Il Sadhak e gli aspetti della sua vita.

Poiché è ancora poco esperto del suo Prana e sta perdendo la nobiltà del decoro, questo giovane asceta è diventato molto complicato. Sapresti dire come?
L’abbigliamento, l’apparenza e le dure pratiche ascetiche sono un segno del desiderio di essere lodati dalla società e di essere riconosciuti come dei buoni. Io credo che noi siamo devoti al Dio sotto forma di Prana e che gli siamo molti vicini. Essere riconosciuti così è diventata una questione di orgoglio per gli esseri umani. Cospargendo il suo corpo di cenere, portando un bastone di legno, indossando un langoti di iuta, è così che il giovane asceta si impegna nella conoscenza del suo Prana? Sta provando a cercare Dio o a riconoscere la sua stessa anima? No, è impegnato nel cercare lodi, rispetto e apprezzamento; gli unici suoi obiettivi sono il prestigio, la reputazione e l’elogio. Questa è stupidità. Lode, rispetto e stima entrano molto facilmente nel tuo cuore ma, quando se ne vanno, lo spezzano. Chi ha rinunciato al desiderio di essere lodato, rispettato e apprezzato non ha bisogno di cospargersi di cenere, di farsi del male con dure pratiche ascetiche o di aspettarsi il riconoscimento da parte della società. Egli si mantiene libero dalle differenze e dalle limitazioni legate alla casta, alla discendenza, alla provenienza, alla nazionalità e alla lingua. Gli esseri umani restano lontani dal Dio Supremo sotto forma di Prana che dimora in questo bellissimo corpo perché scelgono di rimanere prigionieri di questi limiti. Questo bellissimo corpo non deve cercare nessun altro. Chi intende la ricerca in questo modo sta cercando qualcun altro, non ha nessuna conoscenza né idea di come riconoscere sé stesso. Dovresti riconoscere solo la persona che si inchina al Prana. Ogni cellula del suo corpo echeggia di mantra celesti. Il suo corpo emana purezza e pace. In lei niente nasce e niente scompare.
Di’ al giovane sadhak che se vuole avanzare verso una mente pura, pulita, libera dal dubbio, lo può fare. Finché, però, non rinuncia alla sua sete di lode, rispetto e riconoscimento, la speranza che questa virtù sorga in lui è molto lontana. Può arrivare a capire ciò che accade dentro sé stesso se abbandona ciò che i testi sacri e i santi hanno detto. Se, tuttavia, non abbandonerà il suo desiderio, la frustrazione e l’insoddisfazione continueranno a infastidirlo e rimarrà impuro. Avendo smarrito la purezza, in lui convivranno peccato e virtù. In quella condizione il suo fresco respiro potrebbe diventare caldo e bruciare non solo lui ma anche gli altri. Se fiorirà, darà frutti quando non è il momento e sarà ridimensionato come un banano. Il risultato finale sarà che tutte le sue speranze si trasformeranno in disperazione.

‘Trema di fronte al demone dell’ego’.

Liberamente tratto da:

I Segreti del Guru Aghor