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    Predefinito Italia 2.0 - Il partito del Popolo della Rete

    Fondato il:
    10 Dicembre 2008

    Descrizione:
    Italia 2.0 è un socio-polical network basato su Facebook nato per promuovere la rete, il web 2.0 e i giovani al fine di cambiare faccia alla politica italiana. Italia 2.0 vuole essere composta da liberi pensatori di destra, di sinistra e di centro ma in buona parte da giovani che si interessano del futuro del paese. Un gruppo per restare uniti, autoformarci in modo da rimanere pensatori liberi, prepararci per le sfide del futuro e capire la vecchia politica in modo da evitare le pericolose manipolazioni informative dei media tradizionali (ormai all'ordine del giorno). Italia 2.0 si candida a diventare il partito del popolo della rete, ovvero una associazione politica che rappresenta tutti gli internauti presso le istituzioni.

    Questa è la ricetta dei fondatori per il cambiamento!

    Italia 2.0 non ha leaders politici ma solo organizzatori volontari (non tesserati in alcun partito). L'Italia 2.0 siete VOI che COLLABORATE E PARTECIPATE alla politica italiana sulla rete!

    Missione:
    1) Dare rappresentanza e peso politico agli scettici (quelli che non si sentono rappresentati da nessun schieramento attuale), agli italiani all'estero (quelli che hanno difficoltà a seguire le vicessitudini italiane), ai giovani italiani (la generazione 1000 euro) e soprattutto agli internauti.

    2) Promuovere presso le istituzioni un socio-political network pubblico dove sarà possibile votare alle elezioni, seguire i politici, dibattere, contestare, scaricare documenti amministrativi, essere informati dalle istituzioni (scuole, polizia, ministeri), fare denuncie alle autorità, fare audit di fiducia, sbrigare le pratiche.. il tutto online. La tecnologia cambia il mondo e deve cambiare anche la politica, per essere sempre più democratica e per risparmiare milioni di euro spesi in burocrazia. Abbattere il Digital Divide, chiedere l'introduzione di Wi-Max pubbliche gratuite.

    3) Supportare e promuovere, con forme di volontariato, tutti i giovani che si introducono in politica, anche negli attuali schieramenti, fin quando non diventano autonomi o perdono lo status di liberi pensatori.

    4) Collaborare con i tutti partiti politici che riconoscono il valore di una LIBERA INFORMAZIONE SULLA RETE, in modo da realizzare con loro il cambiamento.

    5) Progettare l'eventuale evoluzione della community in una vero e proprio partito politico online, se gli attuali partiti non ascolteranno la nostra voce.

    Origine del nome:
    La nostra parola d'ordine è PARTECIPAZIONE per questo abbiamo scelto il nome Italia 2.0, che significa, in gergo tecnologico, una Italia che PARTECIPA, a differenza della vecchia Italia che SUBISCE il potere dell'establishment. PARTECIPATE NUMEROSI!

    Web Page:
    Italia 2.0 | Facebook

  2. #2
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    Predefinito Riferimento: Italia 2.0 - Il partito del Popolo della Rete

    Posizione Politica
    Siamo volutamente ne di destra, ne di sinistra, ne di centro, semplicemente non riconosciamo queste definizioni come definizioni moderne e non vogliamo assolutamente accollarci il loro peso storico. Saranno gli altri ad appiccicarci delle etichette. Noi siamo giovani italiani, noi siamo gli scappati malvoglia all’estero dalla disperazione, noi siamo il popolo della rete. A tutti gli aderenti al progetto politico Italia 2.0 è rigorosamente vietato lo scontro politico con i vecchi partiti.
    Ogni riferimento al loro operato deve essere generalizzato, per Italia 2.0 non esiste distinzione tra centro, destra e sinistra. Sono tutti avversari o promotori della causa giovanile (da noi considerata come una minoranza in Italia che sta pagando un prezzo troppo alto rispetto a chi è ampiamente tutelato). Italia 2.0 DEVE rimanere una entità politica rigorosamente trasversale e dominata da persone che in passato non hanno fatto parte come tesserati in nessun partito politico. I “delusi” da altri movimenti politici sono i benvenuti, ma non potranno candidarsi come dirigenti politici per 2 anni dal primo giorno di tesseramento. Nel frattempo potranno scambiare le idee con gli altri membri della community, cercando di perdere gli schemi imposti dagli altri partiti e di tornare liberi pensatori.

