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  1. #21
    Praticamente innocuo
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    Predefinito Re: Il caso di Saman mostra l'estrema vessazione della donna nella cultura islamica

    Citazione Originariamente Scritto da amaryllide Visualizza Messaggio
    Citazione Originariamente Scritto da Marximiliano Visualizza Messaggio
    Nessuna logica famigliare fa in modo che un genitore, una volta sentito l'altro che dice "la cosa migliore è uccidere nostra figlia", acconsenta invece di chiamare i carabinieri, tantomeno una terza persona aggiuntiva come il fratello di uno dei due coniugi. Una becera bestia malata come caso isolato ci può anche stare, due è già molto difficile, tre è praticamente impossibile. A meno che la cultura di appartenenza non sia tale che essere una becera bestia malata disposta a uccidere la propria progenie non sia normale, e questo pare proprio il caso.
    A conferma di questo, le dichiarazioni dell'unico arrestato:

    "Da noi quelle così vengono lapidate". Cosa c'è dietro la morte di Saman
    Saman, il silenzio di chi teme di giudicare

    In pratica il ragazzo afferma che nel suo paese essere becere bestie malate disposte a uccidere la propria progenie è normale.

    "Nel nostro Corano c’è scritto che se uno smette di essere musulmano, deve essere sepolta viva con la testa fuori dalla terra e poi uccisa con lancio di sassi contro la testa- ha spiegato il 16enne- In Pakistan viene fatto. Nel Corano è scritto così, ma io non l’ho mai visto. Tutti i miei parenti mi raccontano queste cose".

    Spero che sia un'esagerazione, ma purtroppo i fatti nel caso specifico sono questi, la trasmissione culturale è questa.
    se sono parte della stessa famiglia non lo è per niente.
    E' praticamente impossibile perchè si parla dell'uccisione del figlio non di una generica punizione anche se ingiusta.
    Tant'è vero che nei link che ho postato in quote il ragazzo arrestato afferma che "da noi le ragazze così vengono lapidate" e a conferma di ciò in pakistan ci sono mille lapidazioni all'anno. Le becere bestie malate disposte a uccidere la propria progenie sono quindi molto comuni in pakistan e di conseguenza tra i pakistani importati anche da noi. Questo spiega ottimamente il fatto che tre di queste bestie si siano trovate tutte assieme è conseguenza di una cultura comune e non di una logica famigliare perversa o una coincidenza.
    Far ragionare un idiota non é impossibile, é inutile

  2. #22
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    Predefinito Re: Il caso di Saman mostra l'estrema vessazione della donna nella cultura islamica

    Citazione Originariamente Scritto da france Visualizza Messaggio
    No, no, le tue risposte sono sempre ideologiche, non sei differente di quelli che tu combatti.

    I crimini motivati dall'onore religioso o familiare non sono soltanto drammi familiari. Qui non si tratta di gelosia o di una vendetta. A differenza della maggior parte dei drammi familiari che avviene nelle comunita‘ occidentali, l'atto non deriva dall'orgoglio individuale offeso del colpevole, ma mira a ripristinare l'onore" di un'intera comunità religiosa o culturale. Non solo il motivo è rivolto a un collettivo, ma anche la legittimazione e la committenza avvengono all'interno della comunità. E in questo caso islamica.
    Solo per farti un esempio in Germania: Su incarico del Ministero Federale dell'Interno, i ricercatori hanno compilato 78 reati per il periodo 1996-2005 sulla base degli atti dei processi e dei rapporti dei media.
    Le caratteristiche degli autori corrispondono alla percezione pubblica: il 93% (113 su 122) degli autori sono maschi, il 92% sono nati fuori dalla Germania, il 91% non hanno la cittadinanza tedesca.

