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  1. #31
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    Predefinito Re: Le forze armate ucraine hanno lanciato un potente attacco su donetsk

    GLI STATI UNITI SI STANNO PREPARANDO A SCARDINARE I CONFINI MERIDIONALI DELLA RUSSIA
    19 Aprile 2021

    Gli analisti russi non sono degli sprovveduti, quindi le ipocrite assicurazioni del presidente degli Stati Uniti Joe Biden che i cacciatorpediniere americani non saranno inviati nel Mar Nero non valgono un centesimo.

    L’Istituto per le strategie politiche ed economiche internazionali ha spiegato perché gli anglosassoni erano divenuti più gentili. È solo che il Cremlino dovrebbe aspettare l’emergere di problemi e provocazioni anti-russe nelle repubbliche dell’Asia centrale.

    A Washington, in questo intervallo di tempo, la direzione di attacco verso l’Ucraina era considerata non ottimale.
    È impossibile fare pressione su Mosca usando Kiev con le sue minacce e accuse. Gli ukronazionalisti sono stati lasciati per dopo.

    Il problematico ex stato dell’URSS tornerà utile in futuro, anche se alla fine è facile prevedere che crollerà e degraderà al livello di una repubblica delle banane.
    Gli esperti russi sono fiduciosi che gli Stati Uniti temano un ulteriore riavvicinamento tra Mosca e Pechino, cosa che certamente avverrà ed è già in corso per causa del forte deterioramento dei rapporti tra Russia e Occidente.

    Le autorità statunitensi hanno deciso di passare dall’altra parte – dalla parte delle repubbliche post-sovietiche dell’Asia centrale, che cercheranno di destabilizzare con l’aiuto degli islamisti.
    A tal fine è stato annunciato il ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan . Biden ha detto che le truppe lasceranno completamente il territorio di questo paese entro l’11 settembre 2021. Naturalmente, anche il contingente della NATO lascerà l’Afghanistan.

    Il calcolo è corretto. Le truppe USA e NATO stanno lasciando l’Afghanistan, e i miliziani inizieranno a sentirsi a proprio agio.
    Gli islamisti avranno mano libera. I regimi laici nelle repubbliche dell’Asia centrale non saranno in grado di far fronte all’assalto di estremisti e terroristi che sono riusciti a combattere in Siria e Libia.
    Questi jihadisti vengono facilmente reclutati dalla Cia e dalla NATO, come avvenuto in Siria ed Iraq, e diventano la fanteria d’assalto degli anglo USA.


    Terroristi ISIS in Afghanistan
    Le forze armate delle repubbliche post-sovietiche in Asia centrale non possono vantare né dimensioni, né armi, né organizzazione.
    Come hanno dimostrato gli incidenti in Kazakistan e Turkmenistan nel 2015, i regimi laici crolleranno con un crollo repentino dopo l’attacco islamista.

    Quindi, tutto quello di cui le forze governative saranno capaci dopo che i terroristi avranno sfondato dalla linea del confine turkmeno-afghano sarà di fuggire in ritirata. I distaccamenti armati del movimento talebano si sono intensificati al confine con il Turkmenistan, minacciando i confini meridionali della CSI.
    Questo risulta l’anello più vulnerabile nel sistema di sicurezza dell’Eurasia. I militanti hanno bruciato case e massacrato persone, cosa non tipica di questa regione.


    Uzsbekistan Samarcanda
    Le guardie di frontiera hanno poi subito perdite colossali, sono state catturate dagli islamisti. Allo stesso tempo, la principale minaccia al confine turkmeno arriva dai talebani afgani, che sono abituati a uccidere tutti coloro che si rifiutano di obbedire e che non riconoscono alcun confine.
    Solo la Russia è una garanzia di sicurezza per il Turkmenistan neutrale.
    Per quanto riguarda il Kazakistan, nella città di Aktobe, diverse dozzine di islamisti radicali hanno attaccato un’unità militare della Guardia nazionale e depositi di armi.

    Le autorità degli stati dell’Asia centrale erano spaventate dall’assalto dei milizianii. Inoltre, non possono fare affidamento sulla propria popolazione, poiché non godono di un amore speciale da parte delle persone.



    Le autorità hanno semplicemente paura di dare loro armi per la difesa, che gioca nelle mani degli estremisti sia in termini di mancanza di difesa efficace in caso di attacchi, sia in termini di ideologia.
    Purtroppo, la debolezza delle autorità delle repubbliche dell’Asia centrale influisce negativamente sulla sicurezza dei confini meridionali della Russia, su cui gli Stati Uniti e i paesi della NATO intendono giocare.

    Se la situazione nella regione dovesse diventare destabilizzata, la Cina interverrà anche nel tentativo di proteggere i propri investimenti ed eliminare il potenziale pericolo per la propria sicurezza.
    La travagliata regione autonoma dello Xinjiang Uygur si trova troppo vicino, il che potrebbe sopraffare il caos islamista in Asia centrale.

