La differenza principale tra l’Italia e gli altri Paesi dell’UE è il minor ricorso a manager esterni da parte delle famiglie imprenditoriali. Secondo una ricerca realizzata da European House Ambrosetti per Federmanager, infatti, in 7 aziende su 10 l’intero management è espressione della famiglia, invece di essere reclutato sul mercato come accade tra i competitor esteri. Questo porta non solo a performance peggiori sotto il profilo della produttività rispetto ad altre nazioni, ma genera anche un impatto negativo sul livello di meritocrazia. Pare quindi che nelle imprese dove il controllo rimane saldamente in mano alla famiglia ci sia meno mobilità professionale e le aspettative di carriera rimangano più basse.
https://www.pmi.it/professioni/strat...familiare.html
togliamo dalla discussione il dipendente di basso livello, quale quadro/dirigente/dipendente ad altissima qualificazione si impegnerà al 100% in un'azienda sapendo che a prescindere dalla capacità il figlio idiota del padrone guiderà l'azienda? Se non è un cretino, appena capisce che butta male, prende e se ne va , così rimangono solo il padrone, i suoi leccaculo, e i suoi parenti.
Ma è colpa dello shdado e dei divanati, come no...