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  • STALIN

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  • ROOSEVELT

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  • CHURCHILL

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Risultati da 21 a 30 di 30
  1. #21
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    Predefinito Re: Chi fu il più grande nemico dell'Europa?

    Citazione Originariamente Scritto da Indra88 Visualizza Messaggio
    roosvelt prchè è quello che ha fatto i danni più gravi, il new deal e tutto quel che ne consegue
    vabbè, il tuo solito gnegnegne liberista.
    "L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
    "Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
    "O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch

  2. #22
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    Predefinito Re: Chi fu il più grande nemico dell'Europa?

    Non c'è come opzione l'italiota endofobo e voltagabbana?

  3. #23
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    Predefinito Re: Chi fu il più grande nemico dell'Europa?

    Sul più grande nemico d'Europa (e del mondo) Henry Ford pubblicò un saggio nel 1920.

  4. #24
    Non dire gatto se...
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    Predefinito Re: Chi fu il più grande nemico dell'Europa?

    Citazione Originariamente Scritto da Kavalerists Visualizza Messaggio
    vabbè, il tuo solito gnegnegne liberista.
    macchè tu non ti rendi conto che tutta la merda att8uale è figlia di quel socialismo che ti piace tanto, ne è conseguenza logica e necessaria

    voi volete mogli ubriache e botti piene, non si può fare
    «che giova ne la fata dar di cozzo?»

    “Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è ottima”

  5. #25
    Non dire gatto se...
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    Predefinito Re: Chi fu il più grande nemico dell'Europa?

    per me l' inizio della fine è la repubblica di weimar, il più grande latamaio mai esistito e oggi esteso a modello unico globale, e guerra a chi si oppone
    «che giova ne la fata dar di cozzo?»

    “Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è ottima”

  6. #26
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    Predefinito Re: Chi fu il più grande nemico dell'Europa?

    Citazione Originariamente Scritto da Roul Duke Visualizza Messaggio
    Sul più grande nemico d'Europa (e del mondo) Henry Ford pubblicò un saggio nel 1920.
    Il grandissimo Henry Ford...

  7. #27
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    Predefinito Re: Chi fu il più grande nemico dell'Europa?

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    È davvero difficile fare una scelta. Voto Stalin perché fra i tre è stato sicuramente il più subdolo ed al tempo stesso il più sanguinario e feroce, ma Roosevelt e Churchill, soprattutto in certe fasi del conflitto mondiale, gli hanno tenuto testa.
    Io direi Churcill ma perchè non ha creduto a Pio XII che ha fatto di tutto per appoggiare la ribellione dei generali tedeschi cercando di accreditarli presso gli inglesi, so che qui tanti non saranno d'accordo ma una Germania guidata da una casta di nobili cavalieri, di famiglie di militari (cavalieri veri non quelli voluti da certi con l'hobby dell'esoterismo...) al posto di una banda di borghesi avrebbe portato in tutt'Europa una politica veramente Tradizionale, veramente conservatrice, antimassonica antirivoluzionaria ma anche antideologica. Che poi è la cosa che adesso veramente manca ora che si comincia a guardare oltre la Destra e la Sinistra (e la gnostica illusione che hanno rappresentato). Situazione che forse avrebbe anche potuto far breccia in UK con tutte le conseguenze positive del caso e in ogni caso l'Europa si sarebbe blindata. Non solo ma avrebbe messo sotto scacco la chiesa luterana che aveva giurato per Hitler garantendo un futuro radioso alla Chiesa e ponendo le basi di un nuovo Sacro Romano Impero.
    IN PALESTINA È GENOCIDIO! ROSA E OLINDO LIBERI SUBITO!
    FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE! BASTA ECOFOLLIE GREEN!


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  8. #28
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    Predefinito Re: Chi fu il più grande nemico dell'Europa?

