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  1. #1
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    Predefinito La rabbia e lo sconforto




    Chi ci difende dall’assedio quotidiano del nuovo catechismo politicamente corretto, del bombardamento mediatico-pubblicitario e dalla nuova Inquisizione? La Chiesa di Bergoglio, il Quirinale, la Corte Costituzionale, l’altra politica, la magistratura, la cultura libera e pensante, la satira contro il potere, la stampa indipendente? Macché.
    La rabbia e lo sconforto, per modificare un titolo famoso di Oriana Fallaci. La rabbia per l’assalto pervasivo della nuova ideologia correttiva alla realtà, al senso comune, alla natura, alle identità e alla tradizione; e lo sconforto perché non vedi argini, risposte alternative, opposizioni attrezzate, per rappresentare quel che sente, pensa e dice la trascurabile maggioranza della popolazione. Nessun soggetto pubblico che affronti con mezzi adeguati l’Assedio quotidiano; nessuno che quantomeno bilanci, dia voce, garantisca il rispetto a chi dissente dal processo in corso. Un processo civile e incivile, politico e giudiziario… Da nessuna parte si profila una risposta compiuta e alternativa; l’unica strategia è perder tempo, assopire, frenare, voltare lo sguardo. O guadagnare un’ora sul coprifuoco…

    Molti dei succitati argini o garanti sono schierati dalla parte opposta o hanno abdicato alla loro funzione di arbitri super partes; tacciono o parlano d’altro, o peggio pensano a galleggiare per sopravvivere e perciò assecondano il mainstream. Chi si oppone fa solo la conta dei sondaggi ma non attrezza risposte confacenti su alcun piano; basta un’opinione al volo, una battuta in video e il compito è assolto, la coscienza è a posto. Gioco di rimessa.

    La solitudine di massa è quel che avvertiamo ogni giorno di più; a poco servono anche le ultime munizioni rimaste nelle nostre mani, come il voto, quando verrà il suo tempo, se non hai una strategia e un quadro di riferimento.

    La cosa più insopportabile del Politicamente corretto è che rinfaccia a ciascuno di essere quel che è; è un’istigazione costante a rifiutare la storia e la memoria, la cultura e la natura come sono nella realtà, nella vita e nella mente. Si prendono casi estremi, episodi di intolleranza, per rovesciare la realtà, i codici di vita e di legge, i sentimenti e le ragioni comuni. Si rassicura che la cosa non tocca tutti gli altri, ma si ridefinisce la realtà demolendo le identità.

    Devi vergognarti di essere italiano, europeo, occidentale, cristiano o perlomeno figlio della civiltà cristiana, cattolica in modo particolare. Devi vergognarti di essere padre, madre, figlio, erede di una tradizione e una civiltà. E di essere maschio, etero, identificato secondo natura e consuetudine.

    Il Politicamente Corretto ti rimprovera di essere quello che sei e come hai vissuto finora. Hai sbagliato nelle scelte e nelle inclinazioni, nei rapporti umani e nella tua vita, nel tuo lessico e nella tua sfera privata. La realtà così com’è, è un vizio oscuro da cancellare, un’abitudine retrograda da cui liberarsi; l’essere cede il posto al dover essere e ai desideri soggettivi.

    Ognuno di noi ha commesso tanti errori nella sua vita e tanti sono pronti a riconoscerli. Ma la cosa peggiore di questo autodafè permanente, personale e collettivo, è che non ti rinfacciano i tuoi errori, i tuoi peccati, ma quasi tutto quel che non rientra in essi. Anzi, in molti casi, il nuovo canone ti chiede di vergognarti delle cose migliori della tua vita e di quello di più caro in cui hai creduto, pensato e vissuto; devi vergognarti delle tue origini e della tua cultura, devi vergognarti della tua identità e della tua educazione, devi vergognarti della tua famiglia, della tua preferenza per i figli e per gli affetti più cari, del tuo modo d’amare e di corteggiare, della tua fedeltà e lealtà verso un modo di essere e un mondo di pratiche e valori civili, religiosi, patriottici e famigliari. Non devi vergognarti delle tue incoerenze e contraddizioni, semmai di non averle portate fino in fondo, cioè fino a rinnegare ciò che sei e ciò che furono i tuoi genitori.

    Devi vergognarti di essere quello che sei e da cui provieni, devi amare ciò che ti è più lontano, chi ti è più estraneo, cosa è più remoto dal tuo mondo. Amare ciò che ti viene meno naturale. La preferenza per l’alien a scapito dell’idem, del lontano rispetto a chi ti è più vicino. È questo l’aspetto tirannico, disumano, irreale dell’inquisizione. Che soffoca la vita, la libertà, la spontaneità, la varietà, la passione per la verità e l’amore della realtà.

    La motivazione per rifiutare la realtà è che non l’ho scelta io: essere italiano, europeo, maschio, bianco, etero, figlio di quei genitori, non è dipeso da me. Tutto ciò che deriva dal destino e dalla natura va rifiutato o privato di valore; vale solo quel che scegli e vuoi essere e fare.

