Da individuo ipso iure (cittadino) a individuo di fatto, consapevole e portatore di una libertà positiva, è il salto che richiede la modernità sociale.
La società politica degli stati fino ad oggi ha plasmato dei cittadini, individui talli secondo la legge ma non portatori di individualità. Questi sono i cittadini, che come tali e per sentirsi tali, devono essere conformi a determinati standard che non favoriscono l'affermazione dell'individualità.
La società che esalta la cittadinanza, oggi, è ancora legata all'idea fallace che per essere cittadino un individuo debba condividere, volente o nolente, il pensiero di quella che è una maggioranza dei cittadini, in alcuni casi anche di una minoranza.
L'individualizzazione è un passaggio obbligato della modernità sociale, che prevede che l'individuo diventi il fulcro della costituzione di una società multiculturale e non più, come è ora, un cittadino che debba plasmare la propria individualità in funzione del mantenimento di una società piramidale dove il vertice stabilisce ciò che devono pensare e come devono agire coloro che si trovano alla base.
La piramide deve essere demolita per costruire una società circolare, dove non ci sarà più un vertice che trae profitto dal controllo degli strati al di sotto.