Fabio De Pasquale e la promessa a Gabriele Cagliari: "Lei me l'ha messo in c***, io d

[MrBojangles]

Mi devo complimentare, riesci sempre a "schivarle" tutte...
Mi sembra che la vicenda della Capua sia iniziata con una indagine che poteva essere chiusa entro un anno ma è rimasta aperta per 12. Se gli inquisitori avessero fatto il loro dovere non ci sarebbe stata la speculazione mediatica.

Ma anche questo è falso.
La Capua s'era presentata dal Pm GIA' nel 2007; accompagnata dal suo avvocato.
Dopo la deposizione, la Procura divise le ulteriori indagini (per competenza) e relativi procedimenti, in TRE procure.
E solo in una su tre (Verona) l'ha prosciolta.
Questo, per quanto risulta a me, al 2016.

Ma comunque la vicenda Capua NON C'ENTRA UN CAZZO con l'argomento al topic ...

[Tito]

Questa fa il paio con quell'altra, "famosa" MA falsa, del "calzino".

...

ah, vuoi dire che Davigo quella frase non l'ha pronunciata?

[svicolone]

Mai avuto "eroi": non faccio altro che rispettare le persone che si DIMOSTRANO "per bene" fino a che, nel caso, SMETTANO di dimostrarlo/esserlo.
Potete dire altrettanto?

Per il resto, il citare forumers alla cazzo di cane è di uno squallore che solo bananas/somaristi fanno.

ma non contare balle! di pietro, davigo, de pasquale, ingroia: il primo e l'ultimo li hai anche votati ed abbiamo visto i risultati.

[svicolone]

Questa fa il paio con quell'altra, "famosa" MA falsa, del "calzino".

...

Piercamillo Davigo, un altro ko: respinto il suo ricorso per tornare al Csm

E così dopo l'insuccesso dinanzi al TAR Lazio, dopo l'appello rigettato al Consiglio di Stato, anche il Tribunale Civile di Roma ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto da Davigo contro la delibera del CSM che ne ha stabilito la decadenza da suo componente per il raggiungimento dell'età della pensione. È l'ennesima scoppola giudiziaria che ha preso Davigo nel giro di pochi mesi, per aver pervicacemente insistito a non accettare l'accompagnamento all'uscita del CSM.

Il Tribunale di Roma, nel rigettare il ricorso di Davigo, ha affermato un principio pacifico che era chiaro sin dall'inizio della querelle giudiziaria: «Per il componente togato del CSM l'appartenenza all'ordine giudiziario costituisce un presupposto intrinseco ed indefettibile della costituzione e del funzionamento dell'organismo consiliare, che ne caratterizza la funzione di garanzia». E sempre nel medesimo provvedimento, in modo inequivocabile viene del tutto sconfessata la linea interpretativa seguita da Davi go e dal suo legale perché «logica vuole che tali caratteristiche debbano sussistere per tutto il tempo in cui l'eletto ricopre la carica» e si legge ancora che «una volta cessata l'appartenenza all'ordine giudiziario, gli equilibri tra togati e laici voluti dai costituenti verrebbero alterati».

A questo punto, Davigo se continuasse nella sua battaglia giudiziaria proponendo appello alla decisione del Tribunale, non sarebbe diverso da quei giapponesi nascosti nella giungla dopo la seconda guerra mondiale che non si arresero all'evidenza perché avevano perso tutti i contatti con il mondo. Ma, se egli è isolato nella propria bolla autoreferenziale, almeno il suo legale dovrebbe consigliarlo per evitare di fargli fare la fine del kamikaze. Questo perché occorre rassegnarsi al tempo, giacché ogni frutto ha la sua stagione e chi non lo percepisce finisce per essere irriso.

In questa vicenda proprio la giustizia, con i suoi principi, le sue rigorose procedure e talvolta i suoi mille cavilli, ha sancito la fine della carriera di uno dei suoi più discussi protagonisti degli ultimi decenni. E ciò ci richiama alla mente la figura di Nemesi della mitologia greca, la dea della giustizia e della vendetta, quest' ultima intesa come giustizia compensatrice che segue una legge universale di armonia per cui il bene deve essere compensato dal male e viceversa.

di Pieremilio Sammarco
Professore di Diritto Comparato dell'Università di Bergamo

https://www.liberoquotidiano.it/news/commenti-e-opinioni/27623261/piercamillo-davigo-altro-ko-respinto-ricorso-tornare-csm.html


altra legnata sui denti del signor boja.

