"L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
"Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
"O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch
Sono gli stessi suoi colleghi accademici a criticare Sutton per la mancanza di metodo, l’utilizzo discutibile delle fonti, dei sentito dire spacciati per verità assodate ecc. da cui non possono che derivare conclusione affrettate e campate per aria. Per fare un paragone, è lo stesso motivo per cui, relativamente al loro campo di studi, un Sermonti o un Biglino sono ignorati o derisi dalla comunità scientifica (e i loro sostenitori, anche qui, per giustificare questo isolamento sono costretti a ricorrere alle teorie cospirazioniste). Torno a ripetere: i suoi lavori non compaiono in NESSUNA bibliografia accademica; Tooze, che è autore del testo di riferimento in area anglofona sull’economia NS lo cita la bellezza di …. Zero (0) volte…. È un signor nessuno, un perfetto sconosciuto, i cui "studi’’ fanno il paio con chi ciancia di "complotto giudaico-massonico’’ et similia.
PS: è ovvio che se dovessimo dar credito alle tesi di Sutton ne verrebbe distrutto anche il tuo impianto accusatorio; per quest’ultimo infatti anche la rivoluzione bolscevica e l’URSS sono state finanziate e manovrate da Wall Street, contraddicendo quindi la tua tesi sul nazismo creazione finanziaria per paura di Stalin e del comunismo. Ovviamente anche questa è un’accusa campata per aria, ma con lo stesso principio con cui si ritiene affidabile la sua ricerca sul NS, pena la contraddizione, non si può che ritenerlo affidabile anche per quanto riguarda la nascita del bolscevismo.
PPS: aldilà di certa retorica e di alcune semplificazioni, che andrebbero spiegate meglio, a grandi linee concordo con l’altro tuo messaggio.
"Si vis pacem, para bellum"
Non saprei dare un perché alle sue ritrattazioni, si potrebbero fare decine di speculazioni ma lasciano tutte il tempo che trovano… Più probante, più che il processo alle intenzioni di Von Rundstedt, è la documentazione che ci è pervenuta da parte tedesca e inglese (e qui carta canta, come si suol dire).
"Si vis pacem, para bellum"
La prima volta lessi una ristampa anastatica dell'edizione Bompiani degli anni '30, che è senza censure ma presenta qualche errore di traduzione (o meglio, qualche traduzione un po' tendenziosa). L'edizione della Thule Italia è più "filologicamente" fedele al testo originale.
Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Si può parlare, al massimo, di convergenza tra il "grande capitale’’ tedesco (principalmente industriale) ed il NS, almeno come iniziale obiettivo comune. La stabilità, l’ordine, gli investimenti, l’anti-comunismo ecc. sono tutte tematiche che accomunarono entrambi. Ma le finalità dei due soggetti sono assai differenti (non credo che agli industriali importasse granché della guerra razziale, a meno che questa non si tramutasse in lauti guadagni. Ma in quest'ultimo caso la coincidenza sarebbe solo accidentale, non sostanziale).
"Si vis pacem, para bellum"
Non credo però che la documentazione disponibile "provi" inequivocabilmente che i tedeschi si siano fermati per problemi logistici. A Guderian e Kleist sarebbe bastato davvero poco per dare una sonora mazzata agli inglesi in ritirata. Tant'è che entrambi fremevano per affondare il colpo. È vero che il "distacco" tra la fanteria ed i carri armati tedeschi, che avanzavano speditamente, preoccupava Hitler ed i più alti vertici militari però è difficile (non impossibile ovviamente, anzi) che non ci si rendesse conto dell'importanza, non solo militare ma anche "psicologica", di fermare la ritirata britannica. Si potrebbe pensare che il fallimento di Dunkerque sia dipeso da Göring, che assicurò un efficace intervento della Luftwaffe che poi non vi fu, ma anche qui io vedo poche certezze. Il dubbio non si risolve nemmeno di fronte all'ordine 13 del 24 maggio del '40, che imponeva di impedire qualsiasi ritirata inglese: ciò potrebbe sia deporre a favore di uno stop dettato da motivazioni politiche e diplomatiche che deporre a favore di un arresto dell'avanzata tedesca per motivi logistici (o comunque per timore di vanificare il vantaggio conseguito).
Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).