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Discussione: Lega Sion

  1. #41
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    Predefinito Re: Lega Sion

    Citazione Originariamente Scritto da Kavalerists Visualizza Messaggio
    Netanyahu e Soros?



    cane non morde cane...
    Beh Soros ha sganciato diversi quattrini ad ONG che sostengono, a volte direttamente, a volte indirettamente, la causa palestinese o critiche molto forti alle politiche israeliane in Medio Oriente. Ovviamente parliamo di liti tra due galli che abitano nello stesso pollaio ed il problema è proprio il pollaio, non quale dei due galli ha ragione...
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  2. #42
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    Predefinito Re: Lega Sion

    Citazione Originariamente Scritto da Draigo Visualizza Messaggio
    Interessante, sarebbe bello sapere di più.
    Non sono mai stato militante (anche perché per avere il "titolo" di militante si doveva proprio "militare" e solo dopo un anno ti davano la tessera), ma ho partecipato a qualche iniziativa su invito di due conoscenti militanti che stavano nella Lega (Nord) solo perché dalle nostre parti non c'era FN, per dire.
    Ai piani medio-alti è nota la vicenda del giornalista di RPL Leo Sighel (origine ebraica) che si beccò una condanna perché diede del "nasone" a Gad Lerner.

    PS: non sei veneto? Lì la Lega (Liga Veneta) è sempre stata piena di ex-MSI ed ex-Ordine Nuovo, ma in effetti a livello nazionale (italiano) hanno sempre comandato i lombardi.

  3. #43
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    Predefinito Re: Lega Sion

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Oggi come oggi di ebrei non sionisti ce ne sono davvero pochi, perché quasi nessun ebreo mette in discussione l'esistenza dello Stato d'Israele, salvo poche eccezioni, come ad esempio certe correnti ultra-minoritarie dell'ebraismo ortodosso, che peraltro sono politicamente irrilevanti. Questo non toglie che ci siano ebrei cosmopoliti liberal-progressisti, come Soros ad esempio, che tendono a valutare criticamente le politiche dello Stato d'Israele nei confronti dei palestinesi perché infangano nel mondo l'immagine degli ebrei e favoriscono la diffusione di un sentimento di ostilità nei confronti degli ebrei. Questo non è sufficiente per considerare Soros e quegli ebrei che la pensano come lui "non sionisti", però è vero che si discostano in modo abbastanza netto da chi, come i membri della lobby sionista americana AIPAC, reputa prioritario il sostegno internazionale allo Stato d'Israele. Il punto è che entrambe le visioni costituiscono un problema per chi si pone in un'ottica di destra radicale. Personalmente reputo peggiore la tendenza ebraico-progressista e cosmopolita perché più subdola e nefasta, ma questo non toglie che pure l'altra, quella più marcatamente sionista, sia nociva e deleteria, soprattutto in un'ottica di difesa della nostra sovranità statale e della nostra indipendenza nazionale.
    Quanto al fatto che "Israele" sarebbe "la vera casa degli ebrei", è cosa inutile da discutere: dopo la diaspora del 70 d.C. gli ebrei non hanno più avuto nell'antico Israele la loro patria e, peraltro, con l'annuncio del Vangelo qualsiasi pretesa di esistenza di un Israele terreno "secondo la carne" non ha nessuna legittimità, dal momento che il vero Israele è il novus Israel rappresentato dalla Chiesa Cattolica. Il sionismo è un'ideologia che, pur nascendo in un ambito secolarizzato, sconta questa "tara genetica", cioè la pretesa di ricostruire mutatis mutandis qualcosa che è stato definitivamente superato dalla venuta di Cristo (motivo per cui la Chiesa non ha mai appoggiato la causa sionista). Tuttavia, è un dato di fatto che dal 1948 esiste lo Stato d'Israele e, nonostante la sua legittimità giuridica originaria sia più che dubbia, col tempo è andato consolidando la sua presenza su larga parte di quei territori. Perciò, ad oggi non si può pretendere di "cancellarlo", stante il fatto che nel frattempo milioni di ebrei sono andati a vivere lì ed hanno fissato stabilmente la loro residenza. Rimane però il problema della questione israelo-palestinese, che è fonte continua di tensioni internazionali e che è la "scusa" con la quale le lobbies ebraico-sioniste cercano di spillare quattrini ai vari Stati occidentali (in primis, gli USA).
    Io penso che ci sia, nell'ambito dell'estrema destra e della destra radicale, un abuso del termine "sionista" e un abuso della questione Israele/Palestina, che fa sì che le critiche indirizzate agli ebrei siano molto più su questioni attinenti al rapporto Israele/Palestina che al comportamento storico degli ebrei stessi.