[MrBojangles]

ah, vuoi dire che Davigo quella frase non l'ha pronunciata?

Esatto.
Il termine "calzino" (rovesciare come un ...) era nella DOMANDA che gli rivolse un giornalista.
Poi fu il "buon" Giuliano Ferrara a mettere in giro la fake che, a ben vedere, resiste ancora ...

[MrBojangles]

Piercamillo Davigo, un altro ko: respinto il suo ricorso per tornare al Csm

E così dopo l'insuccesso dinanzi al TAR Lazio, dopo l'appello rigettato al Consiglio di Stato, anche il Tribunale Civile di Roma ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto da Davigo contro la delibera del CSM che ne ha stabilito la decadenza da suo componente per il raggiungimento dell'età della pensione. È l'ennesima scoppola giudiziaria che ha preso Davigo nel giro di pochi mesi, per aver pervicacemente insistito a non accettare l'accompagnamento all'uscita del CSM.

Il Tribunale di Roma, nel rigettare il ricorso di Davigo, ha affermato un principio pacifico che era chiaro sin dall'inizio della querelle giudiziaria: «Per il componente togato del CSM l'appartenenza all'ordine giudiziario costituisce un presupposto intrinseco ed indefettibile della costituzione e del funzionamento dell'organismo consiliare, che ne caratterizza la funzione di garanzia». E sempre nel medesimo provvedimento, in modo inequivocabile viene del tutto sconfessata la linea interpretativa seguita da Davi go e dal suo legale perché «logica vuole che tali caratteristiche debbano sussistere per tutto il tempo in cui l'eletto ricopre la carica» e si legge ancora che «una volta cessata l'appartenenza all'ordine giudiziario, gli equilibri tra togati e laici voluti dai costituenti verrebbero alterati».

A questo punto, Davigo se continuasse nella sua battaglia giudiziaria proponendo appello alla decisione del Tribunale, non sarebbe diverso da quei giapponesi nascosti nella giungla dopo la seconda guerra mondiale che non si arresero all'evidenza perché avevano perso tutti i contatti con il mondo. Ma, se egli è isolato nella propria bolla autoreferenziale, almeno il suo legale dovrebbe consigliarlo per evitare di fargli fare la fine del kamikaze. Questo perché occorre rassegnarsi al tempo, giacché ogni frutto ha la sua stagione e chi non lo percepisce finisce per essere irriso.

In questa vicenda proprio la giustizia, con i suoi principi, le sue rigorose procedure e talvolta i suoi mille cavilli, ha sancito la fine della carriera di uno dei suoi più discussi protagonisti degli ultimi decenni. E ciò ci richiama alla mente la figura di Nemesi della mitologia greca, la dea della giustizia e della vendetta, quest' ultima intesa come giustizia compensatrice che segue una legge universale di armonia per cui il bene deve essere compensato dal male e viceversa.

di Pieremilio Sammarco
Professore di Diritto Comparato dell'Università di Bergamo

https://www.liberoquotidiano.it/news/commenti-e-opinioni/27623261/piercamillo-davigo-altro-ko-respinto-ricorso-tornare-csm.html


altra legnata sui denti del signor boja.

Quindi? ...

[Guy Fawkes]

Scusate, sono off topic sicuramente...

Si può fare un paragone tra l'uso smodato della carcerazione preventiva e le torture utilizzate nel periodo della Santa Inquisizione?

Direi di NO considerato che il sistema di garanzie per l'indagato durante le cause inquisitorie era non solo molo più avanzato rispetto ai tribunali civili/penali dell'epoca (allora non esisteva una reale divisione a questo riguardo), ma è ancora superiore a molti ordinamenti occidentali.
Consiglio una lettura a riguardo:
https://www.libroco.it/dl/Guiraud-Je...071550441.html

Non è che l'esito dei processi sia stato falsato da patteggiamenti e ammissioni volte appunto ad evitare il carcere?

Questo accade molto spesso, un'ammissione di colpa non significa che l'imputato sia realmente colpevole, può indicare che non sia in grado di dimostrare la propria innocenza e cerchi di limitare i danni.