    Citazione Originariamente Scritto da emv Visualizza Messaggio
    Io direi Churcill ma perchè non ha creduto a Pio XII che ha fatto di tutto per appoggiare la ribellione dei generali tedeschi cercando di accreditarli presso gli inglesi, so che qui tanti non saranno d'accordo ma una Germania guidata da una casta di nobili cavalieri, di famiglie di militari (cavalieri veri non quelli voluti da certi con l'hobby dell'esoterismo...) al posto di una banda di borghesi avrebbe portato in tutt'Europa una politica veramente Tradizionale, veramente conservatrice, antimassonica antirivoluzionaria ma anche antideologica. Che poi è la cosa che adesso veramente manca ora che si comincia a guardare oltre la Destra e la Sinistra (e la gnostica illusione che hanno rappresentato). Situazione che forse avrebbe anche potuto far breccia in UK con tutte le conseguenze positive del caso e in ogni caso l'Europa si sarebbe blindata. Non solo ma avrebbe messo sotto scacco la chiesa luterana che aveva giurato per Hitler garantendo un futuro radioso alla Chiesa e ponendo le basi di un nuovo Sacro Romano Impero.
    @emv, se ti riferisci ai contatti tra Müller e Papa Pacelli, tieni presente che il Pontefice probabilmente accettò il ruolo di mediatore con l'ambasciatore inglese con molte riserve, visto che si limitò solo a riferire dell'esistenza di alcune proposte di generali tedeschi, oppositori di Hitler, per addivenire alla cessazione della guerra e lasciò che fosse p. Leiber a farsi latore delle proposte che i generali fecero tramite Müller. Parliamo comunque di un progetto che ebbe corso nell'ottobre del '39 ed all'epoca Churchill non era ancora diventato premier.
    Credere - Pregare - Obbedire - Vincere

    "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).

  9. #29
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    Predefinito Re: Chi fu il più grande nemico dell'Europa?

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    @emv, se ti riferisci ai contatti tra Müller e Papa Pacelli, tieni presente che il Pontefice probabilmente accettò il ruolo di mediatore con l'ambasciatore inglese con molte riserve, visto che si limitò solo a riferire dell'esistenza di alcune proposte di generali tedeschi, oppositori di Hitler, per addivenire alla cessazione della guerra e lasciò che fosse p. Leiber a farsi latore delle proposte che i generali fecero tramite Müller. Parliamo comunque di un progetto che ebbe corso nell'ottobre del '39 ed all'epoca Churchill non era ancora diventato premier.


    @Giò fu normale che il Papa non si esponesse direttamente per il rischio serissimo che correvano tutti i cattolici sotto il Reich, oltre ad essere in sè abbastanza normale nella diplomazia. Churchill contrastò attivamente il progetto di pace perchè aveva bisogno di far divampare l'incendio in Europa per la sua personale guerra politica a Chamberlain e più in generale per seguire il disegno di guerra delle Logge, infatti il futuro primo ministro produsse un radiomessaggio diffuso negli Usa, nel quale chiamò gli americani a venire in soccorso dell’Inghilterra per la salvezza dell’Impero britannico bypassando Chamberlain e tutta l'attività diplomatica che invece ferveva. Ma l'impegno di Pio XII non si è fermato a quel primo progetto. D'Arcy Osborne, fu informato da Pio XII nel '40 su una proposta di governo post-hitleriano dei generali tedeschi, trasmessa tramite l'instancabile Muller al Vaticano e che fu girata ad Halifax e Chamberlain. Il Santo Padre si impegnò tutt'altro che probabilmente e con molte riserve, ma senza riserve ed instancabilmente. Successivamente comunicò all'ambasciatore belga, a Maria Josè a D'Arcy Osborne che i tedeschi che avrebbero invaso i Paesi Bassi con tanto di data. E' una storia di cui non si parla mai abbastanza perchè non favorevole alla creazione, tutta protestante, della leggenda nera di Papa Pacelli. Certo al momento buono i generali tedeschi non furono tutti uniti, anzi si adattarono al voltafaccia del Gen. Halder, ma non furono aiutati dagli inglesi. Poi con Churcil Primo Ministro nel '40, ed Anthony Eden che sostituì Halifax (che era di famiglia anglo-cattolica) il governo inglese non dette più peso al continuo lavoro del Papa. Si evince come il conservatorismo protestante voleva l'incendio e l'ostilità protestante verso il Papa degli inglesi si saldò con la caparbia ottusità luterana per la fedeltà allo Stato ad ogni costo permettendo alle Logge di conseguire un successo totale e completamente irrimediabile.
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  10. #30
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    Predefinito Re: Chi fu il più grande nemico dell'Europa?