    Alla Russia sicuramente non piacerà l’intervento cinese, che potrebbe impedire un ulteriore riavvicinamento tra i nostri paesi. Questo è esattamente ciò su cui conta Washington.



    Non è possibile indebolire la Russia al confine con l’Ucraina, il che significa che cercheranno di entrare dalle repubbliche asiatiche. Sarà questa la regione cui potrebbero appiccare le fiamme!

    La provocazione ha tutte le possibilità di avere successo per una serie di ragioni, anche perché turkmeni, tagiki e uzbeki hanno un confine terrestre con l’Afghanistan.

    Molti problemi socio-politici irrisolti si sono accumulati in queste repubbliche, rendendole un obiettivo conveniente per i terroristi. Inoltre, l’Uzbekistan e il Turkmenistan non sono membri della CSTO.
    L’Asia centrale è un punto dolente per la Russia a causa della stupidità, ambiziosità e eccessiva sicurezza degli autorità locali.


    Turkmenistan
    Attualmente, e in futuro, questa regione rappresenterà una seria minaccia per la Federazione Russa per due motivi: il traffico di droga dall’Afghanistan e il ridistribuzione delle basi islamiste, comprese quelle nel Caucaso, nelle distese asiatiche.

    Inoltre, nessuno garantisce che l’Occidente non finanzierà i miliziani che irrompono nel territorio delle repubbliche post-sovietiche dell’Asia centrale. Questa regione è un boccone gustoso grazie ai suoi vasti territori, alle risorse naturali e al governo debole.

    In effetti, il terrorismo internazionale, alimentato dall’Occidente, colpirà presto sia gli americani che gli europei.

    Non funzionerà per incitare gli estremisti contro la Russia, contro la Cina e non sporcarsi le mani con il sangue dei nostri stessi cittadini. I terroristi non riconoscono leggi e confini. Resta da sperare che il Cremlino tragga le giuste conclusioni e si prepari per un’altra provocazione anti-russa da parte di Washington e dell’Alleanza.

    Fonte: Rusvesna.ru

    Traduzione: Sergei Leonov

  2. #32
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    Predefinito Re: Le forze armate ucraine hanno lanciato un potente attacco su donetsk

    GLI ANGLO-AMERICANI SI APPRESTANO A COLPIRE IL DONBASS

    Le informazioni dell’ultima ora dal nostro corrispondente ci forniscono le seguenti notizie:

    in appoggio ad una prossima offensiva delle Forze armate dell’Ucraina per la “liberazione” del Donbass, due cacciatorpediniere missilistici americani sono stati inaspettatamente inviati dalle acque del Mediterraneo alle acque del Mar Nero, da dove, secondo i media, intendono lanciare una serie di potenti attacchi missilistici nella regione, distruggendo le principali forze del DPR e LPR, lanciando più di cento missili da crociera Tomahawk.

    Alle due navi USA si aggiungono due unità navali britanniche che stanno navigando alla volta del Mar Nero e si prevede ceh forniranno appoggio alle unità USA nella prevista azione di bombardamento delle forze del Donbass.Washington potrebbe voler colpire con missili da crociera Tomahawk contro la DPR e la LPR .


    Navi russe Crimea
    Le forze navali russe hanno nel frattempo chiuso ogni accesso verso la Crimea ed il mar di Azov e si prevede che si interporranno alle unità navali alleate se queste tenteranno di entrare o far sorvolare lo spazio aereo della Crimea.

    Al momento non è chiaro quali siano le intenzioni della Russia di fronte alla possibilità di una offensiva delle forze ucraine contro il Donbass con l’appoggio delle forze navali della NATO. Di sicuro i russi non rimarranno a guardare.

    Gli sviluppi nelle prossime ore…..

    luciano Lago

  3. #33
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    Predefinito Re: Le forze armate ucraine hanno lanciato un potente attacco su donetsk

    Citazione Originariamente Scritto da IlWehrwolf Visualizza Messaggio
    GLI ANGLO-AMERICANI SI APPRESTANO A COLPIRE IL DONBASS

    Le informazioni dell’ultima ora dal nostro corrispondente ci forniscono le seguenti notizie:

    in appoggio ad una prossima offensiva delle Forze armate dell’Ucraina per la “liberazione” del Donbass, due cacciatorpediniere missilistici americani sono stati inaspettatamente inviati dalle acque del Mediterraneo alle acque del Mar Nero, da dove, secondo i media, intendono lanciare una serie di potenti attacchi missilistici nella regione, distruggendo le principali forze del DPR e LPR, lanciando più di cento missili da crociera Tomahawk.

    Alle due navi USA si aggiungono due unità navali britanniche che stanno navigando alla volta del Mar Nero e si prevede ceh forniranno appoggio alle unità USA nella prevista azione di bombardamento delle forze del Donbass.Washington potrebbe voler colpire con missili da crociera Tomahawk contro la DPR e la LPR .