    La maggior parte dei colpevoli (63%) proveniva dalla Turchia, seguita dai paesi arabi (14%). I ricercatori hanno trovato solo un colpevole senza un background straniero: una famiglia yazidi aveva assunto un tedesco come killer a contratto. Ci sono anche molti curdi all'interno della comunità turca, questi non hanno commesso tali atti di violenza. I delitti d'onore sono certamente non solo condizionati religiosamente, ma anche fermamente ancorati culturalmente nella regione asiatica, come per esempio anche in India. Sulla base della popolazione i dellitti tra agli arabi e sunniti e’ molto piu‘ alta specialmente tra quelli asiatici, meno frequenti tra gli arabi nordafricani e quasi inesistente tra i sciiti come per esempio persiani (Iran).

    Il problema non e' soltanto religioso ma anche culturale.
    Infatti, se tu avessi letto il mio post con attenzione, ti saresti reso conto che sto parlando di una questione culturale che trova nel nucleo familiare un luogo protetto di resistenza al cambiamento. Le comunità islamiche in Italia sono influenzate dalla cultura del paese che le ospita e non vivono come farebbero nei loro di origine. Quindi la verità è esattamente opposta a quanto si vuol fare credere nel post di apertura.

  3. #23
    Praticamente innocuo
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    Predefinito Re: Il caso di Saman mostra l'estrema vessazione della donna nella cultura islamica

    Citazione Originariamente Scritto da Marximiliano Visualizza Messaggio
    E' praticamente impossibile perchè si parla dell'uccisione del figlio non di una generica punizione anche se ingiusta.
    Tant'è vero che nei link che ho postato in quote il ragazzo arrestato afferma che "da noi le ragazze così vengono lapidate" e a conferma di ciò in pakistan ci sono mille lapidazioni all'anno. Le becere bestie malate disposte a uccidere la propria progenie sono quindi molto comuni in pakistan e di conseguenza tra i pakistani importati anche da noi. Questo spiega ottimamente il fatto che tre di queste bestie si siano trovate tutte assieme è conseguenza di una cultura comune e non di una logica famigliare perversa o una coincidenza.
    Il passaggio successivo, che riporto separatamente, è la considerazione che questa "cultura" dell'uccisione della propria progenie è comune nelle aree rurali, e (per nulla) casualmente coi barconi noi facciamo arrivare proprio questo genere di persone: semianalfabeti che conoscono solo il proprio libro sacro nella sua interpretazione più bassa e tra i quali alcuni sono disposti a uccidere la propria progenie.
    Difatti questa "giustizia sommaria" viene spesso denunciata alle autorità delle città, dove vige un maggiore livello di civiltà, che tentano di impedire questi fatti ed eventualmente punire chi li commette
    Far ragionare un idiota non é impossibile, é inutile

  4. #24
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    Predefinito Re: Il caso di Saman mostra l'estrema vessazione della donna nella cultura islamica

    Citazione Originariamente Scritto da Marximiliano Visualizza Messaggio
    Il passaggio successivo, che riporto separatamente, è la considerazione che questa "cultura" dell'uccisione della propria progenie è comune nelle aree rurali, e (per nulla) casualmente coi barconi noi facciamo arrivare proprio questo genere di persone: semianalfabeti che conoscono solo il proprio libro sacro nella sua interpretazione più bassa e tra i quali alcuni sono disposti a uccidere la propria progenie.
    Difatti questa "giustizia sommaria" viene spesso denunciata alle autorità delle città, dove vige un maggiore livello di civiltà, che tentano di impedire questi fatti ed eventualmente punire chi li commette
    questo è ovvio... i siriani i libici e i libanesi se li cucca tutti la germania, a noi lasciano solo gli stregoni che piacciono tanto alla sinistra
    Il politically correct è la distruzione del pensiero mediante la distruzione dei suoi archetipi.
    L'uomo-eroe, la donna piena di grazia, Dio, il bello.
    Vieta il disprezzo del male per impedire il bene.
    Rende l'uomo falso, obliquo, codardo.

