Nessuna élite ha mai avuto bisogno di definirsi tale per esserlo. Quello di élite è un concetto sociologico e politologico, elaborato ex post dall'osservazione delle dinamiche costanti del vivere in società. Ciò che conta è sapere se il contenuto di quanto viene indicato dal nome corrisponde alla realtà oppure no.
Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
"L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
"Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
"O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch
Quindi io avanzo dei dubbi sull'uso di categorie definite posteriori. Io sapevo che le elite del Medioevo ritenevano di dover svolgere una missione sulla terra per servire Dio. Non credo che coloro che hanno teorizzate il concetto in secoli successivvi avessero questo ideale di elite. Credo piuttosto che pensassero a delle elite che servono se stesse.
Poi vorrei sapere che cosa ne pensi che se la società è fondata sulla Famiglia, l'elite debba essere una famiglia, quindi una famiglia reale. Ovviamente con la Chiesa sopra tutti a vegliare.
IN PALESTINA È GENOCIDIO! ROSA E OLINDO LIBERI SUBITO!
FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE! BASTA ECOFOLLIE GREEN!
“Sorgi, Dio, difendi la tua causa.”
"Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…"
Quello di élite è un concetto "neutro", @emv. È come dire che a capo di ogni società politica organizzata c'è un'autorità che la governa. Il termine élite va ad indicare coloro che guidano la società. Un'espressione equivalente è quella di "classe dirigente" ed un'espressione analoga, ma non identica, è quella di "classe politica".
Tutti i concetti sono posteriori: infatti l'uomo astrae sempre dal singolare l'universale, dopo averne avuto in qualche modo esperienza.
Ritengo che ogni società civile e politica possa avere la forma di governo che più le aggrada, purché finalizzata al bene comune, conforme alla legge naturale e rispettosa dei diritti della Chiesa: quella della monarchia ereditaria può certamente essere una valida opzione.
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"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Nell'ambito della DR non dovrebbe essere un concetto tanto neutro. O una qualunque classe dirigente, tale solo perchè democraticamente eletta, è un elite. Non credevo.
Il processo intellettivo è certamente quello e negare il valore delle categorie, non è ciò che intendevo. Ma l'elitarismo della DR non credo corrisponda al sentimento di quelle elite del medioevo. O, piuttosto, lo vedo sovrapponibile alle aristocrazie ghibelline. In quel lungo processo di formazione protolaicale.
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Nella DR, in genere, si preferisce parlare di aristocrazia anziché di élite, proprio perché il termine aristocrazia è molto più connotante, stante la sua etimologia.
La destra radicale più che élitaria è un'area politica di nicchia, numericamente circoscritta come una qualsiasi élite, ma con un peso politico e culturale marginale - perlomeno se ci riferiamo alle circostanze odierne. Al suo interno ci sono vari filoni, spesso molto diversi tra loro e quindi fare un discorso generalista in merito è molto difficile. L'evoliano non è detto che concordi con il socialista nazionale o con il cattolico tradizionalista o con l'idealista gentiliano o con l'ammiratore del Terzo Reich, se non su alcune tematiche e spesso sulla base di presupposti confliggenti.
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"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Comunque, ottima iniziativa editoriale per Cinabro Edizioni. Bella impaginatura e caratteri utilizzati nel testo, oltre alle comode dimensioni del libro.
Un pò meno felice la scelta di suddividere i saggi per argomento e non in ordine cronologico (come fatto per le varie antologie pubblicate da altre case editrici).
Due appunti: non vorrei sbagliare o fornire informazioni errate, ma sembra che alcuni articoli pubblicati sulla testata siano assenti (verificherò).
Infine, come titolo, sarebbe stato più accattivante utilizzare il nome della testata del periodico.