    Navi russe Crimea
    Le forze navali russe hanno nel frattempo chiuso ogni accesso verso la Crimea ed il mar di Azov e si prevede che si interporranno alle unità navali alleate se queste tenteranno di entrare o far sorvolare lo spazio aereo della Crimea.

    Al momento non è chiaro quali siano le intenzioni della Russia di fronte alla possibilità di una offensiva delle forze ucraine contro il Donbass con l’appoggio delle forze navali della NATO. Di sicuro i russi non rimarranno a guardare.

    Gli sviluppi nelle prossime ore…..

    luciano Lago
    Me lo auguro, ma ad essere sicuro non so, visti alcuni precedenti...
    Vedremo.
    "L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
    "Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
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  4. #34
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    Predefinito Re: Le forze armate ucraine hanno lanciato un potente attacco su donetsk

    Citazione Originariamente Scritto da Kavalerists Visualizza Messaggio
    Me lo auguro, ma ad essere sicuro non so, visti alcuni precedenti...
    Vedremo.
    Speriamo o sono cazzi!

  5. #35
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    Predefinito Re: Le forze armate ucraine hanno lanciato un potente attacco su donetsk

    MINISTRO DELLA DIFESA RUSSO: “USA E NATO CONTINUANO A SVOLGERE ATTIVITÀ PROVOCATORIE NELLO SPAZIO AEREO E NELLE ACQUE DEL MAR NERO”
    20 Aprile 2021


    Sergei Shoigu ha affermato che un certo numero di paesi “sta cercando di aumentare la propria presenza militare vicino ai confini meridionali e occidentali della Russia”.

    Il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu ha detto martedì che gli Stati Uniti e la NATO continuano con “attività provocatorie” nel Mar Nero, mentre le autorità ucraine cercano di destabilizzare la situazione nella regione del Donbass.

    “Il corso distruttivo della leadership militare e politica dell’Ucraina persiste, cercando questi di destabilizzare la situazione nel Donbass. Gli Stati Uniti e la NATO continuano a svolgere attività provocatorie nello spazio aereo e nelle acque del Mar Nero”, ha detto.


    Truppe NATO nei paesi baltici
    Gli Stati Uniti e la NATO spostano le forze verso i confini occidentali della Russia, denuncia il ministro della Difesa russo
    In quel contesto, ha descritto come “difficile la situazione militare e politica nella direzione strategica sud-occidentale”, aggiungendo che ciò è in gran parte dovuto “ai tentativi di un certo numero di stati stranieri di aumentare la loro presenza militare vicino ai confini meridionali e occidentali della Russia”. .

    Il ministro della Difesa ha ribadito che le truppe russe del Distretto militare meridionale sono costrette ad aumentare le proprie capacità belliche a causa dei tentativi della NATO di contrastare la normalizzazione della situazione in diversi paesi della Transcaucasia e del Medio Oriente. Shoigú ha indicato che i militari in quel distretto hanno ricevuto nel 2020 “più di 3.200 unità di armi moderne e attrezzature militari”.

    La scorsa settimana, Shoigu ha denunciato che gli Stati Uniti e la NATO stanno mobilitando forze verso i confini europei della Russia. Questa mossa fa parte della più grande esercitazione militare della NATO in 30 anni, Defender Europe 21, che ha dispiegato 40.000 truppe e 15.000 unità di equipaggiamento militare, inclusi aerei strategici, vicino ai confini russi.


    Dopo aver indicato che gli Stati Uniti hanno raddoppiato le operazioni di ricognizione aerea e intensificato le operazioni di ricognizione navale vicino ai confini russi, il ministro della Difesa russo ha sottolineato che la NATO esegue fino a 40 eventi di pratica operativa ogni anno in Europa “di natura ovviamente anti-russa”.

    Fonte: RT Actualidad

    Traduzione: Luciano Lago

  6. #36
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    Predefinito Re: Le forze armate ucraine hanno lanciato un potente attacco su donetsk

    Allora, chi vuole la guerra?

    Di Markus Su 20 Apr 2021 4,756

    Pepe Escobar
    strategic-culture.org

    Non è un caso che l’egemone stia cercando, senza esclusione di colpi e con tutti i mezzi disponibili, di molestare e distruggere l’integrazione eurasiatica.

    È una battaglia di scorpioni dentro un vortice di specchi all’interno di un circo. Quindi, cominciamo con gli specchi nel circo.

    La non-entità che passa per essere il ministro degli esteri ucraino si è recata a Bruxelles per essere corteggiata dal Segretario di Stato americano, Blinken e dal Segretario Generale della NATO, Stoltenberg.

    Nel migliore dei casi, questo è un gioco di ombre circense. Molto più dei consiglieri NATO, che freneticamente vanno e vengono da Kiev, il vero gioco nell’ombra è quello dell’MI6, che, in realtà, opera a stretto contatto del presidente Zelensky.