  5. #25
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    Predefinito Re: Il caso di Saman mostra l'estrema vessazione della donna nella cultura islamica

    Citazione Originariamente Scritto da Marximiliano Visualizza Messaggio
    Il passaggio successivo, che riporto separatamente, è la considerazione che questa "cultura" dell'uccisione della propria progenie è comune nelle aree rurali, e (per nulla) casualmente coi barconi noi facciamo arrivare proprio questo genere di persone: semianalfabeti che conoscono solo il proprio libro sacro nella sua interpretazione più bassa e tra i quali alcuni sono disposti a uccidere la propria progenie.
    Difatti questa "giustizia sommaria" viene spesso denunciata alle autorità delle città, dove vige un maggiore livello di civiltà, che tentano di impedire questi fatti ed eventualmente punire chi li commette
    La religione, di per se stessa, potrebbe essere un buon aiuto per molte persone. Purtroppo c'è troppa gente che approfitta del "Dio l'ha detto o del Dio lo vuole" per far fare alla gente quello che vuole.
    La cultura aiuterebbe ma di cultura nel mondo ce n'è pochissima: più facile guardare la televisione.
    Quello che fa chi usa la religione per inculcare ai semplici i cazzi che vuole, vale anche in politica, dove certi personaggi non promettono il Paradiso o le 70 vergini ma promettono cose più terrene, magari di far stare bene chi voterà per loro. Stessa minestra, quindi, stesse palle, e allora perchè stupirsi?
    EX NIHILO NIHIL

  6. #26
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    Predefinito Re: Il caso di Saman mostra l'estrema vessazione della donna nella cultura islamica

    Citazione Originariamente Scritto da Marximiliano Visualizza Messaggio
    Il caso di saman mostra come l'estrema vessazione della sia profondamente radicata nella cultura islamica compresa quella immigrata, anche a discapito della legge, anche fino all'uccisione.
    Tre persone, madre padre e zio sono d'accordo che "la cosa giusta da fare" sia uccidere la ragazza che rifiuta il matrimonio imposto. Che una sola persona la possa pensare così è mostruoso ma potrebbe essere un caso isolato. Che due persone così si ritrovino a essere casualmente consanguinei se questo pensiero fosse raro nella loro comunità immigrata sarebbe una coincidenza straordinaria. Che tre persone la pensino allo stesso modo si ritrovino due a essere fratelli e una moglie di uno dei due fratelli è in pratica la dimostrazione che quel pensiero nella comunità immigrata di queste persone è comune, tutt'altro che raro.
    Per dire, se una persona su cento pensasse che l'omicidio di una ragazza che rifiuta il matrimonio imposto sia da uccidere, la probabilità che tre persone che la pensano così si ritrovino a essere i parenti più stretti della vittima è una su un milione. E già una persona su cento è tantissimo, credo che in italia immigrati islamici a parte non si trovino dieci persone che la pensano in questo modo.
    Una considerazione conclusiva, penso che l'ignoranza e la bassa estrazione contribuisca non poco ad avere queste idee estreme e scellerate. Penso che sia molto più difficile che una persona di cultura e con istruzione universitaria la pensi in questo modo, indipendentemente dalla religione. Peccato che sui barconi di semianalfabeti ne arrivino molti e di laureati molto molto pochi
    Non è il Corano a volere la donna in una condizione di subalternità rispetto all’uomo, bensì le interpretazioni distorte che ne hanno dato nei secoli i giuristi musulmani, ispirate ad un pensiero “patriarcale” fondato più sul potere che sulla giustizia. A ribadirlo diverse volte e con energia è Azizah al-Hibri, docente emerita della T. C. William School of Law – University of Richmond, fondatrice e presidente della Karamah Foundation che si batte per le donne musulmane e i loro diritti. Intervenuta al seminario “Women, Faith and Culture” in corso al ministero degli Affari esteri per iniziativa della International Foundation for Interreligious and Intercultural Education (Ifiie), al-Hibri spiega: “Quasi 1500 anni fa il Sacro Corano ha affermato nel versetto 49:13 che Dio ci ha creati maschio e femmina e ci ha fatto divenire nazioni e tribù diverse in modo che ci conoscessimo l’un l’altro”. “Nel contesto coranico di questo versetto – chiarisce – ‘conoscersi’ significa comunicare, cooperare e celebrare le differenze l’uno dell’altro. Non significa subordinare altre culture, né prendere una visione suprematista di esse”. Tuttavia, poiché “i giuristi che ne hanno fatto l’esegesi subiscono nel subconscio l’influenza dalle loro culture e tradizioni locali”, la loro interpretazione dei versetti del Corano “ha qualche volta contraddetto i principi dell’islam”. Oggi, avverte al-Hibri,

    “il mondo musulmano è frammentato, si è allontanato dalla lingua originaria, l’arabo, e molti musulmani hanno una comprensione superficiale dell’islam”.