    Citazione Originariamente Scritto da emv Visualizza Messaggio
    @Giò fu normale che il Papa non si esponesse direttamente per il rischio serissimo che correvano tutti i cattolici sotto il Reich, oltre ad essere in sè abbastanza normale nella diplomazia. Churchill contrastò attivamente il progetto di pace perchè aveva bisogno di far divampare l'incendio in Europa per la sua personale guerra politica a Chamberlain e più in generale per seguire il disegno di guerra delle Logge, infatti il futuro primo ministro produsse un radiomessaggio diffuso negli Usa, nel quale chiamò gli americani a venire in soccorso dell’Inghilterra per la salvezza dell’Impero britannico bypassando Chamberlain e tutta l'attività diplomatica che invece ferveva. Ma l'impegno di Pio XII non si è fermato a quel primo progetto. D'Arcy Osborne, fu informato da Pio XII nel '40 su una proposta di governo post-hitleriano dei generali tedeschi, trasmessa tramite l'instancabile Muller al Vaticano e che fu girata ad Halifax e Chamberlain. Il Santo Padre si impegnò tutt'altro che probabilmente e con molte riserve, ma senza riserve ed instancabilmente. Successivamente comunicò all'ambasciatore belga, a Maria Josè a D'Arcy Osborne che i tedeschi che avrebbero invaso i Paesi Bassi con tanto di data. E' una storia di cui non si parla mai abbastanza perchè non favorevole alla creazione, tutta protestante, della leggenda nera di Papa Pacelli. Certo al momento buono i generali tedeschi non furono tutti uniti, anzi si adattarono al voltafaccia del Gen. Halder, ma non furono aiutati dagli inglesi. Poi con Churcil Primo Ministro nel '40, ed Anthony Eden che sostituì Halifax (che era di famiglia anglo-cattolica) il governo inglese non dette più peso al continuo lavoro del Papa. Si evince come il conservatorismo protestante voleva l'incendio e l'ostilità protestante verso il Papa degli inglesi si saldò con la caparbia ottusità luterana per la fedeltà allo Stato ad ogni costo permettendo alle Logge di conseguire un successo totale e completamente irrimediabile.
    @emv Churchill diventò primo ministro nel maggio 1940 ed Eden sostituì Halifax proprio in quel mese. Il primo tentativo che hai menzionato, invece, fallì nell'ottobre del 1939:

    "Pio XII ebbe (...) un abboccamento con l'ambasciatore britannico senza però fare alcun nome: disse semplicemente che egli era latore di proposte di alcuni generali tedeschi che si opponevano a Hitler e che la persona che faceva da tramite era di assoluta fiducia; lui stesso ne garantiva la serietà. Ma contrariamente alle aspettative del dottor Müller, il colloquio con Sir Osborne fu piuttosto deludente perché in primo luogo l'ambasciatore britannico si era mostrato assai scettico sulle possibilità concrete di un eventuale attentato contro Hitler; non solo, ma si era mostrato ancora più incredulo sulla consistenza del complotto dei generali tedeschi: l'ambasciatore chiedeva di poter ascoltare qualcosa di meno vago, di più concreto, che gli facesse capire esattamente il ruolo e l'entità dei componenti il nucleo di resistenza anti-hitleriano. Ma Pio XII rimase irremovibile. Congedatosi Sir Osborne, al dottor Müller non rimase che far ritorno in Germania per conferire con Canaris. Essendo tutto il discorso intessuto da Müller stato filtrato da padre Leiber, il primo non sapeva neppure quale fosse stato il tenore delle domande e delle risposte formulate dall'ambasciatore britannico; per cui era anche possibile che il pontefice avesse accettato questo ruolo di negoziatore della pace fra i generali tedeschi e la Gran Bretagna con molte riserve. La delusione degli ufficiali dell'Abwehr fu parzialmente alleviata dalla pubblicazione di un'enciclica, il 27 ottobre 1939; preparata il giorno 20, la Summi Pontificatus aveva accenni chiaramente rivelatori" (Giorgio Angelozzi, "Pio XII, Hitler e Mussolini. Il Vaticano fra le dittature", Mursia, 1988, pp. 124-125).

    Riguardo invece il secondo tentativo che menzioni, si può dire che non ebbe esito differente dal primo anche se, inizialmente, parve avere più margini di credibilità agli occhi degli interlocutori britannici. Si trattò comunque di un secondo tentativo che si dipanò nel gennaio-febbraio 1940 e fallì definitivamente nell'aprile 1940, peraltro dopo una fase in cui si era già arenato. Al di là di ciò, emblematico dell'atteggiamento di Pio XII fu quanto disse il Pontefice a Sir Osborne il 12 gennaio 1940, secondo la testimonianza dello stesso ambasciatore britannico: "Di questa persona [Müller, nota mia] garantisco io, ma non posso assicurare la buona fede dei suoi mandanti". Nonostante questo, il progetto restò ancora in ballo e sembrò sbloccarsi nel momento in cui il generale Ludwig Beck autorizzò Müller a comunicare al Papa che lui stesso era disponibile a presentarsi in prima persona dal Santo Padre e che l'avvio del piano era subordinato alla garanzia che non ci sarebbero state da parte inglese condizioni capestro per la Germania. Pio XII fece comunicare al generale Beck che non gradiva la piega assunta dalle cose, ma che la sua coscienza gli imponeva di favorire ogni tentativo utile alla cessazione del conflitto. Il 7 febbraio 1940 vi fu un nuovo incontro tra Pio XII e Sir Osborne, in cui quest'ultimo, di fronte agli ulteriori sviluppi del progetto, ribadì nuovamente il suo scetticismo e che in quel tentativo non vedeva alcuna garanzia di sincerità. Questo non significò la fine dei contatti, tant'è che ad un certo punto Sir Osborne consegnò a Müller un documento da far vedere ai generali tedeschi. A quel punto però i contatti si interruppero. Fu solo alla fine di aprile che Müller tornò a Roma per comunicare a padre Leiber un messaggio da far pervenire agli inglesi: i militari coinvolti nel progetto di rovesciamento del regime hitleriano fecero riferire che le trattative non potevano più continuare perché le prospettive di successo erano venute a mancare.
    In tutto ciò emerge che, se è vero che il Pontefice fece il possibile per favorire un contatto tra le due parti allo scopo di far cessare la guerra, è altrettanto vero che la prudenza di Pio XII andò ben oltre la sola accortezza di "non farsi beccare" dai nazisti, toccando lo scetticismo nei confronti sia della realizzabilità del piano che della buona fede dei suoi realizzatori. Quel che però va sottolineato è che questi tentativi non risultano esser falliti per colpa di Churchill, bensì per una debolezza insita nel progetto stesso, alquanto ondivago e dai contorni imprecisi (sappiamo ad esempio che non c'era accordo fra i congiurati sulla fine che avrebbe dovuto fare Hitler), per lo scetticismo di Sir Osborne, che d'altronde continuava a ricevere informazioni troppo generiche, e per finale rinuncia da parte dei congiurati stessi.
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