Originariamente Scritto da
Pestis nigra
No, per nulla.
Ti sto parlando di collettivismo socio-politico, non economico - eppure...
Leggi questi passi tratti dai colloqui con Emil Ludwig, pubblicati nel 1932 dopo che il Duce stesso li controllò (e la Mondadori ha anche pubblicato il volume con le sue cancellature):
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Emil Ludwig:
Lei ha scritto delle cose crudeli sulla massa: "che bisogna levare sua santità il Demos dall'Altare". E un'altra volta, se ben mi ricordo: "Noi non crediamo che la massa possa svelarci alcun segreto". Se dunque la massa non Le svela nulla, come può influire su Lei?
Mussolini:
«La massa per me non è altro che un gregge di pecore, finché non è organizzata. Non le sono affatto ostile. Soltanto nego che possa governarsi da sola. Ma se la si conduce, bisogna reggerla con due redini : entusiasmo e interesse. (...) Non posso pretendere dalla massa la vita incomoda: essa è solo per i pochi. (...)
EL:
«il fascismo» dissi poi «parla tanto di. disciplina. In Germania, ne abbiamo avuta anche troppa.
M:
«Se a casa ·vostra ne avete avuto in misura eccessiva, io debbo dire: certo, non tendiamo a fare dell'Italia una imitazione dell'antica Prussia, bensì un popolo altrettanto fortemente disciplinato. Il nostro è un concetto non analitico ma sintetico della nazione. Chi marcia, non si sminuisce, come Lei e i suoi uomini scrivono volentieri, ma si moltiplica attraverso tutti quelli che marciano con lui. Noi siamo, come in Russia, per il senso collettivo della vita, anzi, vogliamo rafforzarlo, a costo della vita individuale. Tuttavia noi non giungiamo al punto di trasformare gli uomini in cifre, ma li consideriamo soprattutto in rapporto alla loro funzione di Stato. Questo è un grande avvenimento nella psicologia dei popoli, poiché il protagonista è un popolo dell'area mediterranea, considerato del tutto inadatto a un'esperienza di questo genere. Proprio nella vita collettiva sta il nuovo fascino. Era forse diversamente nell'antica Roma ? Al tempo della Repubblica la vita del cittadino si incentrava nello Stato; in età imperiale le cose andarono diversamente, ed ebbe inizio la decadenza. Ecco quel che il fascismo vuoi fare della massa : organizzare una vita collettiva, una vita in comune, lavorare e combattere in una gerarchia senza gregge. Siamo decisi ad attuare l'umanesimo e la bellezza della vita in comune. Naturalmente questo stupisce gli stranieri! L'uomo già a sei anni viene tolto in certo senso alla famiglia, e viene restituito dallo Stato a sessa n t'anni. L'uomo non vi perde nulla, lo creda pure: viene moltiplicato. (...) Quando sento la massa nelle mie mani, quando avverto la sua fede, o quando io mi mescolo con essa, che quasi mi schiaccia, allora mi sento un pezzo di questa massa. Eppure provo anche un po' di avversione, come la sente il poeta verso la materia che intende trattare.
E. Ludwig, Colloqui con Mussolini, Mondadori, 1964 (prima edizione 1932) pp. 128-134.
Tuttavia le somiglianze sono cosi forti tra il sistema politico di Roma e il sistema di Mosca, che io parlai a Mussolini delle due opere, per accostarlo all' argomento. Ed egli cominciò a dire senza addentrarsi in particolari : «Le differenze? Da noi esiste la proprietà privata, in Russia no. Noi abbiàmo messo il capitalismo sotto controllo, i Russi lo hanno soppresso. Da noi il partito dipende dal governo, là avviene il contrario.» «In Lei» dissi io «il partito e il governo si fondono in una unione personale; la stessa cosa si può asserire di Lenin.» «lo non nego le somiglianze.»
p. 152
Perciò ripresi a parlare della Russia e gli domandai se fosse vero che egli avesse scritto per la Carta del Lavoro l'aggiunta secondo la quale si debba ravvisare nell'iniziativa privata lo strumento piu potente e utile per la produzione . «È proprio cosi» rispose, visibilmente calmato. «Ho però anche stabilito che, dove essa non funziona, subentri lo Stato. La Carta del Lavoro è già al di fuori del capitalismo.»
p. 169
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Dimmi te se questo non è collettivismo.
Ti ricordo che Mussolini coniò, forse, almeno così ricordo, il termine produttivismo. Per lui la produzione si poteva fare unicamente tramite la iniziativa privata, ma nei colloqui privati come quello con Ludwig ha sempre sottolineato quanto fosse per la collettivizzazione sociale - che poi sarebbe alla fine, se avesse mantenuto le redini più pure del fascismo, sfociata in un collettivismo statalista.
Sappiamo tutti come è finita, ma il fascismo è interessante proprio per questi punti, altrimenti sarei fan di Pinochet e non di Mussolini.
Guarda che un esponente di """estrema destra""" che dica tanto male del capitalismo in poche pagine non lo trovi più negli ultimi 40 anni. Uno che non si vergogna di essere accostato a Lenin (d'altronde i compagni lo chiamavano Musslen in Romagna negli anni di socialismo).