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  1. #21
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    Predefinito Re: Destra radicale ed estrema destra: Quali le differenze'

    Citazione Originariamente Scritto da Tyler Durden Visualizza Messaggio
    Facevo prima a quotarti.
    Tu hai messo più carne al fuoco di me
    Comunque, è un aspetto controverso e mette in evidenza una contraddizione insita nello schieramento sovversivo: l'esaltazione dell'uomo come essere che si autodetermina non può fare a meno di una nozione pregressa di natura umana, ma nel momento in cui tale natura viene concepita al di fuori dell'ordine naturale e soprannaturale perde inevitabilmente il suo significato ed il suo fondamento.
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  2. #22
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    Predefinito Re: Destra radicale ed estrema destra: quali le differenze?

    Mi avete entrambi fatto delle obiezioni legittime, a cui già anche io avevo pensato, su cui tuttavia ho preferito glissare per questioni di sintesi. Sicuramente Galli si approccia al problema "da moderno" come dice Tyler, ma questa non è una giustificazione, anzi, è un errore madornale, su cui non possiamo soprassedere. Altrimenti legittimiamo l'idea bislacca che la Destra sia sovrapponibile a una sorta di cinico macchiavellismo autoritario, come se autoritarismo e Destra fossero sinonimi. Certamente quando descrive la Destra come ipercosciente, finanche ossessionata, dal rischio di disordine e caos, centra il bersaglio, ma dopo aver vinto a freccette torna a mangiarsi la porchetta al tavolo invece di alzare gli occhi sullo sconfinato orizzonte che c'è dietro quel bersaglio. La Destra è misantropa ed ha sfiducia nell'uomo, ma aver (giusta) sfiducia nell'uomo (lasciato a sè stesso in balia della dissoluzione) non significa considerare l'uomo e/o la realtà "il caos da contenere coercitivamente". L'idea generale è che l'uomo sia naturalmente predisposto alla creazione di strutture gerarchiche, i cui vertici di specchiata virtù assolvano al ruolo di guida ed esempio per le masse, e che le plebi lasciate a sè stesse finiscano per autofagocitarsi nella propria innaturale degradazione. Stiamo parlando di qualcosa che può apparire lievemente diverso agli occhi di chi non è adeguatamente formato, ma che è enormemente differente per chi lo è.
    Per quanto riguarda Sinistra e natura umana il discorso potrebbe ampliarsi enormemente. Certamente in questo caso non posso accusare Galli di ignoranza (accusa che faccio sopra), dal momento che stando a Sinistra avrà giustificato la propria adesione al lato sbagliato della politica presumendo questa maggior adesione alla natura umana da parte della Sinistra come cosa buona e meritevole di un avvicinamento a quello spettro politico. La natura umana, per la Sinistra, è interamente riconducibile a una visione meccanicistica della realtà. L'uomo è soltanto una collezione di parti più piccole, e/o un aggregato di componenti, anche storici, e si comporta soltanto in funzione di questo aggregato di componenti. Conseguentemente, sostituire qualche pezzo e/o componente è assolutamente doveroso, per condurre l'uomo verso l'arbitrario obiettivo che ci si è preposti. Questo vale sia per il giusnaturalismo illuminista che per il marxismo. (Su quest'ultimo si potrebbe aprire il discorso che sempre in base alle dinamiche meccanicistiche di queste componenti l'uomo evolverà "naturalmente", nel senso di efficientemente, verso il dominio proletario, ma il problema si pone ugualmente). Difatti io ho accusato la Sinistra di essersi sempre disinteressata dallo sforzarsi di definire questa natura umana, proprio perchè consapevole, magari inconsciamente, di non poterlo fare. Forse sarebbe più corretto affermare che la Sinistra sottointenda una natura umana, come ha scritto Tyler, ma fallisca miserevolmente nel definirla, inevitabilmente prestando il fianco alla critica di Destra, e cioè di produrre il caos perchè la sua "natura umana" su cui non vuole soffermarsi è errata e contradditoria. E appunto è proprio qui che si ritorna al punto centrale della mia obiezione: la Destra accusa la Sinistra di produrre il caos poichè storpia e deforma l'uomo, trasformandolo nel proprio giochetto e conducendolo inevitabilmente alla rovina, facendo leva e anzi creando innaturali e plebaici risentimenti, di classe o più in generale di categoria (questo stramboide sessuale qui o quel negretto là). Se la Destra fosse coercizione e contenimento del caos sregolato che è l'uomo, allora qualsiasi regime autoritario potrebbe definirsi di Destra, paradossalmente anche quelli comunisti.
    Dicono che viaggiare sviluppa l'intelligenza. Ma si dimentica sempre di dire che l'intelligenza bisogna averla già prima.-.G. K. Chesterton

  3. #23
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    Predefinito Re: Destra radicale ed estrema destra: quali le differenze?