    Il copione guerrafondaio di Zelensky viene direttamente da Richard Moore dell’MI6. L’intelligence russa ne conosce bene tutti i particolari. Qualche indiscrezione è stata persino fatta trapelare, cautamente, in uno special TV del canale Rossiya 1.

    Ne ho avuto conferma da fonti diplomatiche a Bruxelles. Anche i media britannici ne sono venuti a conoscenza, ma, ovviamente, è stato detto loro di continuare ad usare gli specchi deformanti e dare la colpa di tutto, ma guarda un po’, all'”aggressione russa.”

    A Kiev, l’intelligence tedesca è praticamente inesistente. I consiglieri della NATO rimangono una legione. Eppure, nessuno parla degli esplosivi rapporti con l’MI6.

    Incauti sussurri nei corridoi di Bruxelles giurano che l’MI6 crede davvero che, nel caso di una vulcanica ma, per come stanno le cose, ancora evitabile guerra calda con la Russia, l’Europa continentale brucerebbe ma la Brexitland ne uscirebbe risparmiata.

    Sognate pure. Ora torniamo al circo.

    Oh, ma come sei provocatorio

    A Bruxelles, sia il piccolo Blinken che l’uomo di paglia della NATO, Stoltenberg, dopo aver parlato con il ministro degli esteri ucraino hanno ripetuto a pappagallo lo stesso copione.

    Questo faceva parte di una “riunione speciale” della NATO sull’Ucraina, dove qualche eurocrate deve aver detto ad un gruppo di eurocrati extra sprovveduti come sarebbero stati carbonizzati sul posto dalle terrificanti testate esplosive del sistema d’arma russo TOS-1 Buratino, se la NATO avesse provato a fare qualcosa di divertente.

    Ascoltate la voce di Blinken blaterare che le azioni russe sono “provocatorie.”

    Beh, probabilmente il suo staff non gli ha inoltrato una copia della dichiarazione del Ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, che descrive nei minimi dettagli il dispiegamento dell’esercito americano per l’esercitazione di quest’anno, DEFENDER-Europe 21, in cui “le forze principali sono concentrate nella regione del Mar Nero e del Baltico.”

    Ora ascoltate i latrati di Stoltenberg che ciancia di impegnarsi a “sostenere incondizionatamente” l’Ucraina.

    Bau, bau. Ora tornate a giocare dentro al recinto.

    No, non ancora. Il piccolo Blinken ha minacciato Mosca di “conseguenze,” qualsiasi cosa dovesse accadere in Ucraina.

    L’infinita pazienza del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, è quasi taoista. L’Arte della Guerra di Sun Tzu, a proposito, è un capolavoro taoista. La risposta di Peskov a Blinken: “Non è assolutamente necessario per noi andare eternamente in giro a proclamare: ‘Io sono il più grande!’ Infatti, più uno fa questo genere di cose, più la gente ne dubita…”

    Nel dubbio, chiamate l’insostituibile Andrei Martyanov, che dice sempre le cose come stanno. A Washington la banda dei manichini ancora non lo capisce, contrariamente ad alcuni professionisti del Deep State.

    Ecco Martyanov:

    Come sto ripetendo in continuazione, gli Stati Uniti non hanno mai dovuto combattere guerre con i loro sistemi di comando e controllo sotto il peso di un incessante fuoco nemico e con le retrovie attaccate e disorganizzate. Convenzionalmente, gli Stati Uniti non possono vincere contro la Russia in Europa, almeno nella sua parte orientale e l’amministrazione Biden farebbe meglio a guardare in faccia alla realtà e rendersi conto che potrebbe, in effetti, non sopravvivere ad un’escalation di qualsiasi tipo. Infatti, i moderni Kalibr, 3M14Ms, come dato di fatto, hanno un raggio operativo di circa 4.500 chilometri, per non parlare degli oltre 5.000 chilometri dei missili da crociera X-101, che non avranno problemi a penetrare lo spazio aereo nordamericano, quando verranno lanciati da bombardieri strategici che non dovranno nemmeno abbandonare la sicurezza dello spazio aereo della Russia.

    L’effetto Patrushev

    Lo spettacolo circense è continuato con la telefonata di “Biden” (il manichino con l’auricolare e un teleprompter davanti al telefono) al presidente Putin.

    Chiamatelo effetto Patrushev.

    Nella sua stupefacente intervista a Kommersant, Triplo Yoda Patrushev ha ricordato una telefonata molto civile di fine marzo, quando aveva parlato con il Consigliere per la Sicurezza Nazionale USA, Jake Sullivan.

    Naturalmente non c’è nessuna pistola fumante, ma se qualcuno avesse avuto l’idea di salvare la faccia con una telefonata Biden-Putin, quello sarebbe stato Sullivan.

    Le versioni di Washington e Mosca sono solo leggermente divergenti. Gli Americani sottolineano che “Biden” (in realtà il gruppo decisionale alle sue spalle) vuole costruire “una relazione stabile e prevedibile con la Russia, coerente con gli interessi degli Stati Uniti.”

