Nordista, tu non sei felice. Si vede benissimo da come ti poni, cosa dici e come lo dico.
Sei pieno zeppo di rabbia, cattiveria gratuita e di alterigia.
Una persona serena, solare e felice non ha bisogna di infierire e di passarci sopra con il “carro armato” sugli infelici.
Vive in pace con se stesso e con gli altri, rispettando ogni essere vivente, ogni sua lacrima, ogni suo dolore.
Un infelice cronico si comporta esattamente come te: fa brutte cose e non se ne rende nemmeno conto.
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“Se trovi che ho parlato di una Lamborghini te ne regalo una”.
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Ah, una cosa.
Nordista ha detto più volte che sono uscita dalle scuole di Beria e di Stalin e nessuno si è espresso, ma se avessi detto io che siete usciti dalle scuole di Mussolini o di Togliatti, le vostre urla piene di rabbia e do indignazione si sarebbero sentite fino qui.
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Franco, ma sei serio?
Se c’è una specie di guerra aperta tra i vaccinati e i non vaccinati.
Si danno botte virtuali pazzesche.
Il mondo è sull’orlo di non so cosa….
I politici non sanno che pesci pigliare e con quale testa pensare…
Se tu pensi che tutti questi problemi spariranno a breve, stai sbagliando di grosso.
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@FrancoAntonio
Vedo che tu hai delle certezze, io no. Ma certe cose mi sembrano alquanto "strane". Prendo ad esempio la Thailandia, Paese che conosco un po'. Ebbene, mentre in tutto il mondo occidentale
(Italia, USA, etc) i "presunti" morti per Covid erano decine di migliaia in Thailandia fino al Marzo 2021 furono attorno a un totale di 50.
Nessuno fu vaccinato in gran parte del 2020, ma poi anche se le morti erano solo a 1 per un milione di abitanti, spinti dall'ossessione mondiale cominciarono a vaccinare la gente. Ora i morti,
o presunti morti sono di oltre un centinaio al giorno. Puo' esistere un link fra vaccino e aumento vertiginoso dei morti? O e' solo che il vaccino ha portato sfiga?
Puoi darmi una spiegazione "logica" ?
Nemmeno tu sei un genio, ti sei messo da solo sul piedistallo, dicendo a tutti che sei un genio.
Ti ho fatto domande semplicissime, frutto delle tue stesse affermazione, ma tu sei rimasto muto…
Non hai saputo rispondermi.
Resta sul tuo piedistallo.
Nordista, ma ti rendi conto che ti colleghi solo per darmi contro?
Non trovi assurda ‘sta cosa?
Io non paragono nessuno a nessuno.
Tu hai detto una ca@@ata sesquipedale, affermando che sono uscita dalle scuole di Beria, poi hai capito che hai detto una ca@@ta, ma era tardi per rimediare.
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Mary Ann, In questo caso devo spezzare una Fiat in favore di nordista.
Da come io l'ho intesa, la sua affermazione significa che, sebbene questi personaggi fossero deceduti da mo' l'impostazione scolastica rispecchiava le immutevoli linee guida del partito unico dell'URSS, almeno fino alla caduta del regime 1987*
In Italia fu diverso perché dal dopoguerra in poi fu intrapresa una intensa pulizia delle istituzioni dall'ideologia fascista, pulizia (nel bene e nel male, eh..) che riguardò l'istruzione, in primis.
Pertanto, di coloro che hanno frequentato la scuola italiana negli anni del dopoguerra, non si può affermare che abbiano frequentato la "scuola di Mussolini". Tutt'altro..
* Non so se Gorbaciov intervenne anche in una sorta di glasnost scolastica ma dubito che, seppur avesse voluto farlo, glielo abbiano permesso (o ne abbia avuto il tempo).
Solo in questo caso? Significa che in altri casi no?
Nordista crede che lui ha sempre ragione.
Sbagli e ti spiego perché.
Prima di tutto dovresti sapere chi era Beria, non c’entra nulla con le scuole sovietiche degli anni settanta.
Quindi hanno frequentato le scuole…..di chi? Chi dettava le linee guida nel primo dopoguerra? Negli anni ‘50? Negli anni ‘60? Negli anni ‘70?
Antony, se rileggi attentamente i miei post, vedrai che ho diviso volutamente la mia vita in in URSS in tre fasi:
infanzia
adolescenza
età adulta
Nordista critica tutte le tre.
Allora ti chiedo: in che modo le impostazioni prese dal partito abbiano potuto influenzare la vita di una bambina di 4, 6, 8 anni?
Il leggevo le favole, racconti per i bambini, poesie che parlavano di uccellini, animali, fiori, bambini, famiglie, scuola, sole, neve, estate.
Erano apolitici.
Nei libri di matematica c’erano problemi da risolvere: si parlava di mele, pere, treni, torte, velocità, chili, tonnellate ecc.
La mia vita scorreva nel cortile di casa e non parlavamo mai di politica, non sapevamo cosa fosse.
Non avevo la tv, né la radio.
Andavo al cinema, più che alto per guardare le favole o cartoni animati.
I film più seri ho iniziato a guardare alle medie.
Andavo al parco alle giostre, non c’era nulla di politico.
Andavo a vedere i vecchietti o i giovani a giocare a scacchi nei parchi.
Cosa c’è di politico in tutto ciò?
Quando sono cresciuta un po’, ho iniziato a capire parecchie cose, l’influenza del partito l’ho sentita eccome, ma da bambina no.
Non si può dire che “che sono uscita dalle scuole di Beria” né letteralmente, né in senso figurato.
Ero una bambina, ero impegnata più che altro a giocare e a divertirmi.
Le bambole sono uno strumento politico secondo te?
Un domanda.
Nordista dice che mi sono “contradetta ad ogni ora”.
Che significa? Io non vedo alcuna contraddizione nelle mie parole.
Mi piacerebbe sentire il parere di una terza persona.
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