Originariamente Scritto da
Perseo
Caro presidente Brunik, Traiano le ha già risposto e tutto quel che posso ancora fare io è aggiungere qualche particolare minuto.
Per fare in modo che i pochi italiani ancora giovani possano fare famiglia e riprodursi, servono case e lavori non sottopagati.
E come già detto da Traiano, questo richiede delle patrimoniali spietate, da cui siano escluse solo la prima casa e gli investimenti in aziende che contribuiscano al progresso tecnologico o al mantenimento delle infrastrutture. Dunque patrimoniali dure che lascino in mutande i piddini sfruttatori del popolo, e tassa sul celibato, raddoppiata per i preti, in modo da raccogliere le risorse da redistribuire.
Dopo aver parlato della redistribuzione di patrimoni detenuti legalmente, dobbiamo poi passare a parlare dei patrimoni illegali detenuti dagli amici mafiosi dei piddini, e della quantità di risorse che vanno perdute a causa della presenza mafiosa in diverse filiere, come quella agricola e quella della raccolta e riciclaggio dei rifiuti. Bisogna capire, caro presidente Brunik, che nella realtà tutto è collegato a tutto, e i discorsi non si possono fare a compartimenti stagni.
Dunque, primo passo, raccolta delle risorse per costruire o restaurare case popolari da assegnare a nuova famiglie italiane, attraverso il sequestro dei beni mafiosi, tasse patrimoniali fortemente progressive e tassa sul celibato.
Secondo passo : Assicurarsi che le risorse così raccolte non finiscano buttate nel cesso.
A questo scopo per primissima cosa bisogna abolire l'INPS e tutto lo schema Ponzi delle pensioni.
Al loro posto ci sarà un fondo di investimento gestito dallo stato, cui i fondi privati potranno liberamente far concorrenza, e in cui i lavoratori potranno, senza obbligo, versare parte del loro stipendio. Poi quel che il fondo guadagna viene distribuito a tutti gli aderenti. Se c'è molto si distribuisce molto, se c'è poco si divide quel poco, e non si fanno debiti.
Inoltre bisogna assicurarsi che i soldi del sostegno alle famiglie vadano per davvero alle famiglie italiane e non agli allogeni, se no saranno gli allogeni a riprodursi e saremo da capo.
A questo fine servirà ovviamente uno Ius Sanguinis senza eccezioni, che distingua il concetto di nazionalità da quello di residenza in Italia. E versi gli aiuti pubblici solo a chi ha la nazionalità, mentre ai residenti rimarrà la possibilità di farsi i loro fondi privati.
Terzo passo il lavoro. Abbiamo parlato di come raccogliere i soldi per costruire case popolari e distribuire contributi alle nuove famiglie di nazionalità italiana, ma tutto questo rimane inutile se poi i giovani italiani non hanno un lavoro e uno stipendio decente.
Per questo abbiamo bisogno prima di tutto di colpire una buona volta chi sfrutta il lavoro nero, sequestrandone le attività e passandone la proprietà a quegli stessi lavoratori che erano sfruttati illegalmente. Molti di questi sono allogeni, nessun problema, niente impedisce che i lavoratori residenti possiedano attività.
Poi naturalmente bisognerà sindacalizzare capillarmente tutti i lavoratori, nazionali e residenti, ma con sindacati veri, non le buffonate piddine che ci sono adesso.
Bisognerà anche restaurare lo statuto dei lavoratori come era prima dello scempio del piddino Renzi, ristabilire la scala mobile per gli stipendi, ridurre il cuneo fiscale di modo che le aziende posano nuovamente assumere senza ricorrere a precari e clandestini.
Certo, per ridurre il cuneo fiscale e magari anche l'IVA ci vorrebbe il quarto passo : smettere di fare debiti ed estinguere quelli già esistenti.
Che allora la riduzione di cuneo fiscale e iva diventerebbe proporzionale alla riduzione degli interessi da pagare all'usuraio internazionale.
E però, si renderà conto caro presidente Brunik, qua si va in un discorso per cui una pagina di testo non basta.
Spero dunque si possa accontentare, come risposta, di questo sommario e non esaustivo contributo.