    Governance
    Siamo per la separazione netta e distinta dei tre poteri dello stato, esecutivi, legislativo e giudiziario. Siamo per la riduzione del numero di parlamentari a massimo due per ogni provincia (due parlamentari per le aree maggiormente popolato e uno per quelle meno popolate) auspicabilmente al di sotto dei 150 deputati. Ogni scelta dei 150 deputati verrà resa pubblica telematicamente (come negli Stati Uniti) e diventerà parte integrante della storia politica del deputato. Il massimo di anni concesso a un deputato come tale è di 10 anni, allo scadere dei quali non potrà più essere eletto in parlamento/senato. Siamo pro elezione popolare dei giudici. Auspichiamo ad avere una legge elettorale che permetta al popolo di scegliere il premier e che non sia una scelta di partito.

    Progetti pubblici
    Italia 2.0 cercherà di dare maggiore visibilità ai cittadini su come sono spesi i soldi in progetti pubblici. Oltre a concorsi pubblici anonimi eseguiti online, si cercherà di imporre al vincitore del bando a dichiarare pubblicamente lo stato di avanzamento dei lavori, il budget al momento utilizzato, quando i lavori termineranno, chi sono i referenti. Verranno poi valutati i vincitori dei bandi pubblici a seconda delle loro performances sui vari progetti e sulla base delle performance acquisiranno un credito di punteggio da utilizzare alla gara successiva (i crediti dovranno essere assegnati da esperti internazionali estratti a sorte che valuteranno i progetti senza conoscere il nome dell’azienda). Si istituirà una apposita autority all’interno della corte dei conti, di nomina parlamentare, con poteri esecutivi su tutti i manager, supervisionata da enti no-profit esterni come il Project Management Institute (saranno rigorosamente vietate le consulenze). Questa autority avrà il potere di licenziare i manager inefficienti. Tutti i manager saranno scelti nel mercato privato, non dovranno essere iscritti a nessun partito e avranno l’opportunità di servire il paese per massimo otto anni in varie posizioni. Affiancheranno in molti casi, rettori, presidi, direttori di ASL, facendo capo ai relativi consigli formati dalla dirigenza dell’istituto. Stenderanno delle relazioni sull’ente pubblico che serviranno a determinare quanti finanziamenti pubblici sono necessari alla struttura. Pur essendo assunti a tutti gli effetti dall’istituto pubblico, e da esso licenziabili, saranno sempre a tutti gli effetti manager professionisti della sfera privata, non essendogli concesso di lavorare nel settore pubblico a vita.

    Salute pubblica
    Come in tutte le cariche pubbliche proponiamo l’inserimento di giovani al di sotto dei 40 anni in posizioni dirigenziali all’interno delle ASL. I candidati dovranno essere qualificati come manager professionisti (e non come medici) e potranno essere designati come dirigenti per massimo otto anni, poi dovranno lasciare l’incarico a favore di altri impieghi non pubblici. Sarà favorito il rientro di medici italiani dall’estero. I cittadini dovranno avere visibilità telematica di tutti i posti disponibili in tutti gli ospedali su un portale web. Le prestazioni mediche mutualistiche dovranno essere completamente gestite in via telematica dal medico curante. Verranno distinte le carriere mediche da quelli manageriali. I manager saranno supervisionati dalla autority alla corte dei conti e sarà possibile licenziarli senza preavviso e senza “buona uscita”.

    Democrazia
    Promuoviamo la democrazia digitale, l’e-democracy. I candidati del partito Italia 2.0 saranno votati online, la candidatura è su base spontanea, come l’iscrizione al nostro portale di e-democracy. I candidati voteranno sul portale tutte le proposte di legge e gli emendamenti discussi in parlamento. Tutte le loro scelte verranno rese pubbliche sul portale. Nella pagina a loro dedicata vi sarà un blog dove il candidato interagisce con gli elettori, i quali potranno anche dare dei suggerimenti per proposte di legge, tutto sarà pubblico, trasparente e sul web. Lo stesso sistema di votazione potrebbe essere inserito in parlamento per evitare il fenomeno dei “pianisti”.

