Il mercato favorisce la stupidità per favorire il consumismo e i profitti, e i politici di professione si adeguano in una spirale verso il basso.
Che cos'è il Socialismo
Però è già qualcosa. Ha vissuto come voleva, beato lui.
Un anarchico dovrebbe voler vivere in una società anarchica.
Il mercato favorisce la stupidità per favorire il consumismo e i profitti, e i politici di professione si adeguano in una spirale verso il basso.
Che cos'è il Socialismo
Ma questo è ovvio, solo che le condizioni attuali non sembrano volgersi a nostro favore. Quindi rimane solo il pensiero.
Il mercato favorisce la stupidità per favorire il consumismo e i profitti, e i politici di professione si adeguano in una spirale verso il basso.
Che cos'è il Socialismo
Il mercato favorisce la stupidità per favorire il consumismo e i profitti, e i politici di professione si adeguano in una spirale verso il basso.
Che cos'è il Socialismo
Io non concordo che la libertà sia solo e unicamente partecipazione, in cosa poi? partecipare per quale scopo?
si può essere liberi anche sopra un albero o in mezzo alla natura, tenendo presente che libertà non è sempre sinonimo di felicità, perchè puoi sentirti libero, ma allo stesso tempo infelice e insoddisfatto, solo e depresso.
La libertà per me è non dipendere da nessuno, non avere un padrone, non sentirsi schiavi di nessuno. Per quanto possa cercare di partecipare, mi rendo conto di quanto in realtà io sia uno schiavo all'interno di recinti che hanno costruito gli altri o che mi sono costruito da solo.
Il concetto di felicità e di libertà cambia da persona a persona, visto che quello che potrebbe rendermi libero e felice, magari renderebbe non libero e infelice qualcun altro, questo perchè abbiamo ambizioni differenti. C'è chi nella sua solitudine trova la felicità, c'è invece chi si sente infelice perchè solo. Poi è vero che se sei tu a cercare la solitudine è un conto, ma se è lei che cerca te non è piacevole.
Io, per esempio, sono un asociale, ma non per questo non soffro di solitudine. La mia asocialità deriva dal fatto che mi sento sempre un pesce fuori dall'acqua in un mondo che tende a non contraccambiarmi nulla.