    Io non giudico gli ebrei sulla questione Israele/Palestina ma sul loro comportamento storico di quando si sono trovati negli altri stati, in Germania, in USA, in Russia etc.
    Gli ebrei hanno sempre costituito uno stato nello stato. E una percentuale altissima s'è impegnata per distruggere lo stato in cui si trovava attraverso la diffusione di ideologie liberali e social-democratiche, li considero i capi della democrazia internazionale. Io ho letto centinaia di riassunti della vita di ebrei e quasi tutti erano implicati nella distruzione dello stato in cui si trovavano. Cioè si comportavano quasi tutti come Soros, (che si considera l'uomo "di Stato senza Stato", una sorta di ebreo errante direi) anche se con un'intensità minore rispetto a Soros. Da quando hanno i diritti civili e politici (dal 1789) hanno sempre cercato di creare "la società aperta" di Popper. Prima hanno ottenuto i diritti civili e politici, quindi si sono messi all'opera...

    Riguardo ad Israele, alcuni ebrei sono rimasti nel territorio, non tutti sono migrati. Dal 1800 sono cominciate le Aliyah cioè le migrazioni in Palestina, dove già risiedeva un piccolo numero di ebrei, decenni dopo le prime Aliyah, prima della nascita dello stato di Israele, c'erano già quote considerevoli di ebrei nel territorio e già si scontravano con gli arabi...
    Io penso che sia giusto che gli ebrei abbiano una loro casa, questa potrebbe essere il Madagascar come Israele, l'importante è che la abbiano e stiano relativamente in pace. Israele non è una buona posizione perché non stanno in pace. Ormai comunque hanno deciso di tornare in quel territorio perciò penso che sia giusto difendere la loro scelta. Così potranno perseguire i loro obbiettivi senza dare fastidio agli altri popoli del mondo e senza essere minacciati da questi. Può essere che aumentino le tensioni nel mondo, col fatto che sono alleati con gli USA e sono in lotta perenne con le nazioni vicine, però credo che senza Israele sarebbe molto peggio per tutti, ebrei e non.

  4. #44
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    Predefinito Re: Lega Sion

    Citazione Originariamente Scritto da Draigo Visualizza Messaggio
    Se interpreto correttamente ciò che ha detto Giò, le due correnti dell'ebraismo contemporaneo interpretano Israele in due modi, nel primo caso come mezzo, nel secondo come fine. Israele può essere sia il mezzo tramite cui costruire l'internazionalismo ebraico, sia il fine di chi, vivendo all'estero, fa di Israele la propria patria di elezione, e asserve ad esso la politica dello Stato in cui vive. Conseguentemente, se i "sionisti" stricto sensu sono i secondi, non possono certamente definirsi non problematici.
    Personalmente, nei miei anni di ricerche su queste questioni, non mi sembra di aver visto negli ebrei che non si trovano in Israele un frequente forte interessamento per Israele. Sia prima che dopo la nascita dello stato stesso. Credo che a moltissimi ebrei non importi l'esistenza di Israele e credo si considerino cittadini dello stato in cui si trovano, si considerano italiani, francesi, tedeschi etc., piuttosto che considerare, prima di tutto, Israele, come la loro patria...
    Comunque, se anche non fosse così, gli ebrei di cui sono solito parlare non sono molto legati ad Israele...

  5. #45
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    Predefinito Re: Lega Sion

    Più o meno la penso così anch'io, tranne che per la questione Madagascar nella quale non si capisce bene il motivo per cui gli autoctoni dovrebbero farsi da parte in favore degli ebrei.

  6. #46
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    Predefinito Re: Lega Sion

    Citazione Originariamente Scritto da FRUGALE Visualizza Messaggio
    Non sono mai stato militante (anche perché per avere il "titolo" di militante si doveva proprio "militare" e solo dopo un anno ti davano la tessera), ma ho partecipato a qualche iniziativa su invito di due conoscenti militanti che stavano nella Lega (Nord) solo perché dalle nostre parti non c'era FN, per dire.
    Ai piani medio-alti è nota la vicenda del giornalista di RPL Leo Sighel (origine ebraica) che si beccò una condanna perché diede del "nasone" a Gad Lerner.

