Originariamente Scritto da
Flaviogiulio
Sul fatto che l'apporto dei barbari dal punto di vista prettamente etnico/genetico sia stato modesto, o magari sostanzialmente trascurabile, sono d'accordo, non credo però che si possa parlare di continuità nazionale unicamente su questa base. Conta anche il dato culturale, quelli che una volta si definiva "usi e costumi"... e su questi elementi, la calata dei barbari influì eccome, fosse solo per le conseguenze degli sconvolgimenti dovuti alla loro presenza (tipo guerra Gotica) e il generale... "imbarbarimento" che ne derivò. A mio avviso, la fine dell'Impero Romano non si limitò ad un mero disfacimento di un ordinamento politico, ma fu anche il tramonto di una civiltà, una cesura, non una semplice evoluzione. Sono ovviamente consapevole che l'eredità culturale romana che si è trasmessa sia estremamente vasta, il diritto, l'arte, la filosofia... e molto altro, ma ci sono anche tante cose, fondamentali per definire il carattere di un popolo, che scomparvero.
Innanzitutto la lingua, il latino è il padre dell'italiano, ma basta averne giusto un infarinatura per sapere che si tratta di due lingue notevolmente diverse per struttura delle frasi, forme verbali... non mi sto a dilungare perché la cosa è lampante, certo, la stragrande maggioranza dei termini italiani deriva dal latino, ma l'apporto di derivazione germanica, per quanto minoritario è significativo, basti solo pensare alla gran quantità di nomi di persona di origine nordica. (La modalità latina di trasmissione dei nomi, altra cosa che si perse del tutto... e scusate se è poco)
Più in generale, gran parte del modus vivendi, delle abitudini più comuni del mondo romano, tramontò definitivamente, teatri, arene e terme caddero in rovina, venendo nel migliore dei casi destinati ad altri scopi, nel peggiore usati come cave di materiale edile... e pure questo è un dato importante, perché significa che non solo erano cambiate le abitudini, ma si era anche persa la consapevolezza del retaggio culturale che quelle meraviglie simboleggiavano, un po' come se vent'anni fa, al posto della Fenice andata a fuoco, avessero tirato su un albergo. Pure la cucina, elemento non secondario della nostra identità nazionale, è di derivazione medievale, dai romani ci viene giusto l'uso dell'olio e del vino, ma per il resto, mangiavano in modo molto diverso dal nostro, condivano i cibi in maniera che a noi risulterebbe vicina al rivoltante. Va beh, non sto tanto a tirarla per le lunghe, nel precedente post sono stato un po' sbrigativo, ma il senso è che, a mio avviso, i caratteri attuali della nazione italiana si sono per gran parte formati gradualmente nel corso del medioevo, dal mondo romano abbiamo ereditato molte cose, ma non abbastanza per poter parlare di continuità nazionale.