a breve termine sperando di mettere fuori mercato la concorrenza e diventare monopolista per abusare della posizione dominante poi, ma non pui farlo per sempre.
    Una Cina, una Yugoslavia, una Russia, una Corea, una Palestina, un'Irlanda. E zero USA

  4. #64
    Klassenkampf ist alles!
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    Predefinito Re: Sono i consumatori che decidono il prezzo, non le aziende

    Citazione Originariamente Scritto da easyJet Visualizza Messaggio
    In quel caso la gente non compra solo il gioco, ma una cosa più grande, un po' come avviene con la Ferrari: non stai solo comprando un auto potente. Alcune persone (secondo me non troppo intelligenti) sono disposte a pagare di più solo per il marchio
    ma se c'è gente che compra per il marchio e non per il valore oggettivo, quindi per motivi irrazionali, sono io (che vendo) che manovro loro e quindi il prezzo che li convinco a pagare, non il contrario. E se l'azienda più ricca del mondo ci riesce, vuol dire che la maggior parte di chi compra è manovrabile, e quindi ancora una volta è l'azienda che decide il prezzo
    Una Cina, una Yugoslavia, una Russia, una Corea, una Palestina, un'Irlanda. E zero USA

  5. #65
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    Predefinito Re: Sono i consumatori che decidono il prezzo, non le aziende

    Citazione Originariamente Scritto da easyJet Visualizza Messaggio
    Abbiamo visto che il mercato è la cosa più democratica che ci sia: Il mercato è la cosa più democratica che ci sia

    Anche la determinazione del prezzo è democratica. Molti pensano che i prezzi vengano decisi dalle aziende e che siccome hanno come scopo il profitto allora possono decidere prezzi altissimi. Propongono allora di risolvere questo inesistente problema con lo stato che decide i prezzi dall'alto.

    In questo post capiremo due cose:

    1. Perché i prezzi vengono decisi dai consumatori.

    2. Perché lo stato fa danni quando cerca di controllare il mercato dall'alto.


    Per capire come si formano i prezzi non occorre essere degli imprenditori milionari: tutti possono fare i piccoli imprenditori facendo esperimenti con la vendita online, che vi confermeranno che voi, in veste di venditori, non decidete un bel niente.

    Fingete di avere questo videogioco e di volerlo vendere.



    Con il ghigno maligno da imprenditori feroci mettete fuori il gioco su un sito di vendita online al prezzo di 150 euro, pensando "ora mi faccio un bel po' di grana!".
    Passano 6 mesi e il gioco non l'avete ancora venduto. Chissà perché?? Forse perché non avete calcolato che il prezzo non lo decidete voi. Ora che avete capito che il prezzo non lo decidete voi, provate ad abbassare il prezzo a 100 euro, ma ancora nessuno vi compra il gioco.
    Abbassate, abbassate e abbassate ancora fino a scendere a 25 euro, ed ecco che finalmente diverse persone vi contattano per comprare il gioco.

    Cosa stava succedendo mentre il vostro gioco era fuori a 150 euro? Gli utenti cercavano il gioco con il motorino di ricerca del sito e trovavano offerte molto più basse delle vostre. Il gioco con il prezzo più basso è stato comprato per primo, poi il secondo, poi il terzo... infine è rimasto solo il vostro, ma il prezzo era molto più alto di quanto chiunque fosse disposto a spendere, quindi non l'avete venduto nemmeno quando il vostro era l'unico rimasto.

    Il prezzo in un'economia libera lo decide il consumatore, perché nessuno è obbligato a comprare la merda che vendete, quindi per persuadere qualcuno a comprare la vostra merda dovete mettervi letteralmente a 90, visto che la gente diventa attentissima e severissima quando deve aprire il portafoglio.

    I piccoli imprenditori non alle prime armi come voi questo lo sanno bene, per questo hanno messo fuori immediatamente il gioco a 25 euro: loro potevano vendere 10 copie del gioco nel lasso di tempo in cui voi non ne avete venduta nemmeno una. La vostra avidità vi ha condannati a non guadagnare niente!


    Cosa succede se lo stato pensa di controllare il mercato dall'alto?

    Poniamo che lo stato, essendo dalla parte dei venditori di giochi, decida arbitrariamente che quel gioco a partire da domani non potrà essere venduto a un prezzo inferiore ai 150 euro. Ora siete apposto, giusto? Nessuno può più farvi concorrenza al ribasso!
    Invece no, col cazzo: i consumatori smettono di comprare il gioco sul mercato regolare e si affidano ai pirati, quindi voi non guadagnate più una sega.

