Chi è donna? La guerra tra femministe radicali e trans. «Fasciste, fuori dall'Arci». «Minacce di stupro»
https://www.ilmessaggero.it/mind_the...a-5261067.html
Chi è donna? La guerra tra femministe radicali e trans. «Fasciste, fuori dall'Arci». «Minacce di stupro»
https://www.ilmessaggero.it/mind_the...a-5261067.html
Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.
Violenza e pornografia: così Facebook censura Lino Banfi
https://www.supereva.it/violenza-e-p...no-banfi-69677
Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.
Questo è un rischio reale. Molta gente di sinistra è passata a "destra della destra" perché stufa e nauseata dal pol.cor.
Se solo esistesse una sinistra del lavoro che abbia un DNA comunitario e non individualista/umanitarista, allora la cosa si risolverebbe.
Ma, salvo rarissime e circoscritte eccezioni, non c'è nulla di tutto ciò.
D'altronde , sul nazionale o su cronaca, è possibile leggere un mezzo trotskista solito puntare il dito contro i cattivoni "politically uncorrect" e MAI , invece, parlare di lavoro o di questioni strettamente connesse allo sfruttamento capitalistico.
Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.
Esatto. Non vogliono limitarsi ad applicare i dogmi del pol.cor per i cazzi loro. No, devono fare proselitismo e , nel fare proselitismo, colpire e mettere all'indice chi non si allinea al loro delirio. Per quanto riguarda la nascita del pol.cor. come lo intendiamo noi, PENSO che possa essere fatta risalire ai primi anni '90. Da ragazzino io ero tutto sommato d'accordo con questo pensiero. Cominciava l'indottrinamento nelle scuole. Col tempo, però, mi sono rotto le palle e ho mandato a fare in quel posto tutti 'sti diritto umanisti col culo al caldo. In poche parole , sto parlando del ceto medio semicolto, evocato spesso da Preve e La Grassa.
Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.
E a proposito del ceto medio semicolto (principale ma non unico veicolo del politicamente corretto), posto un articolo di GLG
https://oltrelalinea.news/2017/01/25...della-societa/
Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.
è una cosa per molti aspetti sorprendente, e secondo me nasce dalle tesi di tale chester H pierce negli anni '70 ed è probabilmente uno sviluppo del pesnsiero di foucault sul potere diffuso ecc
https://en.wikipedia.org/wiki/Microaggression
«che giova ne la fata dar di cozzo?»
“Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è ottima”
fino ad arrivare in tempi più recenti alla chritical race theory e quindi alla messa sotta accusa del cosiddetto 'marxismo bianco' che avrebbe la colpa di ragionare per classi sociali e non per razza
https://www.chroniclesmagazine.org/t...-race-problem/The first edition of A People’s History appeared at a time when leftists often still desired the unification of all poor Americans against the class system. In the decades since, many prominent leftists have rejected this traditional vision of an interracial class-based alliance as the wrong kind of unity to build. Instead, they insist that the focus on class obscured the need to zero in on white supremacy as the real dragon to be slain. This shift from class to race has led to some curious results that should interest observers on the left and the right.
One of these results is the growing suspicion among leftists that Marxism is a species of white supremacy, precisely because it devotes more attention to class than to race. To be sure, Marx did privilege the importance of class oppression over racism, even going so far as to compare the hostility between exploited English and Irish workers in England with the hatred that poor whites and emancipated slaves felt towards each other in America. Although this analogy does not sound like an endorsement of white racial superiority, the Caribbean professor of philosophy Charles W. Mills, in his work From Class to Race: Essays in White Marxism and Black Radicalism (2003), urges readers of Marx and Engels to read racial prejudice between the lines:
…[A]t best there was no perception on their part that the peculiar situation of people of color required any conceptual modifications of their theory. And if we are less charitable, we must ask whether their contemptuous attitude toward people of color does not raise the question whether they too, like the leading liberal theorists cited above, should not be indicted for racism…
Mills coined the term “White Marxism” in order to highlight what he took to be the racist blind spot of subordinating racial injustice to the “white” preoccupation with class. Nor is he the only leftist to equate a focus on class injustice with white racism. George Ciccariello-Maher, in his book Decolonizing Dialectics (2017) also attacks the Marxian version of “dialectics” for exhibiting Eurocentric tendencies that, at best, ignore colonial oppression of nonwhite races and, at worst, condone them.
«che giova ne la fata dar di cozzo?»
“Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è ottima”
Il politicamente corretto non è altro che progressismo (marxismo postcomunista). In occidente ha avuto il via libera quando il partito comunista, non potendo governare, e soprattutto in Italia, si è ritagliato delle roccaforti nel giornalismo, nelle università, nella burocrazia. Al crollo dell'URSS ha mantenuto queste posizioni, trovandosi benissimo nel mondo globalizzato, dove si è sviluppato il peggior capitalismo, quello finanziario. D'altro canto i tribuni del socialismo del 1800 erano tutti intellettuali nichilisti antiborghesi. Tuttavia, sarebbe meglio evitare di identificarsi nel loro schieramento politico, utilizzano la loro terminologia letta anche in questa discussione e in questo forum (anticapitalismo, socialismo, comunistarismo, sinistra del lavoro, etc); si è visto dove stanno quelli che si riempiono la bocca con queste belle parole!
Guarda: sul discorso del PCI e dei suoi eredi (PDS, DS, PD) sono PIENAMENTE d'accordo. Il potere politico fu dato alla DC, quello culturale "egemonizzato" dal PCI che, a differenza di Gramsci, non voleva però un cambiamento rivoluzionario. Tutte cose scritte e spiegate nell'articolo che ho postato di La Grassa. Quello che noi continueremo a fare, tuttavia, sarà lottare contro un sistema che genera povertà, divario sempre più grande tra pauper class e supercapitalisti e, ovviamente, guerre imperialiste (ne vedremo delle belle con il "democratico Biden). Può darsi che mi imborghesirò, non so se economicamente o di testa, ma attualmente la vedo così. Quello che dovremmo rifiutare , come ben suggerisci, è l'aggettivo "sinistra". Roba che oggi comprende solo liberali e radicaloidi, rinnegati del marxismo eurocomunista e bestie varie. Bestie che, questo sì, hanno lavorato per gli USA e anche per la diffusione capillare del pensiero politicamente corretto.
Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.