    Il Cremlino ha detto che Biden “ha espresso interesse a normalizzare le relazioni bilaterali.”

    Lontano da tutta questa nebbia, ciò che conta veramente è la coppia Patrushev-Sullivan. Questo perchè Washington aveva comunicato alla Turchia che alcune navi da guerra statunitensi sarebbero transitate nel Bosforo dirette verso il Mar Nero. Sullivan deve aver detto a Patrushev che no, non avrebbero avuto un ruolo “attivo” nel Donbass. E Patrushev avrà risposto a Sullivan, OK, allora non le inceneriremo.

    A Mosca non si fanno assolutamente illusioni che questo ipotetico summit Biden-Putin avrà mai luogo, anche in un lontano futuro. Soprattutto dopo che il taoista Peskov aveva messo in chiaro che “nessuno permetterà all’America di parlare con la Russia da una posizione di forza.” Se questo sembra copiato direttamente da Yang Jiechi, che, in Alaska, aveva fatto zuppa di pinne di squalo del duo Blinken-Sullivan, è perché è proprio così.

    A Kiev, prevedibilmente, sono bloccati in modalità circo. Dopo aver ricevuto un chiaro messaggio dai signori Iskander, Khinzal e Buratino, hanno cambiato idea, o almeno fanno finta, e ora dicono di non volere la guerra.

    E qui è dove il circo e le cose serie diventano un tutt’uno. Il gruppo “Biden” non ha mai detto, esplicitamente, di non volere la guerra. Al contrario: stanno mandando navi da guerra nel Mar Nero e (di nuovo il circo) hanno nominato un inviato speciale, stile Ministero delle Camminate Strambe dei Monty Python, con l’unico compito di sabotare il gasdotto Nord Stream 2.

    Così il finale a sorpresa, come un trailer di Snowpiercer, è cosa succederà quando il Nord Stream 2 sarà completato.

    Ma, prima di questo, c’è qualcosa di ancora più importante: mercoledì prossimo, nel suo discorso al Consiglio di Sicurezza russo, il presidente Putin stabilirà le regole.

    È Minsk 2, stupido

    Il Vice Ministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, ha usato un tono molto meno taoista di Peskov: “Gli Stati Uniti sono il nostro nemico, fanno di tutto per minare la posizione della Russia nell’arena internazionale, non vediamo altri elementi nel loro approccio verso di noi. Queste sono le nostre conclusioni.”

    Questa è realpolitik ridotta all’osso. Ryabkov conosce a fondo la mentalità dell’egemone “incapace di accordi.” Quindi, quello che importa della sua osservazione è la sua connessione diretta con l’unica soluzione per l’Ucraina: gli Accordi di Minsk 2.

    Putin ha ribadito l’importanza di Minsk 2 nella sua teleconferenza in diretta con Merkel e Macron (e certamente anche con “Biden” durante la loro telefonata). La Beltway, l’UE e la NATO ne sono tutti consapevoli. Minsk 2 è stato firmato da Ucraina, Francia e Germania e ratificato dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Se Kiev lo viola, la Russia, come membro del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, è tenuta a farlo rispettare.

    Kiev sta violando Minsk 2 da mesi, si rifiuta di attuarlo. Da fedele satrapia dell’Egemone anch’essa è “incapace di accordi.” In ogni caso, ora hanno visto bene che cosa succederebbe (una tempesta di fuoco) se solo pensassero di iniziare una guerra lampo contro il Donbass.

    Il segreto di Pulcinella in tutto questo gioco di specchi Ucraina/Donbass sotto il tendone del circo è, ovviamente, la Cina. Eppure l’Ucraina, in un mondo normale, non solo farebbe parte di un corridoio della Belt and Road Initiative (BRI), ma anche del progetto russo della Grande Eurasia. Lo specialista della Cina, Nikolai Vavilov, riconosce l’importanza della BRI, ma è anche certo che la Russia sta soprattutto difendendo i propri interessi.

    Idealmente, l’Ucraina/Donbass sarebbe inserita nella rinascita complessiva delle Vie della Seta, così come nel commercio interno dell’Eurasia centrale basato e sviluppato prendendo in considerazione la domanda di tutta l’Eurasia. L’integrazione eurasiatica, sia nella visione cinese che in quella russa, riguarda tutte le economie interconnesse dal commercio interregionale.

    Quindi non è un caso che l’Egemone, sul punto di diventare un giocatore irrilevante in tutta l’Eurasia, stia cercando, senza esclusione di colpi e con tutti i mezzi disponibili, di molestare e di distruggere l’integrazione continentale.

    In questo contesto, manipolare uno stato fallito per mandarlo incontro al proprio destino è solo un affare (da circo).