    La giurista parla dell’esistenza di “una norma islamica che afferma che la legge cambia in base al tempo, al luogo e alle esigenze della gente, deve insomma adattarsi alle nuove culture, ma – chiarisce – queste regola non si basa sui principi coranici”. Il problema è che

    “oggi molti musulmani fanno fatica a distinguere tra principi coranici e pratiche sociali, pensano che anche queste ultime siano ispirate alla religione, perciò sacrosante”.

    Un esempio “ne è la circoncisione femminile, nota come mutilazioni genitali femminili, erroneamente considerate una pratica prescritta dall’islam ma priva di fondamento giuridico nel Corano”. Si tratta, chiarisce al-Hibri, di una pratica esercitata per “diminuire la possibilità della donna di godere della propria sessualità anche dopo il matrimonio, mentre l’unico limite che l’islam pone alla sessualità è che essa si svolga nell’ambito della coppia sposata”. Del resto, prosegue, molte parole del Corano “non hanno il significato affidato loro dai giuristi. La cultura patriarcale colpisce spesso l’esegesi religiosa in materia di condizione della donna”, ma

    “il pensiero patriarcale radicato nel potere, e non nella giustizia, è il peggiore nemico dell’islam”.

    Tra i “miti” islamici da sfatare – la giurista parla proprio di “debunking” – quello delle 72 vergini promesse in Paradiso ai martiri. Il Corano, spiega, parla di “entità eteree e paradisiache” impiegando un termine “di genere neutro, né maschile né femminile”. Innegabile insomma “il ruolo svolto dalla cultura patriarcale nella sua interpretazione dei testi religiosi islamici”. Per ribaltarne “l’influenza radicata e pervasiva” occorre una rivoluzione educativo-culturale “che richiede l’impegno di tutti, a partire dai musulmani residenti nel mondo occidentale”. Anzitutto

    il Corano “deve essere avvicinato nella sua lingua originale, l’arabo, che va insegnato ai bambini per immunizzarli dalle interpretazioni scorrette e manipolatorie della loro religione”.

    E questa “educazione islamica” alla parità di genere “potrà incoraggiare le donne musulmane occidentali a ricoprire ruoli di leadership nelle loro società, come già avviene negli Usa, ma deve essere svolta da docenti musulmane accreditate e credibili”.
    Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
    (Pablo Neruda - Attribuita)

  7. #27
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    Predefinito Re: Il caso di Saman mostra l'estrema vessazione della donna nella cultura islamica

    Citazione Originariamente Scritto da adry571 Visualizza Messaggio
    Non è il Corano a volere la donna in una condizione di subalternità rispetto all’uomo, bensì le interpretazioni distorte che ne hanno dato nei secoli i giuristi musulmani, ispirate ad un pensiero “patriarcale” fondato più sul potere che sulla giustizia. A ribadirlo diverse volte e con energia è Azizah al-Hibri, docente emerita della T. C. William School of Law – University of Richmond, fondatrice e presidente della Karamah Foundation che si batte per le donne musulmane e i loro diritti. Intervenuta al seminario “Women, Faith and Culture” in corso al ministero degli Affari esteri per iniziativa della International Foundation for Interreligious and Intercultural Education (Ifiie), al-Hibri spiega: “Quasi 1500 anni fa il Sacro Corano ha affermato nel versetto 49:13 che Dio ci ha creati maschio e femmina e ci ha fatto divenire nazioni e tribù diverse in modo che ci conoscessimo l’un l’altro”. “Nel contesto coranico di questo versetto – chiarisce – ‘conoscersi’ significa comunicare, cooperare e celebrare le differenze l’uno dell’altro. Non significa subordinare altre culture, né prendere una visione suprematista di esse”. Tuttavia, poiché “i giuristi che ne hanno fatto l’esegesi subiscono nel subconscio l’influenza dalle loro culture e tradizioni locali”, la loro interpretazione dei versetti del Corano “ha qualche volta contraddetto i principi dell’islam”. Oggi, avverte al-Hibri,