[Salvo]

Direi di NO considerato che il sistema di garanzie per l'indagato durante le cause inquisitorie era non solo molo più avanzato rispetto ai tribunali civili/penali dell'epoca (allora non esisteva una reale divisione a questo riguardo), ma è ancora superiore a molti ordinamenti occidentali.
Consiglio una lettura a riguardo:
https://www.libroco.it/dl/Guiraud-Je...071550441.html

Questo accade molto spesso, un'ammissione di colpa non significa che l'imputato sia realmente colpevole, può indicare che non sia in grado di dimostrare la propria innocenza e cerchi di limitare i danni.

Questo accade molto spesso, un'ammissione di colpa non significa che l'imputato sia realmente colpevole, può indicare che non sia in grado di dimostrare la propria innocenza e cerchi di limitare i danni.[/QUOTE]

A parte il fatto che Guiraud era un cattolico a doppio strato, l'Inquisizione fu dappertutto, nell'Europa inizialmente tutta cattolica, e con intensità diverse (Francia, Spagna, Vaticano...) a seconda delle necessità storiche e territoriali, un sistema tutt'altro che garantistico nei confronti dell'inquisito: è con l'Inquisizione che si pone fine al sistema di accertamento penale romano di tipo accusatorio -pari garanzie per accusa e difesa, difensore per l'accusato, pubblicità del processo- e si introduce il sistema, detto appunto, inquisitorio, che a quel tempo prevedeva la coincidenza dell'accusatore con il giudice, la mancanza di difensore per l'inquisito, la segretezza dell'indagine e del processo (senza pubblico) nonché la tortura come tecnica cruenta per estorcere la confessione, considerata la prova regina, ma senza considerare che per sottrarsi alle feroci sofferenze della tortura gli inquisiti assai spesso confessavano il falso, addossandosi responsabilità inesistenti richieste dall'accusa ed al solo scopo di sottrarsi alla tortura (ben consapevoli che la confessione poteva condurre alla pena capitale). Per favore, evitiamo la diffusione delle balle.

[MrBojangles]

Esatto.
Il termine "calzino" (rovesciare come un ...) era nella DOMANDA che gli rivolse un giornalista.
Poi fu il "buon" Giuliano Ferrara a mettere in giro la fake che, a ben vedere, resiste ancora ...

Per completezza, @Tito:

Calzino.

Davigo vorrebbe rivoltare l’Italia come un calzino.
Lo abbiamo letto mille volte. Ma lo ha detto veramente?

Tutto nasce dopo l’arresto, il 25 luglio 1994, del responsabile dei servizi fiscali della Fininvest, Salvatore Sciascia, per le tangenti pagate alla Guardia di finanza.
“Chi l’ha autorizzata a pagare?”, gli domanda Di Pietro. “Paolo Berlusconi”, risponde Sciascia.
Dopo questa confessione, Paolo Berlusconi diventa un ricercato e un latitante.
L’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni dichiara: “Se avessi un fratello latitante gli direi di consegnarsi subito, ma per fortuna ho una sorella veterinaria”. E il ministro della Giustizia Alfredo Biondi: “Berlusconi deve decidere secondo il senso dello Stato. Lo stato di famiglia è un’altra cosa...”.

Giuliano Ferrara, allora ministro dei Rapporti con il Parlamento, dice: “Il governo non ha fratelli, ma non possiamo consentire che rovescino come un calzino tutto, dalla bottega dell’artigiano a grandi corporation come la Fininvest e la Fiat”.
È a questo punto che Davigo ribatte: “Ma in quale Paese un ministro potrebbe accusare i magistrati di rivoltare la nazione come un calzino?”.

Da quel giorno, grazie a un’abile campagna mediatica, Davigo passerà alla storia come il pm che voleva “rovesciare l’Italia come un calzino”.

...

[Tito]

Esatto.
Il termine "calzino" (rovesciare come un ...) era nella DOMANDA che gli rivolse un giornalista.
Poi fu il "buon" Giuliano Ferrara a mettere in giro la fake che, a ben vedere, resiste ancora ...

non mi riferivo al calzino, ma al "non ci sono innocenti".
secondo te non è vero che l'ha detta?