    Pepe Escobar

    Fonte: strategic-culture.org
    Link: https://www.strategic-culture.org/news/2021/04/16/so-who-wants-a-hot-war/
    16.04.2021
    Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

  7. #37
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    Predefinito Re: Le forze armate ucraine hanno lanciato un potente attacco su donetsk

    Putin: "Tanti paesi contro la Russia come lo sciacallo del Libro della giungla: ululano al seguito di Shere Khan"


    Il presidente russo Vladimir Putin per descrivere il "bullismo" praticato a suo dire contro la Russia da paesi occidentali "prepotenti", ha utilizzato l'immagine di un personaggio del "Libro della Giungla": lo sciacallo Tabaqui, alleato e di fatto sottomesso alla tigre Shere Khan. "Vediamo cosa sta succedendo nella vita reale. Come ho detto, se la prendono con la Russia, qua e là senza motivo. Tutti piccoli Tabaqui che girano intorno, come intorno a Shere Khan e ululano", ha detto Putin. "Tutto è come in Kipling. Per placare il sovrano", ha aggiunto provocando applausi in sala. Tabaqui è nella narrazione noto per raccontare frottole e cibarsi degli scarti che egli trova nei mucchi di immondizia. Il personaggio è notoriamente ispirato alla realtà indiana, dove gli sciacalli solitari si attaccano ad una determinata tigre, seguendola a distanza di sicurezza allo scopo di nutrirsi delle prede uccise dal felino, e avvertendo persino il felino della presenza d'una preda con un forte richiamo.

    © Fornito da La Repubblica
    Il capo dello stato russo ha poi osservato che la Federazione russa spesso si comporta "con il massimo grado di moderazione, si potrebbe dire con modestia", ha dichiarato. "Spesso non rispondiamo affatto non solo alle azioni ostili, ma anche alla maleducazione totale", ha detto.

    Il paragone letterario è stato fatto da Putin durante il discorso annuale allìAssemblea della Federazione. "La Russia risponderà a tutte le provocazioni in maniera rapida, dura e asimmetrica - ha detto Putin - Alcuni Paesi europei sono stati sfruttati come strumenti per lanciare delle accuse contro la Russia", ha detto Putin, secondo cui "è come se mettersi contro la Russia sia diventato un nuovo sport". Il presidente ha ribadito che Mosca "vuole rapporti amichevoli con tutti i Paesi". La Russia non vuole abbattere dei ponti, ma questo non dev'essere interpretato come un segnale di debolezza, ha aggiunto il capo dello Stato russo.

  8. #38
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    Predefinito Re: Le forze armate ucraine hanno lanciato un potente attacco su donetsk

    LA RUSSIA SI PREPARA A “INGANNARE L’OCCIDENTE” ANCORA UNA VOLTA – POLITICO

    I leader occidentali possono essere perdonati per essere stati presi alla sprovvista da quanto accaduto nel 2008 e nel 2014. Se ancora una volta si lasciano ingannare, non avranno più scuse; lo sostiene la rivista “Politico”.
    I paesi dell’UE non dovrebbero permettere ancora una volta alla Russia, come nel caso della Georgia e dell’Ucraina, di prendersi alla sprovvista, scrive il professore del King’s College di Londra Christoph Meyer in un articolo pubblicato il 21 aprile nell’edizione europea di Politico.
    “La Russia non sarà più in grado di cogliere di sorpresa nessuno”, ha detto recentemente a Bruxelles il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba
    Questo funzionario ucraino deve essere un ottimista. In effetti, molti leader europei non hanno mai imparato dalla ” guerra ” russa del 2008 in Georgia, dalla sua ” guerra non dichiarata ” contro l’Ucraina e dalla sua ” annessione ” della Crimea nel 2014. Mentre la retorica si intensifica di nuovo e le truppe russe si concentrano sul confine con l’Ucraina, è probabile che Mosca colga di nuovo di sorpresa l’UE. Il danno agli interessi europei sarà enorme e questa volta non ci saranno scuse per l’illusione dei leader occidentali.

    Grazie all’effetto sorpresa, si può aumentare il proprio potenziale militare molte volte, e questo effetto è molto importante per la strategia del Cremlino. L’economia russa non è più grande di quella italiana e la sua spesa militare nominale è solo un quarto di quella dei paesi europei messi insieme. Sebbene Mosca abbia investito pesantemente nelle sue forze armate dal 2009, non ha ancora bisogno di nessuno per sapere quali sono i suoi piani esatti.
    Il Cremlino ha dimostrato di saper sfruttare il divario di consapevolezza tra sé e l’Occidente. È abbastanza facile per Mosca raccogliere informazioni di qualità sui principali leader europei da fonti aperte e prevedere in quale direzione stanno andando nei vari scenari per lo sviluppo di eventi in Ucraina. I funzionari russi operano in condizioni di maggiore segretezza e migliore controspionaggio. Il processo decisionale è incentrato sul presidente Vladimir Putin e su una piccola cerchia di consiglieri fidati che sono difficili da penetrare per l’intelligence occidentale.
    Di conseguenza, i funzionari occidentali spesso non sanno chi ascoltare in Russia. Ad esempio, alla vigilia della ” guerra contro l’Ucraina del 2014 ” e dell ‘” annessione ” della Crimea della Russia, il consigliere di Putin Sergei Glazyev ha affermato che la Russia non potrebbe più garantire lo status dell’Ucraina come stato e potrebbe eventualmente intervenire se le regioni filo-russe del paese si rivolgono direttamente a Mosca.


