When the facts change, I change my mind. What do you do, sir? John Maynard Keynes
Assomiglia molto all'esproprio proletario...
Metti il soggetto giusto (la "societa'" e' un'astrazione, in economia non vuol dire nulla) ... mi par di capire che qualcuno prende, e qualcuno (deve) dare. In tal caso la tua democrazia economica e' solo "dittatura economica"... (che violerebbe i diritti dei migliori, cioe' degli imprenditori di successo, derubandoli).
Oltre ad essere eticamente condannabile, cosi si finisce in miseria (le due cose sono collegate, se usi la legge, cioe' la forza, l'utilita' scompare).
Se le grandi imprese fossero di proprietà di tutti, tutti sarebbero azionisti e tutti avrebbero il diritto di voto in assemblea. Chiaramente lavoratori, fornitori, consumatori tesserati, avrebbero più quote di tutti gli altri in quanto direttamente stakeholder…
Vedila così: le azioni sono come voti…
In tal modo le valutazioni economico-finanziarie ci sarebbero comunque perché i manger rimarrebbero a gestire l’ordinario
Gli azionisti partecipano anche delle eventuali perdite, non solo dei profitti. Se l'azienda va male, gli azionisti ci rimettono di tasca propria. È l'abc.
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Tutti guardano l'albero e nessuno vede la foresta.
Al mondo esistono solo due razze: gli uomini per bene e gli stronzi. Questi ultimi cercano quasi sempre di passare per i primi.
Dimentichi che già oggi quando una grande impresa sta per fallire molto spesso gli Stati intervengono per evitare il fallimento socializzando le perdite e privatizzando i profitti, soprattutto per le grandi banche. Perché ovviamente lasciarle fallire comporta un rischio sistemico molto molto alto