    “il mondo musulmano è frammentato, si è allontanato dalla lingua originaria, l’arabo, e molti musulmani hanno una comprensione superficiale dell’islam”.

    La giurista parla dell’esistenza di “una norma islamica che afferma che la legge cambia in base al tempo, al luogo e alle esigenze della gente, deve insomma adattarsi alle nuove culture, ma – chiarisce – queste regola non si basa sui principi coranici”. Il problema è che

    “oggi molti musulmani fanno fatica a distinguere tra principi coranici e pratiche sociali, pensano che anche queste ultime siano ispirate alla religione, perciò sacrosante”.

    Un esempio “ne è la circoncisione femminile, nota come mutilazioni genitali femminili, erroneamente considerate una pratica prescritta dall’islam ma priva di fondamento giuridico nel Corano”. Si tratta, chiarisce al-Hibri, di una pratica esercitata per “diminuire la possibilità della donna di godere della propria sessualità anche dopo il matrimonio, mentre l’unico limite che l’islam pone alla sessualità è che essa si svolga nell’ambito della coppia sposata”. Del resto, prosegue, molte parole del Corano “non hanno il significato affidato loro dai giuristi. La cultura patriarcale colpisce spesso l’esegesi religiosa in materia di condizione della donna”, ma

    “il pensiero patriarcale radicato nel potere, e non nella giustizia, è il peggiore nemico dell’islam”.

    Tra i “miti” islamici da sfatare – la giurista parla proprio di “debunking” – quello delle 72 vergini promesse in Paradiso ai martiri. Il Corano, spiega, parla di “entità eteree e paradisiache” impiegando un termine “di genere neutro, né maschile né femminile”. Innegabile insomma “il ruolo svolto dalla cultura patriarcale nella sua interpretazione dei testi religiosi islamici”. Per ribaltarne “l’influenza radicata e pervasiva” occorre una rivoluzione educativo-culturale “che richiede l’impegno di tutti, a partire dai musulmani residenti nel mondo occidentale”. Anzitutto

    il Corano “deve essere avvicinato nella sua lingua originale, l’arabo, che va insegnato ai bambini per immunizzarli dalle interpretazioni scorrette e manipolatorie della loro religione”.

    E questa “educazione islamica” alla parità di genere “potrà incoraggiare le donne musulmane occidentali a ricoprire ruoli di leadership nelle loro società, come già avviene negli Usa, ma deve essere svolta da docenti musulmane accreditate e credibili”.

    Un po come nel cristianesimo, quando nel Concilio di Nicea, quasi 300 anni dopo la morte di Cristo, degli uomini hanno deciso cosa andava bene da dire e cosa no. Eliminando tutti gli scritti, considerati apocrifi, in cui magari c'era scritto che Gesù non era il figlio di dio ma un semplice profeta, o che fosse sposato con una donna.

    La religione è quella pratica con la quale l'uomo tende a voler dare regole umane, in nome di un Dio che nemmeno sa chi sia realmente, per controllare altri uomini.
    "La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile" (Corrado Alvaro)

  8. #28
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    Predefinito Re: Il caso di Saman mostra l'estrema vessazione della donna nella cultura islamica

    Citazione Originariamente Scritto da Simonepgn Visualizza Messaggio
    Voi destricoli avete aperto almeno 6 thread diversi sull'accaduto ed in NESSUNO c'è la condanna del fatto ma un pretesto per accusare la sinistra di complicità e connivenza. Praticamente è da una settimana che pisciate sul cadavere di questa ragazza.
    e dove sta la bugia? A sinistra si fanno un sacco di distinguo come se questa famiglia fosse un fenomeno assolutamente isolato che non ha nulla a che vedere con l'islam
    nessuno osa parlare di usanze islamiche barbare e medievali, non bisogna parlare male dei musulmani se no lo ius soli e lo ius cultura si allontanano e si creano polemiche

