Originariamente Scritto da
easyJet
Considerare i beneficiari del reddito minimo garantito come forza lavoro è sbagliato e pericoloso, perché se lo stato si inserisce in questa mentalità comincia a contare sui beneficiari per fare questo e quell'altro anziché creare veri posti di lavoro. Quindi lo stato precarizza il lavoro.
È opinione di molti che lo stato debba combattere lo sfruttamento nelle aziende private, quindi sarebbe fuori luogo se lo stato per primo desse il cattivo esempio.
Ribadisco che chi beneficia del reddito minimo garantito è PER DEFINIZIONE un inoccupato e non un lavoratore. Lo stato deve mettere apposto le aiuole e tra i beneficiari del reddito c'è qualcuno che è qualificato per farlo? Allora gli fa un contratto. Se non è un lavoro al 100% ma al 20% non importa, perché i contratti si possono fare anche per lavori al 20% o per lavori su chiamata. Così facendo lo stato è obbligato a passare attraverso le leggi sul lavoro, com'è giusto che sia.
Quindi se dici che lo stato può offrire contrattini di lavoro a chi prende il reddito minimo garantito sono assolutamente d'accordo: se hai un lavoro al 20% non dovrai più prendere 780 euro dall'assistenza ma di meno. Si tratta di convertire il reddito minimo garantito in lavoro, non di considerare i beneficiari del reddito minimo garantito come forza lavoro nella misura in cui ricevono soldi dall'assistenza che non passano attraverso un contratto di lavoro.
Ribadisco anche che lo stato deve offrire lavoro nella misura in cui serve e non tanto per far lavorare la gente, altrimenti vengono solo buttati via soldi. Bisogna notare che il reddito minimo garantito costa tendenzialmente poco e che non c'è motivo alcuno di gonfiarne i costi, soprattutto non per seguire il piagnisteo moralistico "non è giusto che uno prenda soldi senza lavorare", anche perché questa è quella mentalità che conduce al comunismo. @
osservatore90
Perché non creare contrattini di lavoro per svolgere queste mansioni e offrirli a chi prende il reddito minimo garantito?
In
questa discussione sto infatti scrivendo che sarebbe giusto che lo stato offra servizi di assistenza domiciliare agli anziani che ne hanno veramente bisogno.
Se ti viene in mente una cosa sensata e utile che può fare lo stato per i cittadini allora significa che probabilmente bisogna creare dei posti di lavoro statali.
In generale però preferirei che lo stato non creasse posti di lavoro statali, ma che desse dei voucher ai cittadini per pagarsi determinate cose. In questo caso per esempio potrebbe dare agli anziani che ne hanno bisogno dei voucher per pagare persone che fanno la spesa per loro.
Questo tipo di stato sociale è più efficiente perché l'anziano tenderà a licenziare chi non fa bene il suo lavoro, differentemente dallo stato.