    PS: non sei veneto? Lì la Lega (Liga Veneta) è sempre stata piena di ex-MSI ed ex-Ordine Nuovo, ma in effetti a livello nazionale (italiano) hanno sempre comandato i lombardi.
    Dopo due anni ti davano la tessera di miltante.
    La Lega era ed è lombardocentrica per questo ha commesso molte idiozie.
    Cmq. era meglio un Bossi che lasciava un posto a tutti (etnonazionalisti, padanisti, libertari,...) che un Salvini che ha reso la Lega un movimento confuso e senza identità.

  7. #47
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    Predefinito Re: Lega Sion

    Citazione Originariamente Scritto da FRUGALE Visualizza Messaggio
    Più o meno la penso così anch'io, tranne che per la questione Madagascar nella quale non si capisce bene il motivo per cui gli autoctoni dovrebbero farsi da parte in favore degli ebrei.
    Senz'altro, poteva essere l'Alaska, l'Islanda o altri territori "periferici"...una volta il Madagascar era molto meno popolato e aveva una densità di 10 ab./km^2, inoltre è un'isola grande e non confinante con altre nazioni e relativamente distante dal "mondo", difficile che, in passato, a parte i pochi autoctoni, qualcuno avrebbe provato a dar loro fastidio in quel territorio...

    Purtroppo è difficile trovare un territorio che sia ancora meno popolato o addirittura per nulla popolato. Altri esempi possono essere: l'Antartide (interamente non abitato se non, oggi, da ricercatori) e la Groenlandia (60mila abitanti), però sono territori molto ostili alla vita e difficilmente adatti ad ospitare milioni di persone.

  8. #48
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    Predefinito Re: Lega Sion

    Citazione Originariamente Scritto da Europa Nazione Visualizza Messaggio
    Io penso che ci sia, nell'ambito dell'estrema destra e della destra radicale, un abuso del termine "sionista" e un abuso della questione Israele/Palestina, che fa sì che le critiche indirizzate agli ebrei siano molto più su questioni attinenti al rapporto Israele/Palestina che al comportamento storico degli ebrei stessi.

    Io non giudico gli ebrei sulla questione Israele/Palestina ma sul loro comportamento storico di quando si sono trovati negli altri stati, in Germania, in USA, in Russia etc.
    Gli ebrei hanno sempre costituito uno stato nello stato. E una percentuale altissima s'è impegnata per distruggere lo stato in cui si trovava attraverso la diffusione di ideologie liberali e social-democratiche, li considero i capi della democrazia internazionale. Io ho letto centinaia di riassunti della vita di ebrei e quasi tutti erano implicati nella distruzione dello stato in cui si trovavano. Cioè si comportavano quasi tutti come Soros, (che si considera l'uomo "di Stato senza Stato", una sorta di ebreo errante direi) anche se con un'intensità minore rispetto a Soros. Da quando hanno i diritti civili e politici (dal 1789) hanno sempre cercato di creare "la società aperta" di Popper. Prima hanno ottenuto i diritti civili e politici, quindi si sono messi all'opera...