    Innovazione e ricerca
    Per innovare il paese proponiamo di inserire in posizioni dirigenziali giovani italiani, sopratutto se con esperienza all’estero e qualifiche attinenti alla mansione. Tutti i dirigenti all’inserimento dovranno avere meno di quarant’anni e potranno assumere incarichi dirigenziali come “manager” statali per 8 anni al massimo, poi dovranno lavorare in istituti privati. Prima di assumere qualsiasi posizione dirigenziale dovranno essere certificati come manager professionisti da organismi internazionali. Per quanto riguarda l’università italiana proponiamo che gli studenti possano tramite votazione democratica inibire dalla possibilità di insegnamento i professori universitari nell’ateneo di appartenenza. Per le scuole medie superiori proponiamo corsi modulari sul modello americano, deve essere possibile scegliere il proprio percorso di studi e non imposto da vetusti programmi scolastici.

    Internet e media
    Internet dovrà essere il media del futuro, il principale canale di informazione, verranno incentivati la pluralità dell’offerta su internet e limitata l’offerta dei canali televisivi. I canali televisivi e radiofonici dovranno essere utilizzati sopratutto per intrattenimento, lasciando la pluralità dell’informazione ai canali televisivi via internet, sopratutto per i dibattiti politici. Consideriamo la televisione e la radio come un mezzi altamente anti-democratici, mentre internet permette un dialogo bilaterale e interattivo (blogs, wiki), assolutamente più moderno e democratico. Promuviamo una rete pubblica di solo intrattenimento e una rete pubblica di sola informazione. Anche le reti private dovranno adeguarsi: massimo due canali, con suddivisione degli argomenti. L’intrattenimento separato distintamente da politica e informazione.

    Chiesa e Religione
    Italia 2.0 riconosce l’importanza che hanno avuto tutte le religioni nel processo di formazione di una coscienza e morale comune ma promuove la netta separazione tra stato e confessioni religiose, sulla base dell’art. 8 Cost, senza particolari deroghe (leggi Chiesa Cattolica). Italia 2.0 riconosce e consolida quegli aspetti della coscienza comune che sono riconosciuti come dati dalla cittadinanza italiana e che possono essersi originati anche dalla concezione religiosa. L’atto religioso comunque dovrà essere un atto spontaneo vissuto liberamente da ogni individuo. Italia 2.0 si batterà per ridurre il peso socio-politico degli istituti religiosi, tagliando di fatto gli aiuti di stato (tranne l’8 mille, che potrebbe essere aumentanto). Italia 2.0 non vuole uno stato laico aconfessionale, ma uno stato laico di tutte le confessioni del mondo. Sosterrà la ricerca sulle cellule staminali.

    Lavoro e Politiche Giovanili
    Italia 2.0 intende deprimere il fenomeno dei “Body Rental”, ovvero tutte quelle società che non fanno consulenza, bensì assumono giovani e li inseriscono in aziende senza garantirgli nessuna crescita professionale.
    Intende deprimere l’uso di contratti troppo flessibili incentivando i contratti a tempo determinato. Intende incentivare l’assunzione di cittadini comunitari e extracomunitari all’interno delle aziende, per dargli respiro internazionale, ma previa debita formazione professionale. Intende rivedere il sistema pensionistico rendendolo facoltativo (il lavoratore può scegliere se dotarsi di un fondo d’investimento privato rinunciando agli ammortizzatori sociali statali o continuare a pagare l’INPS). Si vorrebbero eliminare tutte le casse di previdenza di tipo professionale.

    Immigrazione
    Italia 2.0 è ovviamente contraria alla immigrazione illegale, verranno invece favoriti quegli “immigrati” che si iscrivono alle scuole pubbliche, anche di tipo professionale. Verranno istituite delle scuole speciali (aperte a tutte le età), gestite da cittadini italiani con esperienza analoga (ex-immigrati), che formeranno le persone al lavoro, a seconda delle richieste di confindustria e confartigianato. Saranno altresi’ favoriti gli universitari stranieri. Gli immigrati illegali, saranno però perseguiti a norma di legge. Italia 2.0 vuole l’Italia multietnica ma mantenendo forte la nostra cultura italiana, quindi vogliamo formare gli stranieri sulla nostra cultura, imparando anche dalla loro. La quantità di permessi di soggiorno ai fini di formazione professionale e inserimento al lavoro nel nostro tessuto socio-economico sarà stabilito in base alle reali necessità di mercato. L’idea è quella di legalizzare il mercato del lavoro che ora è per gran parte gestito “in nero”, senza garanzie alcune di sicurezza e previdenza per i lavoratori stessi, gestite direttamente dalle aziende che gli usano e tante volte li sfruttano (fenomeno che dovrebbe essere punito severamente con “multe”). Si vorrebbe istituire una task-force della guardia di finanza, formata prevalentemente da cittadini italiani (ex-immigrati) che faccia le ispezioni del caso.

