grande bergolgio! il papa iniza a starmi simpatico
grande bergolgio! il papa iniza a starmi simpatico
«che giova ne la fata dar di cozzo?»
“Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è ottima”
The weak crumble, are slaughtered and are erased from history while the strong, for good or for ill, survive. The strong are respected, and alliances are made with the strong, and in the end peace is made with the strong.
Fatte salve le osservazioni, già rassegnate, sulla ‘ammissibilità’ (tecnica e pattizia) dell’iniziativa del Vaticano, resta da valutare, in chiave politica, questa iniziativa. La mia sensazione (cioè qualcosa di meno di una opinione) è che la Chiesa tema davvero un punto che –potrei dire una corbelleria, dato che non conosco il testo ufficiale della nota- non è stato esplicitamente esposto nel documento, ed è l’identità di genere (art. 1 del ddl Zan, rubricato “Definizioni”). Se passasse, in sede normativa, e dunque ufficiale, il principio che l’identificazione del genere umano non passa più dalle caratteristiche biologiche degli esseri umani, ma dalla loro individuale scelta fondata sulle proprie inclinazioni sessuali, ne deriverebbe, indirettamente, l’apertura di una breccia pericolosa per il fondamento religioso/narrativo del cristianesimo. La narrazione biblica e cristiano-cattolica si fonda su personaggi ed eventi in cui l’identità di genere si fonda, tradizionalmente, sulle caratteristiche biologiche dei protagonisti (il padre e la madre di Gesù, i discepoli, i miracoli…). In nessun passo delle sacre scritture c’è posto per quelli che oggi chiamiamo genders. Mi pare evidente che il riconoscimento/sdoganamento ufficiale di questa ‘categoria’, posta allo stesso livello dei generi maschile e femminile tradizionali, proporrebbe problematiche teologiche non indifferenti, perché bisognerebbe ‘ricostruire’ il pensiero e la volontà del padreterno e dei suoi ‘interpreti’, biblici ed attuali, su questo nuovo genere. Premesso che dio non castigherebbe mai un buon diavolo per il sol fatto di essere omosex, resterebbero aperti mille interrogativi, a cominciare dal fatto che nessuno, a partire da Gesù, continuando con Simone e Paolo, evangelisti e latori di “lettere” divine, santi e profeti, filosofi (Agostino, Tommaso…) , abbia mai parlato degli omosex. Come se essi non fossero, non siano, mai esistiti, neppure nella testa, immensa, del padreterno. Insomma, dopo questo incentivo ufficiale del ddl Zan, la Chiesa dovrebbe riscrivere ed aggiornare i suoi fondamenti teologici e religiosi. E’ questa l’insidia implicita che il Vaticano vuole evitare come la peste. Se non lo facesse, il processo di allontanamento e di inarrestabile affievolimento del numero e della qualità dei credenti assumerebbe ritmi insostenibili. Già la difficoltà crescente di conciliare la fede con i progressi della scienza sono enormi e sempre crescenti; se ci si mette in mezzo pure l’identità di genere…
P.S. Anche Zan, e sostenitori, sono consapevoli che il punto, al contempo problematico ed irrinunciabile, dell’iniziativa legislativa non è tanto la maggiore tutela dalle aggressioni/discriminazioni contro gli omosessuali (sarebbe bastato un piccolo emendamento alla normativa vigente), ma è proprio lo sdoganamento dell’identità di genere e la sua consacrazione attraverso la previsione della giornata contro l’omotransfobia (e non a tutela e sostegno di tutte le altre peculiarità, le differenze, etniche, religiose, minoritarie, le disabilità sociali?).
La riaffermazione del principio della libertà di insegnamento, però, non esime le scuole "paritarie" dal rispondere alla Giornata nazionale contro l'omotransfobia. Voglio dire che anche le scuole paritarie, dato che fanno parte del "sistema nazionale di istruzione", devono celebrare questa Giornata e non si possono sottrarre, né, tanto meno, boicottarla.
è tutto molto semplice. Basta leggere l'art.7 della Costituzione. L'approvazione del ddl Zan comporterebbe un grave vulnus al principio di libertà religiosa in Italia, perchè impedirebbe di fatto alla Chiesa Cattolica di esporre ed insegnare i propri principi in materia di famiglia e di comportamento sessuale, quindi ci troveremmo di fronte a una patente violazione del Concordato vigente.
non si può pretendere che il movimento LGTB faccia propaganda attiva per stili di vita alternativi, e negare alla Chiesa Cattolica di esprimere il Proprio (millenario) Magistero in materia.
l' itlia sta violando unilateralmente i patti lateranensi, gravissimo
«che giova ne la fata dar di cozzo?»
“Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è ottima”