    Artiglieria ucraina
    Piuttosto che dare ascolto a questo avvertimento, la maggior parte dei funzionari europei ha completamente ignorato o respinto i commenti di Glazyev come inaffidabili. Invece, hanno accettato le rassicurazioni del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov .

    “Siamo persone serie, non siamo paranoici”, ha detto Lavrov, promettendo di “calmare le teste calde”.
    Oggi, mentre le truppe russe si concentrano al confine con l’Ucraina, un altro funzionario del Cremlino, Dmitry Kozak , vice capo dell’amministrazione presidenziale, ha annunciato “l’ inizio della fine ” dell’Ucraina. Ha avvertito che chiunque avesse preso di mira i russi etnici nel Donbass sarebbe stato colpito “non a una gamba, ma alla tempia”.
    Questa volta, i leader europei sarebbero saggi se non chiudessero un occhio su tali commenti, considerandoli destinati esclusivamente a un pubblico interno russo – come se preparare l’opinione pubblica russa alla guerra non fosse un fatto abbastanza serio.

    Allo stesso modo, i movimenti delle truppe russe non possono essere ignorati. Alla vigilia della guerra del 2008 in Georgia, gli osservatori europei hanno assistito a movimenti di truppe e provocazioni militari simili nelle “ province separatiste ” dell’Ossezia meridionale e dell’Abkhazia, come si può vedere oggi in Russia e Crimea. Poi Mosca ha camuffato la sua “imminente offensiva“, dicendo che stava semplicemente conducendo le solite ” manovre “. Oggi il Cremlino si riferisce a una sorta di ” esercitazione ” per giustificare l’accumulo di truppe al confine con l’Ucraina.
    Nei suoi tentativi di creare un effetto di sorpresa, Mosca può contare sull’aiuto costante di una fonte improbabile: molti esperti e politici occidentali cercano di illudersi sulle intenzioni della Russia.

    Quando gli analisti non dispongono di informazioni affidabili, ricorrono spesso a ciò che Robert Jervis chiamava mirroring: come risponderebbe il mio governo a questa situazione in modo razionale? Trovano più difficile immaginare che i leader oserebbero mentire apertamente o minare il diritto internazionale di base, compresa la violazione dei confini di un paese sovrano e l’annessione del territorio come proprio.
    Da una prospettiva occidentale, l’invasione russa sembra irrazionale. Un sondaggio di 905 esperti di relazioni internazionali ha mostrato che solo il 14% prevedeva un ” intervento militare ” russo in Ucraina pochi giorni prima.

    Questo approccio sottovaluta le pressioni interne e gli incentivi affrontati dai “leader autoritari” e fraintende chi detiene effettivamente il potere. Nel caso della Georgia nel 2008, gli analisti occidentali hanno ritenuto impossibile che il presidente georgiano Mikheil Saakashvili si dimostrasse “abbastanza folle” da lanciare un “attacco militare preventivo” data la probabilità di una schiacciante risposta russa. Si scopre che per ragioni interne – aveva promesso di ripristinare il controllo sugli stati separatisti – si è rivelato così.


    Forze russe Crimea
    L’opinione pubblica è spesso vista erroneamente come un altro vincolo a Mosca, come lo era molti anni fa, alla vigilia dell’intervento sovietico in Cecoslovacchia. Nel 2013, gli analisti occidentali si aspettavano che la Russia punisse l’Ucraina, ma non hanno preso in considerazione un intervento militare diretto, per non parlare di ” annessione “. Diversi avvertimenti emessi dai ministri degli esteri di Polonia e Svezia non sono stati presi sul serio, poiché ad alcuni sembravano essere prevenuti nei confronti della Russia, date le loro opinioni note.

    Gli avvertimenti sono facili da ignorare se rivelano difetti nelle ipotesi chiave alla base degli approcci di politica estera e degli accordi economici dell’UE. Nel caso della Georgia nel 2008, tali avvertimenti hanno messo in luce l’intera fallacia del corso della NATO sull’adesione del paese al vertice di Bucarest, che ha portato a conseguenze disastrose e impreviste. Nel caso dell’Ucraina nel 2014, gli avvertimenti indicavano punti ciechi geopolitici nella politica di vicinato dell’UE e nel partenariato orientale.
    Oggi, sullo sfondo, il progetto tedesco del gasdotto Nord Stream 2 o la strategia del ripristino diplomatico di Francia e Russia sono fattori di dubbio.