    Viceversa, poniamo che lo stato sia dalla parte dei consumatori e che decida arbitrariamente che il prezzo del gioco non possa superare i 10 euro. Ora i consumatori sono felici e contenti, giusto? No, col cazzo: non riusciranno più a trovare il gioco perché voi valuterete che vi conviene di più tenerlo per voi stessi anziché darlo agli altri.


    C'è un chimico qui nel forum che ha scritto che in caso di carestia del grano il prezzo può lievitare a livelli altissimi rendendo il bene non accessibile a un'ampia fascia della popolazione e che quindi lo stato in questo caso deve mettere un calmiere sul prezzo.
    In realtà il fatto che il prezzo del grano si alzi in tempi di carestia è un bene, perché così facendo le persone sono indotte a ridurre il consumo del grano, in maniera tale che il bene venga razionato meglio. Infatti se il grano fosse scarso e il prezzo tenuto artificialmente basso le persone sarebbero portate a consumare la stessa quantità di grano che consumavano prima e così facendo lascerebbero diverse persone senza il grano: scaffali vuoti!

    Le persone che non hanno abbastanza soldi per comprare il grano devono essere aiutate dallo stato, ammesso che senza il grano muoiano di fame e che non ci sia beni alternativi. Guai però se si va a rompere quel sano meccanismo di mercato che regola il prezzo! Se il ré mette un calmiere sui prezzi deve essere impiccato per tradimento al popolo.
    Consiglio di riprendere in mano le basi dell'economia politica, e qualche libro, perchè si continua a non capire che nel mercato libero nessuno decide il prezzo, nè i consumatori e nè i produttori. Non comandano nemmeno i consumatori altrimenti sarebbe un'oligopolio di un gruppo di consumatori che giocano con la domanda mettendosi d'accordo tra loro.

    Nel mercato libero decide il prezzo il mercato, cioè un terzo soggetto che è la mano invisibile come quella della famiglia addams. Punto.

    Il prezzo può calare riducendo la domanda o aumentando l'offerta, quindi in quell'esempio il prezzo del grano alto in carestia può calare semplicemente producendone di più, con più concorrenza. Infatti essendo un bene primario a domanda rigida non può calare la domanda cioè non può essere un mercato libero.

    Nel momento in cui si dice che lo stato deve dare soldi a chi non li ha per comprare il grano si sta già distruggendo il mercato libero con intrusioni esterne non gradite. Il mercato si equilibra da solo perchè nel caso di carestia arriveranno nuove aziende a produrre di più e a far calare i prezzi. Solo che la gente non può aspettare la mano invisibile perchè nel frattempo muore di fame.

    Solo quando i profitti saranno a zero con prezzi bassi il mercato del grano sarà in equilibrio e non cambierà più. I primi soggetti a non volere il mercato libero sono le aziende.
    Fondatore e Presidente onorario di Italia Morta. Pro Italexit e Unione Terroni d'Europa (UTE).
    Nostra proposta per emergenza Ucraina -----> La nato invade i paesi dell'est e li consegna alla russia. Guerra finita e pace per tutti.

  6. #66
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    Predefinito Re: Sono i consumatori che decidono il prezzo, non le aziende

    Citazione Originariamente Scritto da amaryllide Visualizza Messaggio
    ma se c'è gente che compra per il marchio e non per il valore oggettivo, quindi per motivi irrazionali, sono io (che vendo) che manovro loro e quindi il prezzo che li convinco a pagare, non il contrario. E se l'azienda più ricca del mondo ci riesce, vuol dire che la maggior parte di chi compra è manovrabile, e quindi ancora una volta è l'azienda che decide il prezzo
    Infatti tutti i mercati sono oligopoli dal lato dell'offerta, compreso il panettiere, per il semplice motivo che l'azienda deve guadagnare quindi si sta parlando di aria fritta. La apple è in un oligopolio differenziato, cioè dove la fedeltà al marchio conta più di ciò che si compra. La stessa persona che difende il libero mercato nel topic poi lo imbriglia parlando di stato che aiuta i poveri. Nemmeno i liberisti vogliono il liberismo e questo crea un paradosso.

    Ovviamente il mercato libero è solo un caso di scuola che serve ai bocconiani per ingannare i boccaloni. Infatti in un mercato libero non esisterebbe la pubblicità, perchè nel mercato libero c'è la massima trasparenza e quindi il consumatore deve solo essere informato sulle caratteristiche tecniche, e non fuorviato da lusinghe con secondi fini.