    Ma non definire più una persona come maschio o femmina, padre o madre, italiano o indiano, è come negare la propria età, la propria data di nascita, i propri genitori e il proprio luogo di nascita. Se hai, per esempio, cinquant’anni, sei maschio e coniugato, hai famiglia, cognome, luogo e data di nascita, sei libero di vivere come se avessi trent’anni, come se fossi di altro sesso rispetto a quello che la natura ti ha dato; puoi lasciare il tuo paese d’origine, puoi farti chiamare con altro nome, puoi lasciare la tua famiglia. Ma se si stabilisce per legge che la realtà, la natura, l’età e la storia non contano più ma conta solo la tua volontà di essere quello che ti va, come e dove ti va, hai trasformato una società civile in un manicomio invivibile. Non si può confondere la libertà delle tue scelte private, che nessuno vuol negare, con una legge che revochi per decreto la realtà e l’identità per riconoscere solo i desideri soggettivi e mutanti. È solo rovinosa barbarie, e follia. E da oggi riprende l’assedio con la giornata mondiale contro le fobie… Verrà un giorno che usciremo da questa allucinazione indotta e ritroveremo la realtà; verrà un giorno che saranno riconosciute e rispettate le ragioni di chi oggi reclama nel deserto?

    MV, La Verità 16 maggio 2021

    http://www.marcelloveneziani.com/uncategorized/la-rabbia-e-lo-sconforto/

  2. #2
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    Predefinito Re: La rabbia e lo sconforto

    Ovviamente non riesco a cogliere la modifica al "titolo famoso di Oriana Fallaci", ma la signora era anti-islamica, non penso che fosse anti-frocista.
    Probabilmente assunse posizioni anti-islamiche perché, a differenza della quasi totalità dei suoi simili liberali, si era resa conto che l'immigrazionismo indiscriminato avrebbe portato a situazioni di corto-circuito.
    Vaglielo a spiegare tu all'imam che alla scuola di suo figlio viene l'attivista dell'ARCI Gay a far la lezione sul bullismo...
    Ma era un'anti-fascista chiara e tonda.

    Rabbia e sconforto??
    Da parte mia solo disprezzo e sarcasmo.

  3. #3
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    Predefinito Re: La rabbia e lo sconforto

    Orami siamo alla follia.
    Ora vogliono anche far partorire gli uomini.

  4. #4
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    Predefinito Re: La rabbia e lo sconforto

    E' ora che si scateni una guerra come si deve.

  5. #5
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    Predefinito Re: La rabbia e lo sconforto

    Citazione Originariamente Scritto da FRUGALE Visualizza Messaggio
    Ovviamente non riesco a cogliere la modifica al "titolo famoso di Oriana Fallaci", ma la signora era anti-islamica, non penso che fosse anti-frocista.
    Probabilmente assunse posizioni anti-islamiche perché, a differenza della quasi totalità dei suoi simili liberali, si era resa conto che l'immigrazionismo indiscriminato avrebbe portato a situazioni di corto-circuito.
    Vaglielo a spiegare tu all'imam che alla scuola di suo figlio viene l'attivista dell'ARCI Gay a far la lezione sul bullismo...
    Ma era un'anti-fascista chiara e tonda.

    Rabbia e sconforto??
    Da parte mia solo disprezzo e sarcasmo.
    La Fallaci (su cui esprimo giudizi orrendi, in ogni caso) verso la fine della sua esistenza, approssimandosi all'inferno, aveva anche assunto posizioni moderatamente conservatrici su alcuni temi etici. All'epoca la follia contemporanea non era nemmeno pensabile, probabilmente non si sarebbe molto piegata al frocismo di oggi.
    Dicono che viaggiare sviluppa l'intelligenza. Ma si dimentica sempre di dire che l'intelligenza bisogna averla già prima.-.G. K. Chesterton

  6. #6
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    Predefinito Re: La rabbia e lo sconforto

    Citazione Originariamente Scritto da Draigo Visualizza Messaggio
    La Fallaci (su cui esprimo giudizi orrendi, in ogni caso) verso la fine della sua esistenza, approssimandosi all'inferno, aveva anche assunto posizioni moderatamente conservatrici su alcuni temi etici. All'epoca la follia contemporanea non era nemmeno pensabile, probabilmente non si sarebbe molto piegata al frocismo di oggi.
    Probabile, ma sinceramente, del pentimento in articulo mortis di chi, per tutto il resto della vita ha come minimo attivamente sostenuto tutti i guasti che ci hanno portato dove siamo, me ne faccio abbastanza poco e fa decisamente cadere le braccia che gente come Veneziani faccia continui a citare come modello la Fallaci proprio quando si lamenta di questo stato di cose.

  7. #7
    Nazbol-Ciucé
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    Predefinito Re: La rabbia e lo sconforto

    Citazione Originariamente Scritto da Flaviogiulio Visualizza Messaggio
    Probabile, ma sinceramente, del pentimento in articulo mortis di chi, per tutto il resto della vita ha come minimo attivamente sostenuto tutti i guasti che ci hanno portato dove siamo, me ne faccio abbastanza poco e fa decisamente cadere le braccia che gente come Veneziani faccia continui a citare come modello la Fallaci proprio quando si lamenta di questo stato di cose.
    Non è stato in articulo mortis, ma diversi anni prima. A tal punto che credo che la Fallaci avesse iniziato a capire, o quanto meno a mettere le basi, che le radici del male non stessero nell'Islam catifo.
    Dicono che viaggiare sviluppa l'intelligenza. Ma si dimentica sempre di dire che l'intelligenza bisogna averla già prima.-.G. K. Chesterton

 

 

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