TRE FIGLI PER LA CINA [di Giorgio Cuscito]
Pechino ha annunciato che consentirà a tutte le coppie della Repubblica Popolare Cinese di avere tre figli. Il provvedimento sarà accompagnato da una serie di incentivi per sostenere l’espansione del nucleo familiare.
Perché conta: L’obiettivo è porre un freno al rapido invecchiamento della popolazione cinese e alla diminuzione del tasso di natalità. Secondo il censimento pubblicato a metà maggio, nel 2020 il numero di abitanti è aumentato leggermente. Tuttavia i nuovi nati sono diminuiti del 18% rispetto al 2019. È il quarto anno consecutivo che il dato registra un trend negativo. Vuol dire che l’introduzione della legge del secondo figlio al posto di quella del figlio unico avvenuta nel 2015 non ha portato i risultati sperati. Fattori come l’aumento del tasso di urbanizzazione e del costo della vita hanno attenuato lo stimolo all’allargamento del nucleo familiare. Pechino ora promette di introdurre nuovi sussidi affinché per le coppie sia più agevole accudire una prole più numerosa.
Le grandi potenze hanno bisogno di una popolazione giovane, in grado di trainare l’economia ma soprattutto di sopportare le sofferenze che conseguono dal perseguimento di ambiziosi progetti geopolitici. Questo è il caso anche della Repubblica Popolare, che è segnata da profonde faglie interne sociali ed economiche, punta a prendere il controllo di Taiwan entro il 2049 e si prepara a un possibile conflitto militare con gli Stati Uniti nell’Indo-Pacifico. Insomma, Pechino non può permettersi una società troppo “anziana”, non in grado di sopportare (anche psicologicamente) momenti di sofferenza, tensioni domestiche e conflitti con paesi rivali.
Si stima che la popolazione cinese comincerà a decrescere dal 2022. Sarebbe la prima volta che si registra una simile circostanza da quando negli anni Cinquanta Mao Zedong introdusse il disastroso “Balzo in avanti”. Dall’efficacia del rilassamento della pianificazione familiare dipenderà il rovesciamento di tale dinamica e in parte la propensione della Repubblica Popolare a competere con gli Usa.