Religione per noi significa la dottrina (...) dell'allevamento che renda possibili le anime superiori a spese di quelle inferiori.
Religion bedeutet uns die Lehre von (...) der Züchtung und Ermöglichung der höheren Seelen auf Unkosten der niederen.
Il reddito di cittadinanza non sarà mai il "grimaldello rivoluzionario" con cui scardinerai la concezione capitalista moderna del lavoro, ma sarà forse una della garanzie maggiori del fatto che coloro che non hanno un impiego finché riceveranno la mancetta di Stato, soprattutto se cospicua, non avranno aluno stimolo a fare "massa critica" contro il sistema stesso. Peraltro, se il lavoro oggi è spesso alienante o comunque caratterizzato da ritmi serrati e, talvolta, disumani, è altresì vero che chi non lavora spesso si abbruttisce, si impigrisce e si perde nell'ozio. Servirebbe (e serve) un giusto equilibrio: lo Stato deve creare le condizioni necessarie per permettere alla stragrande maggioranza della popolazione - soprattutto, anzi, prioritariamente maschile - di trovare un impiego, possibilmente corrispondente alla vocazione personale del singolo individuo. Erogare dei soldi ai disoccupati è giusto, ma tutto ciò dev'essere fatto in vista di un ricollocamento celere del soggetto in questione nel mondo del lavoro. Il reddito di cittadinanza teoricamente dovrebbe essere finalizzato a ciò, analogamente ai sussidi di disoccupazione, ma nella pratica il rischio è quello di creare una fascia sempre più ampia della popolazione mantenuta dallo Stato e, di fatto, fortemente condizionata da quest'ultimo.
Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Guarda, condivido, seppur parzialmente, quanto testé scritto. Non comprendo la 'critica' "all'ozio". Nel contesto odierno, l'ozio è una preziosissima arma contro i ritmi disumanizzanti ed ultra-stachanovisti del 'lavoro' (alias 'schiavismo'). Nel mio "Stato Ideale" i 'produttori' o 'lavoratori', quali araldi della Comunità, saranno visti quali i novelli eroi cui ispirarsi, ed ognuno occuperà un posto in base alla sua "equazione personale". Siccome purtroppo la realtà non si confà a ciò in cui credo, invito chiunque, in un modo od in un altro, a sabotarla. E, a chiosa, per appoggiare risolutamente il "reddito di cittadinanza", mi 'basta' il parere contrario di amebe quali Briatore e la Santanchè (non scrivo 'merde' poiché quest'ultima una "funzione sociale" la ha).
Sulla prima parte: lo stesso concetto con parole e finalità diverse lo esprimeva Raymond Le Science/Josef Scveik, e ti ho detto tutto...
Più o meno diceva che riforme e migliori condizioni di vita fanno perdere al proletariato la carica rivoluzionaria; lo ricordo perfettamente perchè su questo tema ebbi con lui una delle tante polemiche.
Sulla seconda parte: son d'accordo, e la soluzione è in una parte di quanto da te scritto: il reddito di cittadinanza deve essere finalizzato
al sostegno del lavoratore in situazione di difficoltà, ed ad un ricollocamento il più rapido possibile del lavoratore disoccupato o in cerca di prima occupazione. Probabilmente il RdC in Italia, come spesso accade, è stato organizzato male, a cominciare dai controlli sui requisiti degli aventi diritti, per arrivare al fine ultimo dell'inserimento al lavoro, però è anche vero che che ce lo abbiamo da pochi anni, mentre è un istituto che c'è in tutto il resto d'Europa da molto più tempo e che evidentemente funziona.
"L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
"Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
"O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch
Certo, ma dal suo punto di vista, per quanto sia complessivamente sbagliato, è ragionevole pensarla così. Tutto dipende dalle premesse dalle quali uno parte. Nel caso di Vero Socialismo non credo che far aumentare la percentuale di persone che non lavorano e viene mantenuta dallo Stato potrà portare a chissà quali cambiamenti rivoluzionari (in qualsiasi modo li si voglia intendere). Questo non significa che qualsiasi forma di aiuto economico dello Stato sia sbagliato, ma soltanto che non si deve pensare che quello sia il mezzo con cui propiziare una rivoluzione.
Al di là dei malfunzionamenti evidenti, il reddito di cittadinanza, così come fatto in Italia, mi sembra solo un sussidio di disoccupazione rinforzato, con la differenza che nel caso del RdC paradossalmente lo Stato ha molto più "controllo" su che cosa il singolo individuo spende. Non è una misura contro la quale, se fossi stato un politico, avrei fatto crociate ideologiche, ma non è nemmeno qualcosa per cui stravedo (a quel punto sarebbe bastato 'rimpolpare' i sussidi già esistenti o estenderli). Quello che invece mi vede tendenzialmente contrario è il principio che il possesso della residenza o il possesso della cittadinanza dia in automatico, a priori, il diritto a ricevere dei soldi dallo Stato.
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"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Molto dipende da che cosa intendi per ozio. Se per te significa dedicare del tempo al miglioramento di se stessi, ai propri interessi, allo studio, ad attività intellettuali e spirituali aut similia, è ovviamente qualcosa di estremamente prezioso. Ma se è semplice fancazzismo alla lunga è qualcosa che anziché migliorare l'uomo lo degrada. Con il lavoro infatti l'uomo, in un certo senso, per citare la Dottrina del fascismo, "vince la natura e crea il mondo umano (economico, politico, morale, intellettuale)". Il problema del lavoro moderno è che sta diventando sempre di più forsennato attivismo, spesso meramente finalizzato al guadagno, ultimamente poi nemmeno così alto da garantire un tenore di vita soddisfacente. Non credo però che la soluzione sia cercare di parassitare sulle spalle dello Stato (diverso è il caso in cui si ottenga un sussidio perché effettivamente bisognosi di esso), anche perché, nemmeno troppo indirettamente, significa essere sulle spalle dei propri stessi connazionali.
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"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Religione per noi significa la dottrina (...) dell'allevamento che renda possibili le anime superiori a spese di quelle inferiori.
Religion bedeutet uns die Lehre von (...) der Züchtung und Ermöglichung der höheren Seelen auf Unkosten der niederen.