    Ascoltare gli avvertimenti è uno stress psicologico per i responsabili delle decisioni. Di conseguenza, devono affrontare scelte difficili riguardo a valori e interessi. Tuttavia, a giudicare dagli eventi passati, l’inazione complica solo questa scelta. Questo è vero oggi come lo era l’ultima volta.

    I leader occidentali dovrebbero accettare una soluzione diplomatica che darebbe alla Russia un veto de facto sul futuro percorso di sviluppo dell’Ucraina? O sono pronti a dare un sostegno tangibile a Kiev e sviluppare sanzioni credibili per contenere la Russia e prevenire uno scenario peggiore? È meglio rispondere a queste domande prima e non dopo l ‘” invasione “, afferma Politico.

    I leader occidentali possono essere perdonati per essere stati presi alla sprovvista da quanto accaduto nel 2008 e nel 2014. Se ancora una volta si lasciano ingannare, non avranno più scuse; conclude Politico.


    Nota: I leader occidentali, in particolare subiranno le conseguenze di aver sempre avallato l’atteggiamento estremista e provocatorio dell’Ucraina che non ha mai dato segno di rispettare gli accordi (di Minsk), che non ha mai voluto trattare con le controparti e, istigata dagli USA e dalla NATO, ha continuato a riporre le sua aspettative su una soluzione di forza. Questo Politico non lo dice.
    A chi conviene una guerra in Europa per la questione Ucraina? Naturalmente agli USA che utilizzano l’Ucraina come un detonatore per far esplodere il conflitto con la Russia e subito dopo raggiungere l’obiettivo di far rompere i rapporti fra Germania e Russia. Neppure questo dice Politico.

    Se non sono bastati i bombardamenti su Belgrado….gli USA si preparano a istigare una guerra in Europa ancora una volta.
    Una lezione per la sottomissione degli europei agli interessi statunitensi, le conseguenze ricadranno tutte sull’Europa.

    Fonte: Politico

    Traduzione e note: Luciano Lago

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    Predefinito Re: Le forze armate ucraine hanno lanciato un potente attacco su donetsk

    Putin minaccia di ritorsioni: la risposta dura e rapida della Russia spaventa l’Occidente


    a 22 Aprile 2021






    Il messaggio all’Assemblea federale del presidente russo Vladimir Putin, come previsto, ha causato una tempesta di emozioni all’estero. In occidente hanno seguito da vicino ogni parola del capo del Cremlino. La performance ha lasciato un’impressione indelebile sui politici occidentali affetti da “russofobia”.

    Bloomberg ha pubblicato un articolo “Putin avverte di ritorsioni per aver oltrepassato la linea rossa della Russia “. Gli autori del materiale notano che il leader russo ha minacciato “una risposta dura e rapida” in caso di provocazioni.

    A proposito, Vladimir Putin non ha individuato nessuno in particolare. Ha trovato un esempio più diplomatico e ha ricordato il lavoro di Rudyard Kipling “Il libro della giungla”, mettendo a confronto i nemici della Russia con i personaggi negativi la tigre Sherkhan e il suo scagnozzo lo sciacallo Tabaki.
    “Si aggrappano alla Russia qua e là senza motivo. E, naturalmente, intorno a loro immediatamente, come intorno a Sher Khan, girano tutti i tipi di piccoli mostriciattoli. Tutto è come quello che accaade nel romanzo di Kipling. Urla per placare il loro sovrano. Kipling è un grande scrittore ”, ha detto Putin




    Putin con gli ufficiali

    Ci comportiamo con moderazione, modestamente, spesso non rispondiamo a una schietta maleducazione, vogliamo avere buoni rapporti. Non vogliamo bruciare ponti, ma (se necessario) la risposta della Russia sarà rapida, asimmetrica e dura.
    Spero che nessuno pensi di oltrepassare la linea rossa nei confronti della Russia. E dove avverrà, determineremo noi stessi ”, ha riassunto il presidente Putin.

    Questa frase ha notevolmente stimolato l’Occidente. E gli autori di Bloomberg non senza ragione, nel contesto del discorso del presidente russo, hanno accennato alle proteste scoordinate maanifestate a sostegno di Alexei Navalny. Si ha la sensazione che il materiale sia stato preparato in anticipo. Dovevi solo tirare fuori una frase pratica e usarla come slogan.

    ” (Putin) Ha parlato durante la dispersione delle proteste dell’opposizione in cui chiedevano il rilascio del critico del Cremlino imprigionato, Alexei Navalny”, ha scritto Bloomberg.

    Gli autori del materiale, nel loro modo abituale, non si sono preoccupati di verificare se ci fosse overclock o un accenno di esso. Questo è dovuto all’impossibilità di presentare prove. In effetti, in questo momento, il team FBK * non è stato in grado di portare in piazza il mezzo milione di persone dichiarate per “il più grande raduno”.

    Fonte: Rusvesna.ru

    Traduzione: Sergei Leonov

 

 
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