    In merito credo che emerga la solita divaricazione tra "destra metafisica" e destra "nichilista" o radicalmente "volontarista": la prima vede nel "caos sregolato che è l'uomo" una deviazione dalla norma, dall'essenza dell'uomo stesso, dipendente da una violazione dell'ordine divino, mentre la seconda vede in esso un fatto non solo primordiale, ma costitutivo ed irrimediabile. Due chiavi di lettura che s'incontrano su molti punti ma che dipendono comunque da una diversa prospettiva sull'uomo e sulla fondazione del reale. Per rendere più intellegibile il concetto, è la differenza che passa tra il pessimismo antropologico di Sant'Agostino ed il pessimismo antropologico di Lutero o, per certi versi, di Machiavelli e di Hobbes.
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  4. #24
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    Predefinito Re: Destra radicale ed estrema destra: quali le differenze?

    Generalmente mi definisco di destra senza troppi aggettivi. Tanto, chi sa ben vedere, conosce bene le basi dottrinali e le proposte politiche a cui si fa riferimento. Paradossalmente il termine «estrema destra» o «ultradestra», utilizzati dai pennivendoli e giornalai per delegittimare, sono quelli più corretti in termini di geografia politica. Da notare che all'estremismo e radicalismo sarebbe meglio un certo machiavellismo in termini di tecnica e strategia politica. Oltretutto gli estremisti, i fanatici, e gli esaltati più pericolosi stanno nella opposta fazione, non necessariamente nei centri sociali, ma incravattati nelle stanze dei bottoni della politica. Un esempio su tutti è l'accanimento nei confronti della identità sessuale e dell'istituto della famiglia. Per quanto riguarda gli altri aggettivi: «destra radicale» non mi piace, mi viene in mente un movimento progressista con Bonino e Pannella. Sul sociale e nazionalpopolare; uno crea equivoci, l'altro mi ricorda i personaggi da avanspettacolo della televisione.

  5. #25
    Nazbol-Ciucé
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    Predefinito Re: Destra radicale ed estrema destra: quali le differenze?

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    In merito credo che emerga la solita divaricazione tra "destra metafisica" e destra "nichilista" o radicalmente "volontarista": la prima vede nel "caos sregolato che è l'uomo" una deviazione dalla norma, dall'essenza dell'uomo stesso, dipendente da una violazione dell'ordine divino, mentre la seconda vede in esso un fatto non solo primordiale, ma costitutivo ed irrimediabile. Due chiavi di lettura che s'incontrano su molti punti ma che dipendono comunque da una diversa prospettiva sull'uomo e sulla fondazione del reale. Per rendere più intellegibile il concetto, è la differenza che passa tra il pessimismo antropologico di Sant'Agostino ed il pessimismo antropologico di Lutero o, per certi versi, di Machiavelli e di Hobbes.
    Certamente ma quali movimenti furono autenticamente di destra "nichilista/volontarista"? Magari qui siete più informati di me ma francamente l'unica cosa che mi è possibile ravvisare è più che altro una certa inclinazione da parte di alcune persone che si definiscono di Destra di darsi una certa aria nichilista che è più che altro un vezzo. Sarebbe come definire Stirner di Destra, e non mi sembra molto il caso.
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  6. #26
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    Predefinito Re: Destra radicale ed estrema destra: quali le differenze?

    Aggiungo che alla Destra piace fare del nichilismo la propria arma preferita per picconare le menzogne della Sinistra che propala un bene che è in contraddizione coi propri presupposti filosofici e antropologici, ma se ci si limitasse a questo non si potrebbe parlare di una vera e propria Destra.
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  7. #27
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    Predefinito Re: Destra radicale ed estrema destra: Quali le differenze'

    Citazione Originariamente Scritto da Europa Nazione Visualizza Messaggio
    Ma il socialismo e il comunismo in Italia non hanno il significato originale ma hanno come significato "social-democrazia".
    Oltre a ciò c'è sempre il "socialismo" del nazional-socialismo che indica l'impegno del singolo per la comunità e quello della comunità per il singolo. E questo lo apprezzo molto.
    si ma se la destra di qualsiasi colore perde di vista il diritto sacrosanto alla proprietà privata, alla prima casa e al genio che per esprimersi ha bisogno di un compenso maggiore rispetto a uno che lavora le sue 8 ore al giorno e non ha pensieri ci appiattiamo ai nostri nemici che sono i bolescevichi distruttuttori della civiltà umana

    ragazzi facciamo bene le differenze: sociale si' ma col diritto alla prima casa e alla proprietà e chi ha genio puo' fondare la sua azienda e/o trarre beneficio dal suo brevetto o dalle sue pubblicazioni e/o il suo talento

    Con comunismo reale ogni forma di genio era soppressa
    ogni forma di proprietà privata era un privilegio dei funzionari
    e quindi chi aveva piu' genio della media non aveva nulla piu' di un operaio e quindi non era incentivato a produrre nulla

  8. #28
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    Predefinito Re: Destra radicale ed estrema destra: quali le differenze?