    Ambiente e territorio
    Italia 2.0 promuove lo studio di fattibilità per lo sfruttamento energetico tramite panelli solari delle zone meno densamente popolate della sicilia. Come politica energetica intende, creare il sito di stoccaggio definitivo per le scorie nucleari, incentivare la ricerca sui pannelli solari, incentivare l’installazione di questi impianti presso privati.
    Continuare la politica energetica nucleare se verrà finanziata da questo governo, ma valutando bene i costi di riattivazione degli impianti. Italia 2.0 intende entrare in un ruolo primario nel progetto europeo presentato all’Euroscience Open Forum di Barcellona, vagliato dalla Francia, per creare un impianto fotovoltaico nel deserto del sahara. I finanziamenti per questo progetto saranno ottenuti tagliando di fatto i finanziamenti a programmi spaziali/difesa/missioni di pace keeping all’estero. La indipendenza energetica dell’Italia è la priorità numero 1 di Italia 2.0

    Politica estera
    La posizione di Italia 2.0 negli affari esteri è collocabile, nel rispetto dell’articolo 11 della Costituzione, alla promozione e alla formazione di organizzazioni internazionali rivolte al perseguimento della pace e giustizia tra le Nazioni. Perciò è auspicata l’attuazione di azioni in materia di affari esteri nel quadro del rispetto dei principi dell’ONU quali si desumono dalla Carta di San Francisco del 26 giugno 1945, oltre che dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1949. Nell’ambito anche della collocazione di Italia 2.0 nella formazione politica European Union 2.0, è propria del partito una posizione filoeuropeista, volta al perseguimento di uno sviluppo dei Trattati istitutivi delle Comunità Europee e dell’Unione Europea in una unica Costituzione che accomuni tutti i popoli d’Europa all’insegna dei valori propri della tradizione continentale e che origini uno stato federale comprensivo di tutti i popoli europei amanti della pace e della giustizia. Italia 2.0 ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli, ma acconsente alle limitazioni necessarie alle operazioni di peace-keeping, peace-making, peace-building e peace-enforcing nell’ambito delle organizzazioni internazionali di cui l’Italia è parte col fine di perseguire il consolidamento della pace e il rispetto dei diritti umani nelle regioni ove esse siano minacciate. Italia 2.0 è inoltre favorevole a un ripensamento della struttura delle stesse Nazioni Unite tenente in considerazioni gli attuali equilibri geo-economici e geo-politici.

    Federalismo
    Italia 2.0 è contraria al federalismo fiscale. Le sfide del futuro, anche di matrice economica, dovranno essere affrontate in un contesto così’ ampio che le regione da sole non riusciranno ad affrontare, soprattutto le meno abbienti. Ci dovrà essere una forte presenza dello stato all’interno di una Europa Federata, in ogni singola regione. Per questo motivo si vuole costituire un ufficio centralizzato per la gestione di tutti i progetti e gli enti pubblici, il cui compito è scegliere manager privati professionisti e inserirli a gestione di scuole, televisioni, consorzi, ospedali pubblici. Questi professionisti avranno il compito di gestire i budget di stato sulla singola risorsa. Gli aiuti non saranno forniti a pioggia, bensì sulle reali esigenze di ogni singola realtà. Una volta stanziati, ne sarà monitorato l’uso e reso pubblico. La gestione dei fondi pubblici sarà quindi assolutamente centralizzata, diminuendo il potere delle singole regioni, fino ad abolirle. L’intenzione di Italia 2.0 è di dare molto più potere alle singole province per il controllo del territorio, riducendo in contemporanea il numero di parlamentari. Ogni provincia avrà il suo rappresentante in Parlamento, che dovrà rispondere sia al volare del partito quindi dello stato, sia alle esigenze del suo elettorato. Questa dualità di ruoli, potrebbe portare giovamento a una discussione seria in parlamento, lasciando fuori i giochi di partito.

    Difesa
    Italia 2.0 crede fermamente nel CED, Comunità Europea di Difesa, pensata dai padri fondatori dell’Europa, tra cui Carlo Sforza. Pur continuando a credere nella alleanza con gli Stati Uniti, Italia 2.0 non vuole più l’influenza militare americana sul suo territorio con le sue basi, ma vuole avere una autonomia riconosciuta a livello internazionale per politica estera e difesa. Italia 2.0 vuole deprimere gli investimenti in programmi spaziali e di difesa non strettamente strategici alla costituzione del CED.

 

 

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