    In un mercato libero esisterebbero solo degli spot di stato dove degli scienziati di stato elencano le caratteristiche dei prodotti. Sarebbe vietata per legge la pubblicità in qualsiasi forma.
    I siti di comparazione online sono la forma più vicina alla libera informazione e trasparenza del libero mercato, anche se sono gestiti da intermediari privati a sua volta oligopoli. Solo i comparatori statali rendono il mercato libero.
    Fondatore e Presidente onorario di Italia Morta. Pro Italexit e Unione Terroni d'Europa (UTE).
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  7. #67
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    Predefinito Re: Sono i consumatori che decidono il prezzo, non le aziende

    Citazione Originariamente Scritto da CapitanFracassa Visualizza Messaggio
    Consiglio di riprendere in mano le basi dell'economia politica, e qualche libro, perchè si continua a non capire che nel mercato libero nessuno decide il prezzo, nè i consumatori e nè i produttori. Non comandano nemmeno i consumatori altrimenti sarebbe un'oligopolio di un gruppo di consumatori che giocano con la domanda mettendosi d'accordo tra loro.

    Nel mercato libero decide il prezzo il mercato, cioè un terzo soggetto che è la mano invisibile come quella della famiglia addams. Punto.

    Il prezzo può calare riducendo la domanda o aumentando l'offerta, quindi in quell'esempio il prezzo del grano alto in carestia può calare semplicemente producendone di più, con più concorrenza. Infatti essendo un bene primario a domanda rigida non può calare la domanda cioè non può essere un mercato libero.

    Nel momento in cui si dice che lo stato deve dare soldi a chi non li ha per comprare il grano si sta già distruggendo il mercato libero con intrusioni esterne non gradite. Il mercato si equilibra da solo perchè nel caso di carestia arriveranno nuove aziende a produrre di più e a far calare i prezzi. Solo che la gente non può aspettare la mano invisibile perchè nel frattempo muore di fame.

    Solo quando i profitti saranno a zero con prezzi bassi il mercato del grano sarà in equilibrio e non cambierà più. I primi soggetti a non volere il mercato libero sono le aziende.
    "il mercato" è un entità che nella realtà non esiste!

  8. #68
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    Predefinito Re: Sono i consumatori che decidono il prezzo, non le aziende

    Citazione Originariamente Scritto da CapitanFracassa Visualizza Messaggio
    Infatti tutti i mercati sono oligopoli dal lato dell'offerta, compreso il panettiere, per il semplice motivo che l'azienda deve guadagnare quindi si sta parlando di aria fritta. La apple è in un oligopolio differenziato, cioè dove la fedeltà al marchio conta più di ciò che si compra. La stessa persona che difende il libero mercato nel topic poi lo imbriglia parlando di stato che aiuta i poveri. Nemmeno i liberisti vogliono il liberismo e questo crea un paradosso.

    Ovviamente il mercato libero è solo un caso di scuola che serve ai bocconiani per ingannare i boccaloni. Infatti in un mercato libero non esisterebbe la pubblicità, perchè nel mercato libero c'è la massima trasparenza e quindi il consumatore deve solo essere informato sulle caratteristiche tecniche, e non fuorviato da lusinghe con secondi fini.

    In un mercato libero esisterebbero solo degli spot di stato dove degli scienziati di stato elencano le caratteristiche dei prodotti. Sarebbe vietata per legge la pubblicità in qualsiasi forma.
    I siti di comparazione online sono la forma più vicina alla libera informazione e trasparenza del libero mercato, anche se sono gestiti da intermediari privati a sua volta oligopoli. Solo i comparatori statali rendono il mercato libero.
    Sei parecchio confuso circa cosa sia il mercato...

  9. #69
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    Predefinito Re: Sono i consumatori che decidono il prezzo, non le aziende

    Citazione Originariamente Scritto da ciddo Visualizza Messaggio
    Sei parecchio confuso circa cosa sia il mercato...
    Noi di Italia Morta non siamo confusi ma siamo certi che per alcuni soggetti possa esistere solo il mercato degli schiavi.
    Fondatore e Presidente onorario di Italia Morta. Pro Italexit e Unione Terroni d'Europa (UTE).
    Nostra proposta per emergenza Ucraina -----> La nato invade i paesi dell'est e li consegna alla russia. Guerra finita e pace per tutti.

  10. #70
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    Predefinito Re: Sono i consumatori che decidono il prezzo, non le aziende

    Citazione Originariamente Scritto da PINOCCHIO Visualizza Messaggio
    "il mercato" è un entità che nella realtà non esiste!
    Saranno fantasmi quelli che ogni settimana comprano le merci alle bancarelle.
    Fondatore e Presidente onorario di Italia Morta. Pro Italexit e Unione Terroni d'Europa (UTE).
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