“Productivity isn't everything, but, in the long run, it is almost everything. A country’s ability to improve its standard of living over time depends almost entirely on its ability to raise its output per worker.”
— Paul Krugman
renzi ha fatto le cose che secondo draghi andavano fatte. e ci ha messo del suo: unioni civili, dopo di noi, terzo settore, 730 precompilato, fine vita, caporalato, diminuzione ires
eccetera
il bello e' che le cose che andavano fatte draghi le ha scritte, quindi c'e' poco da fare finta di essere analfabeti
il conte e' una macchietta, parla per parlare, e ripete sempre le stesse cose. borghesia parassitaria, prenditori, bla bla bla. e poi si ritrova ad avere votato per gli scappati di casa. cita krugman e si ritrova tridico e parisi.
e' il genere "fatto quotidiano".
si facesse di meno, chenneso', settimanalmente, starebbe meglio.
Sono passati più di tre mesi e un governo da quando Giuseppe Conte propose in gennaio il suo piano di ripresa. Ma il recovery plan inviato in Parlamento dal governo Draghi non è cambiato in modo sostanziale rispetto alla prima versione (IL MONITORAGGIO DI SKY TG24 SUL RECOVERY). Lo aveva anticipato, nella sua prima uscita pubblica, lo stesso Draghi. E così è stato: le missioni rimangono le stesse sei, e pure le loro componenti. A variare è invece la quota di fondi investiti in nuovi progetti, che aumenta dal 69 all’80 per cento, permettendo di rivedere al rialzo l’aumento previsto del Pil grazie al piano (dal +3% al +3,6% del Pil al 2026).
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