  9. #29
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    Predefinito Re: Il caso di Saman mostra l'estrema vessazione della donna nella cultura islamica

    Citazione Originariamente Scritto da FrancoAntonio Visualizza Messaggio
    e dove sta la bugia? A sinistra si fanno un sacco di distinguo come se questa famiglia fosse un fenomeno assolutamente isolato che non ha nulla a che vedere con l'islam
    nessuno osa parlare di usanze islamiche barbare e medievali, non bisogna parlare male dei musulmani se no lo ius soli e lo ius cultura si allontanano e si creano polemiche
    non ricordo, ma la religione cattolica o cristiana che sia, è religione di Stato in Italia? Perchè se non lo è, allora anche l'Islam ha ragione a voler esserci in Italia, e costruire moschee, pagandosele. Così come ci sono sinagoghe e chiese ortodosse, per esempio
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  10. #30
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    Predefinito Re: Il caso di Saman mostra l'estrema vessazione della donna nella cultura islamica

    Citazione Originariamente Scritto da Marximiliano Visualizza Messaggio
    Il caso di saman mostra come l'estrema vessazione della sia profondamente radicata nella cultura islamica compresa quella immigrata, anche a discapito della legge, anche fino all'uccisione.
    Tre persone, madre padre e zio sono d'accordo che "la cosa giusta da fare" sia uccidere la ragazza che rifiuta il matrimonio imposto. Che una sola persona la possa pensare così è mostruoso ma potrebbe essere un caso isolato. Che due persone così si ritrovino a essere casualmente consanguinei se questo pensiero fosse raro nella loro comunità immigrata sarebbe una coincidenza straordinaria. Che tre persone la pensino allo stesso modo si ritrovino due a essere fratelli e una moglie di uno dei due fratelli è in pratica la dimostrazione che quel pensiero nella comunità immigrata di queste persone è comune, tutt'altro che raro.
    Per dire, se una persona su cento pensasse che l'omicidio di una ragazza che rifiuta il matrimonio imposto sia da uccidere, la probabilità che tre persone che la pensano così si ritrovino a essere i parenti più stretti della vittima è una su un milione. E già una persona su cento è tantissimo, credo che in italia immigrati islamici a parte non si trovino dieci persone che la pensano in questo modo.
    Una considerazione conclusiva, penso che l'ignoranza e la bassa estrazione contribuisca non poco ad avere queste idee estreme e scellerate. Penso che sia molto più difficile che una persona di cultura e con istruzione universitaria la pensi in questo modo, indipendentemente dalla religione. Peccato che sui barconi di semianalfabeti ne arrivino molti e di laureati molto molto pochi
    la cosa che i sinistri per stupidità ideologica non capiscono è che questa gente viene in Italia, ma nasconde perfettamente cosa pensa e come ragiona in realtà.
    E ci odia, profondamente.
    Odia anche la Murgia o Saviano o la Boldrini, che si fanno loro paladini.
    Loro odiano quel che siamo e la nostra ricchezza che pensa provenga da Satana.
    E se potessero proprio ora prendere un macete e sgozzarci nelle nostre case, lo farebbero senza pensarci oppure non fermerebbero la mano di chi lo fa.
    Questa è la realtà, piaccia o non piaccia ai sinistri.
    Taglierebbero quella mano che tende verso d loro protesa in aiuto.
    Perché son così, son così tra loro , son così con noi.
    Loro pur lascando la loro casa, non abbandonano quel che sono per nessuna ragione, e si sentono più affini al beduino del deserto che al vicino di pianerottolo che vede e saluta da trentanni.
    DI ROSSO IN ITALIA C'E' SOLO IL VINO

    L'Italia è una razza, una storia, un orgoglio, una passione, l'Italia è una grandezza del passato.

 

 
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