    Citazione Originariamente Scritto da Draigo Visualizza Messaggio
    Certamente ma quali movimenti furono autenticamente di destra "nichilista/volontarista"? Magari qui siete più informati di me ma francamente l'unica cosa che mi è possibile ravvisare è più che altro una certa inclinazione da parte di alcune persone che si definiscono di Destra di darsi una certa aria nichilista che è più che altro un vezzo. Sarebbe come definire Stirner di Destra, e non mi sembra molto il caso.
    L'opinio communis della storiografia è che fascismo italiano e nazionalsocialismo tedesco siano state forme di irrazionalismo trasposte sul piano politico*. Giudizio che io reputo inesatto, almeno nel caso del fascismo, ma va ammesso che originariamente nella nascita del fascismo queste correnti filosofiche ebbero un certo peso, così come del resto ebbero un peso nella formazione culturale di Mussolini, sin dall'epoca della sua militanza socialista (infatti costituirono la "molla" che piano piano lo portò su altre strade: l'errore, secondo me, è sostenere che lui personalmente e/o il fascismo in generale si siano fermati lì). Senza addentrarmi nei soliti discorsi, credo che sia indubbio che sia esistito un filone irrazionalista più o come collocabile a destra con il romanticismo, l'idealismo hegeliano o fichtiano, il superomismo nicciano o quello dannunziano, l'attualismo gentiliano, il cosiddetto "vocianesimo", determinati aspetti del sindacalismo rivoluzionario soreliano, la filosofia dell'autorità di Rensi, ecc. Mi rendo conto che alcune sono generalizzazioni che meriterebbero distinguo e precisazioni ulteriori, però un tratto di continuità c'è a mio avviso.

    * = Del Noce in sede filosofica arriva a sostenere che all'irrazionalizzazione dell'hegelismo compiuta da Gentile corrisponda l'irrazionalizzazione del socialismo rivoluzionario operata da Mussolini e che il passaggio dal socialismo al fascismo in Mussolini corrisponda ad un passaggio dall'irrazionalizzazione del concetto di "classe proletaria" all'irrazionalizzazione del concetto di "nazione".
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  9. #29
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    Predefinito Re: Destra radicale ed estrema destra: quali le differenze?

    Citazione Originariamente Scritto da Draigo Visualizza Messaggio
    Certamente ma quali movimenti furono autenticamente di destra "nichilista/volontarista"? Magari qui siete più informati di me ma francamente l'unica cosa che mi è possibile ravvisare è più che altro una certa inclinazione da parte di alcune persone che si definiscono di Destra di darsi una certa aria nichilista che è più che altro un vezzo. Sarebbe come definire Stirner di Destra, e non mi sembra molto il caso.
    Tra le due Guerre, più che di movimenti veri e propri, si possono rintracciare alcuni circoli culturali e singoli esponenti ‘’fiancheggiatori’’: in Germania vi possono rientrare, pur nelle loro differenze, alcuni esponenti della Rivoluzione Conservatrice, o assimilabili ad essa, come Heidegger, Junger, Spengler, Benn ecc.; qui in Italia è più complesso ma, con opportuni distinguo, forse vi possono rientrare la scuola èlitista (Mosca, Pareto e Michels) ed i relativisti Rensi e Tilgher (quest’ultimi però abiurarono per presto la loro iniziale adesione). @Giò saprà senz’altro essere più preciso.
    "Si vis pacem, para bellum"

  10. #30
    Cinico disincantato
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    Predefinito Re: Destra radicale ed estrema destra: quali le differenze?

    Citazione Originariamente Scritto da Draigo Visualizza Messaggio
    Aggiungo che alla Destra piace fare del nichilismo la propria arma preferita per picconare le menzogne della Sinistra che propala un bene che è in contraddizione coi propri presupposti filosofici e antropologici, ma se ci si limitasse a questo non si potrebbe parlare di una vera e propria Destra.
    Infatti credo che la contraddizione fondamentale della sinistra sia di essersi fermata a metà del guado: da una parte critica la metafisica classica e la religione Cristiana, dall’altra ne riprende l’etica (secolarizzandola) e facendola poggiare su basi ‘’friabili’’ (di volta in volta il razionalismo immanentista, il finalismo dei rapporti di produzione, le leggi della fisica, la scimmia empatica ecc.). Da questa ambiguità di fondo nascono tutti gli errori.
    "Si vis pacem, para bellum"

 

 
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