    Riguardo ad Israele, alcuni ebrei sono rimasti nel territorio, non tutti sono migrati. Dal 1800 sono cominciate le Aliyah cioè le migrazioni in Palestina, dove già risiedeva un piccolo numero di ebrei, decenni dopo le prime Aliyah, prima della nascita dello stato di Israele, c'erano già quote considerevoli di ebrei nel territorio e già si scontravano con gli arabi...
    Io penso che sia giusto che gli ebrei abbiano una loro casa, questa potrebbe essere il Madagascar come Israele, l'importante è che la abbiano e stiano relativamente in pace. Israele non è una buona posizione perché non stanno in pace. Ormai comunque hanno deciso di tornare in quel territorio perciò penso che sia giusto difendere la loro scelta. Così potranno perseguire i loro obbiettivi senza dare fastidio agli altri popoli del mondo e senza essere minacciati da questi. Può essere che aumentino le tensioni nel mondo, col fatto che sono alleati con gli USA e sono in lotta perenne con le nazioni vicine, però credo che senza Israele sarebbe molto peggio per tutti, ebrei e non.
    La questione ebraica da anni è diventata un tabù. Porsi in un'ottica anti-sionista anziché apertamente anti-giudaica spesso è stato l'unico modo per poterne parlare indirettamente senza per questo far scattare subito l'accusa di odio razziale, antisemitismo, ecc. Non è un caso che da tempo i filo-sionisti cerchino di far equiparare l'anti-sionismo all'antisemitismo, avendo capito che, nel caso delle forze politiche radicalmente di destra, l'anti-sionismo è indice di una posizione globalmente anti-giudaica. Detto questo, hai ragione a dire che dalla Rivoluzione francese in poi molte personalità del mondo ebraico hanno contribuito ampiamente alla diffusione delle ideologie sovversive sia liberali che socialiste (marxiste in particolar modo, ma non solo), così come sono d'accordo sul fatto che le comunità ebraiche tendano ad agire come una sorta di "Stato nello Stato". Ma renditi conto che la nascita dello Stato d'Israele nel '48 non ha minimamente modificato questo modus agendi, anzi, per certi versi lo ha peggiorato perché ora esiste concretamente uno Stato a cui queste comunità fanno riferimento, pur continuando comunque a far parte delle società nazionali nelle quali risiedono stabilmente. Come dicevo sopra, l'ebraismo internazionale odierno non si divide fra chi è a favore o contro lo Stato d'Israele, ma solamente sul ruolo che esso deve esercitare all'interno del mondo ebraico e/o in funzione di quest'ultimo. Ovviamente queste distinzioni portano ad avere giudizi diversi sulle politiche portate avanti dai vari governi israeliani, ma ciò non inficia quanto appena detto.
    Riguardo alla presenza ebraica in Terra Santa, è vero che non è mai scomparsa del tutto ma non si può negare che, dopo la distruzione del tempio di Gerusalemme, col tempo è andata progressivamente scemando. La predicazione cristiana prima e la conquista islamica poi fecero ulteriormente diminuire il numero di ebrei presenti in Palestina. Il loro numero iniziò ad aumentare solo con la nascita del movimento sionista che promosse l'insediamento di diverse comunità ebraiche in Palestina, ma questo ti fa capire che prima di allora erano comunque un piccolo gruppo etnico-religioso in mezzo ad una marea araba di religione musulmana (prevalentemente) o cristiana (in misura minore). Comunque questo è un discorso che riguarda ormai il passato. Oggi è chiaro che non si può pretendere di far sloggiare milioni di ebrei dalla Palestina, però rimane il fatto che i legami che lo Stato d'Israele ha col resto delle comunità ebraiche sparse per il mondo costituiscono un problema. Purtroppo chi "a destra" non percepisce questo discorso è perché spesso si esalta con stupidaggini sul presunto "etnonazionalismo" israeliano o perché crede che le politiche disumane dello Stato d'Israele dovrebbero essere applicate anche da noi europei contro gli stranieri, non comprendendo che, al di là del fatto che se qualcosa è sbagliato non è giusto in nessun caso, se lo Stato d'Israele può permettersi certe politiche è proprio perché (((loro))) non sono noi.
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  9. #49
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    Predefinito Re: Lega Sion

    Citazione Originariamente Scritto da Europa Nazione Visualizza Messaggio
    Senz'altro, poteva essere l'Alaska, l'Islanda o altri territori "periferici"...una volta il Madagascar era molto meno popolato e aveva una densità di 10 ab./km^2, inoltre è un'isola grande e non confinante con altre nazioni e relativamente distante dal "mondo", difficile che, in passato, a parte i pochi autoctoni, qualcuno avrebbe provato a dar loro fastidio in quel territorio...

    Purtroppo è difficile trovare un territorio che sia ancora meno popolato o addirittura per nulla popolato. Altri esempi possono essere: l'Antartide (interamente non abitato se non, oggi, da ricercatori) e la Groenlandia (60mila abitanti), però sono territori molto ostili alla vita e difficilmente adatti ad ospitare milioni di persone.
    Com'era, che se ne salvano 144000 in tutto... quindi cosa fanno? Continuano a generare anime per l'inferno?

  10. #50
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    Predefinito Re: Lega Sion

    Citazione Originariamente Scritto da FRUGALE Visualizza Messaggio
    Più o meno la penso così anch'io, tranne che per la questione Madagascar nella quale non si capisce bene il motivo per cui gli autoctoni dovrebbero farsi da parte in favore degli ebrei.
    Se oggi gli Stati europei potessero ancora applicare le legislazioni che applicavano nei secoli passati, cioè quand'erano cristiani e non soggetti alle varie dichiarazioni degli pseudo-diritti umani di derivazione illuminista, nemmeno si porrebbe il problema della collocazione di uno Stato ebraico.
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